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lunedì 13 luglio 2015

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti Resoconto stenografico Comitato Cittadini di Bracciano in Movimento

Seduta n. 52 di Lunedì 13 luglio 2015


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE STEFANO VIGNAROLI
  PRESIDENTE. Grazie e benvenuti. L'ordine del giorno reca l'audizione di rappresentanti dei comitati e di associazioni dei cittadini residenti nella provincia di Roma, che ringrazio per la presenza. Saluto il signor Marco Tellaroli del Comitato Cittadini di Bracciano in movimento.
  La Commissione si occupa degli illeciti ambientali relativi al ciclo dei rifiuti, ma anche dei reati contro la pubblica amministrazione e dei reati associativi connessi al ciclo dei rifiuti. Ricordo che l'audizione odierna rientra nell'approfondimento sulla Regione Lazio, con specifico riferimento alla provincia di Roma. Avverto i nostri ospiti che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterranno opportuno, consentendo la Commissione, i lavori proseguiranno in seduta segreta, invitando comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta. Cedo dunque la parola al signor Marco Tellaroli, del Comitato Cittadini di Bracciano in movimento, per lo svolgimento della sua relazione. Avete circa dieci minuti, per poi proseguire con un rapido giro di domande da parte dei colleghi.
  MARCO TELLAROLIComitato Cittadini di Bracciano in movimento. Grazie e Pag. 18buonasera a tutti. Sono Marco Tellaroli, di Bracciano; noi siamo qui in rappresentanza della discarica di Cupinoro, che nacque come una discarica illegale in tempi non sospetti su dei terreni dell'Università agraria di Bracciano, la quale nel 1991 diede il beneplacito per aprire questa discarica e proseguire con il conferimento dei rifiuti per 25 comuni. Nel 2004 si ebbe la nascita della Bracciano Ambiente, società partecipata dove il comune di Bracciano è socio unico al cento per cento. L'obiettivo era quello di sostituire tutte le ditte private nella gestione del conferimento dei rifiuti e portare la discarica al compimento della sua totale capienza, che era di circa 2,2 milioni di metri cubi.
  I problemi iniziano a nascere da tempo, quando tantissimi comitati e cittadini protestavano per il conferimento di rifiuti perché erano tutti talquale e non subivano trattamento. Allo stesso tempo, aggiungo che il territorio è agricolo, quindi ci sono vincoli ZPS e SIC, nonché falde acquifere sotterranee, dove l'acqua della zona di Cupinoro va a influire sia nel Lago di Bracciano, sia nei comuni limitrofi. Calcoliamo, inoltre, che le prime abitazioni vicino alla discarica sono a circa 500 metri, quindi parliamo di un'aria che i cittadini respirano vicino alla discarica e che non è la più salubre. I primi agricoltori e allevatori di bestiame sono a circa un chilometro, cioè tutti limitrofi. Noi abbiamo iniziato a lavorare intorno alla discarica perché, a livello politico, questa vicenda sembrava non volere trovare una fine; l'allargamento è iniziato attraverso una politica sia locale, sia regionale, fino ad arrivare al commissario Sottile, che nel 2014 iniziò a implementare all'interno di Cupinoro nuovi rifiuti provenienti addirittura da altri comuni (non solo gli stessi 25, ma anche Fiumicino, Roma, il Vaticano e altri comuni limitrofi quando è iniziata la sofferenza di Malagrotta). Nel frattempo a Cupinoro c’è stata la costruzione di un'altra cava, la cosiddetta Vaira 1, di altri 450.000 metri cubi, distante dalla collina dei rifiuti circa 70-100 metri. Questa cava fu sequestrata dal MiBAC perché non aveva tutte le autorizzazioni ambientali; ciò avvenne grazie alle istanze dei cittadini di Bracciano pervenute alla Regione, alla Commissione parlamentare, fino ad arrivare al Parlamento europeo. Le interrogazioni sono state fatte da tutte le parti. Altri problemi derivavano dalla gestione economica, posto che Cupinoro vede la scomparsa di 12 milioni di euro per il fondopost mortem, che per legge veniva gestito dal 2003. Tante commissioni e tante istanze da parte dei cittadini, comprese le denunce che sono state fatte sui controlli dei conti, hanno visto la scomparsa di questi 12 milioni di euro. La procura di Civitavecchia ha aperto un'inchiesta e ha fatto i controlli attraverso la Guardia finanza di Civita Castellana, ma questi fondi non sono stati mai trovati sia dalla gestione della Bracciano Ambiente, sia dalla gestione politica che gestiva la partecipata.
