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domenica 21 settembre 2014

COMUNICATO STAMPA SCUOLA DELL’INFANZIA PASQUALETTI

Bracciano- Scuola: novità dall’ultimo Consiglio comunale?
 


Il sedici settembre 2014, presso l’ufficio del Vice Sindaco Gianpiero Nardelli, si è tenuto un incontro di approfondimento su alcune problematiche legate alla mancata riattivazione della terza sezione a tempo normale (c.d. tempo pieno) presso la Scuola dell’Infanzia di Via dei Pasqualetti.
All’incontro erano presenti il Vice Sindaco e Assessore alle Politiche della Scuola e dell'Infanzia, affiancato dalla Dott.ssa Giuseppina Zito, responsabile dell’Area dei Servizi alla Persona, alcuni genitori dei bambini che desideravano ricevere chiarimenti in merito, e una rappresentanza di “Cittadini di Bracciano in MoVimento”.
I punti sollevati nei confronti dell’Amministrazione Comunale sono stati, essenzialmente, due: la ridottissima finestra temporale concessa dall’Amministrazione Comunale per l’iscrizione dei bambini alla Scuola dell’Infanzia (da mercoledì 3 a martedì 9 settembre, in realtà cinque giorni se si escludono il sabato e la domenica), e la limitazione dell’offerta del servizio ai soli nati nel 2011, già inseriti nella graduatoria definitiva della Scuola dell’Infanzia comunale, come espressamente stabilito nella deliberazione di Giunta Comunale n. 350 del 3 settembre.
È stato rimarcato che queste due limitazioni, combinandosi con l’adozione da parte di molte famiglie di soluzioni “tampone” in alternativa al servizio Comunale, hanno portato a un numero di iscrizioni pari a nove bambini contati, un numero troppo esiguo per formare una classe nel rispetto delle disposizioni di legge.
Una ulteriore punto sollevato durante l’incontro è stata l’ancor più ridotta pubblicità fatta alla cittadinanza sulla riapertura delle iscrizioni nella nuova classe, altro elemento che, probabilmente, non ha aiutato nel raggiungimento del numero minimo legale d’iscritti, causando così ulteriori disagi a chi nel frattempo aveva correttamente disdetto l’iscrizione del proprio bambino al tempo ridotto in altri asili. Ad oggi questi bambini sono in realtà privi di titolarità in qualsiasi scuola, impediti a fruire di un servizio d’importanza fondamentale.
Da parte dell’Amministrazione sono state fornite delle spiegazioni ai temi sollevati, evidenziando i problemi legati ai tempi della burocrazia che, emersi a seguito del riconoscimento dello status di Scuola Paritaria, tra lentezze e informazioni errate fornite dagli uffici regionali, hanno rallentato l’azione dell’Amministrazione Comunale, esponendola addirittura al rischio di avviare la gestione della scuola senza il personale necessario, e quindi senza garantire i livelli minimi stabiliti per legge.
Dopo vari tentativi di mediazione il Vice Sindaco Nardelli, si è dichiarato disponibile a valutare ulteriori elementi che dessero evidenza della effettiva dimensione della problematica che si è creata con la promessa che, a seguito di questa ulteriore valutazione, farà il possibile per trovare una soluzione percorribile nel rispetto delle regole e dei tempi.
Finalmente sembra essere arrivati a una soluzione che soddisfi entrambe le parti, in particolar modo le famiglie dei bambini che sarebbero stati esclusi dalla frequenza della Scuola dell’Infanzia per un mero disguido amministrativo.
Vogliamo esprimere in questa nota un apprezzamento nei confronti del personale tecnico-amministrativo, che ha cercato di realizzare il miglior risultato possibile, pur trovandosi ad operare con tempi molto stringenti; e ci spiace paventare che tanti sforzi rischiano oggi di essere vanificati a causa di una errata modalità di comunicazione alle famiglie da parte dell’Amministrazione. In tal senso per esempio il Vice Sindaco, che pure ha speso tante energie per ottenere il riconoscimento della paritarietà alla scuola dei Pasqualetti, ha ammesso di aver effettuata comuncazione unicamente attraverso il sito del Comune, giustificando il fatto di aver evitata la via telefonica per motivi di equanimità - fosse mai qualcuno non avesse risposto. Purtroppo sfugge forse il fatto che non tutti i cittadini hanno una connessione alla Rete, e ancor meno coloro che ogni giorno vanno a leggere e verificare il sito del Comune; sicché la motivazione addotta, seppur valida, appare a nostro avviso piuttosto criticabile.
 
