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mercoledì 16 agosto 2017

Lettera aperta a Virginia Raggi

Cara Sindaca Virginia Raggi, sono un consigliere comunale di minoranza del M5S di Bracciano. Il giorno 3 agosto incontrai il Presidente del Consiglio Marcello De Vito, dove insieme, abbiamo parlato dei problemi che stava vivendo il nostro lago di Bracciano e del lavoro che avevate imposto da fare ad Acea, alle condutture, anche se in ritardo, perché che il CDA era stato cambiato da poco. Il giorno dopo ovvero il 4 agosto, venni a sapere attraverso i giornali, che Lei, aveva fatto ricorso al TAR, contro l'ordinanza della Regione Lazio, a mia avviso anch'essa in ritardo e omissiva, contro un danno Ambientale, ormai accertato da tempo. Ora non sto qui ha darle le colpe di una storia che va avanti ormai da oltre 10 anni, perché ne Stato, ne Regione e ne tanto meno l'Acea S.p.a. insieme ai suoi soci  hanno mai voluto investire verso le condutture. Ma! Essere informato di questo Ricorso, dai giornali, quando noi portavoce eletti, abbiamo combattuto, attraverso  interrogazioni: in sede regionale, parlamentare e addirittura europalmentare, per avere uno stop della captazione, per la salvaguardia del nostro Lago, un’area protetta dall’UE nell’ambito della rete “Natura 2000”. 


E non c’entra solo la siccità degli ultimi mesi. In base ad una convenzione datata 1990 con la multiutility ACEA, il lago costituisce una riserva idrica per Roma. Significa che è acqua da usare in caso di emergenza: lungi da adottare una programmazione tale da scongiurare tale rischio, in questi 27 anni l’ACEA ha trasformato in fatto ordinario l’uso del lago di Bracciano per dissetare la capitale.


Non possiamo permetterci di far morire di sete il lago di Bracciano. E’ un tesoro naturale e una riserva d’acqua che va preservata affinché anche i posteri – e non solo noi – possano farne un uso saggio. L’Italia ha dei doveri in questo senso nei confronti dell’Unione Europea: discendono dalla direttiva habitat e dalla direttiva quadro sulle acque.


Il giorno 4 agosto, oltre ad informare il consigliere regionale Davide Barillari e il Presidente del Consiglio Marcello De Vito, di esser contrariato nella sua scelta di intraprendere il Ricorso al TAR, gli chiesi gentilmente, di consigliarti di ritirare tale scelta, nel frattempo mandai una PEC (che ti allego) a protocollo.gabinettodelsindaco, chiedendoti per favore, di ritirare tale Ricorso. Alle ore 18:00 andai in consiglio comunale, dove nel terzo ordine del giorno, aggiunto dal sindaco, il nostro intervento come gruppo 5 stelle, che riporto qui fedelmente, è stato:  "Non condividiamo il Ricorso al TAR, dell'amministrazione romana, contro l'ordinanza sullo stop della captazione del lago di Bracciano. Noi viviamo e siamo stati eletti in questo territorio e per questo abbiamo il diritto di difenderlo e preservarlo per le generazioni​ future.


Ora mi aspetto che oltre alle parole, si intervenga, nel limite massimo dei suoi poteri, proprio perché, oltre ad esser la sindaca di Roma è anche il Presidente della Città Metropolitana, quindi anche del nostro territorio braccianese.

Marco Tellaroli e Alessandro Persiano

Link del Commento: https://www.facebook.com/groups/braccianom5s/permalink/1904808109533248/


Soluzioni che devono affrontare i nostri concittadini:

C'E' UNA UNICA SOLUZIONE: CAMBIARE RADICALMENTE IL SISTEMA DI GESTIONE DELL'ACQUA.

NEL LAZIO SI PUO': INDIVIDUAZIONE DEGLI AMBITI DI BACINO IDROGRAFICO E APPLICAZIONE DELLA LEGGE 5/2014.

LA REGIONE LAZIO DEVE FARLO ! 

