Ci dispiace vedere che si è risentito un “cittadino”, poiché la nostra replica era rivolta al Sindaco Tondinelli ed al Presidente Testini, ma poiché abbiamo fatto il suo nome, riteniamo sia anche giusto che lo stesso, abbia diritto di replicare all’articolo “Trasparenza Bracciano, il M5S replica a Tondinelli e Testini”.
Leggiamo che Lei Dottor Arturo Cimaglia, ci chiede di pubblicare una smentita, ma riteniamo che le sue osservazioni siano da attribuire ad una cattiva interpretazione della nostra dichiarazione stampa.
La sua contestazione parte, citando da “come sia stato possibile che un governo tenti di obbligare i consiglieri di minoranza a svolgere il compito di riorganizzazione e inchiesta dell’Archivio Comunale e degli accessi agli atti; ciò invece d’irrogare prima il provvedimento disciplinare per la mancata attuazione di due deliberazioni della Giunta Comunale, n. 21/2016 e n. 73/2016…”
Ci preme evidenziare che noi richiamiamo la Commissione d’Indagine voluta dalla maggioranza, ponendo la nostra domanda che recita: “Ritornando alle affermazioni del signor Sindaco sulla Commissione d’Inchiesta, curiosamente richiesta dalla maggioranza e non dalla minoranza: come sia stato possibile che un governo tenti di obbligare i consiglieri di minoranza a svolgere il compito di riorganizzazione e inchiesta dell’Archivio...”
Quindi facendo riferimento alla delibera di Consiglio REGISTRO N. 26 Data 22-08-2017
In quella Delibera vediamo come il Governo Tondinelli pone i fatti, evidenziando in premessa: Constatato che dette difficoltà diventano particolarmente problematiche, allorché nell’ambito di procedimenti penali venga richiesta, da parte della magistratura competente, l’acquisizione di documenti che risultano acquisiti al protocollo generale, ma di cui non si rinviene in atti l’originale (vedasi, ad es. gli atti inerenti la c.d. questione “La Lobbra” (proc. 127/11); Quindi riconducibili alle problematiche urbanistico edilizio – gestione delle lottizzazioni La Lobbra, derivanti dalla gestione delle pratiche Cimaglia e via del Sassone.
La Delibera di Consiglio N.26 in questione, da noi contestata prosegue: Preso atto che la problematica de qua è stata oggetto già di due deliberazioni della Giunta Comunale,
n. 21/2016 e n. 73/2016, con le quali veniva disposto che il censimento, il riordino e la ricostruzione dei fascicoli dei documenti venisse effettuato in maniere dettagliata e non sommaria, relativamente ai fascicoli interessati da procedimenti penali o altro contenziosi.
Riteniamo quindi che, visto che è stata disattesa dai dipendenti designati nei due atti d’indirizzo la richiesta di procedere ad interessarsi al censimento, riordino e ricostruzione dei fascicoli, relativi da procedimenti penali o altri conteziosi, questa Commissione come oggetto assegnatosi aveva soprattutto questo compito. Tale compito, a nostro avviso, ricade nelle competenze Del personale amministrativo ad esso designato, e non dei membri degli Organi politici dell’Ente.
D’altronde, come si legge nel verbale protocollo n. 30250, troviamo che al suo accesso agli atti autorizzato dalla Segretaria Generale è presente (nelle more della delibera di Consiglio Comunale n.26 del 22/08/2017 il Consigliere Fabrizio Marcantoni, in qualità di membro della Commissione di indagine sull'attività di accesso agli atti nel comune di Bracciano, ponendo quindi in essere anche il primo atto dell’attività della Commissione stessa.
Non solo, il 27 settembre 2017, riceviamo dalla segreteria, una nota indirizzata alla Procura di Civitavecchia dal Presidente Luca Testini, che in “R.G. GIP n. 943/16 - R.G.N.R. 4327/15” che “L’incompletezza dei fascicoli, per la maggior parte urbanistici, e il rifiuto degli Uffici a ricostruirli anche dopo l’atto di indirizzo dettato dalla DGC n. 73/16 in tal senso, dando priorità a quelli oggetto di procedimenti penali e/o di contenzioso hanno determinato il Consiglio ad adottare la DCC n. 26 del 22.8.2017 per la nomina di una commissione di inchiesta ad hoc, che, a causa dell’ ingiustificata opposizione di alcuni consiglieri della minoranza e il rifiuto di altri, sempre delle minoranza di accettare la Presidenza della commissione a seguito della loro nomina, non si è potuta costituire.”, che pensiamo confermi quanto abbiamo affermato circa l’oggetto di attività Della commissione. Il Presidente, nella nota, tenta in buona sostanza di attribuire una qualche responsabilità della mancata ricostruzione dei fascicoli, anche al nostro rifiuto di far parte della Commissione di indagine sull'attività di accesso agli atti. Questo senza tenere in alcun conto, a quanto pare, del fatto che altri avrebbero forse dovuto vigilare sul corretto andamento dell’attività di riordino decretata dagli atti di indirizzo della Giunta Comunale.
Senza contare che nell’ultimo Consiglio Comunale, la nuova Delibera di costituzione di una nuova Commissione di indagine, che revocava la precedente, deliberava: “di costituire una commissione di indagine al fine di fornire utili elementi per la soluzione della la problematica de qua, che è stata oggetto già di due deliberazioni della Giunta Comunale (n. 21/2016 e n. 73/2016), che ancora non hanno trovato attuazione, con le quali veniva disposto che il censimento, il riordino e la ricostruzione dei fascicoli dei
documenti venisse effettuato in maniere dettagliata e non sommaria, relativamente ai fascicoli interessati da procedimenti penali o altro contenzioso;”
Speriamo di avere con questa nota chiarito che la nostra intenzione era quella di richiamare l’attenzione dei Cittadini braccianesi su un modus operandi dell’Amministrazione che non condividiamo, e non certo quella di “mettere in piazza” un privato cittadino, compito che di certo non riteniamo rientri nei nostri doveri istituzionali.
Pubblichiamo questa nota con piacere, anche in considerazione della disponibilità che lei ha sempre mostrato nei nostri confronti rendendoci partecipi di atti, documenti e sentenze di cui lei avrebbe potuto tranquillamente restare unico “proprietario”.
Speriamo in tal modo di aver chiarito il nostro reale intendimento, e fugato i dubbi da lei sollevati sull’”errore” da lei rilevato nel testo.
Gruppo MoVimento 5 Stelle