«La democrazia diretta
e partecipata è prevista sia dal nostro ordinamento, mediante i quali
i cittadini possono richiedere direttamente al Parlamento l’adozione di leggi,
esporre necessità comuni e domande sui problemi di interesse comune.
Il diritto di presentare di rappresentare il popolo è
un importante strumento per sollecitare l’attività delle Camere e far sentire
la propria voce! »
Il Ministro dell'Ambiente, destinatario di una
interrogazione parlamentare, dovrà dare risposte su come intende procedere per
scongiurare un'emergenza ambientale nella discarica di Cupinoro Bracciano.
Ancora una volta il movimento è attento alle problematiche dei territori, depositando l'ennesima interrogazione
parlamentare, fatta da cittadini liberi e comitati da sempre
sostenitori di politiche ambientali volte alla riduzione ed al recupero dei
rifiuti senza pericolo per la salute dell'uomo e per la salvaguardia
dell'ambiente chiedono:
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-08170
presentato daInterrogazione a risposta scritta 4-08170
DI BATTISTA Alessandro
testo di
Giovedì 26 febbraio 2015, seduta n. 382
DI BATTISTA, DE LORENZIS, GRANDE, SIBILIA, PETRAROLI e SCAGLIUSI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
nel comune di Bracciano, in località Cupinoro, è presente da circa 30 anni una discarica regionale, attualmente chiusa per esaurimento, le cui condizioni destano nella cittadinanza profonda preoccupazione, in particolare in relazione ai possibili effetti sulla salute nonché per l'integrità del territorio adiacente;
tale discarica, sebbene sia collocata sul suolo del comune di Bracciano, è posta al confine con il territorio del comune di Cerveteri, con quel che ne consegue in ordine al raggio d'azione dei temuti effetti nocivi;
risulta, infatti, da dati ufficiali, che, nel periodo di operatività della discarica, vi siano stati sversati oltre 2.000.000 mc di rifiuto tal quale, motivo per cui si ritiene necessario, in via prioritaria, effettuare una approfondita indagine sullo stato dei luoghi;
si riportano, difatti, alcune circostanze, ciascuna delle quali sarebbe di per sé sufficiente per richiedere e svolgere una verifica del reale stato di inquinamento dei luoghi interessati:
a) le continue segnalazioni che ci arrivano dai cittadini delle zone limitrofe circa l'aumento enorme dei casi di tumori anche in persone giovani;
b) i recenti studi ERAS circa l'aumento dei tumori e altre gravissime patologie tra la popolazione che vive nei pressi delle discariche di rifiuto tal quale;
c) lo stato di degrado e di abbandono in cui versa attualmente la discarica;
d) il fatto che la gestione della discarica è stata, nei primi anni, affidata alla S.E.L. – servizi ecologici laziali, società del Gruppo Brignoli di Bergamo che è stata oggetto di indagini da parte della magistratura (si consideri che Ettore Brignoli è un soggetto pluricondannato anche per reati ambientali);
e) l'esistenza di un'indagine, attualmente in corso, avviata dalla procura della Repubblica di Civitavecchia sull'ammanco relativo ai fondi che la Bracciano Ambiente spa – società che ha gestito la discarica per conto del Comune di Bracciano – avrebbe dovuto accantonare per la gestione del post mortem (l'indagine punta a fare chiarezza sui circa 12 milioni di euro che gli indagati avrebbero distratto da un fondo «post mortem» appositamente creato per la bonifica della discarica di Cupinoro: i dirigenti, indagati per il reato di malversazione ai danni dello Stato, avrebbero ottenuto un totale di 15 milioni di euro in forma di finanziamenti pubblici da parte di venticinque enti locali che usufruiscono del sito destinato ad accogliere i rifiuti solidi urbani, cifra dalla quale sarebbero stati distratti i dodici milioni di euro dei quali non si ha più contezza);
si segnala inoltre che dal giorno della chiusura, non risulta ancora oggi, agli interroganti, che si siano poste in essere tutte le azioni necessarie per la corretta gestione del post mortem;
