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mercoledì 1 luglio 2020

Silvio Berlusconi ha finanziato Cosa Nostra!


Silvio Berlusconi ha finanziato Cosa Nostra!



Ripeto: “Berlusconi ha finanziato Cosa Nostra”. In un Paese normale basterebbe questo per mandare, definitivamente, in naftalina un ex-Presidente del Consiglio. Ma siamo in Italia e una sfilza di trombettieri del “regime berlusconiano che fu”, evidentemente nostalgici di quella stagione politica all’insegna del fondotinta e dell’immoralità, vorrebbe ricostruire la verginità del loro padrone. “La storia è la memoria di un popolo, e senza una memoria, l’uomo è ridotto al rango di animale inferiore” disse Malcolm X. Ebbene rinfrescarla è un dovere per contrastare chi la Storia vorrebbe ribaltarla.

Che B. sia un finanziatore di Cosa Nostra non lo dico certo io. Lo scrive nero su bianco (in una sentenza definitiva) la Corte di Cassazione che confermò la condanna a Dell’Utri (suo braccio destro) per concorso esterno in associazione mafiosa. Io, insieme ad un migliaio di cittadini liberi, osai leggere parti di quella sentenza davanti alla Villa di Arcore guadagnandomi l’odio da parte dei giornali berlusconiani che da quel giorno non hanno fatto altro che diffamarmi.

Ma non è tutto. Nella sentenza di I grado sulla Trattativa Stato-Mafia c’è scritto che i pagamenti di B. alla mafia continuarono fino a dicembre 1994. Ovvero Berlusconi pagò la mafia anche da Presidente del Consiglio e soprattutto dopo che Cosa Nostra, nella stagione delle stragi, aveva fatto saltare in aria Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino più 8 agenti della scorta e 10 civili tra cui due bimbe (la più piccola, Caterina, aveva 50 giorni quando è stata uccisa nella strage di via dei Georgofili.

Tutto questo, oltre che ad Arcore, l’ho detto e ridetto ovunque e Berlusconi, in diretta da Mentana, disse che mi avrebbe querelato. Sono passati oltre due anni e non l’ha ancora fatto.

Mi ero ripromesso di non scrivere più nulla su Berlusconi ma credo sia un dovere morale respingere questo pericoloso tentativo di capovolgimento della realtà.

Oggi Libero e Il Giornale titolano: “La giustizia si vergogni. Condannò Silvio senza motivo” e “Le carte del golpe ed il silenzio dei complici”. L’offensiva è partita perché è spuntato fuori un audio di una conversazione tra B. ed Amedeo Franco, uno dei 5 giudici di Cassazione che nel 2013 lo condannò definitivamente per frode fiscale. Franco (registrato di nascosto) andò da B. e gli disse che non era d’accordo con quella condanna etc, etc. Il perché di questo inchino fatto con il capo cosparso di cenere non lo sapremo mai perché Amedeo Franco nel frattempo è deceduto. Ma sappiamo altro.

  1. Sappiamo che quest’audio (e non è un caso) è uscito a giudice morto perché se fosse uscito quando Franco era ancora in vita gli sarebbero piombati addosso processi per violazione di segreto d’ufficio e cause per diffamazione da parte degli altri giudici che avevano condannato B.
  2. Sappiamo che Amedeo Franco non solo non si oppose alla sentenza di condanna ma che nei mesi successivi partecipò alla scrittura delle 208 pagine di motivazione firmandole tutte quante.
  3. Sappiamo che B. venne condannato (I grado, Appello e Cassazione) in totale da 12 giudici diversi.
  4. Sappiamo che B., oltre ad aver pagato la mafia e aver creato con la frode fiscale fondi neri da utilizzare a suo piacimento, è stato salvato più volte dalla prescrizione o dalla depenalizzazione dei reati dei quali era accusato, su tutti il falso in bilancio.
  5. Sappiamo che se non fosse entrato in politica la prescrizione non sarebbe mai stata dimezzata (legge ex-Cirielli) e il falso in bilancio mai depenalizzato.
  6. Sappiamo che in tal caso B. non si sarebbe mai salvato dai processi e si sarebbe fatto anni e anni di galera.
  7. Sappiamo che in un Paese normale tutto questo sarebbe stra-conosciuto e nessun tentativo di inquinamento storico verrebbe mai tentato.

Mi riprometto anche adesso di non tornare più su B. ma so che mi sentirò in dovere di farlo ogni qual volta ci sarà qualcuno che proverà a riscrivere la storia spruzzando un po’ di essenza di fake news sul letame dell’immoralità.

P.S. La più ipocrita è la Meloni che fa finta di prendere a modello Borsellino ma contemporaneamente definisce Berlusconi – ovvero colui che diede centinaia di milioni di lire all’organizzazione che fece saltare in aria proprio Borsellino – un perseguitato dalla giustizia.

