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venerdì 29 novembre 2013

All'Attenzione del Sindaco Giuliano Sala e dell'intero Comune di Bracciano


mercoledì 27 novembre 2013

Aspettando Cauti

Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo si è espresso in modo contrario con la soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistiche per le province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo, con il num di protocollo 33958 del 26 novembre ’13 presso gli uffici del Comune di Bracciano, chiede al suddetto Comune di ritirare il permesso di continuare le opere che attuano l’ampliamento della discarica gestita dalla Bracciano Ambiente. Nell’oggetto ai primi punti si trova infatti il rilascio permesso di costruire n. 02/2013 del 10.01.2013 n. 844 del Comune di Bracciano a favore della Bracciano Ambiente SPA. La soprintendenza ha effettuato un sopralluogo nella Discarica di Cupinoro con il “Reparto Operativo- Sezione Archeologia del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale", per la verifica dello stato dei luoghi, la verifica ha riguardato anche un sopralluogo presso gli uffici della Bracciano Ambiente con il noe Amministratore Unico, Avv Marcello Marchesi, che ha visto la consegna presso l’ente della documentazione. La soprintendenza  ricorda che le terre su cui insiste la discarica sono tutte di proprietà dell0Università Agraria e che ricadono in “ambiti paesaggistici sottoposti a tutela ai sensi degli artt n. 134 e 142, comma 1 (aree di interesse archeologico già individuato) e D.Lgs. 22 gennaio 2004 n.42 e s.m.i. (Università agrarie e uso civico). Tra le considerazioni leggiamo le affermazioni che riferiscono non solo il non chiedere da parte dell’amministrazione accettante il progetto di ampliamento, del sopralluogo e del parere delle autorità responsabili di tali ambiti territoriali, ma anche il netto contrasto con quanto disposto dall’art 145, ovvero “senza prescritta autorizzazione paesaggistica”. Quindi il Ministero di competenza chiede all’amministrazione vigente del Comune di Bracciano di annullare il permesso di costruire n. 02/2013 del 10/01/2013 con protocollo n. 844 concesso alla Bracciano Ambiente, prescindere dall'esistenza e dal ritrovamento o meno, nelle aree interessate, di reperti archeologici…”      rimaniamo con gli occhi puntati sulla vicenda sperando che l'amministrazione inizi a fare scelte nella direzione del bene comune.

lunedì 25 novembre 2013

Incontro con l'Assessore Civita alla Regione, sull'ampliamento di Cupinoro Bracciano. Contro il Popolo Sovrano.

Incontro con l'Assessore Civita alla Regione, sull'ampliamento di Cupinoro Bracciano.Contro il Popolo Sovrano.

“Chi dice che Cupinoro diventerà Malagrotta, dice una grande bugia” ?





Mentre i cittadini sono preoccupati e concentrati nel presentare interrogativi seri a cui avere risposte ufficiali, gli assessori regionali Civita e Refrigeri sembrano poco interessati a quanto viene loro domandato, e continuano a parlottare tra loro, a stirarsi ed accomodarsi, a muovere carte e battere penne, a telefonare ed a masticare gomme, forse per non appiccicarsi con gli astanti.
I cittadini di Bracciano in Movimento chiedono la scomparsa graduale delle discariche, una Raccolta Differenziata spinta porta a porta, la riorganizzazione del concetto di cassonetto e suo posizionamento, 
Molti gli acronimi usati durante il dibattito, e fra questi ne traduciamo i più importanti per tutti:
A.I.A. = Autorizzazione Impatto Ambientale
A.T.O. = Ambito Territoriale Ottimale
V.I.A. = Valutazione Impatto Ambientale
Z.P.S. = Zona Protezione Speciale
T.M.B. = Trattamento Meccanico Biologico
I.I.M. = Impresa Industriale sulla Monnezza 
Le risposte specifiche dell’Assessore Michele Civita su Cupinoro
sono state registrate nei video.

