Interrogazione parlamentare del MoVimento 5 Stelle a risposta scritta al Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sull'emergenza idrica del Lago di Bracciano.
Nello specifico si chiede di rivedere la convenzione ministeriale con la quale Acea e' autorizzata a captare l'acqua del lago di Bracciano.
Di seguito il testo dell interrogazione:
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Per sapere - premesso che:
L’emergenza procurata dal basso livello delle acque del lago di Bracciano è divenuto un fenomeno estremamente preoccupante. http://www.abitarearoma.net/sospendiamo-le-captazioni-acea-manifestazione-del-comitato-difesa-del-bacino-lacuale-bracciano-martignano/
Uno scenario da disastro ambientale che rischia oltretutto di determinare sanzioni dall’Europa perché non si tutelano i siti di interesse comunitario lacustri. Il lago di Bracciano ha una ricchezza ecologica unica al mondo, ricco di biodiversità di fauna e di flora e che ora rischia l’estinzione.
La concessione siglata da Acea con il Ministero dei lavori Pubblici (in allegato) , per quello che doveva restare un acquedotto d’emergenza per Roma, è stata stilata nel 1990, quando l’Acea era interamente pubblica, oggi sulla base di questa vecchia convenzione Acea Ato 2 spa capta acqua dal lago giornalmente, per far fronte al consumo idrico di Roma e degli altri comuni che fanno dell’ATO. Una captazione costante e giornaliera, che è di 1100 litri /secondo, ma che può arrivare addirittura a 5000 litri/secondo quando si è in emergenza, ai quali si devono aggiungere, poi i 450 litri secondo dell’acquedotto Paolo che porta l’acqua ai giardini del vaticano e alle fontane di Roma. Inoltre, la stessa Acea Ato 2 spa ha ribadito al tavolo tecnico regionale, che l’acqua del lago di Bracciano viene immessa nel circuito del sistema idrico di Roma e dei comuni che sono sotto gestione Acea, questo comporta che se la pressione dovesse diminuire da altre sorgenti come il Peschiera o l’acqua marcia, la captazione del lago avrà un aumento, come è stata a dicembre 2016, quando si è dovuto intervenire per manutenzione sull’acquedotto del Peschiera e quindi la captazione al Lago è stata di 1500 litri/secondo. http://www.terzobinario.it/emergenza-lago-bracciano-nessuna-riduzione-della-captazione-parte-acea/106545
Questo perché l’acqua del lago di Bracciano entra del circuito del Servizio Idrico Integrato che fornisce oltre a Roma anche gli altri comuni, una problematica rilevante è se un acquedotto del servizio ha una perdita di pressione o di mancanza di litri questi vengono recuperati pompando più acqua dal Lago. L’abbassamento del livello del lago, che ha annullato il contributo alla portata del fiume Arrone, genera un inquinamento specie nel suo tratto iniziale, come segnalato anche nell’interrogazione Daga, per la quale si attende ancora risposta http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/10319&ramo=CAMERA&leg=17&gruppo=5&testo=4%20Bracciano%205%203
Solo negli ultimi dodici mesi la riduzione ha superato un metro (come nel 2003) e le conseguenze sia per l’ecosistema lacustre sia per l’uomo che ne fa uso, sono evidenti. Molta la vegetazione scomparsa e con essa, le aree di riproduzione dei pesci foraggio (indispensabili alla nutrizione dei pesci di valore commerciale) e gran parte delle potenzialità autodepurative dovute alle macrofite emergenti. Tale tendenza potrebbe portare al depauperamento della risorsa idrica, destabilizzando l’ecosistema fino al collasso. (https://www.greenme.it/informarsi/ambiente/23321-lago-bracciano-disastro-ambientale);
:-
Se i Ministri interrogati non ritengano urgente rivedere i termini della Concessione siglata con Decreto Ministeriale e sottoscritta nel 1990, segnalando a chi possiede le opportune competenze, la necessità di sospendere o perlomeno di, ridurre notevolmente il livello di captazione dal bacino idrico del Lago di Bracciano, sollecitando inoltre l’attivazione di misure e progetti per ampliare la capacità di depurazione delle acque reflue, in modo tale che possano essere reimmesse nel Lago e non disperse nel Fiume Arrone senza essere state depurate come accade oggi.