Cit. Alessandro Di Battista

Riportiamo di seguito le principali tappe che hanno segnato l’evoluzione giurisprudenziale in tema di concorso esterno in associazione mafiosa (clicca sul link per scaricare le motivazioni):

lunedì 4 maggio 2020

Aridanghete: non siamo in emergenza sanitaria ed economica, ma in campag...





i fondi destinati ad opere pubbliche, hanno un vincolo, ma vengono stanziati dall'Amministrazione.

A suo tempo, il Sindaco dichiarò che per il rifacimento della rotatoria della Rinascente avrebbe impiegato i soldi incassati dai permessi a costruire pagati dagli esercizi commerciali (soldi dei cittadini, quindi). Sarebbe stato sufficiente rivedere il piano delle opere pubbliche, eliminando questa voce, per rendere di nuovo disponibili 200.000 Euro per altri utilizzi. Inoltre, per la realizzazione delle opere, erano previste spese di consulenza per migliaia di Euro quindi, eliminando e rinviando le opere, altri fondi (migliaia di Euro) sarebbero stati recuperati e resi disponibili...

le consulenze non sono spese in conto capitale (titolo 2) ma spese correnti (titolo 1) e quindi hai voglia a soldi che avrebbero potuto stanziare!!! Speravo non fosse necessario fare la spiegazione a chi è più esperto di me ma chiedo venia se, nel mio video, non sono stato abbastanza chiaro.

martedì 14 aprile 2020

MES, DOCUMENTI UFFICIALI



Dino Giarrusso personaggio televisivo e politico italiano, con la carica da Europarlamentare dal 2019, sputtana tutti.


Come vi ho annunciato ieri, pubblico i principali DOCUMENTI UFFICIALI riguardanti il MES, ed il video che vi chiedo di CONDIVIDERE A BOMBA!


  •  9 maggio 2010, Bruxelles, Consiglio europeo affari economici I Ministri delle Finanze iniziano a discutere e gettare le basi del MES, e già allora compare la dicitura “strong conditionality”, cioè “severa condizionalità”. In Consiglio europeo per il governo italiano presieduto da Silvio Berlusconi era presente Giulio Tremonti, che approva. qui il link col PDF ufficiale



  • 25 marzo 2011, Bruxelles, Consiglio europeo Questa è la decisione più importante, perché è con questo voto che di fatto il MES viene istituito, MODIFICANDO il TRATTATO di FUNZIONAMENTO dell’UNIONE EUROPEA, il TFUE. Per queste modifiche serve l’UNANIMITÀ DEL CONSIGLIO EUROPEO, dunque se l’ITALIA si fosse opposta il MES non sarebbe mai passato. L’Italia è allora rappresentata dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che guida un governo con i ministri: MELONI, LA RUSSA, FITTO (ora tutti FdI) e BOSSI, MARONI, CALDEROLI (Lega). NESSUNO di loro si oppone al MES, ed è quel MES che prevede “una rigorosa condizionalità”.

  • Questo il link alla GAZZETTA UFFICIALE della Unione Europea. Chi dice -come Tremonti- che lui aveva in testa “un altro MES”, mente, poiché il MES che il governo con Berlusconi, Meloni, Tremonti, Bossi, La Russa, Fitto, Maroni e Calderoli, HA APPROVATO IL MES CON LE CONDIZIONALITÀ, come spiegato da questo documento ufficiale.
    SONO LORO AD AVER APPROVATO, VOTATO e FIRMATO il MES in Europa, non CONTE, che giustamente ha parlato di fakenews.
    qui il link col PDF della GAZZETTA UFFICIALE
    https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do…



  • 16 novembre 2011, Roma Giuramento del nuovo governo Monti, che ottiene la fiducia del Senato il 17 novembre e della Camera il 18. La leader di FdI GIORGIA MELONI vota sì alla fiducia alla Camera e contribuisce col suo VOTO alla nascita del governo MONTI, quello che ha umiliato gli italiani con provvedimenti quali legge FORNERO, anche grazie AL VOTO DI GIORGIA MELONI!!

  • 12 luglio 2012, Senato e 19 luglio 2012, Roma, Camera dei Deputati Il PARLAMENTO ITALIANO, Vota il disegno di legge GIÀ PREPARATO DAL GOVERNO BERLUSCONI a firma FRATTINI (ministro insieme alle Meloni!) e TREMONTI (idem).

