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lunedì 11 maggio 2015

Se 'mafia Capitale'

Se 'mafia Capitale' fosse solo di destra o solo di sinistra, sarebbe più facile da combattere. Invece, gli affari rossi e quelli neri si mescolano e diventano verdi: il colore dei soldi. Leggendo il nuovo libro "I re di Roma"‪#‎MafiaCapitale‬ e ‪#‎MafiaDiProvincia‬ si arriva poi direttamente su Wikipedia, dove molti di voi cittadini dovreste informarvi.
Di seguito un breve passaggio:
Il 17 aprile 2015 il pentito Carmelo D'Amico dice: “Angelino Alfano è stato portato da Cosa nostra che lo ha prima votato ad Agrigento, ma anche dopo. Poi Alfano ha voltato le spalle ai boss facendo leggi come il 41 bis e sulla confisca dei beni”. “Cosa nostra ha votato anche Schifani, poi hanno voltato le spalle, e la mafia non ha votato più Forza Italia”. “I boss votavano tutti Forza Italia, perché Berlusconi era una pedina di Dell’UtriRiinaProvenzano e dei Servizi. Forza Italia è nata perché l’hanno voluta loro”. “All’epoca i politici hanno fatto accordi con Cosa nostra, poi quando hanno visto che tutti i collaboratori di giustizia che sapevano non hanno parlato, si sono messi contro Cosa nostra, facendo leggi speciali, dicendo che volevano distruggere la mafia”. D’Amico racconta inoltre che a Barcellona Pozzo di Gotto era presente una loggia massonica: “Ne facevano parte uomini d’onore, avvocati e politici, e la comandava il senatore Domenico Nania: a questa apparteneva ancheDell’Utri”. (Nino Rotolo) “Mi raccontò che i servizi avevano fatto sparire dal covo di Riina un codice di comunicazione per mettersi in contatto con politici e gli stessi agenti dei servizi”. “Mi disse anche che Provenzano era protetto dal Ros e dai Servizi e non si è mai spostato da Palermo, tranne quando andò ad operarsi di tumore alla prostata in Francia”. “Rotolo ne parlava con Vincenzo Galatolo: all’inizio non lo chiamavano per nome, ma lo definivano cane randagio, poi io chiesi di chi parlavano e mi risposero che si trattava di Di Matteo, e che aspettavano da un momento all’altro la notizia dell’attentato”. “Era stabilito che il dottor Di Matteo doveva morire – ha aggiunto D’Amico – Rotolo mi ha raccontato che i servizi segreti volevano morto prima il dottor Antonio Ingroia, poi Di Matteo. E siccome Provenzano non voleva più le bombe, dovevamo morire con un agguato”. “A volere la morte di Di Matteo erano sia Cosa Nostra che i Servizi perché stava arrivando a svelare i rapporti dei Servizi come fece a suo tempo il dottor Giovanni Falcone”. “Io dovevo uscire da lì a poco dal carcere e si parlava di delegare me per portare avanti questa cosa”. A proposito dei servizi segreti afferma: “Arrivano dappertutto ed è per questo che altri pentiti come Giovanni Brusca e Nino Giuffré non raccontano tutto quello che sanno sui mandanti esterni delle stragi”. “I servizi organizzano anche finti suicidi in carcere: per questo voglio chiarire che io godo di ottima salute e non ho nessuna intenzione di suicidarmi”.[156]
Il 7 maggio 2015 il boss pentito Vito Galatolo dice: "Quando sapemmo che l'artificiere che doveva partecipare all'attentato al pm Di Matteo non era di Cosa Nostra, capimmo che dietro al piano c'erano soggetti estranei alla mafia, apparati dello Stato, come nelle stragi del '92. Matteo Messina Denaro ci rassicurò scrivendoci che comunque avevamo le giuste coperture.", "Cosa Nostra quantificò in 500 mila euro la somma necessaria per mettere in atto l'attentato nei confronti del Pm Di Matteo. La fase operativa era giunta, tra dicembre 2012 e i primi del 2013, ad uno stadio molto avanzato. Biondino aveva comprato il tritolo tramite i calabresi. Io l'ho visto personalmente, in due fusti.", "Di Matteo si stava intromettendo in un processo che non doveva neanche iniziare, quello sui rapporti tra Stato e mafia. E si doveva fermare perchè non doveva scoprire certe situazioni.", "C'era un via-vai di agenti dei Servizi segreti nelle carceri per avere contatti con capimafia al 41 bis. Uno che ci parlava spesso era Nino Cinà.".[157]

sabato 9 maggio 2015

Le Bugie del Sindaco Sala

     
Una buona notizia, per il Padre Pio e per i bisogni di sanità dei cittadini..
Ma oltre che il protocollo del Comune di Bracciano non godrebbe di fede pubblica, anche le buone notizie, vengono contorte nei confronti della fede pubblica?
Siamo contenti per il passo indietro del Commissario ad acta Zingaretti, e per il nuovo Decreto che darà definitivo respiro all'Ospedale, ma guardate da quale proposta ha preso spunto, e che non viene per nulla menzionata, dal primo cittadino? Certamente, il ricorso al Tar, ha fatto riflettere la Regione Lazio nella scelta di fare un passo indietro, ma la proposta per il salvataggio della struttura, è stata presa da esempio, quella di un gruppo di cittadini, come noi, in collaborazione, con dei medici del Padre Pio.
Una "chiosa" finale : come sempre ci sono molti che fanno "fatti" ed alcuni che declamano solamente "di averli fatti al posto loro".
Versioni integrali della mozione, da leggere: http://www.youblisher.com/p/1045520-Mozione-Salva-Padre-Pio-Cittadini-di-Bracciano-in-Movimento/
https://docs.google.com/viewer?url=http%3A%2F%2Fatticrl.regione.lazio.it%2Fallegati%2Fmozioni%2FTESTI_PROPOSTI%2F266.pdf







domenica 3 maggio 2015

speculazioni edilizie velocissime, nel paesello di Bracciano

          ---------------------------------Esprimiamo Piena Solidarietà --------------------------------------