  LAURA PUPPATO. Cosa vuol dire che non sono mai stati trovati questi 12 milioni di euro a fronte dei controlli della Guardia di finanza ?
  MARCO TELLAROLIComitato Cittadini di Bracciano in movimento. La Guardia di finanza ha effettuato i controlli dei conti correnti sia della Bracciano Ambiente, sia dei dirigenti della Bracciano Ambiente, sia del comune, che è socio unico, al cento per cento, della Bracciano Ambiente, però non ha trovato questi fondi, ovvero il passaggio di questi 12 milioni. Nel 2014 il comune di Bracciano, insieme all'amministratore unico della Bracciano Ambiente, si giustifica dicendo di avere utilizzato i 12 milioni di euro del fondo post mortem quando entrambi avevano preso in gestione la discarica, nel 2003, quindi secondo lo schema da privato a partecipata; costoro hanno preso in gestione la discarica e usato quei soldi per mettere in sicurezza la vecchia gestione, ma i comuni conferenti, che comunque pagavano il conferimento dei rifiuti, non erano stati mai avvisati che quel 16 per cento per le tasse – quindi il conferimento al fondo post mortem – e la ecotassa venissero presi per un uso riferito al Pag. 19passato. Sempre nel 2014, il controllo della Corte dei conti e della Guardia di finanza scopre anche un mancato versamento della ecotassa di altri 11,7 milioni di euro. Si tratta di un paese di 20.000 abitanti – quindi un paese molto piccolo – e questi soldi sono tantissimi. Siamo arrivati, tra il fondo post mortem e la ecotassa, intorno ai 25 milioni di euro. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, concede temporaneamente alla Bracciano Ambiente 10,4 milioni per il fondo post mortem; questi soldi vengono concessi non in termini di liquidità bensì di assolvenza, ma oggi, nel 2015, dopo la richiesta da parte della Corte dei conti degli ultimi 11,7 milioni sulla ecotassa, vediamo un passo indietro da parte di Zingaretti (Zingaretti recede di nuovo dalla concessione di questi 10,4 milioni, quindi ci ritroviamo un'altra volta con 25 milioni di euro). Adesso Cupinoro sta affrontando la conferenza dei servizi per effettuare il capping della nuova gestione dei rifiuti, fatta dalla Bracciano Ambiente stessa. Nel cappingscopriamo il cambio del perimetro della discarica; la nuova cava Vaira 1, infatti, sorge a 70 metri dalla discarica stessa ma, sul capping, il muretto, con il fossato di contenimento delle acque reflue, per legge, deve essere distante 200 metri dalla discarica stessa; in realtà, però, questo muretto, fatto tra rifiuti e misto terra, capita proprio nel centro di questa cava. Alla conferenza di servizi partecipa la Regione Lazio, il comune e il MiBAC. Se il MiBAC entro il 10 agosto mettesse la firma sulla concessione del capping, farebbe il dissequestro della cava e nascerebbero altri 450.000 metri cubi di rifiuti sul suolo braccianese, laddove vedremmo una cava che non è nemmeno messa a norma, perché fu sequestrata solo dopo lo scavo. Questo è quanto volevo portare a vostra conoscenza.
  PRESIDENTE. Volevo chiedere se la fonte delle vostre notizie sia principalmente la Corte dei conti, se abbiate della documentazione da darci e se la Bracciano Ambiente abbia i soldi per gestire il post mortem.
  MARCO TELLAROLIComitato Cittadini di Bracciano in movimento. Noi abbiamo tutta la documentazione in merito sia attraverso le varie interrogazioni, sia attraverso le richieste di documenti presso la Regione e il comune. La procura sta effettuando l'indagine sui rifiuti – sembra che ci siano rifiuti illeciti all'interno della discarica – ma anche sulla parte economica, sia per quanto riguarda sia il fondo post mortem, sia la ecotassa. Per il capping, il comune, insieme alla Bracciano Ambiente, aveva chiesto una fideiussione di 8,7 milioni di euro sui 10,4 milioni che aveva abbonato la Regione Lazio. Adesso la Regione Lazio, dopo un esposto fatto alla procura e alla Corte dei Conti, ha ritirato questi soldi e, ovviamente, la Bracciano Ambiente si ritrova a dover riconsegnare gli 8,7 milioni della fideiussione destinati per il capping.