Bracciano, 17 Settembre 2014

mercoledì 17 settembre 2014

Zerbino di Roma o principale Comune della Provincia di Viterbo:quale deve essere il destino di Bracciano?


Zerbino di Roma o principale Comune della Provincia di Viterbo:
quale deve essere il destino di Bracciano?


Vuoi che Roma decida di sversare i propri rifiuti a Bracciano? Vuoi che Roma ci tolga l'Acqua pubblica imponendoci l'Acea? Vuoi che Roma si impadronisca del Parco Martignano Bracciano, per nuove edificazioni? Vuoi che Roma ci faccia pagare il loro debito di bilancio, vista l'inefficacia del Salva Roma?
— presso Bracciano (Roma).
Fervono i lavori per la nascita delle Aree Metropolitana e della riformulazione delle Province in Enti di Secondo Livello. Tranne alcuni casi virtuosi come Civitavecchia e Trevignano Romano, che hanno coinvolto la popolazione nella determinazione del proprio avvenire,  i preparativi avvengono dentro le quattro mura dei municipi, in completo silenzio o quasi. Nonostante sia in ballo il nostro immediato e concreto futuro, si tratta dell’ennesima espressione di gestione della cosa pubblica personalistica e autoritaria - questione che, tra cittadini delusi e disillusi, potrebbe persino venire a noia.
Purtroppo ciò che sta avvenendo ha una portata devastante per le nostre vite, superiore persino alle singole questioni dei rifiuti, dell’arsenico, delle tasse, dei fluoruri perché le racchiude tutte, e molte altre: l’adesione all’Area Metropolitana di Roma. I Comuni appartenenti all’ex Provincia di Roma, infatti, stanno liberamente decidendo se aderire al nuovo mostro di burocrazia pseudo democratica, oppure rifugiarsi in un abbraccio - sicuramente più lineare e sano - di Viterbo, Rieti, Latina e Frosinone. Aderire all’Area Metropolitana, infatti, significa sottostare al volere del Sindaco di Roma, che è, per legge e per Statuto, il Presidente dell’Area Metropolitana, senza possibilità di sottrarsi alle sue decisioni e senza la possibilità di esprimere in alcuna forma approvazione o disapprovazione nei suoi confronti: egli, infatti, in quanto Sindaco di Roma, continuerà ad essere eletto unicamente dai residenti nel Comune di Roma.
A rinforzare ulteriormente lo strapotere della Capitale rispetto ai Comuni provinciali, la legge che prevede che nel Consiglio Metropolitano i consiglieri eletti nella città di Roma abbiano un voto più pesante di quelli eletti nell’ex Provincia, votando per millesimi (come nei condomini). Avremo quindi i Sindaci di Roma che potranno disporre a piacimento del territorio dell’ex Provincia, senza doverne rispondere in termini elettorali: se prosciugheranno le risorse degli altri Comuni per spostarle dentro Roma guadagneranno voti e consensi. Cosa impedirà loro di sfruttarci per guadagnarsi la poltrona del Campidoglio: il loro buon cuore? Quanti voti guadagnerà il Sindaco di Roma spostando nell’ex Provincia i campi rom? E quanti scegliendo di riasfaltare una via della periferia anziché, ad esempio, la Braccianese Claudia? Ma c’è di più: la Città Metropolitana potrà imporre tributi, e i cittadini dei Comuni potranno solo subire. Gli Stati Uniti sono nati quasi 200 anni fa al grido di “No taxation without representation”: i nostri amministratori comunali, due secoli dopo, ci trasformano in colonia al grido silenzioso di “tassateci a piacere vostro”.
Eppure l’antidoto a tutto questo sarebbe già disponibile, grazie al breve perimetro comunale che fa confinare Bracciano con Sutri, Bassano e Oriolo Romano - parliamo della zona boscosa nei dintorni di Vicarello: transitare, in quanto Comune adiacente, nella Provincia di Viterbo, dove diventeremmo il secondo paese per popolazione, posizione attualmente detenuta da Civita Castellana con circa 16 mila abitanti. Nella nuova sede avremmo i numeri giusti perché Viterbo, con i suoi 64 mila abitanti, sia solo un Comune primus inter pares, e noi il polo di riferimento per la bassa Tuscia. Il primo e immediato effetto benefico per la popolazione sarebbe l’abbattimento del costo delle assicurazioni per le automobili, che scenderebbero vertiginosamente: gli unici a non desiderarlo sarebbero gli assicuratori. Nel tempo ne beneficerà immensamente anche il turismo e l’economia, inserendoci in un sistema turistico più evoluto come quello della Tuscia Viterbese, anziché scomparire del tutto davanti alla promozione del centro di Roma. Persino i trasporti ferroviari potrebbero beneficiarne, come dimostrano eccellenze di provincia come Orte e Cassino.
Tu che cosa vuoi per il tuo paese?
Prima del 30 settembre è possibile promuovere un referendum consultivo al fine di esprimere la volontà di aderire o meno alla Città Metropolitana. Ciò è anche previsto nell'articolo 133 della Costituzione. Nel caso in cui il referendum esprimesse parere negativo all’adesione alla Città Metropolitana esso ne rallenterebbe il processo di istituzione, dando modo alla cittadinanza di capire con quale regole entrarci in futuro oppure rimanere come Comune lacustre, in provincia di Viterbo”. di Avvocato Paolo Morricone
Per qualsiasi contatto potete comunicare attraverso:
  • e-mail: braccianocinquestelle@gmail.com
  • profilo Facebook: Bracciano Cinque Stelle
Grazie a tutti dal gruppo Cittadini di Bracciano in MoVimento