ALTRIMENTI FAR USCIRE DI NUOVO UN REFERENDUM, PER FAR USCIRE TUTTI I COMUNI DEL LAGO, DALLA CITTÀ METROPOLITANA DI ROMA, COSÌ RIENTRIAMO NELL'AMBITO DI BACINO 5 DELL'AREA VASTA DI VITERBO.


giovedì 13 luglio 2017

Il problema dell'abbattimento del barriere architettoniche a Bracciano

Un problema culturale. L'attenzione che la politica locale pone per questi temi è sempre estremamente marginarle (nei casi più fortunati) se non addirittura nulla. In genere si pensa che il problema non ci tocchi direttamente o quanto meno interessa solo una piccola fetta di popolazione (i disabili) i quali molto spesso non rappresentano un ambito "target" elettorale. Tale visione non è mai stata più lontana dalla realtà! E la questione investe in modo evidente l'ambito politico. L'abbattimento delle barriere architettoniche quando non serve solo al giusto e sacrosanto scopo di rendere la vita dei portatori di disabilità, più semplice e dare ad essi pari dignità, si configura più in generale come intervento atto a rendere più semplici e sicure le attività di vita quotidiana e mobilità dei cittadini che non siano necessariamente disabili; pensiamo agli anziani, ai bambini, alle donne incinte o ai genitori con passeggini... insomma tutta gente comune, "normale" per così dire, che tuttavia dinanzi ad un marciapiede eccessivamente alto, una fioriera mal posta o accessi troppo stretti, scale, rampe troppo ripide, ecc. possono avere forti disagi e una percezione della qualità della vita urbana bassa o quantomeno al di sotto dei livelli di accettabilità. Quindi, a nostro parere, è necessario che vengano attuati quegli strumenti meta-progettuali di pianificazione urbana atti a programmare questa tipologia di interventi che vanno sotto il nome di "P. E: B.A. - Piani per l'Eliminazione delle Barriere Architettoniche", sempre più disattesi dagli amministratori locali e dalle politiche di pianificazione e gestione del territorio.

Abbiamo proposto delle Linee Guida, che siano propedeutiche a formulare un efficace e completo piano di interventi per il superamento delle barriere architettoniche, che condizionano negativamente la qualità della vita di una fascia di Cittadini ben più ampia di quanto si possa immaginare.


Possiamo quindi definire il P.E.B.A come uno strumento meta-progettuale, necessario ad avviare procedure coordinate, per eseguire quegli interventi di "attenuazione" dei conflitti uomo-ambiente. È quindi il preludio, la base, sulla quale iniziare tutte quelle azioni di "design urbano" che mirano ad interventi più o meno dedicati. Uno strumento di conoscenza al fine di poter iniziare concretamente le azioni di progettazione in grado di mirare all'innalzamento della qualità della rete di servizi, non solo mirando ad interventi tesi all'eliminazione delle barriere architettoniche, ma anche a migliorare la rete dei trasporti pubblici e della mobilità in generale, partendo dalle necessità di chi maggiormente richiede attenzioni, per giungere a definire risposte, capaci di garantire standard di vita urbana elevati a cui mira una città solidale e quindi accessibile. Secondo questa visione, il piano è così strumento, trasversale, di analisi e verifica, necessario per alfabetizzare, utenti e gestori della città ad una cultura dell'accessibilità. La legge quadro italiana che tratta il problema dell'accessibilità è la legge 13/89 che stabilisce i termini e le modalità in cui deve essere garantita l'accessibilità ai vari ambienti, con particolare attenzione ai luoghi pubblici. Il D.M. 236/89 (decreto attuativo) si addentra maggiormente nella parte tecnica ed individua tre diversi livelli di qualità dello spazio costruito.

Completato il censimento, considerando le oggettive difficoltà finanziarie dell’Ente, sarà obiettivo dell’Amministrazione reperire, tra risorse interne e partecipazione a bandi pubblici di finanziamento pubblicati dalla Regione Lazio, gli importi necessari alla realizzazione degli interventi individuati. Parallelamente, Comune e Cittadinanza procederanno in stretta e fattiva collaborazione, affinché si sviluppi una maggiore sensibilità sulla materia, che eviti la futura realizzazione di interventi che producono nuove barriere architettoniche.

In Allegato linkabile la nostra Mozione

Nessuno deve rimanere indietro!

martedì 11 luglio 2017

NON FATEVI DISTRARRE! dalle finte apologie del fascismo

(O in caso contrario siate pronti a pagare di tasca vostra!)
Le tecniche di distrazione di massa della politica PD sono sempre le stesse:
utilizzare temi già affrontati, normati e che non richiedono interventi urgenti per distogliere l'attenzione da quello che sta già accadendo, molto grave, e che vi colpisce in maniera diretta!
Ma in fondo, chissenefrega no?

