“Voi non avete fatto alcuna trasparenza, il Comune è in disavanzo e in base all’Art. 227 del Tuel siete stati obbligati a mandare i libri contabili alla Corte dei Conti, come affermato anche dai Revisori nella loro relazione”.
Inizia così la mia replica al comunicato stampa dell’amministrazione di Bracciano pubblicato questa mattina sulla testata di Terzo Binario in merito alla vicenda del bilancio e la consegna dei documenti alla Corte dei Conti.
“Questa non è trasparenza – continua Tellaroli – è un obbligo. Questa trasparenza l’abbiamo fatta noi come consiglieri di opposizioni.
Siccome i conti non tornano, e ci sono delle discrepanze nel bilancio, abbiamo portato ad esaminare tutti i libri”.
La trasparenza non è prendersi gioco dei cittadini ma dire le cose come stanno.
Ecco il video integrale dell’intervento
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martedì 10 luglio 2018
Cara amministrazione di Bracciano
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Ubicazione:
00062 Bracciano RM, Italia
sabato 30 giugno 2018
ACCUSARE LE OPPOSIZIONI? LO SPIEGHI ALLA MAGISTRATURA CONTABILE COME “IN 18 MESI DIMEZZATO IL DEBITO” A BRACCIANO
ACCUSARE LE OPPOSIZIONI? LO SPIEGHI ALLA MAGISTRATURA
CONTABILE COME “IN 18 MESI DIMEZZATO IL DEBITO” A BRACCIANO
Si ricorda al signor Sindaco, che le opposizioni sono ben
contraddistinte da ben cinque forze politiche diverse, il MoVimento 5 Stelle
con una forza rappresentativa di due consiglieri, due liste civiche
rappresentante da un consigliere in ognuna e l’ultima consigliera dal Partito
Democratico. Quando si sollevano delle accuse come “alcuna proposta
significativa alternativa”, identifichi chi la percorre.
Nell’anno 2015, il consuntivo approvato da questa
Amministrazione (figlio di una precedente, fallimentare, gestione), evidenziava
un risultato negativo di -5.557.968,23, risultato ottenuto dopo l’applicazione
di un avanzo tecnico da riaccertamento straordinario di poco più di 4 Mln di
Euro (l’Ente presentava infatti, al netto della parte di avanzo vincolata e
della parte di accantonamento un risultato negativo di Euro – 9.617.478,42)
A fronte di questo risultato, viene previsto lo smaltimento
nel decennio 2016-2025 dell’importo di - € 5.557.968,23, nel piano di
riequilibrio finanziario, ai sensi della richiamata lettera c) del comma 6
dell’art. 243-bis.
Nel Consuntivo 2016, il risultato di amministrazione 2016
passa a -8.435.356,63 Euro (circa 2.9 Mln di Euro in più da ripianare, rispetto
a quanto previsto nel Piano di riequilibrio presentato).
in buona sostanza, il Risultato Di Amministrazione, resta più o meno invariato
rispetto al Piano di riequilibrio presentato ad ottobre 2016…. (anzi, peggiora
di circa -90.000,00 Euro).....in pratica, sono dovuti passare 2 anni di
Amministrazione per tornare al punto di partenza.
E qui mi pongo un’altra domanda: la variabilità dei risultati di
Amministrazione, è indice di “sana e robusta” amministrazione? Secondo me, no.
Anche perché, a fronte dello “sbalzo” tra piano di riequilibrio e
consuntivo 2016 (circa 2.9 Mln di Euro in più di risultato negativo,
repentinamente “emersi”), non sono state adeguatamente sfruttate, a nostro
avviso, le “finestre di opportunità” aperte dalle passate leggi finanziarie,
per presentare una revisione ed una rimodulazione del piano stesso (l'ultima
“finestra” per la revisione del PRFP si è chiusa il 15 Gennaio 2018, termine
ultimo entro il quale il Consiglio Comunale avrebbe potuto deliberare
l'intenzione di agire in tal senso e comunicarlo al Ministero).... Inerzia
dell’Amministrazione?
Come diceva il poeta “Ai posteri l’ardua sentenza”.
In continuità con quanto finora trattato, un altro elemento che ha colpito
la nostra attenzione, è l’andamento di cassa dell’Ente.
Dal 2015 al 2017, la cassa ha subito un progressivo depauperamento,
riducendosi del 30% circa.
Ed anche il progressivo declino della cassa, non ci sembra sia indice di
buona salute finanziaria dell’Ente.
