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martedì 9 dicembre 2014

MAFIA MONDO DI MEZZO

ORDINANZA-MONDO-DI-MEZZO
E' il "mondo di mezzo", dove tutti si incontrano indipendentemente dal proprio ceto, dove tutto si mischia e dove la corruzione inquina la politica e turba pesantemente gli appalti e con la violenza spaventa o affilia gli imprenditori.
Come se si trattasse di situazioni maturate ora e non si sapesse già da anni che camorra e mafie varie sono diventate padrone quasi del Lazio grazie proprio ai silenzi ed all'inerzia di quasi tutte le istituzioni e le politiche.
Se avessero un minimo di dignità molti di coloro che oggi fanno del tutto per apparire dovrebbero tacere e recitare il Mea culpa!
Quando i politici facevano lo sciopero dello fame.
Ma la cosa più interessante è che leggendo le carte dell'inchiesta si ha la sensazione che nessuno abbia reale consapevolezza del proprio status di corrotto. Quello che molti hanno predetto, ovvero che Tangentopoli fosse solo il punto di partenza di un'apocalisse politica e sociale definitiva si sta avverando. Ora i corrotti non solo si sentono legittimati a commettere illeciti, ma non hanno neanche più la consapevolezza della gravità dei loro comportamenti.

Aiutiamoci e controlliamo anche i nostri comuni.








Alcuni dirigenti ed ex dirigenti di Eur S.p.A., società romana nata nel 2000 e attiva nella gestione e nello sviluppo immobiliare, sono indagati nel vespaio di "Mafia Capitale". È interessante ricordare che Matteo Renzi, con il decreto 66 (quello dei famosi quanto inutili 80 euro) anticipò liquidità ad Eur S.p.A. per 100 milioni di euro, prelevandoli peraltro dal fondo per il pagamento dei debiti della P.A. verso le imprese.
Il travaso di fondi pubblici fu giustificato con la necessità di pagare imprese e fornitori di Eur S.p.A. Il M5S, in sede di discussione parlamentare, si oppose a questo finanziamento proponendo di pagare direttamente le piccole imprese creditrici e di sostituire i vertici della società Eur S.p.A. che avevano creato un enorme buco di bilancio. Un'idea di semplice buon senso venne come di consueto cestinata senza tanti complimenti. Il risultato è che grandi quantità di soldi pubblici sono stati messi a disposizione di personaggi come Carlo Pucci, dirigente di Eur, e Riccardo Mancini, ex presidente della società, entrambi arrestati per essere il primo "a libro paga" e il secondo "a disposizione" della "banda di Roma", come evidenziato in un articolo di Repubblica.
Il premier che pontifica sugli sprechi pubblici delle Regioni (e intanto taglia indirettamente servizi vitali agli Enti locali) è così disattento da garantire 100 milioni di euro ad una società partecipata dal Ministero dell'Economia in palese difficoltà finanziaria, dovuta ad una gestione del bilancio che col senno di poi si può definire quantomeno sospetta.
Non bastasse questo, nella Legge di Stabilità in discussione in questi giorni al Senato spuntano altri 110 milioni per il Comune di Roma negli anni 2015, 2016 e 2017 "quale concorso dello Stato agli oneri che lo stesso comune sostiene in qualità di capitale della Repubblica". Non tutti i soldi pubblici sono fatti per nuocere, anzi, ma Matteo Renzi sembra distribuirli a destra e a manca guidato da logiche di consenso a breve termine, quando servirebbero come l'ossigeno investimenti pubblici nei settori strategici e ad alta occupazione.
L'Italia 5 stelle aspetta che sulla farsa di Renzi cali il sipario...