Tanto a fine mese ci arriviamo tutti, le vacanze le abbiamo prenotate, i bambini mangiano e le bollette sono le più economiche di tutta Europa...
La realtà è che viviamo con le pezze al sedere, abbiamo una delle popolazioni più disoccupate e povere del vecchio continente e intanto negli ultimi sei anni hanno regalato quasi novanta miliardi di euro agli istituti bancari.
Se contiamo i prestiti, le garanzie, risparmi e dividendi garantiti al settore e veri e propri aiuti di Stato, la cifra arrivata alle banche, partendo da Monti e finendo con Gentiloni, è di 85.2 miliardi di Euro.
Per farci un'idea con quei soldi avremmo potuto finanziare oltre mezzo milione di posti di lavoro a impiegati ed operai con assunzioni a tempo determinato per un anno, garantendo la copertura del reddito annuale a più di due milioni di persone.
Avremmo potuto realizzare 250mila nuovi appartamenti da 80mq, oppure riasfaltare 83 milioni di chilometri di strade della larghezza di 12 metri.
Con quei soldi ci avrebbe sfamato l'Europa e investito per i prossimi 30 anni!
Mia mamma con il solo reddito di mio padre operaio ha cresciuto due figli e fatto quadrare al centesimo il bilancio famigliare per 27 anni.
Ma al governo non abbiamo né il buon padre né la buona madre di famiglia ma un manipolo di sudditi della finanza pronti a svendersi al miglior offerente pur di garantirsi un briciolo di potere politico.
E così oggi il partito della distruzione della Costituzione, quello della dittatura di fatto e del presidenzialismo imposto, tra l'abolizione dell'articolo 18 e qualche spot per intascarsi il vostro 2 per mille, scopre di dover alzare il pugno della mano sinistra per rinsaldare vecchi compagni un po' arrugginiti in cerca di un perché e rinvigorire finti nemici di una destra affievolita in cerca di un per come (e di un candidato leader....).
E cosa c'è di meglio del dibattito sull'apologia del fascismo, in Italia già ampiamente normato, ma abbastanza polarizzante da poter riaccendere la diatriba, muovere qualche punto percentuale nei sondaggi e nascondere l'ennesimo regalo ai banchieri?

Nulla.