(Nell’immagine: la mappa che mostra il confine territoriale del Comune di Bracciano,  adiacente ai Comuni di Sutri, Bassano e Oriolo Romano.)

domenica 24 agosto 2014

Diffidate dei falsi 5 stelle

l simbolo del MoVimento 5 Stelle può essere utilizzato soltanto dalle liste certificate. L'elenco si trova nel sito del M5S e chiunque lo può leggere. Chi non è presente è diffidato a usarlo. Nei casi in cui l'abuso è stato segnalato, è stata inviata una diffida (talvolta due) dal mio studio legale.

L'utilizzo di un simbolo di un movimento politico è tutelato dalla legge per ovvie ragioni e per questo reato è prevista la condanna penale. In futuro mi vedrò mio malgrado costretto alla denuncia, in particolare per chi, già diffidato, continua a farne uso. Invito i giornalisti a verificare l'elenco delle liste certificate nel sito del M5S prima di avallare interviste a chiunque dichiari di disporre dell'utilizzo del simbolo del M5S. Basta un click per leggerle.

Rinnovo l'invito a tutti gli attivisti sul territorio a utilizzare la mail listeciviche@beppegrillo.it oppure "Segnala l'uso non autorizzato del logo" per prevenire eventuali abusi.

Fonte: Beppe Grillo

sabato 9 agosto 2014

Cupinoro riapre. Di nuovo?



cupinoro.jpg

Bella a buasserie, bello l'armadio, belle e cassapanche... bello, bello, bello tutto... bravi, adesso ve ne potete pure anna’: questa, tradotta in arcitaliano, la risposta del Consiglio dei ministri ai comitati e ai cittadini che da mesi contribuiscono al dibattito sulla destinazione finale della discarica di Cupinoro. Purtroppo la “monnezza” è più importante di voi, che nun contate niente: rinnovata l’Autorizzazione Integrata Ambientale per la discarica.


