È notizia recente che la Procura della Repubblica stia
indagando su una serie di atti del Comune di Bracciano, dove comparirebbero
irregolarità nei numeri di Protocollo.
Ove la Procura accertasse la cosa, si tratterebbe di un reato
grave, perseguibile anche a livello penale. Infatti a norma dell’art. 479 del
Codice Penale saremmo di fronte ad un caso di di “falsità ideologica commessa
dal pubblico ufficiale in atti pubblici” il che, in soldoni significa che il
pubblico ufficiale, ricevendo o formando un atto, ha attestato una verità
falsa: di aver fatta una cosa senza averla mai fatta, di aver ricevuto
dichiarazioni a lui mai rese, o che le abbia taciute, o che le abbia alterate.
Poiché in un ufficio, il Protocollo scandisce i tempi
dell’azione amministrativa, qualora il Protocollo del Comune di Bracciano non
dovesse più far fede, tutta la macchina amministrativa diventerebbe inutile,
insinuando nei cittadini dubbi sulla buona fede degli atti depositati e,
conseguentemente , la convinzione che la documentazione, sia essa prodotta
richiesta o altro, abbia valore zero.
In attesa che le autorità accertino definitivamente la
verità, esprimiamo la nostra solidarietà ai dipendenti del Comune - o ex tali,
come la signora Antonella Paciotti, la quale ha coraggiosamente denunciate le
presunte irregolarità del Protocollo.
Se un giorno i Cittadini vedranno alla fine fatta
chiarezza su una tema così importante, non sarà infatti per un caso, ma solo
grazie a quanti si sono spesi con generosità e senso del dovere civile.
Cittadini di Bracciano in Movimento
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