ciò nonostante la Presidenza del Consiglio dei ministri, con deliberazione dell'8 agosto 2014, recante «Richiesta, ai sensi dell'articolo 14-quater, comma 3, della legge 241/90 e successive modificazioni e integrazioni di deliberazione del Consiglio dei ministri per un dissenso tra l'amministrazione statale e quella regionale in tema di autorizzazione paesaggistica in merito alla Conferenza dei servizi ai sensi dell'articolo 14-ter della legge 241/90 concernente il rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA) per la discarica di Bracciano, in località Cupinoro, comportante il completamento e la messa in sicurezza dell'impianto esistente e la realizzazione di impianto meccanico biologico (TMB), ha ritenuto di concedere il rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale richiesto dalla società Bracciano Ambiente spa;
con la predetta deliberazione è stato in realtà trascurato il parere negativo al rilascio del rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale espresso dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;
per quanto risulta agli interroganti l'area è infatti gravata da una serie di vincoli:
1) è di proprietà dell'università agraria di Bracciano ed è gravata da vincoli di uso civico non decaduti;
2) i vincoli paesaggistici presenti in zona sono quelli individuati dal decreto legislativo n. 42 del 2004, articolo 142, comma 1, lettere h), lettera m) e lettera g);
3) la strada cosiddetta «Settevene Palo», ove è posta la discarica è individuata come «percorso panoramico» e la zona è individuata come «parchi archeologici e culturali»;
la situazione di estrema pericolosità, in termini di rischi sanitari ed ambientali nella zona di Cupinoro, denunciata, da oltre un decennio, dai comitati ambientalisti locali e dagli abitanti prospicienti la discarica, non può essere ulteriormente ignorata;
la mancanza di indagini ambientali tese ad appurare il reale stato dei luoghi, accrescono, a parere degli interroganti, l'esigenza di interventi urgenti da parte del Ministro interrogato, al fine di definire in maniera univoca, le condizioni effettive dell'area interessata;
l'inefficacia di adeguati sistemi di controllo e monitoraggio delle matrici ambientali della discarica adottati dall'Agenzia regionale per la protezione ambientale del Lazio – a cui non è seguita una seria attività ispettiva sull'intera area, per controllare il rispetto delle norme in materia di tutela ambientale (per accertare il livello critico di sostanze inquinanti e cancerogene) – conferma inoltre l'urgenza, anche a livello normativo, di introdurre misure in grado di rafforzare le attività di controllo, finalizzate ad ottenere un alto livello di protezione ambientale nel nostro Paese;
la situazione complessiva di particolare gravità e complessità, determinatasi nell'area in precedenza esposta, in ordine alle possibili ripercussioni, per l'inquinamento del territorio e dei suoi effetti diretti e indiretti sulla salute dei cittadini delle comunità di Bracciano e di Cerveteri e del risanamento ambientale dei luoghi, richiede pertanto, che si affronti concretamente la fase di risanamento e di messa in sicurezza del territorio;
lo stesso comune di Cerveteri ha, infatti, più volte manifestato l'esigenza a che le competenti autorità svolgano una seria indagine sulle matrici ambientali, ciò al fine di porre in sicurezza una discarica che, sebbene chiusa, costituisce una vera e propria bomba ecologica, atteso che non è dato sapere cosa sia stato ivi sversato, soprattutto nei primi anni di attività –:
se sia a conoscenza dei fatti descritti in premessa;
quali orientamenti, nell'ambito delle rispettive competenze, i Ministri interrogati intendano esprimere con riferimento a quanto esposto in premessa, in particolare in merito alle condizioni di elevata criticità sanitaria e ambientale, nella zona di Cupinoro ed in quelle limitrofe;
se si intendano assumere iniziative per assicurare la prevenzione di possibili disastri sanitari ed ambientali mediante un controllo diretto delle matrici ambientali, con l'inserimento, ove ne ricorrano i presupposti, dell'area nell'elenco dei siti da bonificare di interesse nazionale;