Andamenti di cassa
|
2015
|
2016
|
variazione 16 Vs. 15
|
2017
|
variazione 17 Vs. 16
|
variazione 17 Vs. 15
|
Disponibilità
|
3.150.145,50
|
2.816.652,17
|
-333.493,33
|
2.265.303,30
|
-551.348,87
|
-884.842,20
|
Variazioni in %
|
-10,6%
|
-19,6%
|
-28,1%
|
Questo andamento di cassa si riflette sullo Stato patrimoniale Attivo:
l’attivo circolante si riduce di -500.000,00 Euro anno su anno (e la
riduzione di cassa, guarda caso, è di -551.000,00)
Ed arriviamo infine al patrimonio netto dell’Ente, in cui il Fondo di
dotazione registra un decremento pari a -5 Mln di Euro anno su anno (2017 Vs. 2016),
arrivando ad un totale di circa -10,5 Mln di Euro.
“Ca va sans dire” (ovvero, è ovvio), che il fondo di dotazione negativo,
azzererà eventuali futuri risultati economici positivi, che dovranno essere
destinati alla ricostituzione del fondo, così come dovranno esserlo le riserve,
riducendo in tal modo gli spazi di manovra nei bilanci futuri.
A pag. 38 della relazione dell’organo di revisione, siamo
rimasti colpiti dal rilievo fatto sul Fondo rischi Contenzioso visto che nel 2016
era pari a 2.735.336,46 € (tra l’altro fondi non accantonati da questa
amministrazione) nel rendiconto dell’esercizio finanziario 2017, Il risultato
di amministrazione presenta un accantonamento per fondo rischi contenzioso pari
ad Euro 1.500.000,00, la variazione in diminuzione del Fondo rischi per contenzioso
determina uno svincolo di risorse pari a Euro 1.235.336,46, che si spostano sul
risultato di amministrazione, migliorandolo di pari importo.
Peccato che la legge preveda che questo spostamento doveva
esser fatto usando altre passi, come spiega esplicitamente la deliberazione della Corte dei conti,
Sezione Regionale Controllo Campania, n.238/2017/PAR,
ha stabilito che, “... non è possibile, inoltre, effettuare una variazione da
un capitolo ad altro o dal Fondo rischi al capitolo, ma va osservato quanto prescrive
l’art. 187, comma 3, del Tuel circa l’utilizzo della quota vincolata o accantonata
al risultato di amministrazione e l’art. 175 del Tuel... ”. In tale ipotesi occorre una deliberazione della variazione
di bilancio da parte del Consiglio corredata, in ogni caso, dal parere
dell’organo di revisione.
A
testimoniarlo è la sua relazione di risposta alla Corte dei Conti e al
Ministero dell’Interno che non ha provveduto a fare questi passaggi:
“L’Organo di
revisione ha valutato la relazione del Capo Area Amministrativa ed Affari
Generali del 30/04/2018 concernente i contenziosi aperti che coinvolgono il
Comune di Bracciano ed il conseguente accantonamento al Fondo rischi
contenzioso. Vista la presunta esposizione debitoria si invita l’Ente ad una
maggiore attenzione nella gestione dei contenziosi in corso anche ai fini di un
accantonamento al Fondo rischi contenzioso che possa risultare congruo rispetto
alle ipotesi di soccombenza nei vari procedimenti. È necessario, pertanto, che
i legali incaricati nei vari procedimenti forniscano delle relazioni sulle
probabilità di soccombenza per avere un quadro quanto più possibile esaustivo
circa le reali necessità di copertura.”
Altra
nota dolente che ci è balzata agli occhi, sono i residui di IMU e Tasi entrambi
hanno subito una riscossione pari al 100% come di seguito dimostrato:
Per
non parlare poi degli accertamenti dei Contributi per permessi di costruire,
Accertati del 2017 è di euro 493.174,67 e la Riscossione 2017 risulta pari euro
493.174,67. = 100%
Ma gli oneri di urbanizzazione a cui è stata concessa la
rateizzazione soprattutto quelli a fine 2017, il Comune che fa, li ritiene
riscossi, anche se le altre rate sono in scadenza nell’anno successivo del
2018?
Noi come Consiglieri comunali dobbiamo attendere l’accesso
agli atti che abbiamo fatto, ovvero richiediamo copia del "dettaglio delle
concessioni edilizie rilasciate nell'anno 2017, per le quali è stato accordato
il pagamento rateizzato degli oneri concessori"
Nel frattempo pubblichiamo la dimostrazione di quanto
affermiamo:
Ma adiamo a concludere
In occasione dell’approvazione del Rendiconto 2015, il
nostro intervento in Aula, definii la precedente Amministrazione “pittoresca e
cialtrona”, e dichiarammo che il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle
avrebbe espresso voto contrario all’approvazione, non perché attribuissimo
delle “colpe” all’amministrazione appena insediatasi, ma perché non eravamo
disposti ad accettare, per il futuro, quello stile di amministrazione.
