Bracciano, Gaeta e Castel Madama saranno gestite da gruppi di Caserta e dintorni
È una guerra di carte quella scoppiata attorno alla gestione delle farmacie comunali: farmacisti contro consorzi di Comuni e comitati di cittadini che di recente hanno presentato numerosi esposti per fare luce sul «monopolio delle farmacie Comunali». I ricorrenti lamentano che le farmacie dei Comuni sono gestite da privati mentre questi ultimi replicano dicendo di aver fatto tutto in regola. La guerra delle carte interessa sia le farmacie di 24 Comuni della Campania sia quelle del Lazio di Bracciano, di Gaeta e di Castel Madama. Il comune denominatore delle denunce è il fatto che con giochi di quote societarie le farmacie comunali sarebbero in mano ai privati nonostante la legge 475/1968 ne stabilisca la proprietà pubblica.In Campania si sono mossi con un esposto in Procura Federfarma di Caserta, Salerno, Benevento, Napoli e Avellino e l’ordine dei farmacisti di Caserta Napoli Benevento e Salerno. Nel Lazio ci sono quattro farmacie di Gaeta che hanno scritto alla Procura della Corte dei conti chiedendo di verificare l’eventuale danno erariale su una gestione che sembra essere contaminata da presunte «illiceità». C’è anche una interrogazione parlamentare del M5S presentata il 16 dicembre da Romano Paolo Nicolò e Luca Frusone ai ministri dell’Interno e della Salute grazie anche alle vedette sul territorio di «Cittadini di Bracciano in Movimento». Il caso: le nuove farmacie comunali di Bracciano, Gaeta e Castel Madama saranno gestite da privati di Caserta e dintorni che già gestiscono le farmacie di 24 Comuni campani. Le farmacie previste nei tre Comuni laziali sono controllate dai privati per l’80% della proprietà attraverso un giro societario tra cui figura anche il farmacista simbolo dell’anticamorra Luigi Mascolo a cui la criminalità organizzata uccise il padre. Tutto inizia dal Comune di Bracciano, di recente commissariato dopo le dimissioni di 10 consiglieri di maggioranza più il sindaco Pd Giuliano Sala. La fuga dalle poltrone è avvenuta dopo una perquisizione dei carabinieri in Comune allargata alle case di alcuni imprenditori perché la procura di Civitavecchia ha rilevato irregolarità in alcuni appalti pubblici. Bracciano vende la farmacia comunale nel 2013 e nel 2014 ne riapre una nuova autorizzata dalla Regione e con delibera di consiglio comunale in accordo col Comune di Gaeta capofila costituisce un consorzio intercomunale, il Coifal. L’anomalia evidenziata dall’esposto delle farmacie di Gaeta è che questo consorzio indice un bando per affidare la gestione dei servizi delle farmacie. L’intento della gara è trovare un partner privato che con il consorzio costituisca una società mista che avrà in mano tutte le attività del servizio farmaceutico dei comuni consorziati. Ma il Coifal a giugno 2015 indice la gara e a vincerla è una società che si costituisce subito dopo la pubblicazione del bando. La fortunata vincitrice è la Servizi Farmaceutici Integrati Srl nata il 9 Luglio 2015. Quest’ultima rappresenta il privato che insieme al Coifal andrà a costituire la Laziofarma SpA., società a capitale misto. La Servizi Farmaceutici Integrati Srl è controllata al 100% dalla società Mages Srl.
Il presidente Coifal Mario Paone ha inteso chiarire in una conferenza stampa che tutto è stato operato nella piena trasparenza e sottolineato che «i termini di gara sono stati rispettati». Secondo il consorzio, il modello Coifal è da considerarsi come una «best pratcies» di pubblica amministrazione che consente ai Comuni di aprire e gestire una farmacia comunale con soli 2.500 euro. Il Coifal ha poi rimarcato che la società individuata (quella per intenderci costituita dopo il bando) si avvale quale farmacista garante di Luigi Mascolo, figlio di Giuseppe ucciso dalla camorra. Di fatto Mages srl è nient’altro che l’anello di congiunzione tra la Campania e il Lazio. In Campania questo «scandalo» delle farmacie ha riempito le cronache. La società Mages Srl con sede legale a Caserta, controlla il 100% della società Servizi Farmaceutici Integrati Srl che a sua volta detiene l’80% della partecipazione in Laziofarma.
Il gemello campano del consorzio Coifal si chiama Ciss. In Campania sia a Cellole come a Sessa Aurunca la stampa locale parla di un assodato cerchio politico-amministrativo lobbistico delle farmacie comunali.
L’ex assessore ai Lavori Pubblici di Sessa Aurunca Lorenzo Di Iorio ad esempio è comproprietario delle quote della Gess S.rl. insieme ad un certo Renato Esposito domiciliato a Sessa Aurunca. La Gess a sua volta detiene le quote della Socigess s.r.l. che altri non è che il privato della società mista INCO.FARMA che gestisce le farmacie di 24 comuni. Di Iorio avrebbe fatto anche politica col farmacista simbolo dell’anticamorra Luigi Mascolo. Quest’ultimo ha una società di Smaltimento Farmaci insieme a Massimo Cox che ha il 50% delle quote della Mages Srl che controlla la società Servizi Farmaceutici Integrati Srl. Inoltre sempre Mascolo si occupa di commercio di prodotti farmaceutici. Ora a inasprire il conflitto delle carte ci sono anche 5 esposti dell’associazione antimafia Caponnetto che ha allertato tutte le prefetture del Lazio.
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