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lunedì 30 dicembre 2013

L'IPOCRISIA di Renzi



L'IPOCRISIA di Renzi




L'IPOCRISIA


Renzi dice: “Nulla in comune con Letta e Alfano. Ora da chiacchiere a cose scritte”. Non so cosa intenda lui con cose scritte, ma il PD mi risulta essere in maggioranza e al Governo con ALFANO e con LETTA. Se davvero Renzi contasse qualcosa come segretario, dovrebbe chiedere di trasformare le sue parole in fatti per l'appunto e di andare subito ad elezioni smettendola con questa commedia che rischiamo di portare avanti per altri due anni. A cosa serve Renzi? A tuonare sui giornali e sulle tv mentre il partito di cui è segretario fa esattamente l'opposto in Parlamento?

L'ipocrisia è il vero male di questo paese!

Di quelli che dicono "io voglio cambiare il partito dall'interno!", ci è mai riuscito nessuno? Non si può cambiare dall'interno un sistema che si basa su lobby, centri di potere, favori agli amici degli amici e malaffare!
La legge di stabilità, detta anche legge delle marchette, lo ha dimostrato. Renzi ci ha copiato anche questo. Eppure ricordo bene quando in commissione bilancio io e i miei colleghi definivamo così la legge più importante di tutto l'anno venendo additati come i soliti maleducati (perché loro invece sono puri quando fanno favori ai loro amici concessionari delle slots machine oppure ai palazzinari di turno).
Io ho finito di essere presa in giro da queste persone tanti anni fa, quando è nato il M5S e ringrazio Beppe per questo, perché è stato l'unico ad avere la forza e il coraggio di andare contro un sistema da solo, ma con tanti cittadini al fianco nel presente.

Ed ora, riflettendo sulle battaglie che abbiamo fatto in questi mesi, me ne vengono in mente alcune delle tante:
- voto palese decadenza Berlusconi
- difesa dell'art. 138 della costituzione
- denuncia dei favori date alle concessionarie delle slot machine e denuncia dei lobbisti in Parlamento
- trasparenza in vigilanza RAI
- restituzione come promesso in campagna elettorale di metà del nostro stipendio in favore delle PMI e dei rimborsi elettorali
- ritiro del decreto salva-Roma che prevedeva, tra le altre porcate, la privatizzazione di servizi essenziali tra cui l’acqua
- presentazione di proposte di legge, emendamenti, risoluzioni e mozioni in relazione ai "20 punti" con i quali ci siamo presentati ai cittadini alle elezioni di febbraio (reddito di cittadinanza, aiuto alle PMI, abolizione finanziamento pubblico all'editoria, ripristino soldi tagliati alla salute e alla scuola pubblica, abolizione IMU ecc...)
- trasparenza di tutte le nostre attività parlamentari nelle commissioni e nei lavori giornalieri
- appuntamenti tutti i fine settimana nelle piazze con i cittadini
- presenza, ascolto e coinvolgimento durante le proteste che avvengono in Piazza Montecitorio
- presentazione di piani alternativi a quelli del Governo, come lo svuota-carceri, bilancio dello stato, documento di economia e finanza, sistema dei trasporti ferroviario e merci e nuovo proposte per gestire la digital economy

ecc...