  LAURA PUPPATO. Lei ha sollevato tutta la questione economica che riguarda il post mortem e l'ecotassa. Del post mortem lei ha parzialmente giustificato la Bracciano Ambiente ovvero il comune, trattandosi di una partecipata al cento per cento, per averli spesi nel 2003, in relazione alla messa in sicurezza della discarica, quindi presumo ci siano delle pezze giustificative; stiamo infatti parlando di una società pubblica, quindi, se ci sono delle indagini, proseguiranno. Per quanto riguarda invece la ecotassa, non mi è chiaro dove siano finiti gli 11,7 milioni, quindi vorrei capire se abbiate informazioni in merito. A fronte di una conferenza di servizi praticamente in corso, in cui ci sono la Regione Lazio, il comune di Bracciano e il MiBAC, potete informarci sulle posizioni di questi tre enti rispetto alla vicenda che riguarda il capping allargato della discarica di Bracciano ?
  I 450.000 metri cubi di ampliamento della discarica con la giustificazione del capping – quindi un allargamento della messa in sicurezza della superficie occupata – trovano ragione nello studio di carattere ambientale e geologico, ovvero ciò è motivato esclusivamente dal fatto che, visto che ci siamo, proseguiamo e Pag. 20raccogliamo questo ulteriore importo con cui procedere alla messa in sicurezza ? Se è così, questo avviene spesso, ma che sia una cattiva pratica è fuori discussione; tuttavia, in alcuni casi, è anche l'unica motivazione che porta i comuni fortemente in crisi dal punto di vista economico a permettersi di fare le bonifiche o la messa in sicurezza. Vorrei capire meglio questi passaggi.
  MARCO TELLAROLIComitato Cittadini di Bracciano in movimento. Abbiamo notato che la maggior parte delle denunce è stata fatta proprio dal nostro Comitato e, fino adesso, sia la procura, sia la Corte dei conti ci hanno sempre dato ragione, interrompendo i vari giochi delle tre carte che il comune di Bracciano ha tentato di fare. Troviamo il gioco delle tre carte sia sul fondo post mortem, sia sulla ecotassa. È pur vero che loro hanno trovato una giustificazione dicendo di avere usato questi soldi prima e, quindi, di dovere incassare di nuovo, ma perché dal 2003 in poi i comuni conferenti presso il sito di Cupinoro, dove pagavano le tasse per il fondo post mortem e per la ecotassa, non erano stati avvisati che quei soldi, invece, venivano usati per coprire qualcosa di precedente ? Sono stati lesi, quindi, anche gli altri comuni conferenti, che dovevano essere avvisati del fatto che quei soldi non erano per il fondo post mortem attuale, ovvero per il conferimento attuale di quei rifiuti, posto che, comunque, hanno una responsabilità ambientale per quel conferimento; pertanto, loro pagavano quella tassa per quel conferimento e non per il passato. Per quanto riguarda il gioco della ecotassa, anche sulla sparizione di questi soldi la procura non ha dato una risposta reale, ma ha detto che questi soldi sono mancanti. Il comune di Bracciano voleva rispondere alla Corte dei conti con la delibera n. 317 del 2014 della Regione Lazio, ovvero l'abbono di 10,4 milioni del fondo post mortem; voleva, inoltre, per la ecotassa, presentare alla Corte dei conti una delibera che era stata studiata solo per il fondo post mortem e non per la ecotassa stessa. Purtroppo è così, infatti ha risposto anche la Corte dei conti in relazione a questa denuncia che abbiamo fatto noi, essendo la sua risposta proprio quella: la ecotassa è la delibera n. 317 del 2014 della Regione Lazio. Se però la ecotassa è la delibera n. 317, allora questa delibera non era per il fondo post mortem e questa è la domanda che abbiamo fatto alla Corte dei conti, perché non potevano figurare i 10 milioni sia per l'uno che per l'altro !
  PRESIDENTE. Il tempo purtroppo sta scadendo, non so se ci siano altre domande, ma consegniamo agli atti la relazione e tutta la documentazione che avete; procederemo, in caso, a fare ulteriori accertamenti. Grazie.
  MARCO TELLAROLIComitato Cittadini di Bracciano in movimento. Grazie a tutti, buonasera.