Come da migliore tradizione italiana, nel periodo estivo in cui gli italiani sono lontani, il Ministero dell’Ambiente, con in testa il democratico centrista Galletti, chiama una nuova «Conferenza di Servizi appositamente convocata per comporre i diversi interessi implicati e, tenuto conto dell’esigenza primaria di garantire la sicurezza dell’area, ha condiviso i pareri favorevoli all’accoglimento della richiesta. Il rinnovo dell’AIA ha per oggetto i piani di gestione ed i piani di monitoraggio, sorveglianza e controllo della discarica, a fini di messa in sicurezza» - Comunicato Stampa del Consiglio dei Ministri 8 agosto 2014 http://www.governo.it/Governo/ConsiglioMinistri/dettaglio.asp?d=76500 - tradotto dal politichese, vuol dire conferimento di rifiuto tal quale, come prima e più di prima.
Sono anni che sulla discarica di Cupinoro si fanno promesse, per poi rimangiarsele, con tanto di scarpetta: è assurdo che dinanzi a propagande televisive, che vorrebbero il Paese virtuoso, civile, europeo, “riciclone” - per dirla con un neologismo da modernariato - il Governo si permetta di «comporre i diversi interessi implicati» in un mosaico perverso che stritola economia, ambiente e storia. L’Unione Europea, che il Governo invita nelle case quando deve imporre nuove tasse, viene messa alla porta quando impone all’Italia di chiudere le discariche a cielo aperto, e il rispetto del territorio in generale.
Mentre il partito del NO al progresso imbavaglia il nostro futuro proponendo finte soluzioni del secolo passato, il Movimento 5 Stelle di Bracciano dice SI allo sviluppo economico del territorio e alla soluzione dei problemi, attraverso la strategia delle 4 R: Riduco, Riuso, Riciclo, Recupero, per esempio come nei sistemi Vedelago o Capannori, che vantano la rigenerazione di materie prime e creano impatti occupazionali di rilievo, sia verso l’usato, di risulta e di recupero. Il ferro, l'alluminio e i metalli in genere, la plastica, la carta sono materiali, che puliti e riportati a un livello primigenio possono poi essere rimessi nella filiera di produzione, un ottimo esempio è il Centro di Riciclo Vedelago, Via Molino,  31050 Vedelago TV. Un diamante nella sfera italiana che nel 2008 ha vinto il premio nazionale "Comuni Virtuosi": perciò, che cosa impedisce di esportare questa concezione a Bracciano? Siamo rimasti inascoltati quando chiedevamo l’inizio di un nuovo cammino per Cupinoro che vedesse la sua costante ma definitiva chiusura con l’inserimento di una nuova concezione del rifiuto, per iniziare a parlare seriamente di materiale da riciclo e recupero, quanti soldi devono ancora spendere i cittadini in ecotasse e procedure d’infrazione? Per quanti anni ci costringerete a sentire quell’odore salamastro e nauseabondo di materiale di ogni tipo e natura in decomposizione, per quanto continuerà questo governo a provocare danni ambientali, ad attentare alla salute umana e animale? .
In questi mesi i cittadini braccianesi e limitrofi, hanno continuato a chiedere all’Amministrazione e, attraverso i Comitati, proprio al ministro Galletti l’inizio della bonifica e la messa in sicurezza del sito; bonifica che non è mai potuta iniziare a causa della distrazione dei soldi dei cittadini dal fondo post mortem, come spiegato anche dalle indagini della Guardia di Finanza e da dichiarazioni del primo cittadino. Il Ministro Galletti, invece di riportare l’attenzione sulla messa a norma del sito in quanto a bonifiche e pratiche di contenimento del percolato, sembra abbia focalizzato l’interesse a installare impianti come il Trattamento Meccanico Biologico e, considerando la situazione attuale del terreno che ospita la discarica, ci troveremo davanti anche ad un nuovo invaso da 450.000 mc, che, nella lingua orwelliana - unico idioma conosciuto dai nostri governanti oltre l’italiano - significa mettere in sicurezza un sito di discarica! Rimane il fatto che ad oggi manca una qualsiasi pianificazione seria e rispettosa anche del diritto al lavoro per la risoluzione definitiva del problema. Le partecipate sono un bene per l’economia della cittadina, sono dei cittadini e non dovrebbero portare un esclusivo guadagno alle amministrazioni! Le partecipate, fin quando gestite verso il bene comune sono un bene prezioso e devono rimanere pubbliche, siamo stanchi di questo gioco, fatto di vere e proprie negligenze, di provvedimenti a danno della cittadinanza, dell’ambiente e dell’economia in nome e per conto di una menzognera “emergenza” dove anche il cittadino è portato a pensare che questa sia l’unica alternativa, una realtà falsata e portata avanti ad arte per nascondere incuria e mancanza di volontà politica.