Dalla Lega milioni di euro per i campi nomadi di Alemanno e Pisapia

Dalla Lega milioni di euro per i campi nomadi di Alemanno e Pisapia:http://goo.gl/ojI7Q4
L'inchiesta su Mafia Capitale ha portato a galla anche il business milionario sulla gestione dei campi Rom. Su questo argomento il segretario della Lega Nord Matteo Salvini da tempo è sul pezzo: organizza spedizioni nei campi nomadi, imperversa in tv e denuncia chi finanzia queste strutture.
Eppure basterebbe fare un passo indietro di qualche anno per scoprire che a finanziare con decine di milioni di euro i campi Rom, compresi quelli della Capitale, e a impedirne la chiusura come invece sollecita l'Unione europea, fu proprio la Lega, per mano dell'allora Ministro degli Interni Roberto Maroni.
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Salvini
                    
L'inchiesta su Mafia Capitale ha portato a galla anche il business milionario sulla gestione dei campi Rom. Su questo argomento, il segretario della Lega Nord Matteo Salvini da tempo è sul pezzo: organizza spedizioni nei campi nomadi, imperversa in tv e denuncia chi finanzia queste strutture.Eppure basterebbe fare un passo indietro di qualche anno per scoprire che a finanziare con decine di milioni di euro i campi Rom, compresi quelli della Capitale, e a impedirne la chiusura come invece sollecita l'Unione europea, fu proprio la Lega Nord, per mano dell'allora Ministro degli Interno Roberto Maroni. Tutto nasce dai decreti emergenziali firmati da Maroni nel 2009, con i quali il Ministro finanzia anche il famigerato 'piano nomadi' varato dalla Giunta Alemanno."Il nostro Piano Nomadi sarà una rivoluzione copernicana", diceva il sindaco romano. "Un modello da esportare in tutta Europa" gli faceva eco il ministro dell'Interno in camicia verde. Parliamo di un affare colossale da decine di milioni di euro, su cui hanno mangiato cooperative di sinistra e associazioni di destra, come ha svelato l'inchiesta romana. E infatti i soldi finiscono in fretta e nel 2011 Alemanno chiede a Maroni 30 milioni per i campi rom. Maroni nega ulteriori finanziamenti: "il governo Forza Italia-Lega aveva già stanziato 60 milioni di euro per l'emergenza in cinque regioni (Lazio, Campania, Lombardia, Veneto e Piemonte) - spiega Maroni al sindaco -. Al Lazio erano andati un terzo (20 milioni circa), ai quali vanno aggiunti altri 12 milioni concessi da Comune e Regione, per un totale di 32 milioni di euro".  In sostanza, è lo stesso Maroni a rivelare di aver finanziato lautamente quello che oggi è lo scandalo dei campi Rom su cui la Lega cerca di raccogliere facili consensi. Nel marzo del 2013, sempre per effetto dei provvedimenti emergenziali firmati nel 2009 dal leghista Maroni, anche il Comune di Milano guidato da Sel-Pd può stanziare 6 milioni di euro per i campi nomadi. Da una parte abbiamo la Lega che, insieme all' estrema destra fascista, soffia sul fuoco di emergenze sociali - come quella dei nomadi e dell'immigrazione clandestina - che non è mai stata in grado di risolvere e che, soprattutto, ha contribuito lei stessa ad alimentare. Dall'altra abbiamo la sinistra buonista radical chic, che fa finta di lottare per l'inclusione dei nomadi e degli immigrati, ma in realtà specula e mangia su questa situazione esattamente come tutti gli altri, come testimoniano foto imbarazzanti di allegre tavolate bipartisan a cui siede anche il boss del clan dei nomadi Casamonica. A questi tavoli, il Movimento 5 Stelle non si siederà mai. Questi tavoli preferiamo mandarli all'aria, denunciando il marcio che si annida nella politica e nelle istituzioni. Anche su questa nera vicenda degli affari intorno alla gestione dei campi Rom avevamo alzato la voce ben prima che scoppiasse l'inchiesta Mafia Capitale


State certi che non smetteremo di farlo.                                                       



 E state certi che ne vedremo ancora delle belle...

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