Michele Civita chiederà al Comune di Bracciano di cambiare l’impianto già autorizzato , come deciso in Consiglio Comunale, ovvero di non realizzare più un impianto di T.M.B.
ma di realizzare un impianto di recupero, riuso e riciclo dei rifiuti. “Oggi c’è un trattamento che non rispetta pienamente… loro hanno il tritovagliatore previsto nel vecchio piano regionale sui rifiuti. La Regione vuole superare la situazione con un impianto rispettoso delle normative europee, finanziando un impianto che non sia T.M.B. bensì un impianto di recupero, riuso e riciclo dei rifiuti, un po’ più simile a quello di Colleferro. Nell’impianto ci dovrà essere la possibilità di gestire l’umido ed i suoi scarti, in modo tale da poterli trattare. Questo nella prima parte di impianto che dovranno realizzare il Comune di Bracciano e la Bracciano Ambiente, nel più breve tempo possibile, tanto che c’è già una gara in corso”.




Con quali soldi pubblici e con quali ricadute sulle imposte ai cittadini, resta un mistero.
“Chi dice che Cupinoro diventerà Malagrotta, dice una grande bugia, chiaro ?
Sempre nel nuovo piano, coerentemente con le proposte già fatte quando stavamo alla Provincia di Roma, proporremmo un’A.T.O. con Roma Fiumicino e Ciampino, e l’A.T.O. con 25 o 27 Comuni, per garantire l’autosufficienza e dare a tutti servizi uguali agli stessi costi e con le stesse imposte a carico dei cittadini. Io voglio l’A.T.O. di Roma ma non bisogna essere ipocriti tra noi, mi dà fastidio l’ipocrisia, perché prima nel Lazio esisteva una sola discarica che era Malagrotta, e tutti i cittadini del Lazio hanno portato i rifiuti di Malagrotta. Poi sono nate via via le altre discariche.” 
I Cittadini contro le mafie e la corruzione, fanno presente che Roma è Città Capitale e quindi i suoi rifiuti devono essere un problema politico da smaltirsi e spalmarsi su tutta la Nazione e non possono ricadere solo su piccoli centri come Bracciano o Cerveteri che hanno al centro Cupinoro.
“Non dobbiamo essere ipocriti su questo e dobbiamo avere anche un minimo di solidarietà nel momento di 
difficoltà”