Il Renzismo cerca di farsi propaganda attraverso ideologie che non gli appartengono, "leggi ideologiche" che "spaccano il Paese" ma, in un momento d' impasse politica, "servono a rassicurare la sinistra che ancora esiste", trascurando tutte le porcherie che hanno prodotto in questi anni, dal patto col Nazzareno al Salva-Banche, sino all'alleggerimento dei codici Antimafia, Corruzione, depenalizzazione dello Stalking,  Chi lede o sopprime la libertà politica e civile, ovvero liberticida, commette reato contro la Democrazia e contro la Repubblica, La legge in questione è stata criticata da diversi giuristi. Parliamo di un pastrocchio non necessario, visto che esistono già due leggi in vigore che puniscono l'apologia del fascismo che per noi è da condannare senza se e senza ma. Questa legge non serve al nostro Paese perché si andrà a sovrapporre alla legge Scelba e alla legge Mancino, infatti i comportamenti previsti in essa come le manifestazioni di propaganda e il saluto romano, come ricorda la Corte di Cassazione, sono già punibili e puniti. Partiamo dal fatto che spesso le persone confondono l’idea di democrazie e di libertà, due concetti differenti ma che confluiscono insieme. Il mondo politico e gli autori elitisti avevano analizzato e capito che la democrazia andava rallentata e anche fatta regredire, imponendosi lentamente e silenziosamente. Bisogna fermare quindi la politicizzazione delle masse, l’emergere di nuovi partiti che includevano vasti strati di cittadini, l’organizzazione dei lavoratori attraverso i sindacati. Così il governo ha iniziato a funzionare su meccanismi istituzionali che restringono la partecipazione politica della classe popolare, la massa non può e non deve sostenere una idea paternalistica di governo. Lentamente si è arrivati alla diffidenza nei confronti delle masse, rifiutando molti suoi progetti, e poi si è passati a dissolvere la maturazione della coscienza di classe e il suo stesso coinvolgimento politico. Insomma il popolo non deve essere troppo presente e nemmeno cosciente nell'ambito delle decisioni del governo. La politica moderna canalizza le richieste delle masse (che poi le realizzi è un mero sogno), ha spinto la massa alla pura rappresentanza, pura veicolazione dove il popolo si fa rappresentare da partiti che servono il Padrone. Siamo approdati all'era della tecnocrazia, un governo di tecnici ed esperti non eletti. Gli stessi sono selezionati dai partiti stessi. Chi detiene il potere politico lo esercita in modo del tutto slegato dalle opinioni dei cittadini. Anche se i cittadini rifiutano questo modo di procedere, i partiti spesso affidano il governo a dei tecnici per fare politiche non gradite agli elettori. Dovrebbero essere “neutrali e super partes”, dovrebbero prendere decisioni “per il bene del paese”, ma in realtà tutto ciò ha avuto un pesante impatto sul conflitto distributivo. Ora si parla solo di situazione economica e il nuovo lavoro dei partiti politici è quello di convincere gli elettori che la colpa “delle decisioni prese durante i governi tecnici” non è la loro.
Ora anche se qualche cittadino ha voglia di manifestare la volontà di partecipare attivamente ai processi decisionali, ormai è troppo tardi, il potere politico sostanziale è nelle mani dell’élite economiche e finanziarie, nazionali ed internazionali. I partiti sono troppo deboli e assoggettati all’élite. Le attuali politiche nascono a protezione degli interessi dell’élite stesse. Muore la democrazia, sottoposta al controllo di pochi, una casta fatta di tecnici e burocrati, il cui prestigio dipende dalla venerazione della folla. La massa frustrata ormai è incapace di ribellarsi e non sa mettere in atto una rivoluzione per cambiare il suo destino. Non siamo neppure più in grado di chiede il rientro in patria della sovranità, ceduta questa da tempo a organi sovranazionali.
E’ nata l’era della passività delle masse, una servitù volontaria incapace di organizzarsi, incompetente e abituata da anni a delegare. Storicamente le società dove il potere politico ed economico è concentrato nelle mani di pochi, sono società che convivono in modo coercitivo con la forza, sono disfunzionali e poco pacifiche: quindi come in passato serviva la repressione e il controllo, anche oggi andiamo verso il medesimo periodo. Siamo entrati anche nell'era del grande controllo e dei grandi controllori, di noi sanno tutto, e noi stessi gli abbiamo concesso questo privilegio. Più tempo passa, più cose sanno di noi e meglio possono controllarci. Mentre questo governo regala i soldi alle banche e ignora i problemi dei cittadini, noi non cadiamo negli squallidi tentativi del Partito democratico di metterci addosso l'etichetta di fascisti. Così come non cadremo in quelli berlusconiani di definirci comunisti. Per noi questo provvedimento rischia seriamente di essere incostituzionale, la stessa Costituzione antifascista che il Pd e Fiano volevano stravolgere. L'antifascismo per noi è un valore, per loro un spot, come tutte le politiche liberticida di regime che sopprimono la libertà politica e civile. Nazismo e Comunismo sono due specie all’interno dello stesso genere. Entrambi vogliono costruire una società perfetta eliminando tutto ciò che si oppone al raggiungimento dello scopo.

Destra e sinistra non hanno oggi alcun senso, le ideologie (da non confondersi con i valori) non hanno più senso. Sono obsolete e sono facce della stessa medaglia come il capitalismo e il comunismo, entrambi figli della rivoluzione industriale (l'evento che ha creato la disoccupazione tra l'altro) entrambi adepti dell'industrialismo, entrambi convinti che il lavoro fosse un fine dimenticandosi che il solo fine e' l'essere umano. Il M5S, per chi non l'avesse ancora capito e' una roba differente, non dico che sia per forza la strada giusta, non ho certezze anche se ci credo molto, magari stiamo sbagliando tutto (ripeto, credo il contrario) ma quel che e' certo e' che stiamo costruendo qualcosa di profondamente diverso. Abbiamo lottato contro il Salva-Banche, contro l'alleggerimento dei codici Antimafia, Corruzione, contro la depenalizzazione dello Stalking il 4 dicembre del 2016 abbiamo difeso con tutte le nostre energie la Costituzione più antifascista al mondo, la nostra Costituzione, mentre Fiano e i suoi fratelli volevano deturparla.                               
 "- Se proponiamo il reddito di cittadinanza siamo di SINISTRA,
– se vogliamo regolamentare i flussi migratori siamo di DESTRA,
– se proponiamo il taglio delle pensioni d'oro siamo di SINISTRA,
– se vogliamo smettere di finanziare i giornali siamo di DESTRA,
– se diciamo basta all'acquisto degli F35 siamo di SINISTRA,
– se vogliamo dare più fondi alle forze di polizia siamo di DESTRA,
– se vogliamo riconoscere lo Stato di Palestina siamo di SINISTRA,
– se diciamo NO alle sanzioni alla Russia siamo di DESTRA,
– se vogliamo tassare il gioco d'azzardo siamo di SINISTRA,
– se invece vogliamo abolire l'IRAP siamo di DESTRA,
– se vogliamo il ritiro dall'Afghanistan siamo di SINISTRA,
– se vogliamo abolire Equitalia siamo di DESTRA,
– se chiediamo pene più alte per i reati dei colletti bianchi siamo di SINISTRA,
– se votiamo contro ai decreti svuota-carceri siamo di DESTRA,
– se vogliamo alzare le pensioni minime siamo di SINISTRA,
– se vogliamo l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti siamo di DESTRA,
– se vogliamo acqua pubblica, scuola pubblica, sanità pubblica e trasporti pubblici siamo di SINISTRA,                                                       
– se vogliamo valutare la qualità del lavoro dei dipendenti della pubblica amministrazione siamo di DESTRA,
– se non vogliamo più partecipare a guerre mascherate da missioni di pace siamo di SINISTRA,
– se condanniamo la deposizione violenta di Gheddafi siamo di DESTRA,
– se vogliamo vederci chiaro sulle cooperative “bianche” siamo di SINISTRA,
– se vogliamo vederci chiaro sulle cooperative “rosse” siamo di DESTRA,                                                                                                 
- Se lottiamo contro la trattativa Stato/Mafia, contro le infiltrazioni Mafiose in Politica e la Corruzione siamo...bo degli Sceriffi ...

