PD di Bracciano: alcune proposte per la scuola?
Per la serie: i 5 stelle sono incompetenti?
In molte occasioni, noi attivisti del MoVimento 5 Stelle siamo stati tacciati di mancare di esperienza e di essere incompetenti, per pietà tacendo di altri epiteti ben meno lusinghieri.
Con l'apertura della campagna elettorale a Bracciano e la relativa condivisione dei programmi, abbiamo pensato di scorrere le idee e le proposte delle altre liste che concorreranno alle prossime elezioni amministrative (in fondo, le idee e i progetti, a prescindere dalla "maglia" che indossano, sono semplicemente buone o cattive idee, progetti realizzabili o irrealizzabili ma soprattutto funzionali o superflui). Ci siamo così resi conto che anche questi signori, che pure millantano larga esperienza e competenze di assai più alto livello rispetto alle nostre, la raccontano un po' scorretta. Prendiamo alcuni punti proposti dal candidato sindaco PD, Claudio Gentili, in un articolo del 6 Maggio, relativamente al tema "scuola".
L'enunciazione dei punti apre così: «La coalizione che appoggia la mia candidatura a sindaco, mette in primo piano la scuola…» e prosegue poi «… Per la scuola: cosa si prevede in particolare», continuando con un elenco di punti.
Andiamo nel dettaglio. Cominciamo l'analisi dei vari punti proposti da uno un po' particolare che, pur essendo l'ottavo dell'elenco, è certamente quello che più ci ha colpiti:
«Studiare la fattibilità di avere in via dei Lecci le classi dei bimbi più piccoli (fino alla seconda primaria) per mantenerli in una zona meno trafficata, con minore spostamento in auto e più “aperta” per passeggiate o altro e lasciare nella sede centrale i bambini più grandi che necessariamente hanno solo il cortile interno per giocare».
Avvocato, si rende conto?! dell’assurdità della Sua proposta? Analizziamola per un momento: classi fino alla seconda tutte a Via dei Lecci; classi dalla terza in poi tutte al centro. Risultati?
- famiglie dilaniate, per andare a consegnare e riprendere un figlio qui e uno là;
- caos e incremento dei costi nei trasporti scolastici, dal momento che i bambini si spostano in base alla classe frequentata, invece che al quartiere di residenza; inoltre costi sballati per le famiglie;
- insegnanti che al cambio dell’ora, dovendo passare per esempio da una classe seconda a una quarta, escono di corsa da Via dei Lecci, saltano in macchina, implorano di trovare un parcheggio al centro, versano l’obolo al parcheggio, salgono in classe... il tutto in due-tre minuti, che è il tempo medio impiegato oggi per far “girare“ gl'insegnanti da una classe all’altra.
Inoltre, più nel dettaglio: per quale recondito motivo i bambini “più grandi” dovrebbero fare a meno di idonei spazi verdi e, come giustamente Ella osserva, “meno trafficati”? Quale miglioramento addurrebbe al servizio la suddivisione in due quote dei bambini, novello re Salomone al contrario? Alla faccia della competenza.
Andiamo avanti, continuiamo a "spigolare" nel programma per la scuola e analizziamo un altro punto:
"Istituzione di una commissione mensa composta da genitori per rendere più trasparente il servizio di refezione scolastica".
Avvocato, dove vive?! La Commissione Mensa esiste da sempre, i genitori sono regolarmente nominati tramite richiesta formale del Comune ai Dirigenti Scolastici. Chiunque Le abbia suggerita questa proposta forse è poco aggiornato.
Ormai abbiamo cominciata l'analisi, anche se siamo già un po' demotivati. Tuttavia dobbiamo ammettere che, quando abbiamo letto il punto che segue, abbiamo fatto un vero e proprio balzo sulla sedia!
«Riportare nella sede dell’istituto “Paciolo” le classi del “turistico” attualmente dislocate in edifici comunali per liberare aule e spazi per i bambini della infanzia e della primaria nell’edificio di via dei Lecci eliminando la convivenza fra bimbi e ragazzi ormai adulti».
Avvocato, ma come?! Chissà se la Medicina può spiegare il fenomeno della "amnesia pre-elettorale", di cui questo è un caso eclatante: fu proprio la Giunta di cui era principale esponente e assessore l’avvocato Gentili, a cedere in comodato d'uso gratuito la scuola Comunale di Via dei Lecci, che oggi dichiara di voler riprendere. Per informazione aggiungiamo che la cessione gratuita della scuola era facoltativa, in quanto l’Istruzione secondaria superiore spetta alla ex Provincia, oggi Area Metropolitana. Così l'avvocato Gentili si assunse allora la responsabilità di privare i cittadini di Bracciano di un bene pubblico, che oggi dichiara di volere indietro. Peccato che è ben difficile ottenere lo "sfratto” di una scuola, specie dal momento che l’Area Metropolitana, amministrata dalla stessa maggioranza politica PD che oggi lo sostiene, fa orecchie da mercante e, pur se sollecitata da anni, dichiara di mancare di risorse per l’edilizia scolastica.