Mentre dal pubblico si strilla che “il Comune di Bracciano non vuole il 40 % di rifiuti da Roma”
l’Assessore Civita sottolinea che “La Legge prevede che ci sia una percentuale dentro ogni area e se la domanda è se esista o meno un progetto di ampliamento per  milioni di metri cubi ? NO, NON ESISTE! NOI DAREMO L’AUTORIZZAZIONE E LA VERIFICHEREMO SULL’A.I.A.SU 450.000, NOI VALUTEREMO LA PROPOSTA ED IL PROGETTO DI AMPLIAMENTO DI 450.000 METRI CUBI. SE RIUSCIAMO IN PIU’ AD AVVIARE IN TUTTI I COMUNI LA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA, FINANZIATA  DEL TUTTO, E SE I COMUNI CHE GIA LA FANNO RIESCONO AD ESSERE ANCORA PIU’ BRAVI, E’ EVIDENTE CHE NON NE AVREMO NEMMENO BISOGNO E QUESTO CICLO POTRA’ DURARE MOLTI ANNI E NON CI SARA’ BISOGNO DI ULTERIORI AMPLIAMENTI!”
SE QUALCUNO VUOLE METTERE PAURA ALLA GENTE E FARE DEMAGOGIA…
Si parla poi dell’impianto di smaltimento rifiuti di Pian della Carlotta che pare sia stato bloccato per palesi irregolarità procedurali, e si sta realizzando anche a Colleferro il virtuoso sistema VedeLago per uno smaltimento totale dei rifiuti, ma che secondo Civita non è stato ancora autorizzato, nonostante sia stato visto ed apprezzato anche dal Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Michele Civita ribadisce che “Tutti parlano di VedeLago che è quello meglio, ma il migliore che c’è in Italia, l’esempio più avanzato è quello di Colleferro che recupera più energia”
mentre nella realtà i termovalorizzatori hanno un maggiore impatto ambientale aerobico.
A Colleferro esistono 2 impianti privati di Termovalorizzatore.
Cosa è un termovalorizzatore ?
Perché nessuna comunità di cittadini vuole ospitare sul proprio territorio un termovalorizzatore ?
Le recenti proteste dei cittadini contro la costruzione di un termovalorizzatore vicino ai centri abitati ci riportano ad un tema particolarmente importante per il sistema della gestione dei rifiuti in Italia: la termovalorizzazione. Un termovalorizzatore è di fatto un inceneritore di rifiuti in grado di sfruttare il contenuto calorico dei rifiuti stessi per generare calore, riscaldare acqua ed infine produrre energia elettrica. Si distingue quindi dai vecchi inceneritori che si limitavano alla sola termodistruzione dei rifiuti senza produrre energia. L'impiego dei termovalorizzatori sembra essere una parziale via di uscita dal problema delle discariche ormai stracolme e una opzione per diversificare i processi di eliminazione dei rifiuti solidi urbani (RSU).
Inquinamento da termovalorizzatore
Pur essendo molto meno inquinanti rispetto ai vecchi inceneritori, i termovalorizzatori non eliminano in ogni caso l'emissione di diossine nei fumi di scarico dispersi nell'atmosfera circostante. Un fatto su cui concordano ormai tutti, costruttori, medici e tecnici. Basti pensare che non esiste una soglia minima di sicurezza per le diossine e possono essere nocive per l'uomo a qualsiasi livello di assimilazione (US Environment Protection Agency 1994). Motivo che già di per sé è sufficiente per comprendere lo stato d'animo dei cittadini e le mobilitazioni sociali in questo senso. Tuttavia, se il funzionamento dei termovalorizzatori è gestito in modo corretto l'impatto ambientale potrebbe essere minimizzato dalla presenza di filtri, dal corretto incenerimento dei rifiuti consentiti e dai controlli dello Stato. Molte capitali europee (es. Parigi) hanno i propri termovalorizzatori nelle immediate vicinanze delle grandi città.
Combustibile da rifiuto (CDR)
Secondo la legge Ronchi bisognerebbe quanto più possibile recuperare materiali ma allo stato attuale si premiano i processi che impediscono il recupero dei suddetti materiali. La termovalorizzazione per assolvere al suo compito in maniera ottimale dovrebbe non precedere bensì seguire un processo accurato di raccolta differenziata che preveda ci si informi dalle industrie sulle caratteristiche che deve avere la materia recuperata per poter essere utilizzata come materia prima nei cicli produttivi (separando accuratamente il vetro dalla plastica, dalla carta, dall'alluminio, etc). Anche la materia destinata ai termovalorizzatori (le cosiddette ecoballe) dovrebbe avere precipue caratteristiche tali da scongiurare quanto più possibile un eventuale rilascio di sostanze nocive nell'ambiente, ma questo passaggio