Leggiamo l'articolo di Davide Barillari e rimaniamo basiti dai commenti sotto; commenti non proprio intelligenti e raziocinanti. La critica ai commenti non si riferisce alla critica in sé ma alle argomentazioni delle critiche. Evitiamo di ripetere sempre lo stesso minestrone di motivazioni in riferimento a quanto sia diretta responsabilità degli attivisti tutta la realtà che riguarda il M5s. Ma andiamo con ordine; Barillari scrive a proposito di un articolo edito sul giornale "L'Unità" in cui una giornalista, grazie alla trasparenza dei nostri portavoce e grazie alle rendicontazioni pubbliche sulle spese sostenute, recupera le spese di viaggio dei ragazzi alla Regione Lazio che raggiungono Pomezia o Milano per andare a discutere con Grillo, si fa anche riferimento ad una spesa sostenuta dall'ex capogruppo di 125 euro per l'acquisto di una webcam e una cuffia (materiale messo a disposizione del gruppo e utilizzato dallo stesso per trasmettere in diretta ai cittadini).
"Il M5S Lazio da mesi chiede invano a Leodori, presidente del Consiglio di marca PD, di definire le modalità per la restituzione degli oltre 40.000 euro accantonati dal fondo eletto-elettore. Lo stesso silenzio avvolge i rendiconto di spesa dei consiglieri delle altre forze politiche, di cui la Bufalini non si interessa perché probabilmente troppo difficili da reperire per una che lavora dalla poltrona."
Queste sono le parole del nostro guerriero che vengono duramente criticate e che vedono alcuni prenderne addirittura le distanze. Ci chiediamo che fine abbiano fatto i gruppi di attivisti che sapevano essere buoni datori di lavoro con i propri dipendenti ringraziando al momento giusto; ci chiediamo che fine abbiano fatto gli attivisti informati per bene che non avevano paura di confrontarsi e mettere in dubbio, con intelligenza, l'operato di questi ragazzi. Ricordiamolo, possono sbagliare (speriamo il meno possibile ma può accadere soprattutto a chi si impegna); ricordiamo anche che sono in sette e che stanno scavalcando le montagne per ritrovare fascicoli impolverati in lontanissimi angoli bui di cassetti chiusi a chiave. Stiamo dimenticando il vero ruolo dell'attivista che non si deve adagiare e fare il soldatino, fare l'attivista è compito duro e di sacrificio; siamo tutti responsabili di quello che accade nel paese, non dobbiamo dimenticarlo mai. E' nata una nuova specie di attivisti che non fa, semplicemente viene in riunione, partecipa ai banchetti ma rimane seduto dietro il tavolino sulla comoda sedia, guarda chi si avventura e ferma la gente, si prende qualche vaffanculo e poi recupera con il prossimo passante che invece rimangono ad ascoltare.
Questi che vedete sono gli attivisti senza studio, attivisti troppo impegnati per fare gli attivisti, troppo stanchi di sera per studiare, arroganti invece quando arrivano i secchioni che chiedono aiuto...stiamo diventando faziosi...pretendiamo di ricevere senza dare...arroccati sul cuculo come se quel nido fosse il miglior rifugio del mondo...
Tutto il nostro sostegno a Davide Barillari che non è esente da critiche ma gli va riconosciuto il suo essere guerriero sfruttando le difficoltà e trasformandole in una possibilità!
www.beppegrillo.it
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mercoledì 18 dicembre 2013
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