Roberto Fico Parlamentare M5S
Il Consiglio dei Ministri ha varato la legge di stabilità 2015. Ulteriori tagli lineari su Ministeri (4 miliardi), Regioni (4 miliardi) ed Enti locali (1,2 miliardi) a copertura della riduzione fiscale.
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MAMMOGRAFIE, VOGLIAMO DAVVERO PARLARNE? Bene, leggetevi questo estratto (PAG. 16) dalla rivista distribuita ieri in tutte le piazze italiane da AIRC (ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA RICERCA SUL CANCRO" che mette in guardia contro l'ABUSO DI MAMMOGRAFIE confermandone l'utilità solo "DOPO I 50 ANNI" e affermando che, sulle donne più giovani, la questione è discussa perchè la mammografia in età giovanile "porterebbe a una SOVRADIAGNOSI". Le parole di Beppe erano espressamente rivolte al conflitto di interessi. Una polemica creata ad arte dai media di regime. Qui le sue dichiarazioni: "Allora capisci che Veronesi va in Televisione a dire che bisogna fare le mammografie perché la General Electric fa i mammografi probabilmente gli da una sovvenzione nella sua fondazione, allora capisci perchè hanno questi comportamenti. Allora, quando ci sono e si realizzano i conflitti d’interesse li fermi e li dai delle multe di miliardi di dollari come fanno negli Stati Uniti. Quando tu metti una cosa aperta che vai a vedere e vedi che c’è un’attinenza…"
Testo Completo http://www.lafestadellamamma.it/50-anni-di-prevenzione/
Sanità
Il Governo Renzi gioca sporco . I tagli lineari della spending review avranno pesanti ricadute sulla spesa sociale e sulle misure di welfare previste ai vari livelli dello Stato.
La salute si tocca, i diritti pure. La Lorenzin aveva puntato i piedi: no alla riduzione del 3%. Prima di lei tutti i senatori Pd della Commissione Salute avevano chiesto al loro segretario che “il settore sia al centro dell’azione di governo”. Lui non ha dato retta né al ministro né ai parlamentari della sua maggioranza. Così la cifra in tabella alla voce Ministero della Salute è di 11,3 milioni, tagli che saliranno a 33,3 nel giro di tre anni. La parte del leone la farà il settore della prevenzione con quasi 11 milioni di euro per i prossimi tre anni. La conferma contabile, finalmente, che l’emergenza Ebola non c’è e non ci sarà fino a tutto il 2017. Dopo si vedrà. A seguire il dicastero dei Trasporti con 11,2 milioni di euro per i prossimi tre anni. Otto milioni, giusto per non dimenticarsi dei più deboli, arrivano dal capitolo “diritto alla mobilità”. Pure il ministero del Lavoro viene tagliato: la sforbiciata è di 4,6 milioni nel 2015. Se poi tocca mettere in piedi la riforma dei centri per l’impiego pazienza, si dirà che mancano i soldi.