purtroppo in alcuni casi non avviene ancora con la necessaria trasparenza e accortezza. La raccolta differenziata consente di recuperare materiale da inviare al riciclaggio e agevolare la selezione e la lavorazione dei rifiuti. Il termovalorizzatore non brucia qualsiasi rifiuto bensì soltanto CDR (combustibile da rifiuto) composto dalla parte secca del classico RSU (rifiuto solido urbano, ossia il nostro sacchetto dell'immondizia). Questa parte secca è ovviamente composta da legno, carta, cartone, panni, stracci e tutto ciò che ha un potere calorifico abbastanza alto da poter garantire il corretto funzionamento dell'impianto di termovalorizzazione. I rifiuti umidi non bruciano, quindi non sono adatti ad essere smaltito negli inceneritori e devono necessariamente essere stoccati nelle discariche.
Valutazione impatto ambientale del termovalorizzatore
E' necessario inoltre sempre procedere ad un attento esame dell'impatto sull'ambiente specifico a cui il termovalorizzatore è destinato e sulla salute dei cittadini, come dovrebbe avvenire per qualsiasi scelta di ordine pubblico. L'ubicazione degli impianti non è un problema di secondaria importanza. Prioritarie sono trasparenza e concertazione delle scelte con i cittadini del luogo. Solo in questo modo potrà avviarsi una concreta collaborazione tra cittadini e amministrazioni nella complessa gestione del sistema rifiuti. Per ulteriori approfondimenti sulla tematica si consiglia vivamente la lettura del dossier di salute ambiente.
La sua promessa davanti ai Cittadini è che l'attuale discarica rimarrà a servigio solamente dei 25/26 comuni conferenti, senza ricevere altri rifiuti provenienti da altri luoghi. ( Con la nostra richiesta di tenere sotto controllo le Carte e le decisioni della Bracciano Ambiente e dell’Amministrazione Giuliano Sala ) L'ampliamento di 450,000mc , sarà a disposizione solamente per scarti dei rifiuti trattati, obbligando gli altri Comuni conferenti ad attuare un sistema di Riciclo pari al 65% e consorziarli con Bracciano, dietro un accordo ATO, per creare un sistema Virtuoso di Riuso e Recupero.
I cittadini di Bracciano in Movimento promettono che vigileranno sulle sue promesse, contrastando fin d'ora la proposta del modello di Filiera Rifiuti proposta dall'Assesore M.Civita, pubblicandole su ogni giornale, e facendo in modo che diventi un contratto con la popolazione, il progetto senza combustione. ( Proposta Rifiuti Virtuosa a 4R http://goo.gl/E53hbC ) . Per quanto riguarda il Commissario straordinario Sottile, terminerà il suo mandato il 31/12/2013. Nel frattempo noi cittadini a 5 Stelle insieme a Comitati e Associazioni, continueremo il nostro viaggio presso i Consigli Comunali Conferenti, portando notizie del nostro Ambiente, trovando dialoghi di apertura per tavoli da lavoro, proponendo la nostra proposta Rifiuti Virtuosa a 4R http://goo.gl/E53hbC , verso un sistema simile a Vedelago, creando posti di lavoro e un impatto all’ambiente pari a zero. La tutela del nostro Ambiente, spetta solo alla cittadinanza, i grandi poteri non dovranno mai derubarci la nostra Madre Terra.

Legge Stabilità: le proposte M5S e gli emendamenti vergogna dei partiti

Acqua Conad ritirata dal mercato: "Non utilizzare il prodotto"


Acqua Conad ritirata dal mercato: "Non utilizzare il prodotto"

E' la stessa azienda a pubblicare sul proprio sito l'avviso di ritiro dal mercato in seguito ad una segnalazione di non conformità per sapore e odore

Redazione18 Novembre 2013
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ROMA - Con un avviso apparso sul proprio sitoConad ha disposto in via precauzionale il ritiro dal mercato del lotto di acqua minerale frizzante L3 289 1, marchio Conad-Fonte Lieta, con scadenza 15 ottobre 2014. 
A rendere necessaria la misura è stata una segnalazione di non conformità per sapore e odore. "La procedura di ritiro dai supermercati - scrive l'azienda - è in fase di completamento e sono in corso analisi chimiche, anche se dai risultati analitici non è fino ad ora emersa alcuna irregolarità". 
La stessa azienda, comunque, raccomanda ai clienti di "non utilizzare il prodotto e di riconsegnarlo al responsabile del punto vendita, che provvederà a rimborsarlo o a sostituirlo con prodotto analogo".  

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