e soprattutto, la cosa più importante di tutte.
Essere rimasti onesti ed avere la coscienza pulita.
L'ipocrisia è il vero male di questo paese!
Di quelli che dicono "io voglio cambiare il partito dall'interno!", ci è mai riuscito nessuno? Non si può cambiare dall'interno un sistema che si basa su lobby, centri di potere, favori agli amici degli amici e malaffare!La legge di stabilità, detta anche legge delle marchette, lo ha dimostrato. Renzi ci ha copiato anche questo. Eppure ricordo bene quando in commissione bilancio io e i miei colleghi definivamo così la legge più importante di tutto l'anno venendo additati come i soliti maleducati (perché loro invece sono puri quando fanno favori ai loro amici concessionari delle slots machine oppure ai palazzinari di turno).Io ho finito di essere presa in giro da queste persone tanti anni fa, quando è nato il M5S e ringrazio Beppe per questo, perché è stato l'unico ad avere la forza e il coraggio di andare contro un sistema da solo, ma con tanti cittadini al fianco nel presente.
Ed ora, riflettendo sulle battaglie che abbiamo fatto in questi mesi, me ne vengono in mente alcune delle tante:- voto palese decadenza Berlusconi- difesa dell'art. 138 della costituzione- denuncia dei favori date alle concessionarie delle slot machine e denuncia dei lobbisti in Parlamento- trasparenza in vigilanza RAI- restituzione come promesso in campagna elettorale di metà del nostro stipendio in favore delle PMI e dei rimborsi elettorali- ritiro del decreto salva-Roma che prevedeva, tra le altre porcate, la privatizzazione di servizi essenziali tra cui l’acqua- presentazione di proposte di legge, emendamenti, risoluzioni e mozioni in relazione ai "20 punti" con i quali ci siamo presentati ai cittadini alle elezioni di febbraio (reddito di cittadinanza, aiuto alle PMI, abolizione finanziamento pubblico all'editoria, ripristino soldi tagliati alla salute e alla scuola pubblica, abolizione IMU ecc...)- trasparenza di tutte le nostre attività parlamentari nelle commissioni e nei lavori giornalieri- appuntamenti tutti i fine settimana nelle piazze con i cittadini- presenza, ascolto e coinvolgimento durante le proteste che avvengono in Piazza Montecitorio- presentazione di piani alternativi a quelli del Governo, come lo svuota-carceri, bilancio dello stato, documento di economia e finanza, sistema dei trasporti ferroviario e merci e nuovo proposte per gestire la digital economy
ecc...
e soprattutto, la cosa più importante di tutte.Essere rimasti onesti ed avere la coscienza pulita.

Mirella Liuzzi

PRIMA DI PARLARE RENZI RITORNA IL MALTOLTO AI LEGITTIMI PROPRIETARI, RITORNA AI CITTADINI I 47 MILIONI DI EURO RUBATI CON I RIMBORSI ELETTORALI

il Pd ha circa 200 dipendenti, 150 lavorano al partito, gli altri sono distaccati e il costo medio di un dipendente è di 67 mila euro lordi. Ma ecco che arriva il secondo capitolo relativo alla gestione delle spese del Nazareno. Al 31 ottobre del 2012 sono stati spesi 958 mila euro di consulenze in un anno. E sempre in quello stesso arco di tempo giù una sfilza di cifre: 446 mila euro che vanno sotto la voce «viaggi nazionali», 333 mila per «servizi generali», 230 mila per rimborsi di alberghi, 236 mila per le agenzie di stampa, 635 mila per la manutenzione. In quest’ultimo ambito rientra anche la manutenzione del sito web del partito, che ha un costo notevole: sono stati spesi 327 mila euro in un solo anno.





Ma la voce che impressiona di più è un’altra. Riguarda la propaganda: sei milioni di euro. Una cifra da capogiro, tanto più se si pensa a quali sono stati poi quattro mesi dopo i risultati per il Partito democratico di questo sforzo economico a livello elettorale. Di questa somma la metà circa è andata in inserzioni e pubblicità sui media. Mentre ben più di un milione è stato il costo delle affissioni dei manifesti. Un ritmo di spese a dir poco sostenuto, che sembrava quasi dare per scontato il fatto che in realtà, alla fine della festa, i rimborsi elettorali, in un modo o nell’altro, non sarebbero stati mai veramente cancellati. E si giunge così al terzo e ultimo capitolo di questa storia. Riguarda il rapporto tra il Partito democratico e l’Unità . Nel corso del tempo il Pd si è impegnato ad acquistare un certo numero di copie e di abbonamenti del quotidiano fondato da Antonio Gramsci. Ogni volta veniva stipulato un contratto. Ma di contratti ce ne sono stati diversi in questi ultimi due anni. L’ultimo porta la data del 17 ottobre del 2013, quando Pier Luigi Bersani si era già dimesso e al suo posto era stato eletto segretario Guglielmo Epifani, all’Assemblea nazionale del Pd , alla Fiera di Roma.