    È il TESTO CHE IL GOVERNO BERLUSCONI (non Monti!) AVEVA VOTATO IN EUROPA: è IL MES con LE CONDIZIONALITÀ.
    • Dunque per INIZIATIVA DEL GOVERNO con MELONI, LA RUSSA, FITTO (oggi Fratelli d’Italia) e BOSSI, MARONI, CALDEROLI e TREMONTI (LEGA) che hanno voluto, firmato e votato in EUROPA IL MES, anche il parlamento italiano ratifica il Trattato contenente il MES.
    • Alla ratifica la LEGA vota contro, la Meloni è assente (e quando mai...) ma il “suo” PDL vota a favore, insieme al PD.
    • Come vedete dal pdf a questo link, la proposta è dei ministri FRATTINI e TREMONTI, cioè è quella del governo BERLUSCONI, MELONI, LEGA.
    • La BUGIA di TREMONTI che sostiene di aver votato “altro”, è SMASCHERATA da questo documento http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00616476.pdf


      Ottobre 2012
      Con la conclusione dell’iter di ratifica di tutti i 17 Stati membri dell’Eurozona, il Trattato che istituisce il MES ENTRA in vigore. 

      DUNQUE CHI DICE CHE IL 9 Aprile in Europa il governo Conte ha “votato il MES”, dice un falso storico. Il MES è in vigore dal 2012, ed in EUROPA lo votò nel 2011 PROPRIO il governo con la MELONI e la LEGA. 

      Ma finché a governo ci sarà il MoVimento 5 Stelle e il Presidente sarà Giuseppe Conte l’Italia NON CHIEDERÀ L’ATTIVAZIONE DEL MES!

          Vi ho fornito documenti ufficiali e vi invito a far girare questo testo e questo video!

              Basta FAKE NEWS, CARTA CANTA!
                DIFFONDIAMO LA VERITÀ SUL MES!!

                    Dino Giarrusso ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️



                    sabato 11 aprile 2020

                    I signori del Mes

                    Oggi pronti a puntare l’indice. Ieri fieri sostenitori, fino alla fine, di quel Mes che oggi dicono di vedere come fumo negli occhi.


                    Ma la storia, che è una brutta bestia, sta lì a inchiodare Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

                    E visto che la loro propaganda continua ad alimentarsi di menzogne, è necessario smontarle. Una ad una, una volta per tutte. Operazione che, a dir la verità, non è poi così complicata.

                    Tutta l’attività istruttoria europea precedente all’istituzione del Mes (Meccanismo europeo di stabilità, detto anche Fondo “Salva-Stati”) si è svolta tra il 2010 e il 2011. In carica c’era il Governo Berlusconi IV, sostenuto dalla Lega, dall’allora Pdl e da quella parte del Pdl che sarebbe poi diventata Fratelli d’Italia.

                    I contenuti del Mes sono stati definitivamente adottati dal Consiglio europeo del 24-25 marzo 2011. A rappresentare l’Italia c’era il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sostenuto da Lega e Pdl.

                    Il disegno di legge di ratifica del Mes è stato approvato dal Consiglio dei ministri del 3 agosto 2011, presieduto da Silvio Berlusconi, a capo di un Esecutivo appoggiato da Lega e Pdl.

                    E chi c’era, in quel momento, tra i ministri di quel Governo? Ricordiamone alcuni: Roberto Calderoli (Lega), allora ministro per la Semplificazione e oggi vicepresidente del Senato; Umberto Bossi (Lega), allora ministro per le Riforme e oggi senatore; Roberto Maroni (Lega), allora ministro dell’Interno e poi ex Governatore della Regione Lombardia; Giorgia Meloni (FdI), allora ministra per la gioventù, ex esponente del Pdl e oggi leader di Fratelli d’Italia; Ignazio La Russa (FdI), allora ministro della difesa, ex esponente del Pdl e oggi vicepresidente del Senato di Fratelli d’Italia; Raffaele Fitto (FdI), allora ministro per le Regioni, ex esponente del Pdl e oggi europarlamentare di Fratelli d’Italia.


                    Insomma, tutti insieme appassionatamente i sovranisti dei nostri giorni hanno avallato, sostenuto e approvato il Mes.

                    Ma non finisce qui, perché il sostegno al Mes di alcuni di questi personaggi è continuato anche durante il Governo Monti, dal quale oggi quegli stessi politici a parole prendono le distanze.

                    Alla Camera, il 19 luglio del 2012, diversi esponenti di spicco dell’attuale formazione di Fratelli d’Italia votarono a favore dell’istituzione del Mes: tra questi Marco Marsilio (attuale governatore dell’Abruzzo) e Fabio Rampelli, attuale vicepresidente della Camera. Giorgia Meloni in quel frangente era proprio assente, a dimostrazione di quanto interesse avesse a lanciare l’allarme sul Mes. Oggi dice che non partecipò a quel voto perché era in disaccordo: di sicuro non si stracciò le vesti perché di quel suo disaccordo al tempo non se ne accorse nessuno.

                    Tutto questo succedeva nel 2010-2011-2012, quando il MoVimento 5 Stelle non era nemmeno in Parlamento.

                    Perché Salvini, la Meloni e tutti i loro accoliti oggi mentono in modo così spudorato? Paura di questo recente passato che stanno disperatamente provando a cancellare a colpi di menzogne?

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