Intervenire sulla polemica scoppiata attorno ai cinque deputati che hanno chiesto e ottenuto dall’Inps il bonus di 600 euro riservato alle partite Iva, nonostante lo stipendio di oltre 12mila euro, l’esponente del Movimento 5 Stelle, Marco Tellaroli.
«Da quattro anni e mezzo che faccio politica locale – ha detto – ho restituito tutti i compensi in favore della comunità , non percepisco alcun compenso nemmeno dalla Città Metropolitana, ho un reddito basso, ma non ho approfittato di alcun ammortizzatore e/o bonus covid-19, neppure il bonus vacanze mi sono permesso di chiedere».
Per quei cinque parlamentari che invece ne hanno approfittato, così come tutti quei politici e amministratori a vario titolo che hanno fatto richiesta ottenendola («non c’erano limiti di reddito o di fatturato»), ora Tellaroli chiede la pubblicazione dei nomi.
«Io sono pronto a firmare una dichiarazione ad Inps sulla mia rinuncia alla privacy come spero faranno altri», ha detto Tellaroli che ricorda come chi «”della lista della vergogna” ha chiesto l’aiuto, sicuramente non ne aveva bisogno».
«Basta guardare alle indennità dei sindaci e dei governatori di Regione. I secondi arrivano a guadagnare più di 13mila euro al mese. I primi vanno da 1600 per i Comuni più piccoli fino a un massimo di 7700 euro per chi guida città con più di mezzo milione di abitanti. Molto più del bonus che è stato accreditato sul conto».
E a quanti ora puntano il dito contro il Governo che avrebbe dovuto vigilare, Tellaroli risponde: «Sono gli stessi che elogiavano altri Paesi in cui per avere il bonus si doveva solo fare click».
Io sono pronto a firmare una dichiarazione ad INPS sulla mia rinuncia alla privacy come spero faranno altri!!!
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