Avvocato, è vero?! Ci risulta però che si stiano predisponendo lavori per altri edifici scolastici di scuola superiore nel Comune di Anguillara Sabazia: perché, di grazia, per quell’edificio i soldi ci sono? Forse per il PD il Comune di Anguillara è più importante rispetto al Comune di Bracciano? o forse più semplicemente, conviene spendere su altre voci di bilancio, e lasciare in comodato d'uso un edificio di cui si dispone comunque gratuitamente? Ci fa riflettere anche l’allarme spazi scolastici del Dirigente Scolastico dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli, lanciato proprio in questi giorni (vedi Ortica n. 19 del 6 maggio 2016) alla stessa Area Metropolitana, con la richiesta di reperire aule a Bracciano per espandere l’Istituto. A pensar male si fa peccato: vuoi vedere che la maggioranza PD dell’Area Metropolitana pensa di sfrattare i nostri bambini della scuola dell'obbligo, anziché liberare i locali che usa da vent’anni gratuitamente?
Ancora, continuiamo:
"Istituzione di una sezione Primavera".
Avvocato, gliel'hanno detto?! che le sezioni Primavera sono istituite dalle scuole statali con specifici fondi ministeriali, solo se hanno disponibilità di spazi idonei? Come ogni buon genitore sa, le scuole statali di Bracciano sono in grave carenza di aule perfino per i bambini in età d'obbligo scolastico, perciò sono ben lungi dal poter offrire tale servizio. Resta poi difficile credere che sia il Comune a volersi far carico di attivare un servizio simile, specialmente dopo che l’Amministrazione appena dimessa (sostenuta dalla medesima maggioranza politica, sotto la stessa sigla partitica PD, e perfino dallo stesso consigliere uscente, Massimo Mondini, oggi candidato nella lista di Claudio Gentili), ha perseguito negli ultimi tre anni l’obiettivo della chiusura di tre classi di tempo pieno per i bambini in età regolare dai tre ai cinque anni, giustificando la scelta con l’insostenibilità economica da parte del Comune.
Avvocato, ha dimenticato?! che i bambini in età regolare, tuttora in lista d'attesa nelle scuole statali, saranno costretti a rivolgersi a scuole private, con spese a carico delle famiglie? Pur condividendo il sogno di dare a tutti il servizio giusto, che dice di preoccuparci prima di loro e poi, semmai, degli anticipatari? A meno che l'avvocato Gentili abbia pensato che la classe primavera ipotizzata sia interamente finanziata attraverso le rette dei genitori, a copertura di tutte le spese vive di gestione. In questo caso però, trova corretto tacerlo, ed enunciare un punto programmatico come fosse un “dono” del Comune alle famiglie, che invece saranno chiamate a pagare il conto?
Fin qui, ci darete atto che le proposte sembrano particolarmente poco incisive. Vediamo se la situazione migliora:
"Ripristino delle classi a tempo pieno nella scuola materna".
Avvocato, che cosa dice?! Se i costi di gestione (personale, quota mensa, quota trasporto) erano insostenibili per le casse comunali fino a pochi giorni fa, come pensa il Candidato di ripristinare il servizio oggi, con un bilancio sull’orlo del dissesto? Anche in questo caso, trova corretto sorvolare sulla soluzione tecnica, oltre che fare un annuncio elettorale in controtendenza rispetto a quanto il Partito che lo sostiene, ha finora pervicacemente messo in atto? La segreteria del PD ha sempre taciuto sul taglio dei servizi scolastici fatto dalla Giunta Sala: dovremmo credere che oggi essa abbia improvvisamente cambiato idea? Anche in questo caso, delle due l’una: o era una bugia prima, o è una bufala adesso.
Bastasse già. Tra le proposte enunciate c'è di meglio:
"Manutenzione ordinaria e straordinaria per tutti gli edifici scolastici comunali. e "La istituzione di un filo diretto, tra la scuola e la famiglia, mediante la nomina di un responsabile del Comune – che possa disporre di largo margine di manovra – per la manutenzione minima ordinaria in modo da accelerare le lungaggini burocratiche e fornire sempre risposte ed interventi in giornata alle richieste della scuola".
