I gruppi 5 Stelle contrari alla Città Metropolitana della
riforma di Renzi Del Rio, votata da tutto il PD e Forza Italia, furono:
Civitavecchia, con delibera depositata in Regione Lazio per
la richiesta di uscita e andare nella Provincia di Viterbo;
Anguillara Sabazia, con raccolta firme per il Referendum ed
oggi al Governo;
il Gruppo di Bracciano, con raccolta firme per il
Referendum.
Oggi questi tre gruppi vedono schierati tre candidati per
dare appoggio alla Città Metropolitana della Raggi, affinché sia gestita con un
altro modus operandi, che contrasti gli sprechi dei Partiti, contrasti l'Acea,
contrasti i tagli alle scuole e soprattutto contrasti la spending review di un
Governo sprovveduto, votato da nessuno. Questi tre candidati, proprio per aver
contrastata una riforma scellerata che ha colpito economicamente gli Enti
Locali, sono stati scelti da parlamentari e consiglieri per portare all'interno
dell'Istituzione provinciale tutto l'abbandono che ha generato la riforma Del
Rio.
Il Partito Unico ha dimostrato di voler ridurre sempre di
più la sovranità popolare e l’uso degli strumenti di partecipazione popolare
alla vita democratica (referendum e leggi di iniziativa popolare). La riforma
costituzionale in discussione prevede un Senato nominato dai consiglieri
regionali. La riforma delle province e delle città metropolitane ha previsto
che i relativi consigli siano nominati dagli stessi consiglieri comunali già
eletti nelle province.
Il Movimento 5 Stelle si è sempre opposto e continuerà a
farlo agli organi istituzionali intermedi tra comuni e regioni, che siano essi
eletti a suffragio universale o in modo indiretto, e ritiene che siano sempre i
cittadini a dover eleggere i propri organi legislativi e amministrativi.,
infatti alla riforma costituzionale di Renzi, contro la finta abolizione del
Senato, il Movimento 5 stelle si è prefissato di sostenere il NO, ma se dovesse
vincere il Si, i 5 stelle devono abbandonare l'aula e non candidarsi più ?
Il M5S si prefiggerà nelle città metropolitane i seguenti
scopi:
Aprire l'istituzione ai cittadini: poter conoscere
tempestivamente le discussioni in atto, avere accesso agli atti e metterli a
disposizione dei cittadini e delle forze civiche non collegate ai partiti.
Garantire la democrazia ai cittadini e ai Comuni: nella fase
di elaborazione dello statuto, attivarsi affinché il consiglio e il sindaco
metropolitani vengano eletti direttamente dai cittadini, garantendo una
rappresentanza di tutte le aree territoriali e di tutte le forze politiche, e
introdurre meccanismi di democrazia diretta e partecipativa, sia per i
cittadini che per i Comuni interessati, evitando che la città metropolitana
diventi il modo per imporre dall'alto le decisioni ai territori interessati.
Difendere il territorio e il bene comune: negli argomenti di
competenza della città metropolitana (rifiuti, acqua, trasporti, pianificazione
territoriale), portare avanti il programma del Movimento per opporsi alla
privatizzazione dei beni comuni e alla devastazione del territorio.
Sindaco Sabrina Anselmo di Anguillara Sabazia, Consigliere Marco Tellaroli di Bracciano e Consigliere Matteo Manunta di Civitavecchia