Sono ancora molti i circhi che hanno come principale attrazione il
domatore con le belve o altre esibizioni che coinvolgono animali.
Nei circhi
italiani ci sono ancora 2000 animali prigionieri: animali esotici, tigri,
elefanti e leoni nati in cattività oppure importati, spesso illegalmente.
Le
loro condizioni di vita sono inaccettabili in una società che vuole definirsi
“civile”:
imprigionati e costretti a vivere in spazi ridotti ed angusti, neanche
lontanamente associabili al loro habitat naturale, spesso patiscono il freddo
poiché abituati a ben altre latitudini, le condizioni igieniche ed alimentari
lasciano a desiderare.
In gabbia gli
animali soffrono. I segnali del loro malessere sono palesi: in cattività
sviluppano atteggiamenti stereotipati, come dondolarsi continuamente o girare
su sé stessi. Quando non sono in viaggio, stipati in vagoni o rimorchi,
prendono parte al loro addestramento: una realtà che si basa sulla violenza,
fisica e psicologica, sulla paura del dolore fisico e sulla privazione del cibo
unite a bastoni, percosse e, a volte, anche a pungoli elettrici.
Non è sbagliato
allora parlare di tortura.
È assurdo
pretendere che un elefante di tre tonnellate cammini su due zampe o che tigri
saltino in cerchi di fuoco, da sempre nemico degli animali per natura, o
ippopotami che vivono in vasti fiumi, stipati in piccole vasche ricolme di
fango ed escrementi.
Gli
animali devono vivere liberi e nei loro habitat naturali ovvero distese di terra di
migliaia di chilometri quadrati, a contatto con i loro simili e non patire
sofferenze e prigionia per il divertimento altrui o per profitto.
In natura, un
elefante percorre anche 80 km al giorno ed in cattività vivono solo un terzo di
quanto farebbero se fossero liberi.
Spesso si cerca
di attribuire al circo un potere educativo verso i più piccoli, i bambini,
in quanto in questi ambienti è possibile vedere da vicino animali esotici
altrimenti non osservabili dal vivo.
Lo spettacolo
di animali segregati in gabbia, lontani dal loro ambiente e dai loro
comportamenti naturali è da considerarsi "didattico"?
Mostrare una
realtà di prigionia, costruita e totalmente falsata è, a nostro avviso, molto
lontano dall'essere formativo; al contrario è da considerarsi profondamente
diseducativa oltre che infinitamente triste.
Portandoli al
“circo degli animali” insegniamo ai nostri bambini la sottomissione, la
sofferenza e la crudeltà quando dovremmo insegnare loro il rispetto, l'amore e
l'empatia verso ogni singola forma di vita.
Un’alternativa
c’è: il circo senza animali.
Solo questo è
il vero circo che può essere considerato educativo, il circo contemporaneo,
quello senza frusta, che insegna il valore delle esibizioni di talento, impegno
e passione, che valorizza le performance artistiche degli uomini, senza dolore,
senza privazione, senza animali, senza sbarre né catene.
“Senza animali il circo è più
umano”
Anche se sono
state emanate numerose norme a tutela degli animali nei circhi, queste non
vengono pienamente rispettate; i
circhi sono finanziati da fondi pubblici. Negli
ultimi 5 anni sono stati erogati circa 30
milioni di euro a valersi sul Fondo Unico dello
Spettacolo. Anche se la legge stabilisce che ai circhi che non rispettano le
leggi sui diritti degli animali verranno revocate le convenzioni, purtroppo ciò
non accade anzi, beneficiano di tali fondi anche circhi con procedimenti penali
in corso o condannati
in via definitiva per reati legati al maltrattamento di animali.
È lecito
domandarsi quanti contribuenti approvano tale sovvenzione.
A volte gli
animali del circo possono rappresentare anche un problema di pubblica sicurezza
rappresentato da incidenti non così rari oppure da fughe che spesso si
concludono con la morte dell'esemplare, colpevole solo del proprio desiderio di
libertà, come accaduto ad Imola (leggi
l'articolo).
Il Comune può
fare molto in questo contesto e oggi anche Bracciano può dare il suo significativo contributo in
termini di tutela dei diritti degli animali; a tal fine, in
data 28 giugno, è
stata depositata la mozione del Movimento 5 Stelle Bracciano ad
oggetto “divieto di attendamento dei
circhi con animali e di utilizzo di animali all'interno di fiere, sagre,
mostre, esposizioni e manifestazioni” che, qual ora approvata,
impedirebbe l'attendamento di spettacoli circensi con animali sull'intera area
urbana braccianese.
Sempre più
comuni in Italia dicono a SI questa scelta
di civiltà, ultimo dei quali il comune di Milano.
Una proposta,
la nostra, che va oltre gli schieramenti politici e oltre il dualismo
maggioranza/opposizione che ha il solo scopo di mettere la parola fine ad una
tradizione circense ormai desueta che non diverte più nessuno, condannata da tutte le associazioni animaliste e
che rappresenta un brutto esempio per i nostri bambini oltre ad un inutile
violenza verso gli animali.
Oggi Bracciano
può dare il suo contributo a questa che per noi è davvero una scelta
corretta e giusta, come lo è per molti, moltissimi cittadini.
Gruppo consiliare M5S Bracciano
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