Oggi, a due anni di distanza, alla luce di quanto osservato
nella pregiudiziale presentata e di quanto esposto nella nostra dichiarazione
di voto, torniamo a sottolineare alcuni elementi:
il passato è pesante, e di questo ne abbiamo sempre dato
atto all’Amministrazione in carica, e riteniamo che quello stesso passato non
debba e non possa diventare giustificazione di qualunque cosa: non
dell’approssimazione, non della fretta, non dell’inerzia, non del “tirare a
campare”.
Una Amministrazione dovrebbe in primo luogo “pianificare”,
perseguire degli obiettivi.
E ancora oggi l’obiettivo fondamentale in questo Comune, è
il risanamento economico dell’Ente che, per una serie di motivi, ci sembra
“ferma al palo” da due anni a questa parte.
Ora la nostra pregiudiziale e le nostre criticità rilevate
sono al vaglio della Corte dei Conti Sezione Regionale di Controllo per il Lazio
e del Ministero dell’Interno Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali
- Direzione Centrale della Finanza Locale - Commissione per la Stabilità degli
Enti Locali, per il bene dell’Ente e del rispetto dei soldi dei cittadini di
Bracciano.
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle Bracciano
Ubicazione:
00062 Bracciano RM, Italia
sabato 2 gennaio 2016
COME SI È ARRIVATI ALLA DELIBERA 727, CHE REVOCA L'ABBUONO PER IL FONDO DELLA MESSA IN SICUREZZA?
Ci piace pensare che il bene dei cittadini sia sopra i giochi della politica. D'altro canto non siamo soliti prenderci meriti altrui, anche perché siamo abituati a parlare del nostro lavoro con in mano i relativi documenti. Proprio per questo quindi, se da un lato non siamo disposti a prenderci “in toto” i meriti della caduta della Giunta Comunale di Bracciano, dall'altro va anche detto che alcuni dettagli, nonostante i racconti che qualcuno fa attraverso i giornali, meritano di essere rettificati. I fatti accaduti non sono il frutto del lavoro né di un singolo, né di una sola forza.
Delibera Regione Lazio 727
Come avevamo purtroppo previsto da tempo, anche l'abbuono dei dieci milioni di euro è andato perduto. Questo è il regalo di Natale per i cittadini di Bracciano da parte della giunta regionale la quale, con la delibera di giunta n. 727 del 14 dicembre c.a. revoca il provvedimento preso nel mese di Luglio 2015 con delibera n. 370. Quest’ultima avrebbe risarcito il Comune di Bracciano, per non essersi fatto carico della gestione “post mortem” dell’invaso di discarica nel periodo precedente al 2004, riconoscendo allo stesso una somma di 10,3 milioni di euro. Già in quest’atto la Regione Lazio fece un passo indietro rispetto a precedenti disposizioni come la delibera regionale n. 317. La Giunta Regionale non ritenne percorribile la strada individuata, ovverosia l'abbuono di quest’importo a sconto dell’Ecotassa, tuttavia affermò altresì che sarebbe stata trovata una modalità risarcitoria alternativa.
Nella successiva delibera n. 370 la stessa Giunta Regionale definì l'iter risarcitorio per la gestione “post mortem” con il trasferimento dei 10,3 milioni di Euro in tre versamenti: circa 6 milioni di euro sarebbero dovuti entrare nel 2015, e 2,2 milioni rispettivamente nel 2016 e 2017.
Oggi arriva un ulteriore dietrofront, forse definitivo.
Seguiamo da lungo tempo le vicissitudini del fondo “post mortem” e gli interventi della Regione Lazio, poiché dalla consultazione degli atti pubblici molti punti restano, a nostro avviso, ancora da chiarire. La nostra prima denuncia delle delibere n.317 e n.370 è visibile qui: http://www.terzobinario.it/il-comitato-cittadini-di-bracciano-in-movimento-presenta-un-esposto-sulla-posizione-debitoria-verso-lerario-della-bracciano-ambiente/78881 :
Esposto Alla Guardia Di Finanza, Autorità Nazionale Anticorruzione,
Procuratore della Repubblica Giuseppe Pignatone
Procuratore della Repubblica Giuseppe Pignatone
Senza allentare la presa, in seguito abbiamo presentate altre interrogazioni parlamentari sul “capping” di Cupinoro. A seguito di una attenta analisi dei fatti nel loro divenire e dei documenti scoprimmo che in realtà in quel progetto si nascondeva la possibilità per la ex amministrazione di andare a recuperare denaro per coprire l'ammanco nelle casse comunali, creando però ulteriore danno ambientale: Infatti nel progetto “capping” presentato dalla Bracciano Ambiente e nei disegni tecnici, “scompare” la cava sequestrata (chiamata Vaira 1), che avrebbe così finito per accogliere altre migliaia di tonnellate di rifiuti, in barba a qualunque regola di legge: (http://www.terzobinario.it/cupinoro-il-m5s-presenta-interrogazione-parlamentare/76755).