mercoledì 27 novembre 2013

Aspettando Cauti

Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo si è espresso in modo contrario con la soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistiche per le province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo, con il num di protocollo 33958 del 26 novembre ’13 presso gli uffici del Comune di Bracciano, chiede al suddetto Comune di ritirare il permesso di continuare le opere che attuano l’ampliamento della discarica gestita dalla Bracciano Ambiente. Nell’oggetto ai primi punti si trova infatti il rilascio permesso di costruire n. 02/2013 del 10.01.2013 n. 844 del Comune di Bracciano a favore della Bracciano Ambiente SPA. La soprintendenza ha effettuato un sopralluogo nella Discarica di Cupinoro con il “Reparto Operativo- Sezione Archeologia del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale", per la verifica dello stato dei luoghi, la verifica ha riguardato anche un sopralluogo presso gli uffici della Bracciano Ambiente con il noe Amministratore Unico, Avv Marcello Marchesi, che ha visto la consegna presso l’ente della documentazione. La soprintendenza  ricorda che le terre su cui insiste la discarica sono tutte di proprietà dell0Università Agraria e che ricadono in “ambiti paesaggistici sottoposti a tutela ai sensi degli artt n. 134 e 142, comma 1 (aree di interesse archeologico già individuato) e D.Lgs. 22 gennaio 2004 n.42 e s.m.i. (Università agrarie e uso civico). Tra le considerazioni leggiamo le affermazioni che riferiscono non solo il non chiedere da parte dell’amministrazione accettante il progetto di ampliamento, del sopralluogo e del parere delle autorità responsabili di tali ambiti territoriali, ma anche il netto contrasto con quanto disposto dall’art 145, ovvero “senza prescritta autorizzazione paesaggistica”. Quindi il Ministero di competenza chiede all’amministrazione vigente del Comune di Bracciano di annullare il permesso di costruire n. 02/2013 del 10/01/2013 con protocollo n. 844 concesso alla Bracciano Ambiente, prescindere dall'esistenza e dal ritrovamento o meno, nelle aree interessate, di reperti archeologici…”      rimaniamo con gli occhi puntati sulla vicenda sperando che l'amministrazione inizi a fare scelte nella direzione del bene comune.

mercoledì 20 novembre 2013

Cupinoro: il Sindaco di Bracciano tranquillizza: “nessun progetto segreto” ?

Cupinoro: il Sindaco di Bracciano tranquillizza: “nessun progetto segreto” ?
“I Cittadini contro le Mafie e la Corruzione” e " Cittadini di Bracciano in Movimento" esprimono perplessità.

scritto da Luca Pagni

A Bracciano non si placano le polemiche sulla discarica di Cupinoro di cui si è discusso anche ieri nel Consiglio Comunale, nonostante non fosse previsto nell’Ordine del Giorno.
I consiglieri di opposizione hanno presentato un’interrogazione del 16/11/2013 indirizzata al Sindaco del Comune di Bracciano Giuliano Sala ed al suo Assessore all’Ambiente Paola Lucci, denunciando di essere venuti a conoscenza dell’esistenza di uno studio di fattibilità commissionato dalla società Bracciano Ambiente S.p.a al geometra Luca  Vergaro di Terni nel gennaio 2012 avente per oggetto: DISCARICA DI CUPINORO – AMPLIAMENTO DISCARICA SU EX CAVA VAIRA E AREA DENOMINATA “ AMPLIAMENTO NORD” – VOLUMETRIE POTENZIALMENTE REALIZZABILI – DATI DIMENSIONALI e con i dati dimensionali che ci consegnano una volumetria disponibile abbancabile di 4.802.000 mc.