Avvocato, sta scherzando?! La manutenzione ordinaria e straordinaria è un obbligo di legge dei Comuni: l’avvocato Gentili sta evidenziando che fino ad oggi quanto dovuto alle scuole è stato gestito a dir poco male dall’Amministrazione uscente (sostenuta dalla stessa coalizione che oggi sostiene lui), costringendo le Istituzioni scolastiche a elemosinare gl'interventi dovuti. Vale poi anche la pena ricordare che il Comune ha smobilitato il contingente di operai, che negli anni passati ha fatto fronte alla domanda di manutenzione dei sei edifici scolastici comunali (Pasqualetti, Tittoni primaria e medie, Lecci su 2 edifici distinti, Pisciarelli).
Avvocato, lo sa?! che quelle che Ella chiama “lungaggini burocratiche” sono le normali procedure d’appalto pubbliche obbligatorie per legge? Che cosa intende più precisamente per "un Responsabile del Comune - che possa disporre di un largo margine di manovra“? Di quale margine di manovra può disporre un dipendente comunale, senza che si esponga a procedure di affidamento lavori fuori norma – e perciò sanzionabili dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC)? Possiamo pensare di fondare la manutenzione degli edifici scolastici sul margine di manovra, anziché su una pianificazione seria degli interventi? Quel che serve, forse, è una diversa organizzazione degli Uffici tecnici, che consenta di svolgere in modo più efficace, e magari più veloce, le procedure di affidamento lavori, posto che ci siano le risorse economiche in bilancio: invece di un “signor Wolf” dai poteri (attribuiti da chi, e perché) indefiniti. Il miglior modo per risolvere un’emergenza, è quello di evitare che si crei, invece di nominare chissà chi, a fare chissà che cosa e chissà con quali strumenti, per risolverla.
Si vede proprio che sono degli esperti, e che le menti sono a dir poco vulcaniche. Andiamo avanti.
"La installazione di un compostatore a servizio della mensa in accordo con l'ENEA".
Avvocato, di nuovo?! Il compostatore deve essere posto in luogo idoneo per evitare odori molesti. Oggi le scuole hanno piccole aree esterne, per le quali sollecitano continue richieste di manutenzione ordinaria e sfalcio di erbe. Ci chiediamo se Gentili sa che oggi il servizio ritiro dei rifiuti da parte di Bracciano Ambiente dalle scuole avviene solo alcuni giorni la settimana, lasciando in deposito i piatti usati e i residui della quotidiana mensa scolastica per giorni nei cassonetti, con il bel risultato di attirare animali di varia natura.
Inoltre: chi dovrebbe farsi carico di gestire i compostatori: il personale della ditta appaltatrice della Mensa? Ha per caso provato a parlarne con il gestore, per verificarne la fattibilità, visto che già oggi appare problematica la gestione e il ritiro del rifiuto giornaliero prodotto?
Con questo già sarebbe abbastanza. Invece andiamo avanti con un'altra proposta.
"Procedere ad un nuovo dimensionamento scolastico, accorpando in un unico istituto le scuole del primo ciclo di Bracciano, eliminando la necessità di doversi recare a Trevignano per accedere ai servizi di segreteria della scuola di via dei Lecci".
Avvocato, si rende conto?! Le scuole del primo ciclo di Bracciano raccolgono una utenza che eccede largamente i 1.800 alunni. Riunire tutta la popolazione scolastica in un unico Istituto significherebbe creare un “mega Istituto”, dislocato comunque su cinque plessi. Un Istituto peraltro ben oltre la soglia dei mille - milleduecento alunni, normalmente gestiti dai plessi oggi funzionanti su tutto il territorio nazionale. Tutto ciò al solo scopo di avere un’unica Segreteria a Bracciano. Peggio ancora, l’idea contrasta con le stesse proposte fatte nel 2011 dalla Giunta Comunale di Bracciano :
- Delibera G.C. Bracciano 494 del 20 ottobre 2011, che stabilisce: “di NON pronunciarsi favorevolmente alla istituzione di due istituti comprensivi in quanto non sussiste l’opportunità, considerata l’imminente realizzazione di una nuova scuola elementare in località Il Pero, di modificare l’attuale organizzazione della rete scolastica”;
- Delibera G.C. Bracciano n. 516 del 09/11/11, propone:
1) Due Istituti Comprensivi articolati con TREVIGNANO
oppure
2) Un unico Istituto Comprensivo composto dalla scuola dell’infanzia statale, dalla scuola primaria statale e dalla scuola media statale del comune di Bracciano (per un totale di circa 1.830 studenti); “a tal proposito l’amministrazione sottolinea l’assoluta criticità che tale ipotesi costituirebbe relativamente all’elevato numero degli alunni ed alla possibile ripercussione che si avrebbe sull’offerta formativa proposta alle loro famiglie".