Ancora: attraverso le due delibere di Giunta Regionale n. 317/2014 e n. 370/2015, l'amministrazione cercò di coprire sia l'utilizzo del fondo “post mortem”, sia il mancato versamento dell'ecotassa, come denunciato anche durante l'interrogazione in Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti - riportiamo qui un pezzo della trascrizione dell'audizione:
- il Comitato Cittadini di Bracciano in Movimento-
"Il comune di Bracciano voleva rispondere alla Corte dei conti con la delibera n. 317 del 30 maggio 2014 della Regione Lazio (trasformata poi in Delibera n. 370 del 21/07/2015), ovvero l'abbuono di 10,4 milioni del fondo post mortem; voleva, inoltre, per la ecotassa, presentare alla Corte dei conti una delibera che era stata studiata solo per il fondo post mortem e non per la ecotassa stessa. Purtroppo è così, infatti ha risposto anche la Corte dei conti in relazione a questa denuncia che abbiamo fatto noi, essendo la sua risposta proprio quella: la ecotassa è la delibera n. 317 del 2014 della Regione Lazio. Se però la ecotassa è la delibera n. 317, allora questa delibera non era per il fondo post mortem e questa è la domanda che abbiamo fatto alla Corte dei conti, perché non potevano figurare i 10 milioni sia per l'uno che per l'altro !"
La trascrizione integrale è visibile a questo link: http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/stenografici/html/39/audiz2/audizione/2015/07/13/indice_stenografico.0052.html#stenograficoCommissione.tit00020.int00740
Oppure:http://movimento5stellebracciano.blogspot.it/2015/07/commissione-parlamentare-di-inchiesta.html#.VokQdPnhCUk
Tesi evidentemente tutt'altro che campata in aria, visto che il 21/07/2015 arriva la delibera regionale n. 370, che rettifica il risarcimento al Comune di Bracciano, riferendolo alla gestione “ post mortem” dell’invaso di discarica antecedente al 2004.
Tesi evidentemente tutt'altro che campata in aria, visto che il 21/07/2015 arriva la delibera regionale n. 370, che rettifica il risarcimento al Comune di Bracciano, riferendolo alla gestione “ post mortem” dell’invaso di discarica antecedente al 2004.
(Visibile a questo link: https://drive.google.com/file/d/0B1POHgFXwiU2THRoV3E1dV9NUkU/view?usp=sharing)
Né il Comune di Bracciano né la Regione Lazio accantonarono il progetto di "sanare" (in modo improprio) il fondo “post mortem” scomparso: abbiamo ritrovato l'abbuono concesso con la delibera n. 370 nel bilancio pluriennale del Comune di Bracciano (2 settembre 2015). In questo frangente scoprimmo che anche i Revisori dei Conti del Comune di Bracciano richiedevano una manovra correttiva, dichiarando che l'abbuono di 10,3 milioni di euro concesso con la delibera n. 370, doveva essere "vincolato fino alla definitiva pronuncia del Tribunale Fallimentare di Civitavecchia, in quanto lo stesso Ente nel caso venisse dichiarato in fallimento della società [Bracciano Ambiente, N.d.R.] potrebbe ritrovarsi nelle condizioni di dover far fronte alla massa passiva della stessa e dover porre in sicurezza la discarica da rischi ambientali", prefigurando così la situazione nella quale oggi si trova il Comune stesso.
Così, di nuovo, esponemmo alla Corte dei Conti, al Tribunale di Civitavecchia, al Prefetto ed alla GdF anche il caso dell'abbuono del DGR n.370 (insieme ad altre osservazioni), che veniva computato nel bilancio preventivo anziché essere accantonato, così come richiesto dai Revisori dei Conti, nonché dal buonsenso e dalla prudenza, e che andava così a ripianare in maniera a nostro avviso illegittima il bilancio Comunale (visibile a questo link: http://www.terzobinario.it/bilancio-del-comune-di-bracciano-il-m5s-chiama-in-causa-corte-dei-conti-tribunale-prefetto-e-gdf/77904).
A questo punto, proponiamo due domande: non sembra singolare l'atteggiamento della Regione Lazio, che prima si era dimostrata talmente collaborativa da stanziare a tempo di record 10,3 milioni di euro di abbuono, per poi fare dietrofront davanti allo scandalo comunale che ha portato al commissariamento? E chi aveva ragione affermando che i conti non tornavano?
Cittadini di Bracciano in MoVimento
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