I have a dream

“I have a dream”.
Ci ho riflettuto e me li immagino così i prossimi mesi. Le elezioni europee saranno fondamentali. Non soltanto per aprire Bruxelles come una scatoletta di tonno, per portare le nostre idee, a cominciare dalla sovranità nazionale, sovranità economica, monetaria, energetica ed alimentare, non soltanto per andare e battere i pugni con l'orgoglio di essere italiani e ridiscutere tutti i trattati firmati senza il consenso dei cittadini. No, vincere le europee creerebbe una crisi di governo senza precedenti. Prendere un voto in più del PD ci porterebbe a nuove elezioni politiche. E lì ce la giochiamo, sarà la sfida finale. Niente più “tutti a casa” ma “al governo”! Sarà l'ultima occasione per riprenderci il Paese. Servirà una campagna elettorale mai vista, fantasia allo stato puro, partecipazione, informazione. Da una parte De Benedetti e i suoi fantocci (magari con la finta opposizione di Berlusconi e figli) dall'altra noi. O la va o la spacca. O si vince o si perde, non si pareggia. Ma la prossima campagna elettorale per le politiche non la farà soltanto Beppe, la faranno 160 parlamentari che, contro tutto e tutti, hanno dimostrato una crescita esponenziale sia in termini culturali, che regolamentari, contenutistici e comunicativi. E' sotto gli occhi di tutti. E poi la faranno migliaia di cittadini informati come mai, persone che ora sanno che differenza c'è tra una mozione e un'interpellanza, sanno che cos'è l'art.138 della Costituzione, conoscono le coperture per il reddito di cittadinanza, la condanna di Renzi, conoscono perfettamente come funziona oggi il Parlamento, infestato da lobbisti e ipocriti. Questo è il mio sogno. Vincere con una partecipazione nuova. Governare e cambiare questo Paese, non sentirsi mai più impotenti ma fieri di essere italiani. Ripeto tutto questo passa per le europee. Un voto più degli altri, questo ci serve. Per farlo dobbiamo, tutti quanti, informarci su come funziona la Commissione europea, il Parlamento, dobbiamo sapere cos'è il MES, il Fiscal Compact, conoscere il Trattato di Lisbona. Dobbiamo studiare e imparare anche a saper comunicare temi così complessi a tante, troppe persone disinformatissime. Ce la possiamo fare. Io farò video su video per dare il mio contributo. Vi voglio bene. Vinciamo noi e cambiamo tutto quanto. A riveder le stelle!
P.S. Mi hanno detto che il video del nostro discorso del 23 dicembre (nostro, io sono stato solo un terminale) sta funzionando. Ha aperto qualche crepa negli scettici incalliti. Bene, condividetelo allora, fatelo vedere ad amici e parenti. Ci sono dentro 8 mesi di lavoro, 8 mesi senza mai cedere, 8 mesi indimenticabili.


I have a dream

domenica 29 dicembre 2013

Chi semina sabbia non può che raccogliere sabbia




"Chi semina sabbia non può che raccogliere sabbia, chi semina vento non può che raccogliere tempesta...", questa è la tempesta che scatena Renzi; il giovane restauratore di nuovi vecchi politici ne combina un paio delle sue alla velocità della luce intrecciando i fili dei rapporti con il Presidente Letta e il Ministro Kyenge. L'allievo secchione del Cavaliere ha appoggiato la nomina a Direttore generale dell'Agenzia nazionale giovani di D'arrigo, che ammette un'amicizia decennale con il neo segretario sin dai tempi della Margherita. Siamo abituati talmente tanto a questi atteggiamenti che la notizia non fa più notizia, un articoletto ci informa su Libero ci informa di quanto accaduto in Consiglio dei Ministri. Lascia l'amaro in bocca. Letta e la Kyenge trovano sintonia con Renzi sistemando una poltrona con retribuzione di Prima fascia, ma non vi preoccupate signori, rimanete tutti comodi nei vostri panni, tutto italian style....
D'arrigo inizia la sua carriera politica nella sua città natale di Nizza (Sicilia) dove è stato eletto consigliere comunale e dove vive la sua prima candidatura alle elezioni comunali con una lista civica di impronta sinistroide nel 1992, l'amico in quel frangente però si dovette accontentare solo del terzo posto sul podio con un 19,68% di preferenze dei votanti (circa 490 voti). Leggiamo la sua dichiarazione "Ringrazio il Governo per la sua fiducia, in particolare il Presidente Letta e il Ministro Kyenge. Un pensiero lo debbo anche a Graziano Delrio e Matteo Renzi che hanno avuto fiducia nella mia persona." Il primo tradimento alle promesse del "nuovo che avanza" è già arrivato, quanto ci vorrà per tradire anche tutto il resto?
http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1378384/Renzi--una-poltrona-d-oro-al-suo-amico.html

