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lunedì 28 ottobre 2019

Bracciano, quando una penna si umilia nel trasformarsi in arma al soldo del potente

“Non fa del male a colui o coloro che diventano il suo bersaglio.”

Una penna che si trasforma in sicario verbale, uccide sé stessa, la propria dignità, la propria credibilità.

Quanto accaduto nelle scorse settimane nei confronti dei consiglieri di opposizione, in particolare della mia persona – afferma il consigliere Marco Tellaroli, del Movimento 5 Stelle – è un esempio di come la cattiva informazione possa raggiungere livelli infimi.
Il giornale online “L’Osservatore d’Italia”, di cui il direttore editoriale, che è amministratore unico di un’altra società, Italia Media Promotion, affidataria nei mesi scorsi del servizio “delle attività di informazione e comunicazione istituzionale” per conto del Comune di Bracciano, e il cui direttore responsabile è la consorte, ha ben pensato che tale attività andasse svolta ricorrendo alla denigrazione e all’attacco gratuito nei confronti di chi osasse, anche lontanamente, criticare l’operato del sindaco di Bracciano, fuori da ogni regola della deontologia professionale.
In questo periodo tutti i consiglieri di opposizione, sindaci dei comuni vicini, associazioni sportive, comitati di cittadini e chiunque avesse posto l’accento sulle inefficienze della giunta braccianese, è messo al centro del suo mirino, e colpito da articoli tanto maligni quanto menzogneri. Il metodo generalmente usato è quello di lasciare la parola a sua maestà Armando Tondinelli, per consentirgli di apostrofare le vittime di questo tiro incrociato con frasi pretestuose, e sovente con contenuti intenzionalmente modificati.
Come ci si può definire “quotidiano indipendente di informazione”, e poi tacere sulle tante vicende che hanno interessato colui che, in questi mesi, ha retribuito la società del sig, Ivan Galea con migliaia di euro dalle casse comunali?
Le attenzioni maggiori erano poi rivolte nella mia persona – prosegue Tellaroli – perché il sottoscritto, rispettando il mandato che mi è stato conferito dai cittadini che hanno votato per il Movimento 5 Stelle alle elezioni comunali, attua con particolare solerzia l’attività di controllo dell’azione amministrativa che evidentemente non risulta gradita né al primo cittadino, né alle sue penne d’attacco.
Ultimamente sono stati dedicati ben due articoli a una vicenda che non riveste alcun problema né politico, men che mai amministrativo, trattandosi di errori nella rendicontazione di spese elettorali, sostenute da privati, che tra l’altro non danno accesso a nessuna forma di rimborso, mentre nulla l’Osservatore disattento scrive sugli affidamenti diretti del Comune dal dubbio profilo normativo, operazioni su cui il sottoscritto chiede che siano compiuti i giusti controlli.
Il giornale in questione, è anche in difetto con la legge sulla stampa, non avendo adempiuto al dovere di pubblicare le richieste di replica e di rettifica che più volte, dal sottoscritto e da altri, sono state inviate alla redazione. (ci sono atti alla mano come questo esempio mai pubblicato clicca qui – altro che rispetto ai sensi della legge sulla stampa)

Ma ora oltre alle parole, rispondiamo alle loro domande per dare davvero ai nostri concittadini quella trasparenza che meritano.

  1. E’ dunque consentito a tutti i candidati a sindaco dichiarare cifre riferite ai candidati consiglieri del partito senza che questi ultimi ne siano al corrente e senza la firma degli stessi? E per giunta in netto contrasto con le singole dichiarazioni inviate spontaneamente e singolarmente da ciascun candidato consigliere? Difficoltà di comunicazione all’interno della compagine braccianese a 5 stelle?
  2. Il 20 settembre 2016 tutti i candidati hanno ricevuto via mail un precompilato senza firma, (come dimostra un allegato esempio clicca qui di una candidata da loro menzionata) da spedire AL COLLEGIO REGIONALE DI GARANZIA ELETTORALE PRESSO LA CORTE DI APPELLO DI ROMA Via Antonio Varisco 3/5 00136 ROMA con raccomandata A/R e – preferibilmente – tramite Posta Elettronica Certificata (PEC), se alcuni candidati hanno dichiarato diversamente dal precompilato, non mi era stato opportunamente comunicato, visto che non ho ricevuta alcuna risposta via mail. Per eccesso di zelo riguardo la trasparenza, il sottoscritto ha depositate le dichiarazioni precompilate di tutti i candidati consiglieri, anche se l’obbligo di deposito presso il Comune era ristretto ai soli eletti.
  3. Cosa avrebbe fatto Tellaroli se il protagonista di questa triste vicenda fosse stato un antagonista politico?
  4. Queste vicende non si criticano e non si cavalcano politicamente, visto che sono soldi privati, che non danno accesso a nessuna forma di rimborso. Tant’è che sappiamo che alcuni antagonisti che erano in lista con coloro che oggi siedono al governo del paese hanno ricevuto una Diffida dalla Corte di Appello di Roma, per non aver inviato la dichiarazione delle spese elettorali. (esempio clicca qui)
Tra le tante, l’affermazione più grave del giornale online “L’Osservatore d’Italia” – afferma il consigliere Marco Tellaroli, del Movimento 5 Stelle – è che sulla mia persona penda una denuncia presso la Procura della Repubblica di Civitavecchia?

Falso

Sono stato personalmente presso la Procura di Civitavecchia per presentare una richiesta ex art. 335 c.p.p. il risultato è stato che fino alla data del 22 ottobre 2019, NON RISULTANO ISCRIZIONI SUSCETTIBILI DI COMUNICAZIONI a carico della mia persona. (come da immagine di seguito)

certificato ex art. 335 c.p.p. Marco Tellaroli

certificato ex art. 335 c.p.p. Marco Tellaroli



La fama che accompagna questo giornale – conclude Tellaroli – racconta che tali azioni di dubbio gusto e dal valore informativo nullo sono state già perpetrate in altre situazioni nei confronti di chi era in contrasto con le idee degli “amici degli amici”, tale da determinare una considerazione della stampa che umilia l’intera categoria.

1 commento:

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