Avvocato, allora?! Quella "assoluta criticità" di allora, oggi è svanita? Inoltre i cittadini dovrebbero sapere che il Comune di Bracciano fece ricorso al TAR (spendendo i soldi pubblici) contro il dimensionamento scolastico deciso, a causa dell’abbinamento con Trevignano (anche se loro stessi lo avevano proposto): ma il ricorso fu giudicato inammissibile fin dalla prima udienza, in quanto l’avvocato scelto (e pagato, supponiamo) dall’ Amministrazione sbagliò perfino le modalità di presentazione del ricorso.
Certo, se avessero realizzato la prevista scuola di Via del Pero, oggi la divisione in due Istituti Comprensivi di Bracciano sarebbe certamente fattibile, ma purtroppo nulla fu fatto per impedire la revoca del finanziamento regionale alla scuola.
Avvocato, ricorda?! L'allora sindaco Sala dichiarò: “Una nuova scuola elementare attualmente non serve. Abbiamo già fatto dieci aule, di cui cinque all’interno di una struttura modulare all’interno della Scuola Superiore Enrico Mattei (leggi Istituto Paciolo, ossia sempre all’interno delle nostre strutture scolastiche cedute gratuitamente, N.d.R.). I soldi risparmiati li utilizzeremo per risolvere altri problemi...” Il Messaggero, intervista di Valeria Riccioni.
Post scriptum: la storia del fallimento della scuola del Pero meriterebbe una puntata a parte (contenzioso con la Società I.C.G. 2 Ingegneria e Costruzioni Generali S.p.A.: qualcuno ricorda qualcosa?).
Avvocato, perché?! Semmai: perché oggi tanti ripensamenti? È così difficile, impegnativo, doloroso redigere una programmazione seria del futuro della rete scolastica, invece di sparare, diciamo così, a salve, tanto per far sentire il “botto”; ben sapendo che nulla di quanto promesso si è in grado di realizzare?
Abbiamo quasi finito. Passiamo infine a un'altra mirabolante "offerta" (magari riservata alle prime dieci telefonate, come direbbero in una televendita):
"Offrire disponibilità alla scuola nell’accesso ai fondi europei (da quest’anno il Lazio può richiedere fondi europei) per migliorare le proprie strutture didattiche (wifi, LIM, smart TV, laboratori eccetera)".
Avvocato, è sicuro?! Ottima proposta. Peccato che da quest’anno anche nel Lazio, le scuole, in quanto istituzioni autonome, hanno accesso ai fondi europei senza che i Comuni siano chiamati ad intervenire: dunque anche questa è una boutade.
Vogliamo comunque darci la pena di ricordare al candidato Gentili che la scuola di Via dei Lecci aspetta da ben quattro anni di essere dotata di linea ADSL sul numero telefonico comunale, mentre le altre scuole del Comune ne beneficiano da lungo tempo. Ma di quali Wi-Fi e LIM parla, se le strutture realizzate e presenti in quella scuola languono in attesa di vedersi collegate a Internet, nonostante le richieste scritte, l’accesso agli atti dei genitori, i solleciti e i continui rinvii da parte degli Uffici Comunali?
Avvocato, è convinto?! Anche in questo caso, il Comune ha risposto che era un problema di bilancio: ma l’aggravio di spesa nelle comunicazioni interne, dovuto all’uso di fax, con conseguente consumo di toner, carta, manutenzione apparati, eccetra, è preferibile a un canone ADSL? Magari una comunicazione veloce tramite posta elettronica risolverebbe anche il fastidio di dovere telefonare o recarsi in Segreteria a Trevignano, dando alla scuola la possibilità di aprire un punto “segreteria” anche a Via dei Lecci.
Avvocato, davvero?! Neanche una parola in difesa dei diritti di questi utenti è stata mai spesa dal PD durante il “regno Sala”. Forse perché questo quartiere è considerato ancora come “una riserva indiana”, con diritti di cittadinanza “ristretti”, del quale ci si ricorda solo nella stagione di "caccia ai voti"? Gentili crede davvero che tutto il disagio delle famiglie di Bracciano Nuova, giri intorno al servizio di Segreteria, piuttosto che allo stato di cattiva manutenzione e grave carenza degli spazi scolastici, dovuta alla scelta scellerata di privarsi della scuola di quartiere, da lui stesso condivisa e messa in atto? A noi gli abitanti del quartiere hanno raccontato altro.
Bene! Finalmente rasserenati sul nostro livello di competenza torniamo, per il momento, ad occuparci di quello che facciamo da anni: informare i cittadini e cercare di proporre soluzioni che stiano il più possibile "con i piedi per terra".
Movimento 5 Stelle
Bracciano
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