Tutto questo viene ovviamente celato dalla telenovela mediatica che i vostri amici giornalisti continuano ad alimentare per gli amanti del gossip: "duello" tra Renzi e Grillo! Evito di continuare a specificare che il M5s è un movimento di cittadini, mi arrendo e provo compassione per chi è troppo abituato a schemi e caselle. Il vostro neo segretario lascia delle dichiarazioni in merito ad un video di una ragazza in cui si dimostra solidale con lei e a favore della sperimentazione dei farmaci sugli animali.
Si può comprendere molto facilmente la disperazione e la situazione della ragazza affetta da ben quattro malattie rare che vede assottigliarsi le speranze di guarigione ma, come non si appoggiano e non trovano comprensione gli insulti rivolti in queste ore sul web, non si comprende e si non si appoggia minimamente la posizione del Sindaco di Firenze. Come ci si può arrogare il diritto di decidere per la vita di un altro essere vivente? Come ci si può arrogare il diritto di scelta sul modus vivendi senza rispetto di un essere vivente che sia animale o umano? La sperimentazione scientifica sugli animali in più di qualche caso si è resa inefficace e non risolutiva con farmaci immessi sul mercato che non hanno dato la stessa risposta una volta utilizzati dai malati, i farmaci sono stati ritirati e la tiritera e l'accanimento verso quei poveri esserini è ricominciata più forte di prima e con meno risultati di prima; l'unica cosa che aumenta costantemente è la sofferenza degli animali impiegati.
Vorrei fare un appello ai pochi che leggeranno queste parole e vorrei dire di avere comprensione per quella ragazza che soffre e che ha paura per la possibilità di vedersi portare via il diritto alla vita troppo presto; vorrei appellarmi alle persone raziocinanti di non dare seguito alla controversie tutte giornalistiche tre Renzi e Grillo. Siamo il MoVimento Cinque Stelle, siamo il mezzo utilizzato dai cittadini semplici per entrare nelle istituzioni e riprendere finalmente di diritto la sovranità popolare. Vorrei appellarmi all'intelligenza di quanti vedono intelligenza in esponenti come il nostro fondatore, nessuno vuole scendere a livelli così infimi ma il dovere all'informazione ci porta anche il doveroso, e non proprio gradito, compito di parlare di queste cose. Siamo alle soglie del 2014 e ci ritroviamo ancora a dover combattere per ottenere quelle vittorie che dovrebbero essere alla base di una società civile; quello che stupisce è che nessuno si ferma a sottolineare questo piccolo passaggio: una società che si definisce CIVILE dovrebbe non discutere proprio su questioni come questa. La vita di qualsiasi essere vivente (umano o animale) non ha colore, non ha simbolo, non ha ideologia politica e partitica!!

sabato 28 dicembre 2013

Cupinoro. Un’ipotesi insediamentale tra il lago di Bracciano e il mar Tirreno.


Cupinoro. Un’ipotesi insediamentale tra il lago di Bracciano e il mar Tirreno.