Ma se in Parlamento, in Regione e addirittura in Comune come a Bracciano, ci tagliamo gli stipendi e sosteniamo le piccole e medie imprese, in Friuli doniamo mezzo milione di euro ad un fondo di sviluppo per l'impresa e l'artigianato locale e in Sicilia i deputati dell'ARS – con i loro soldi – costruiscono una strada, nessuno ci dice se siamo di DESTRA o di SINISTRA. Sapete perché? Perché lo facciamo solo noi!
Ogni giorno un grillino si sveglia e deve difendersi dalle accuse, da parte di partiti di destra, di sinistra e di centro, di essere di destra o di sinistra, a seconda della provenienza delle accuse.                        
O FORSE L'ETICHETTE PER VOI INTERESSANO DI PIU'

Ogni giorno, destroidi, sinistri e centristi, si svegliano e devono difendersi dalle accuse dei PM che vogliono arrestarli per le loro ruberie o collusioni alle organizzazioni criminali.  
                                     
Evidentemente tutto ciò non è sufficiente, Fa niente, lo sappiamo e andiamo avanti preparandoci al prossimo appellativo.


 Noi siamo pronti!


mercoledì 5 luglio 2017

Chiusura del deposito mezzi di raccolta rifiuti urbani di Via Archimazzasette 2, Bracciano


I residenti di Bracciano Nuova e i Genitori delle Suole limitrofe, vivono soffocati dai miasmi che provengono dal deposito mezzi "Discarica" di raccolta rifiuti urbani di Via Archimazzasette, 2 a causa dei depositi residui e traslochi di rifiuti da un mezzo ad un altro. Ogni giorno, la puzza di immondizia in decomposizione arriva alle case dei residenti in Via dei Lecci, alla Scuola materna (dell'infanzia) in Via dei Lecci, alla Scuola statale - Istituto Professionale in Via dei Lecci e al Comando Artiglieria in Via Braccianese Claudia - obbligando a chiudere porte e finestre, rendendo di fatto inutilizzabili giardini, balconi e verande.
Visto che,
Bracciano a breve non sarà più gestita dalla propria azienda partecipata, non possiamo permetterci che anche il privato che subentrerà nel nuovo appalto che gestirà la raccolta dei rifiuti, continui ad approfittarsi della salute dei Cittadini e dei nostri Figli, perseguendo i probabili reati di cui all'art 674 cp (Fonte: Cassazione penale , sez. III, sentenza 17.01.2008 n° 2475) Getto pericoloso di cose concernenti l'incolumità pubblica e l'art 659 comma 2, il quale dispone sulle conseguenze del disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone posto in essere da chi lavora. 
Oltre che miasmi insopportabili, sappiamo per certo che i danni alla salute dei nostri Figli e nostra, saranno, a lungo andare, irrimediabili
Chiediamo al Sindaco Tondinelli, e a chi di competenza, di monitorare e far chiudere questa vergogna.


 Firma la Petizione
Questa petizione sarà consegnata a:
  • Comune di Bracciano, Sistema Sanitario Regionale ASL Roma 4,
    Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli, ASL Roma 4,
 Petizione 

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