Il Sindaco Giuliano Sala ha smentito ufficialmente la minoranza su questo presunto progetto chiedendo, insieme con l’Avv. Marcello Marchesi da poco nominato Amministratore Unico della Bracciano Ambiente,  che venga prodotto il progetto, mostrandone il committente, chi lo ha firmato come professionista e  quando lo stesso sarebbe stato  protocollato.
Quanto è previsto nell’impianto di smaltimento di Cupinoro – ribadisce il sindaco di Bracciano – è scritto nel piano approvato dal Consiglio comunale e che prevede il rinnovo dell’autorizzazione integrale ambientale rilasciata in data 28 maggio 2007 relativo all’impiantistica e la richiesta di ampliamento della discarica per 450mila metri cubi nella quale sarà possibile conferire esclusivamente rifiuto trattato.  Ogni altra ipotesi – sottolinea il sindaco –  non corrisponde al vero e “riteniamo che in questo modo si voglia alimentare la tensione in merito alla gestione dell’impianto sul quale non esistono progetti segreti ma unicamente gli interventi già scritti e deliberati in atti pubblici. Ad oggi a Cupinoro continuano a conferire i 25 Comuni già autorizzati. Non sono state ancora inoltre conferite  le 20mila tonnellate di rifiuto trattato oggetto dell’atto di requisizione del commissario Sottile. Ci tengo a rassicurare i cittadini in merito alle tutele ambientali. Le recenti analisi, consultabili sul sito della Bracciano Ambiente, attestano la conformità ai parametri di legge dei prelievi effettuati nei sette pozzi sentinella dell’impianto. Sul sito vengono inoltre regolarmente effettuati i controlli di routine dell’Arpa Lazio.”

Le ultime analisi a cui si riferisce il Sindaco Giuliano Sala sono state effettuate da ALPHA ECOLOGIA S.R.L. laboratorio ACCREDIA n. 0515iscritto nell’elenco regionale dei laboratori ai fini dell’Autocontrollo n. 029, presentano effettivamente dati rassicuranti sullo stato di salute di Cupinoro al momento del campionamento del 26/09/2013 analizzato il 10/10/2013 con questa valutazione finale “GIUDIZIO: l’acqua in esame, limitatamente ai parametri verificati, soddisfa i valori di parametro della Tabella 2 Allegato 5 Parte IV del D.Lgs 192/06 e s.m.i. e dell’autorizzazione A.I.A. A3918 del 05/11/2008 ”.
Arpa Lazio sezione di Roma, con nota n. 80654 del 21/10/2010, assunta a protocollo della
Regione al n. 3993 del 22/10/2010, relativamente a quanto previsto dall’art. 29-decies comma 3 del D.Lgs. 152/06, ha evidenziato che l’A.I.A. della Bracciano Ambiente rilasciata con Decreto Commissariale n. 46/07, successivamente modificata con Determinazioni A3918/08 e B1671/09, non consente di effettuare efficacemente il monitoraggio ed il controllo degli impianti e delle emissioni nell’ambiente, evidenziando una serie di criticità presenti nel Decreto stesso.
La Regione Lazio, Area Rifiuti, con nota n. 15406 del 25/01/2011, ha convocato ai sensi della Legge 241/90 e s.m.i. la prima Conferenza di Servizi per il giorno 10/02/2011, per la
valutazione congiunta dell’istanze di modifica dell’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata con D.C. 46/07 e s.m.i. (istanza resa con nota 364 del 29/04/2010 e successive integrazioni).

Molti cittadini non si sentono però del tutto rassicurati visto che in altre analisi dell’ ARPA LAZIO figuravano alti e preoccupanti valori di metalli non naturali  ed inquinamento delle  falde acquifere. I cittadini si domandano come si possa essere giunti ad una situazione così buona e salutare se gli impianti di trattamento del percolato, FORSU e TMB si è detto più volte che non funzionino a dovere. Nei giorni scorsi è intervenuta anche l’Associazione Nazionale “I Cittadini contro le mafie e la corruzione” che ha inviato a tutti i Sindaci del comprensorio ed agli organi di stampa, un comunicato in cui ha denunciato la grave situazione dei vecchi invasi della discarica di Cupinoro dal punto di vista ambientale e della salute pubblica, e anche il malcelato tentativo delle Amministrazioni di trasformare il sito in una nuova Malagrotta. Nella stessa nota l’Associazione ha riportato una serie di dati apparentemente incontestabili circa i danni all’ambiente, alla salute e all’economia causati dalla situazione esistente e da quella che si prospetta.
Associazioni e Comitati, in opposizione alla sorta di silenzio-assenso della politica locale, hanno il sentore che la discarica di Bracciano dovrà sottostare ad un destino ineludibile e cioè diventare per alcuni anni il nuovo sito di smaltimento dei rifiuti della Capitale, invece di divenire un problema politico da affrontare a livello nazionale ed europeo.

