Cara Sindaca Virginia Raggi, sono un consigliere comunale di minoranza del M5S di Bracciano. Il giorno 3 agosto incontrai il Presidente del Consiglio Marcello De Vito, dove insieme, abbiamo parlato dei problemi che stava vivendo il nostro lago di Bracciano e del lavoro che avevate imposto da fare ad Acea, alle condutture, anche se in ritardo, perché che il CDA era stato cambiato da poco. Il giorno dopo ovvero il 4 agosto, venni a sapere attraverso i giornali, che Lei, aveva fatto ricorso al TAR, contro l'ordinanza della Regione Lazio, a mia avviso anch'essa in ritardo e omissiva, contro un danno Ambientale, ormai accertato da tempo. Ora non sto qui ha darle le colpe di una storia che va avanti ormai da oltre 10 anni, perché ne Stato, ne Regione e ne tanto meno l'Acea S.p.a. insieme ai suoi soci hanno mai voluto investire verso le condutture. Ma! Essere informato di questo Ricorso, dai giornali, quando noi portavoce eletti, abbiamo combattuto, attraverso interrogazioni: in sede regionale, parlamentare e addirittura europalmentare, per avere uno stop della captazione, per la salvaguardia del nostro Lago, un’area protetta dall’UE nell’ambito della rete “Natura 2000”.
E non c’entra solo la siccità degli ultimi mesi. In base ad una convenzione datata 1990 con la multiutility ACEA, il lago costituisce una riserva idrica per Roma. Significa che è acqua da usare in caso di emergenza: lungi da adottare una programmazione tale da scongiurare tale rischio, in questi 27 anni l’ACEA ha trasformato in fatto ordinario l’uso del lago di Bracciano per dissetare la capitale.
Non possiamo permetterci di far morire di sete il lago di Bracciano. E’ un tesoro naturale e una riserva d’acqua che va preservata affinché anche i posteri – e non solo noi – possano farne un uso saggio. L’Italia ha dei doveri in questo senso nei confronti dell’Unione Europea: discendono dalla direttiva habitat e dalla direttiva quadro sulle acque.
Il giorno 4 agosto, oltre ad informare il consigliere regionale Davide Barillari e il Presidente del Consiglio Marcello De Vito, di esser contrariato nella sua scelta di intraprendere il Ricorso al TAR, gli chiesi gentilmente, di consigliarti di ritirare tale scelta, nel frattempo mandai una PEC (che ti allego) a protocollo.gabinettodelsindaco, chiedendoti per favore, di ritirare tale Ricorso. Alle ore 18:00 andai in consiglio comunale, dove nel terzo ordine del giorno, aggiunto dal sindaco, il nostro intervento come gruppo 5 stelle, che riporto qui fedelmente, è stato: "Non condividiamo il Ricorso al TAR, dell'amministrazione romana, contro l'ordinanza sullo stop della captazione del lago di Bracciano. Noi viviamo e siamo stati eletti in questo territorio e per questo abbiamo il diritto di difenderlo e preservarlo per le generazioni future.
Ora mi aspetto che oltre alle parole, si intervenga, nel limite massimo dei suoi poteri, proprio perché, oltre ad esser la sindaca di Roma è anche il Presidente della Città Metropolitana, quindi anche del nostro territorio braccianese.
Marco Tellaroli e Alessandro Persiano
Link del Commento: https://www.facebook.com/groups/braccianom5s/permalink/1904808109533248/
Soluzioni che devono affrontare i nostri concittadini:
C'E' UNA UNICA SOLUZIONE: CAMBIARE RADICALMENTE IL SISTEMA DI GESTIONE DELL'ACQUA.
NEL LAZIO SI PUO': INDIVIDUAZIONE DEGLI AMBITI DI BACINO IDROGRAFICO E APPLICAZIONE DELLA LEGGE 5/2014.
LA REGIONE LAZIO DEVE FARLO !
ALTRIMENTI FAR USCIRE DI NUOVO UN REFERENDUM, PER FAR USCIRE TUTTI I COMUNI DEL LAGO, DALLA CITTÀ METROPOLITANA DI ROMA, COSÌ RIENTRIAMO NELL'AMBITO DI BACINO 5 DELL'AREA VASTA DI VITERBO.