Alea iacta est


giovedì 7 agosto 2014

A Bracciano oltre il danno la beffa. Una media di 300 euro a utenza, per un consumo medio pari a quello di una famiglia di tre persone

A Bracciano oltre il danno la beffa. Una media di 300 euro a utenza, per un consumo medio pari a quello di una famiglia di tre persone

Di Stefano Vladovich
Un anno di arsenico negli acquedotti pubblici, poi un nuovo allarme fluoruri, infine la “batosta”. Dopo il divieto assoluto di utilizzo dell’acqua potabile a Bracciano (concentrazioni di arsenico di 15 mg/l su un limite massimo di 10 mg/l e di fluoruri, 2,3 mg/l, limite di 1,5 mg/l negli acquedotti Lega e Fiora), puntuali arrivano le cartelle per i pagamenti dell’acqua contaminata, il cui uso è stato vietato da un’apposita ordinanza comunale. È proprio il caso di dirlo: oltre al danno la beffa, ovviamente sotto forma di tributo. Una media di 300 euro a utenza, per un consumo medio pari a quello di un nucleo familiare composto da tre persone, la somma richiesta in questi giorni dal piccolo quanto contestato comune a Nord di Roma. Arrivo delle missive con allegati bollettini postali? Il 25 luglio, per un termine ultimo di pagamento (prima rata) del 31 luglio. “Siamo stati costretti persino a lavarci i denti con l’acqua minerale - ricordano a dir poco furibondi alcuni residenti della cittadina lacustre - e se si aveva una ferita non era possibile nemmeno lavarsi. Per cuocere la pastasciutta facevamo lunghe code davanti le uniche due fontanelle d’acqua potabile, sul lungolago Argenti. Era già accaduto nel 2010 e poi ancora nel 2011 quando l’acqua a Vigna di Valle era piena d’arsenico. Adesso ci chiedono fior di quattrini e nemmeno un euro di sconto. Vi sembra giusto?”. Una questione a dir poco spinosa per il primo cittadino Giuliano Sala. La conosce bene anche il suo collega di partito nonché sindaco Pd della capitale, Ignazio Marino. L’allarme nella zona Nord di Roma scoppia alla fine di febbraio quando, solo per caso, qualcuno scorge una piccola notizia sul sito istituzionale di Roma Capitale. I Municipi XIV e XV, Cassia, sarebbero avvelenati da concentrazioni di arsenico ben oltre i limiti di legge. Nemmeno un avviso alla cittadinanza che, ignara, continua a bere per altri giorni acqua contaminata. Sette gli acquedotti incriminati che servono migliaia di cittadini. A rendere nota la questione, però, un comunicato congiunto dei capogruppo regionale e capitolino di Forza Italia, Luca Gramazio e Giovanni Quarzo, oltre al locale club forzista con il presidente Vincenzo Leli. Imbarazzante il gap tra la dichiarazione d’emergenza dell’Arpa Lazio, l’Agenzia Regionale per l’Ambiente, e le istituzioni: sei giorni. Tornando a Bracciano è proprio di questi giorni, 25 luglio, la nuova emergenza legata ai fluoruri disciolti nell’acquedotto Lega (2,3 mg/l) nella zona compresa tra la strada provinciale Braccianese Claudia, la provinciale Settevene Palo e l’abitato Vigna di Valle, vicino l’aeroporto militare. L’amministrazione ha subito provveduto all’approvvigionamento idrico tramite autobotti, fino a quando sarà terminata l’emergenza. Allo stesso modo il Comune braccianese ha provveduto, senza pensarci un solo istante, a spedire le cartelle esattoriali per il “servizio