La stessa ipotesi di trasformare il sito di Cupinoro in una collocazione industriale per le previste lavorazioni di legge dei rifiuti prima di essere conferiti in discarica, oltre a risultare non conveniente dal punto di vista occupazionale rispetto ai 21 licenziamenti effettuati dalla Bracciano Ambiente (si parla di poco più di tre o quattro dipendenti riassorbiti), sembra fare ancora una volta scempio delle reali esigenze di sviluppo economico e sociale della comunità. Non è sicuramente trattando con i rifiuti che i cittadini potranno veder risolto un solo loro problema di tipo economico o ambientale.

L’Associazione “I Cittadini contro le mafie e la corruzione” insieme con i Cittadini di Bracciano in Movimento,
richiedono un intervento chiarificatore della Corte dei Conti sulla gestione fin qui operata dalla società Bracciano Ambiente, con eventuale valutazione dei danni subiti dal Comune di Bracciano,
sugli esuberi e sul licenziamento dei 21 dipendenti della società Bracciano Ambiente, in particolare valutando se il taglio sia dovuto a pregresse assunzioni che sottendevano a logiche diverse da quelle di una sana gestione aziendale. E non finisce qua, perché viene richiesto a gran voce un intervento di un organo di Polizia Tributaria e Finanziaria che vagli la regolarità delle operazioni di vendita o cessioni di quote della Bracciano Ambiente ad altri gruppi economici o società.
Cittadini e comitati auspicano una gestione trasparente dell’intera vicenda, con una piena condivisione delle scelte relative al conferimento di rifiuti nel sito di Cupinoro, le cui conseguenze non riguardano solo questa o quella maggioranza, questo o quel partito, ma ricadranno negli anni sui cittadini del territorio e non solo.
Il Sindaco del Comune di Bracciano Giuliano Sala replica che “Come amministrazione comunale stiamo cercando di porre in essere tutti quegli strumenti previsti dalla legge affinché la Bracciano Ambiente nel pieno rispetto delle normative ambientali nazionali ed europee, possa portare avanti la mission per la quale è stata costituita nel 2004 anche a salvaguardia dei sessanta posti di lavoro attuali. E’ importante al riguardo che – conclude Sala - anche gli amministratori di 25 Comuni che oggi utilizzano l’impianto facciano la loro parte”.
L’Osservatore Laziale continuerà a monitorare la situazione e segnala la morte di due pesci rossi inseriti nel vascone all’ingresso della Discarica di Cupinoro, che forse non poi così linda e pinta come viene descritta dalle ultime analisi di laboratorio che potrebbero e forse dovrebbero a questo punto essere oggetto di approfondimento da parte di una Conferenza di Servizi che potrebbe decidere di dare avvio al procedimento di riesame ai sensi dell’art. 29-octies del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. da parte dell’ARPA LAZIO, con un’auspicabile supervisione da parte dei N.O.E., in modo da dare rassicurazioni anche ad agricoltori locali che producono prodotti BIO o caseari che non vorrebbero fossero inquinati, per la salute di tutti.

Discarica di Bracciano Cupinoro vista frontale interna

martedì 15 ottobre 2013

Ultime News da Bracciano

Comunicato ufficiale M5S Anguillara Sabazia, Bracciano, Cerveteri e Santa Marinella

