Farmacie comunali, no dell'Antitrust all'affidamento diretto a consorzi "privati".
Questo, in sintensi, il parere pronunciato dall’Antitrust ieri, a seguito di due denunce, la prima delle quali pervenuta dalle associazioni sindacali campane dei proprietari di farmacia e dagli Ordini dei farmacisti di Napoli, Benevento e Salerno, e la seconda da parte del Comitato “Cittadini di Bracciano in movimento”, concernenti appunto l’affidamento diretto della gestione delle farmacie nella titolarità dei Comuni aderenti al Consorzio intercomunale per i servizi socio sanitari (Ciss) e al Consorzio intercomunale delle farmacie laziali (Coifal) alle società miste, a prevalente capitale privato, Inco.Farma SpA. e Laziofarma-farmacie pubbliche laziali SpA.
http://www.rifday.it/2016/03/15/farmacie-comunali-no-dellantitrust-allaffidamento-diretto-consorzi-privati/
Antitrust, no all’affidamento senza gara della gestione di farmacie comunali
Roma, 15 marzo – L’affidamento diretto della gestione delle farmacie comunali a società miste con quota maggioritaria detenuta da privati, lede il diritto alla libera concorrenza di terzi, in quanto la gestione degli esercizi pubblici avviene senza una gara.
Questo, in sitensi, il parere pronunciato dall’Antitrust, pubblicato ieri alle pagine 21 e 22 dell’ultimo bollettino dell’Autorità (il n. 7 del 14 marzo 2016, disponibile su questa pagina del sito Agcm), a seguito di due denunce, la prima delle quali pervenuta dalle associazioni sindacali campane dei proprietari di farmacia e dagli Ordini dei farmacisti di Napoli, Benevento e Salerno, e la seconda da parte del Comitato “Cittadini di Bracciano in movimento”, concernenti appunto l’affidamento diretto della gestione delle farmacie nella titolarità dei Comuni aderenti al Consorzio intercomunale per i servizi socio sanitari (Ciss) e al Consorzio intercomunale delle farmacie laziali (Coifal) alle società miste, a prevalente capitale privato, Inco.Farma SpA. e Laziofarma-farmacie pubbliche laziali SpA.
Il nostro giornale ne riferì diffusamente in questo articolo del 28 dicembre 2015.
Nel suo parere, l’Antitrust ricorda di aver ribadito in più occasioni la propria posizione in merito alla liberalizzazione dei servizi farmaceutici, “per segnalare agli organi di Governo gli effetti distorsivi sulla concorrenza derivanti dalle previsioni normative nazionali che limitano, anche da un punto di vista strutturale, l’accesso agli esercizi farmaceutici.”
Per l’Autorità “l’affidamento diretto, ossia in assenza di gara, della gestione di farmacie comunali a società miste a prevalente capitale privato (quali Inco.Farma SpA. e Laziofarma-farmacie pubbliche laziali SpA), tramite la semplice adesione dei Comuni che ne sono titolari (avendo esercitato il diritto di prelazione ex art. 9 della legge n. 475/1968), al Consorzio Ciss o al Consorzio Coifal possa comportare problemi da un punto di vista antitrust, in quanto, sottraendo al meccanismo concorsuale l’affidamento delle nuove sedi farmaceutiche, ovvero di quelle che si rendono vacanti, elimina, in relazione ad esse, la possibilità di una concorrenza per il mercato.”
“Vengono in rilievo sotto questo profilo – prosegue l’Antitrust – per un verso, le previsioni degli Statuti Ciss (art. 3 Scopo) e Coifal. (art. 3 Condizioni di partecipazione, Adesione successiva) che prevedono che l’adesione di un Comune al Consorzio comporti l’automatico trasferimento della gestione delle farmacie comunali alla società mista, a prevalente capitale privato, costituita a tale scopo (Inco.Farma ovvero Laziofarma); per un altro verso, tutte le delibere dei Consigli comunali di adesione al Ciss, successive alla costituzione della società Inco.Farma e, dunque, allo svolgimento della gara per l’individuazione del socio privato di maggioranza.”
“Vengono in rilievo sotto questo profilo – prosegue l’Antitrust – per un verso, le previsioni degli Statuti Ciss (art. 3 Scopo) e Coifal. (art. 3 Condizioni di partecipazione, Adesione successiva) che prevedono che l’adesione di un Comune al Consorzio comporti l’automatico trasferimento della gestione delle farmacie comunali alla società mista, a prevalente capitale privato, costituita a tale scopo (Inco.Farma ovvero Laziofarma); per un altro verso, tutte le delibere dei Consigli comunali di adesione al Ciss, successive alla costituzione della società Inco.Farma e, dunque, allo svolgimento della gara per l’individuazione del socio privato di maggioranza.”
“Tali affidamenti, infatti, sono avvenuti in via diretta” conclude l’Antitrust “in assenza di procedura ad evidenza pubblica, secondo lo schema dell’affidamento in house, malgrado non ne ricorrano le condizioni, essendo la Inco.Farma una società mista a capitale prevalentemente privato su cui i Comuni non esercitano alcuna forma di controllo analogo.”
Scontato l’auspicio finale rivolto dall’Autorità presieduta da Giovanni Pitruzzella (nella foto) a Ciss e Coifal e ai vari comuni interessati alla questione di tenere in considerazione “le osservazioni sopra svolte”.