DAGA, ZOLEZZI, TERZONI, MANNINO, DE ROSA, BUSTO, MICILLO, VIGNAROLI
Nello specifico si chiede di rivedere la convenzione ministeriale con la quale Acea e' autorizzata a captare l'acqua del lago di Bracciano.
Di seguito il testo dell interrogazione:
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Per sapere - premesso che:
L’emergenza procurata dal basso livello delle acque del lago di Bracciano è divenuto un fenomeno estremamente preoccupante. http://www.abitarearoma.net/sospendiamo-le-captazioni-acea-manifestazione-del-comitato-difesa-del-bacino-lacuale-bracciano-martignano/
Uno scenario da disastro ambientale che rischia oltretutto di determinare sanzioni dall’Europa perché non si tutelano i siti di interesse comunitario lacustri. Il lago di Bracciano ha una ricchezza ecologica unica al mondo, ricco di biodiversità di fauna e di flora e che ora rischia l’estinzione.
La concessione siglata da Acea con il Ministero dei lavori Pubblici (in allegato) , per quello che doveva restare un acquedotto d’emergenza per Roma, è stata stilata nel 1990, quando l’Acea era interamente pubblica, oggi sulla base di questa vecchia convenzione Acea Ato 2 spa capta acqua dal lago giornalmente, per far fronte al consumo idrico di Roma e degli altri comuni che fanno dell’ATO. Una captazione costante e giornaliera, che è di 1100 litri /secondo, ma che può arrivare addirittura a 5000 litri/secondo quando si è in emergenza, ai quali si devono aggiungere, poi i 450 litri secondo dell’acquedotto Paolo che porta l’acqua ai giardini del vaticano e alle fontane di Roma. Inoltre, la stessa Acea Ato 2 spa ha ribadito al tavolo tecnico regionale, che l’acqua del lago di Bracciano viene immessa nel circuito del sistema idrico di Roma e dei comuni che sono sotto gestione Acea, questo comporta che se la pressione dovesse diminuire da altre sorgenti come il Peschiera o l’acqua marcia, la captazione del lago avrà un aumento, come è stata a dicembre 2016, quando si è dovuto intervenire per manutenzione sull’acquedotto del Peschiera e quindi la captazione al Lago è stata di 1500 litri/secondo. http://www.terzobinario.it/emergenza-lago-bracciano-nessuna-riduzione-della-captazione-parte-acea/106545
Questo perché l’acqua del lago di Bracciano entra del circuito del Servizio Idrico Integrato che fornisce oltre a Roma anche gli altri comuni, una problematica rilevante è se un acquedotto del servizio ha una perdita di pressione o di mancanza di litri questi vengono recuperati pompando più acqua dal Lago. L’abbassamento del livello del lago, che ha annullato il contributo alla portata del fiume Arrone, genera un inquinamento specie nel suo tratto iniziale, come segnalato anche nell’interrogazione Daga, per la quale si attende ancora risposta http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/10319&ramo=CAMERA&leg=17&gruppo=5&testo=4%20Bracciano%205%203
Solo negli ultimi dodici mesi la riduzione ha superato un metro (come nel 2003) e le conseguenze sia per l’ecosistema lacustre sia per l’uomo che ne fa uso, sono evidenti. Molta la vegetazione scomparsa e con essa, le aree di riproduzione dei pesci foraggio (indispensabili alla nutrizione dei pesci di valore commerciale) e gran parte delle potenzialità autodepurative dovute alle macrofite emergenti. Tale tendenza potrebbe portare al depauperamento della risorsa idrica, destabilizzando l’ecosistema fino al collasso. (https://www.greenme.it/informarsi/ambiente/23321-lago-bracciano-disastro-ambientale);
:-
Se i Ministri interrogati non ritengano urgente rivedere i termini della Concessione siglata con Decreto Ministeriale e sottoscritta nel 1990, segnalando a chi possiede le opportune competenze, la necessità di sospendere o perlomeno di, ridurre notevolmente il livello di captazione dal bacino idrico del Lago di Bracciano, sollecitando inoltre l’attivazione di misure e progetti per ampliare la capacità di depurazione delle acque reflue, in modo tale che possano essere reimmesse nel Lago e non disperse nel Fiume Arrone senza essere state depurate come accade oggi.
DAGA, ZOLEZZI, TERZONI, MANNINO, DE ROSA, BUSTO, MICILLO, VIGNAROLI
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