quali iniziative urgenti e necessarie, nell'ambito delle rispettive competenze si intendano intraprendere, al fine di verificare, anche per il tramite dell'Istituto superiore di sanità, se e quali effetti sulla popolazione possano essere derivati dall'attuale situazione di sostanziale compromissione dell'area;
se, alla luce dei fatti di cui alle premesse, non intenda procedere ad una approfondita indagine sullo stato dei luoghi nella zona di Cupinoro ed in quelle limitrofe. (4-08170)
nel comune di Bracciano, in località Cupinoro, è presente da circa 30 anni una discarica regionale, attualmente chiusa per esaurimento, le cui condizioni destano nella cittadinanza profonda preoccupazione, in particolare in relazione ai possibili effetti sulla salute nonché per l'integrità del territorio adiacente;
tale discarica, sebbene sia collocata sul suolo del comune di Bracciano, è posta al confine con il territorio del comune di Cerveteri, con quel che ne consegue in ordine al raggio d'azione dei temuti effetti nocivi;
risulta, infatti, da dati ufficiali, che, nel periodo di operatività della discarica, vi siano stati sversati oltre 2.000.000 mc di rifiuto tal quale, motivo per cui si ritiene necessario, in via prioritaria, effettuare una approfondita indagine sullo stato dei luoghi;
si riportano, difatti, alcune circostanze, ciascuna delle quali sarebbe di per sé sufficiente per richiedere e svolgere una verifica del reale stato di inquinamento dei luoghi interessati:
a) le continue segnalazioni che ci arrivano dai cittadini delle zone limitrofe circa l'aumento enorme dei casi di tumori anche in persone giovani;
b) i recenti studi ERAS circa l'aumento dei tumori e altre gravissime patologie tra la popolazione che vive nei pressi delle discariche di rifiuto tal quale;
c) lo stato di degrado e di abbandono in cui versa attualmente la discarica;
d) il fatto che la gestione della discarica è stata, nei primi anni, affidata alla S.E.L. – servizi ecologici laziali, società del Gruppo Brignoli di Bergamo che è stata oggetto di indagini da parte della magistratura (si consideri che Ettore Brignoli è un soggetto pluricondannato anche per reati ambientali);
e) l'esistenza di un'indagine, attualmente in corso, avviata dalla procura della Repubblica di Civitavecchia sull'ammanco relativo ai fondi che la Bracciano Ambiente spa – società che ha gestito la discarica per conto del Comune di Bracciano – avrebbe dovuto accantonare per la gestione del post mortem (l'indagine punta a fare chiarezza sui circa 12 milioni di euro che gli indagati avrebbero distratto da un fondo «post mortem» appositamente creato per la bonifica della discarica di Cupinoro: i dirigenti, indagati per il reato di malversazione ai danni dello Stato, avrebbero ottenuto un totale di 15 milioni di euro in forma di finanziamenti pubblici da parte di venticinque enti locali che usufruiscono del sito destinato ad accogliere i rifiuti solidi urbani, cifra dalla quale sarebbero stati distratti i dodici milioni di euro dei quali non si ha più contezza);
si segnala inoltre che dal giorno della chiusura, non risulta ancora oggi, agli interroganti, che si siano poste in essere tutte le azioni necessarie per la corretta gestione del post mortem;
ciò nonostante la Presidenza del Consiglio dei ministri, con deliberazione dell'8 agosto 2014, recante «Richiesta, ai sensi dell'articolo 14-quater, comma 3, della legge 241/90 e successive modificazioni e integrazioni di deliberazione del Consiglio dei ministri per un dissenso tra l'amministrazione statale e quella regionale in tema di autorizzazione paesaggistica in merito alla Conferenza dei servizi ai sensi dell'articolo 14-ter della legge 241/90 concernente il rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA) per la discarica di Bracciano, in località Cupinoro, comportante il completamento e la messa in sicurezza dell'impianto esistente e la realizzazione di impianto meccanico biologico (TMB), ha ritenuto di concedere il rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale richiesto dalla società Bracciano Ambiente spa;