«Una "casta" politica litigiosa attenta solo a salvaguardare i propri privilegi, ha approvato negli anni, manovre di speculazioni edilizie velocissime, nel paesello di Bracciano. Ma è un "miracolo a metà", con un risvolto iniquo e vergognoso, che dà la misura della pochezza di questa classe politica. Che da una parte vede, chi ci specula, e dall'altra chi denuncia il violato. Si chiedono pesanti sacrifici ai cittadini, ma la politica non ci rimette un solo euro»
Il numero delle famiglie con un accettabile tenore di vita è ormai inferiore al 25 per cento, mentre il 53 per cento si vede costretto a spendere integralmente il reddito o a utilizzare i risparmi. Quasi due famiglie su dieci avrebbe fatto ricorso a prestiti o «al credito al consumo» per fare acquisti e il 47 per cento ha avuto difficoltà a pagare il canone d’affitto o le rate di mutui o prestiti. Tutto questo si aggiungono cause, ricorsi e querele, contro i denuncianti e contro gli speculatori edilizi. Il tutto solo per mantenere quella dignità di un tetto sulla testa, fatto con sacrifici. Esempi di questo genere, li vediamo ovunque, a partire dalla lottizazione la Lobbra, Santo Celso, Bracciano Nuova, Montebello, Prato Giardino ecc...
Ma dei danni economici, che ricevono i Cittadini di Bracciano mai nessuno ne parla...........

-----------------------------------Esprimiamo Piena Solidarietà --------------------------------------

 Gli abusi edilizi sono da sempre i nodi cruciali dell'illegalità, del ricatto politico, dell'abuso di potere e di gestione, della discrezionalità, del mancato diritto.

Ci rimettono sempre i più deboli, persone che con grandi sacrifici, hanno ottenuto due soldi, per costruirsi un tetto.

sabato 2 maggio 2015

Procedimento penale 2036/10 al Comune di Bracciano


Dove era la Politica di Bracciano, dalla Maggioranza con il Sindaco e i suoi Assessori, e l'opposizione? Qui non si tratta di bandiere, ma di un reato Penale, dove una dipendente è stata archiviata, " dandole la ragione " . Perché nessuno ha protetto la dipendente e non ha denunciato per Obbligo la verità?

Dal procedimento penale 2036/10 risultava da tempo una denuncia sulle discrasie del registro protocollo....Ad ammetterlo...
Posted by Gerardo Barbarulo on Sabato 2 maggio 2015

giovedì 30 aprile 2015

gli Attivisti di Bracciano, scoprono il legame tra Tiddei e Sala

<<<<Cupinoro Bracciano Civitavecchia Regione PD>>>>>>>>

          il 26/04/2015 gli Attivisti di Bracciano, scoprono il legame tra Tiddei e Sala

Che carriera che ha fatto Flaminia Tosini, con De Sio era di forza Italia, poi è diventata di Petrelli IDV, poi alla Asl del Pd, alla Provincia di AN e mò: l’ing. Flaminia Tosini PD, nel 2008 ex Dirigente del Settore Ambiente ed Energia della Provincia di Viterbo , ex Assessore ai diritti del territorio, alla tutela ambientale e al patrimonio artistico e monumentale del "Fù" Comune di Civitavecchia nominata da Pietro Tidei, oggi 2015 presso la Regione Lazio . Anche dopo: "l’inchiesta giornalistica di Report su Rai 3, che ha sollevato il caso dei nuovi dirigenti regionali, mettendo in evidenza da un lato la loro collocazione politica, dall'altro l’aumento rispetto alla gestione Polverini di queste figure apicali, passate da 30 a 63, la polemica si sposta in ogni caso a Viterbo, dove si nota la carrellata di incarichi esterni che Zingaretti ha deciso di assegnare, metodi e retribuzioni di consulenti e funzionari "amici" alla Regione Lazio." Nel Ciclo Integrato dei Rifiuti con l'Autorizzazione Integrata dalla Regione Lazio per Cupinoro rilasciata alla Bracciano Ambiente, disposto dall'Ing. Flaminia Tosini "Alunna del Tidei" e l'Arc.Manuela Manetti nel 28/10/2014 https://docs.google.com/viewer?url=http%3A%2F%2Fwww.regione.lazio.it%2Fbinary%2Frl_main%2Ftbl_documenti%2FRIF_DD_G15123_28_10_2014.pdf Nella diffida del 21-01-2015 al Comune di Bracciano e alla Regione Lazio, compare di nuovo l’ing. Flaminia Tosini "Alunna del Tidei" https://docs.google.com/viewer?url=http%3A%2F%2Fwww.comunicati.net%2Fallegati%2F156015%2FBA_verbale_2-12-14_diffida_comune.pdf "La Regina dei Rifiuti" Emoticon smile Ma! Non c’è rumore più assordante del silenzio di chi vorresti sentire, nel continuo presunto legame tra i tirapiedi di Tidei e Sala.
E il dopo Quintavalle ? ...............



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