Ultime news da Bracciano, si dice che il silenzio è d’oro ma il nostro è davvero miracoloso. Abbiamo pubblicato diversi comunicati, vi abbiamo informati, abbiamo costretto le varie amministrazioni interessate a prendere posizioni ufficiali e pubbliche, ultima tra tutte la notizia della conferenza aperta alla cittadinanza del Sindaco di Bracciano, Giuliano Sala nella giornata di Sabato 12 ottobre. Abbiamo usato il nostro silenzio per studiare e organizzarci ma soprattutto abbiamo atteso, con grande soddisfazione per le nostre risate, i comunicati di quanti ora, dopo aver inciso le loro sigle su sporchi interessi economici e di potere, si ergono a salvatori di popoli e di diritti fondamentali. Ci chiamano demagoghi, ci dicono che siamo utopistici e populisti, secondo comodo diventiamo fascisti o comunisti. Siamo solo cittadini, siamo solo persone che non ce la fanno proprio a digerire ingiustizie, menzogne e prese di posizione infime. Ora i partitini di paese si schierano con i cittadini usandoli, qualche Sindaco scende tra la gente in piazza o rilasciando interviste, altri rimangono in silenzio, entrambe le posizioni fanno girare le budella nello stomaco. M5s Bracciano , Anguillara Sabazia, Cerveteri e Santa Marinella osservano e si indignano davanti al comportamento delle varie amministrazioni che concentrano l’attenzione pubblica esclusivamente sulle 20.000 T per il trimestre, appena cominciato, e disposto da Sottile verso i Comuni di Fiumicino, Ciampino, Stato Città del Vaticano e Roma Capitale, ritorniamo a dare informazione e vi esortiamo a diffidare di quanti ora camminano con voi su strade che fino a ieri non avevano interesse a battere. Uno dei veri problemi è la reale e provata possibilità che Cupinoro venga ampliata di 450.000 mc con l’apertura di un nuovo invaso adiacente a quelli già esistenti e funzionanti, il costo di preparazione e messa a norma di questo nuovo spazio è di circa 3 milioni di euro e verrà finanziato con i soldi dei cittadini. Uno dei veri problemi di Cupinoro sono gli impianti che a tutt’oggi risultano funzionanti ma senza una vera messa in sicurezza e che lo stesso commissario ai rifiuti della Regione Lazio, Sottile, ha definito “obsoleti”. Come possiamo non pensare che verranno effettuate proroghe se la stessa disposizione di Sottile, a cui erano presenti ARPA Lazio, il Sindaco Giuliano Sala e il direttivo della Bracciano Ambiente, non esclude questa possibilità? Noi abbiamo una proposta alternativa e stiamo organizzando delle manifestazioni in cui chiameremo alla partecipazione i cittadini e le amministrazioni vigenti, abbiamo chiamato la proprietaria della “Vedelago”, un progetto che è già una realtà in molte zone d’Italia e che funziona con ottimi risultati sia in termini economici dando possibilità di lavoro a molte famiglie, sia in termini di rispetto del territorio e della salute. Il sistema “Vedelago” si basa sul principio per cui “nulla si crea e nulla si distrugge” ma cerchiamo di essere più chiari, i materiali che arrivano come rifiuti non sono altro che oggetti in disuso che per più del 90% possono essere recuperati e riutilizzati con la nascita di oggetti diversi e nuovi come sedie, pavimentazioni e materiali edili. Nel sistema del riutilizzo della “Vedelago” il riciclo diventa possibile grazie ad una buona raccolta differenziata che porta ad un effettivo riutilizzo di materiali scartati ma ancora sfruttabili, perché dobbiamo destinare il legno di un vecchio mobile ad un impianto anaerobico quando potremmo riutilizzarlo per fare una sedia o l’impalcatura per un letto? Questo è il principio base da cui parte l’azienda e che porterebbe economia e ricchezza, un’azienda che non troverebbe il suo direttivo nel privato già ricco ma nell’amministrazione comunale, quindi, nei cittadini che, oltre ad avere un guadagno con la possibilità lavorativa, possono e si devono anche proporre come organo di controllo verso i loro dipendenti governanti. Siamo certi che la nostra proposta potrebbe trovare una facile attuazione grazie agli studi condotti sul territorio, siamo certi che molti dei Vostri governanti diranno che non ci sono le condizioni e che non abbiamo effettivamente proposto nulla; stavolta la gente, le persone, i cittadini sanno che devono verificare le parole di queste amministrazioni nelle proprie maggioranze e nelle proprie opposizioni in balia della corrente; stavolta sapete tutti che non vi diciamo quello che vorremmo fare, sapete che non promettiamo nulla, sapete che diciamo quello che possiamo fare e comunichiamo conferma della volontà cittadina solo quando possiamo davvero fare questa o quella cosa. La via della comunicazione con il popolo sovrano ci porta verso la proposta di un referendum per la chiusura della discarica all’aperto, collaborando anche con le promesse pubbliche dell’amministrazione verso una nuova gestione comunale dei rifiuti, esortiamo invece il primo cittadino di Anguillara, Francesco Pizzorno, chiediamo che almeno una volta rompa il suo silenzio. Chiediamo come cittadini che non lasci la palla come nel passato con il Parco Regionale di Bracciano e Martignano e si affacci alla cittadinanza in un confronto pubblico e aperto.
L’onestà deve tornare di moda!

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