con la predetta deliberazione è stato in realtà trascurato il parere negativo al rilascio del rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale espresso dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;
per quanto risulta agli interroganti l'area è infatti gravata da una serie di vincoli:
1) è di proprietà dell'università agraria di Bracciano ed è gravata da vincoli di uso civico non decaduti;
2) i vincoli paesaggistici presenti in zona sono quelli individuati dal decreto legislativo n. 42 del 2004, articolo 142, comma 1, lettere h), lettera m) e lettera g);
3) la strada cosiddetta «Settevene Palo», ove è posta la discarica è individuata come «percorso panoramico» e la zona è individuata come «parchi archeologici e culturali»;
la situazione di estrema pericolosità, in termini di rischi sanitari ed ambientali nella zona di Cupinoro, denunciata, da oltre un decennio, dai comitati ambientalisti locali e dagli abitanti prospicienti la discarica, non può essere ulteriormente ignorata;
la mancanza di indagini ambientali tese ad appurare il reale stato dei luoghi, accrescono, a parere degli interroganti, l'esigenza di interventi urgenti da parte del Ministro interrogato, al fine di definire in maniera univoca, le condizioni effettive dell'area interessata;
l'inefficacia di adeguati sistemi di controllo e monitoraggio delle matrici ambientali della discarica adottati dall'Agenzia regionale per la protezione ambientale del Lazio – a cui non è seguita una seria attività ispettiva sull'intera area, per controllare il rispetto delle norme in materia di tutela ambientale (per accertare il livello critico di sostanze inquinanti e cancerogene) – conferma inoltre l'urgenza, anche a livello normativo, di introdurre misure in grado di rafforzare le attività di controllo, finalizzate ad ottenere un alto livello di protezione ambientale nel nostro Paese;
la situazione complessiva di particolare gravità e complessità, determinatasi nell'area in precedenza esposta, in ordine alle possibili ripercussioni, per l'inquinamento del territorio e dei suoi effetti diretti e indiretti sulla salute dei cittadini delle comunità di Bracciano e di Cerveteri e del risanamento ambientale dei luoghi, richiede pertanto, che si affronti concretamente la fase di risanamento e di messa in sicurezza del territorio;
lo stesso comune di Cerveteri ha, infatti, più volte manifestato l'esigenza a che le competenti autorità svolgano una seria indagine sulle matrici ambientali, ciò al fine di porre in sicurezza una discarica che, sebbene chiusa, costituisce una vera e propria bomba ecologica, atteso che non è dato sapere cosa sia stato ivi sversato, soprattutto nei primi anni di attività –:
se sia a conoscenza dei fatti descritti in premessa;
quali orientamenti, nell'ambito delle rispettive competenze, i Ministri interrogati intendano esprimere con riferimento a quanto esposto in premessa, in particolare in merito alle condizioni di elevata criticità sanitaria e ambientale, nella zona di Cupinoro ed in quelle limitrofe;
se si intendano assumere iniziative per assicurare la prevenzione di possibili disastri sanitari ed ambientali mediante un controllo diretto delle matrici ambientali, con l'inserimento, ove ne ricorrano i presupposti, dell'area nell'elenco dei siti da bonificare di interesse nazionale;
quali iniziative urgenti e necessarie, nell'ambito delle rispettive competenze si intendano intraprendere, al fine di verificare, anche per il tramite dell'Istituto superiore di sanità, se e quali effetti sulla popolazione possano essere derivati dall'attuale situazione di sostanziale compromissione dell'area;
se, alla luce dei fatti di cui alle premesse, non intenda procedere ad una approfondita indagine sullo stato dei luoghi nella zona di Cupinoro ed in quelle limitrofe. (4-08170)
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