Sporadici ritrovamenti, scavi archeologici limitati, scarse segnalazioni alle autorità, questa zona non è mai stata sottoposta ad attività di ricerca territoriale archeologica e storica. Il fatto che una delle principali città etrusche, Cere, si trovi in posizione intermedia con i suoi tre porti commerciali di Alsium (presso Palo), Pyrgi (Santa Severa), Punicum (forse in corrispondenza di Santa Marinella), fa supporre che l’intera area fosse sottoposta al suo controllo: sappiamo, infatti, che ciascuna città controllava la fascia di territorio circostante comunque abitata.
Cere ha restituito testimonianze che vanno dal X-IX secolo, periodo in cui cominciamo ad intravedere nella cultura materiale quei tratti che successivamente hanno contraddistinto la civiltà degli etruschi, fino all’età romana e rappresenta un centro che via via è andato crescendo fino divenire una città potente in un territorio particolarmente fertile e adatto all’agricoltura.
In generale, nella fase arcaica, per lungo tempo denominata “villanoviana” dagli studiosi, quel territorio definito Etruria appariva suddiviso in comprensori articolati in gruppi di villaggi ravvicinati tra di loro con necropoli distinte.
Via via, in quelle aree maggiormente propizie e favorevoli si sono creati dei centri sempre più grandi, fino poi a formare delle città accomunate da molti aspetti culturali ma autonome.
Accanto alle città vi erano le relative necropoli e piccoli agglomerati sparsi, forse l’equivalente delle nostre fattorie.
Sulle rive del lago di Bracciano non è stata trovata nessuna città etrusca: le necropoli di Trevignano Romano, l’acquedotto di Bracciano sono però testimonianze valide di possibili centri abitati come anche la frequentazione in epoca etrusca delle terme di Vicarello.
Dal IV secolo a.C. cominciò un periodo di crisi culminato nella conquista da parte di Roma di Veio, Cere e delle altre città etrusche che continuarono a vivere, ma sotto il dominio di Roma: allora le vie di comunicazioni vennero potenziate costruendo strade che sono giunte sino a noi, come la via Clodia nell’entroterra e l’Aurelia sulla costa. Gli stessi insediamenti etruschi vennero romanizzati con l’edificazione di ville e il cambiamento della cultura e forse dei modelli di vita espressi negli oggetti materiali.
Il modello della villa si sviluppò dopo la metà del II secolo a.C. a seguito dell’entrata in crisi di numerosi piccoli e medi insediamenti rurali medio-repubblicani. Le ville appartenevano a ricchi Romani o a notabili delle aristocrazie locali, i quali, a seguito del denaro e dei beni a loro disposizione dopo la conquista dell’oriente, nonché di specifici provvedimenti normativi, scelsero come destinazione privilegiata per i loro investimenti e la realizzazione delle loro delectationes le campagne.  Si affermò così il modello classico di villa, caratterizzato dal collegamento con il centro urbano grazie alla prossimità a importanti vie di comunicazione.
Accanto alle ville vere e proprie esistevano altri edifici rurali, come le case coloniche, le ville ristrutturate, praetoria. Vi erano ville rustiche e ville con pars urbana e pars rustica composte da edifici di vario tipo.
Nell’area circostante la località Cupinoro sono segnalati numerosi resti di epoca etrusca e romana che possono corrispondere al suddetto sviluppo insediamentale dal X-IX secolo a.C. fino al declino del potere di Roma.
Dal momento che sono segnalate anche rovine medievali impiantate su ville romane, seguendo il modello del complesso delle Mura di S.Stefano, ad Anguillara Sabazia, si può supporre l’esistenza di domuscultae, cioè grandi tenute agricole amministrate dal papato note nel Lazio tra l’VIII e il IX secolo.
Si tratta soltanto di ipotesi basate su dati archeologi poco approfonditi e su dati storici generali, solo adeguate ricerche sul campo possono aiutarci a definire meglio il quadro storico, quindi, qualsiasi opera “industriale” o relativa a discarica, dovrebbe essere al momento evitata.
Autrice: Elena Felluca

Decreto Legge sulla TERRA DEI FUOCHI: cosa manca? Le modifiche dei cittadini arrivano in parlamento!

Decreto Legge sulla TERRA DEI FUOCHI: cosa manca? Le modifiche dei cittadini arrivano in parlamento!

Il 10 dicembre il Governo ha emanato un Decreto Legge sulla terra dei Fuochi.
Ci sono tante cose da migliorare. E chi meglio dei cittadini della Terra dei Fuochi può aiutare a riscrivere il Decreto.
Il 28 dicembre, nella sala V.Gemito, Galleria Principe di Napoli, piazza Museo Nazionale, dalle ore 9.00 alle ore 13.30, i Parlamentari Campani del Movimento 5 Stelle raccoglieranno tutte le proposte che provengono dai cittadini.
Nei primi giorni di Gennaio il Decreto Legge arriverà in aula alla Camera per la conversione in legge. Sarà possibile modificarlo (emendarlo).
Per la prima volta nella storia le proposte dei cittadini diventeranno proposte di modifica alla Legge in Parlamento.
Sono invitati tutti i cittadini, comitati e associazioni interessate.
Partecipa. E’ anche la tua terra.
fuochi
Per una migliore organizzazione dell’incontro chiediamo di prenotarsi all’indirizzo e-mail terradeifuochidecreto@gmail.com entro le 18.00 di venerdì 27 dicembre.
Le iscrizioni a parlare saranno comunque accolte entro le ore 10.30 del 28 dicembre direttamente in Sala Gemito.
E’ necessario che le proposte siano consegnate anche in copia cartacea per i parlamentari, entro lo stesso orario.
Il tempo di ciascun intervento potrà variare a seconda del numero di adesioni, e sarà comunque di circa 6 minuti.

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