dell’acquedotto” anni 2012 e 2013. Cosa che nel limitrofo comune di Fiumicino, almeno in parte, nessuno ha avuto il coraggio di fare. La cittadina aeroportuale, composta da almeno un’altra dozzina di realtà più o meno grandi fra cui Fregene, Focene, Isola Sacra, Maccarese, Torrimpietra, Palidoro, Aranova solo per citarne alcune, negli ultimi mesi le ha viste davvero tutte: arsenico nella pittoresca frazione di Tragliata, tubature in amianto a Testa di Lepre, sabbia e calcare nell’acqua di Aranova. Nel 2011 viene emessa un’ordinanza di divieto d’uso dell’acqua a Tragliata ma il tavolo tecnico per risolvere la questione, promesso dal sindaco, il senatore Pd Esterino Montino, pare non abbia portato a molto. Unica vittoria (di Pirro) delle associazioni di cittadini? L’esonero dal pagamento delle bollette relative ai consumi dell’acqua “avvelenata” dell’anno passato. L’Arsial, difatti, nel marzo scorso aveva inviato le sospensioni di questi tributi ai cittadini residenti nelle zone colpite dall’arsenico. Ironia della sorte, la lettera, datata e inviata il 26 Marzo, è stata recapitata dopo il termine ultimo di pagamento, 28 Marzo (primo e secondo semestre 2013 dichiarato sospeso dall’Arsial stessa). Più o meno come accaduto a Bracciano, con le debite differenze: qui le missive di pagamento, datate 20 maggio 2014, inspiegabilmente sono state consegnate due mesi (non due giorni) dopo. Sarà un caso ma il ritardo riesce a farle arrivare perfettamente a ridosso della prima scadenza. Nemmeno il tempo di protestare (l’ufficio competente è aperto tre volte a settimana, di cui una sola volta di pomeriggio). Tant’è. I cittadini di Fiumicino, dal canto loro, adesso chiedono la restituzione del denaro sborsato per gli anni precedenti al 2013, oltre ai rimborsi per quanti hanno effettuato il pagamento non dovuto. “È il caso che si prenda in esame anche il blocco retroattivo delle bollette precedenti - dicono i cittadini - e venga creato un fondo per rimborsare chi per anni ha versato soldi per un continuo disservizio”. Succederà anche nel comune lacustre? “Il sindaco di Bracciano dovrebbe prendere spunto da quanto accaduto a Fiumicino” dice una donna in coda allo sportello servizi idrici di via Principe di Napoli. “Per un anno - continua - c’è stato il divieto di lavarci con l’acqua contaminata. E abbiamo speso una barca di soldi. Giustizia vuole che adesso questo denaro ci venga restituito, almeno in parte considerando che il Comune ha poi provveduto a realizzare nuovi impianti di depurazione”. E gli esercizi pubblici? A Bracciano bar, ristoranti, panifici, fast food e altri sono stati costretti ad acquistare, naturalmente a proprie spese, dearsenificatori e filtri vari. “Rimborsi? Sarebbero pura fantascienza” - sostengono i consiglieri d’opposizione - visto che l’amministrazione ha acceso un nuovo mutuo per un milione e 700mila euro, della durata di 29 anni solo per pagare vecchi debiti”. Link:http://goo.gl/bJ14tp In allegato troviamo le ordinanze ASL RMF con Arsenico.http://goo.gl/sorCOR Chiediamo un ricorso attraverso.
Rivolgersi alla Confconsumatori Nazionalehttp://confconsumatorilazio.jimdo.com/
Oppure Codacons : http://www.codacons.it/

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