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mercoledì 19 settembre 2018

Buone notizie: Raddoppio del Peschiera per far fronte ad altre eventuali crisi idriche della Capitale.









In occasione degli 80 anni dell’Acquedotto del Peschiera, dopo 22 anni di stallo, è stato finalmente avviato l’iter per il rinnovo della concessione che punta a salvaguardare l’approvvigionamento idrico di Roma per i prossimi anni. Le sorgenti del Peschiera finalmente puntano al raddoppio a partire dal 2020. Preservando così i bacini idrici come la nostra importante risorsa ambientale del Lago di Bracciano, che ricordiamo già settembre 2017, attraverso le grandi opere avvenute sulle condutture, Roma non ricorre più al prelievo dal lago di Bracciano, diventando così autosufficiente.
Il 20 dicembre 2017, inoltre, l'assemblea dei Sindaci aveva già deciso di bloccare una volta per tutte le captazioni dal Lago di Bracciano, anche se le captazioni dell’acqua dal Lago erano già sospese, e di provvedere a soddisfare al fabbisogno idrico mediante l’uso dei nuovi strumenti di ACEA, come la potabilizzazione delle acque reflue, nonché attraverso l’individuazione e l’utilizzo di fonti alternative, come con le acque del fiume Tevere, un'opera che dato il via ad un investimento totale di 21.588.647,00 milioni di euro.
Il Ricorso al Tar di Acea Ato 2, contro la deliberazione regionale ha prodotto un’ordinanza del Giudice del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche di Roma che ha respinto la domanda di sospensione cautelare avanzata dalla stessa Acea, che aveva puntato a mettere un freno alla determinazione n. 23761 del 29/12/2017 con cui la Regione Lazio, impone dei limiti e delle nuove regole alle captazioni dal Lago, confermando "il ruolo del bacino del lago di Bracciano quale riserva idrica strategica e di compenso stagionale per il territorio di Roma Capitale e di condizionare l’attivazione delle captazioni per situazioni di emergenza".
Il raddoppio del troncone superiore dell’Acquedotto del Peschiera, un'opera di rilevante impatto sotto il profilo ingegneristico e della realizzazione, che richiederà alcuni anni e che metterà in sicurezza l'approvvigionamento capitolino.
L'amministratore delegato di Acea Stefano Donnarumma, a margine della presentazione in Campidoglio, dichiara: 'Si sta pianificando un raddoppio dell'Acquedotto del Peschiera -ha spiegato- Non un raddoppio in quantità ma in qualità nel senso che l'infrastruttura sarà affiancata a quella esistente realizzata su un percorso praticamente analogo con tecniche costruttive che tengano conto della sismicità dei territori e che consentano in futuro di avere funzionanti tutti e due le così dette 'canne del peschiera'''.
''La progettazione è in una fase istruttoria in questi mesi -ha aggiunto Donnarumma- in collaborazione col Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che detiene il tavolo tecnico e riteniamo che possa completarsi entro la prima parte dell'estate dell'anno prossimo, quindi nel 2019, si potrebbe completare la progettazione. Nel 2020 potremmo espletare le Gare Europee per la realizzazione per poi partire con i lavori. Per inaugurare il nuovo Acquedotto quindi, da oggi, ci vorranno 5 o 6 anni''.
Per quanto riguarda i costi l'ad di Acea ha concluso: "I costi sono solo stimati ma considerando le dimensioni di quest'opera possiamo dire che si tratterà di un'opera che costerà tra i 300 e i 400 milioni di euro''.

Probabilmente con questa opera, vedremo finalmente la fine del ruolo di bacino del lago di Bracciano quale riserva idrica strategica

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