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mercoledì 17 dicembre 2014

O fuori dall'euro o #mortiditasse

O fuori dall'euro o #mortiditasse

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FISCO RECORD? Nei prossimi anni la pressione è destinata ad aumentare ancora. Secondo la Banca d’Italia, l’anno scorso la pressione fiscale in Italia ha raggiunto il livello storico del 43,3 per cento. E non è finita. Secondo la CGIA, il carico fiscale sui contribuenti italiani nei prossimi anni è destinato ad aumentare per rispettare i vincoli di Bruxelles. Rimanere dentro l'euro condanna gli italiani all'asfissia per tasse e in futuro al default. Fuori dall'euro subito per non morire

"Secondo le previsioni realizzate dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio, la pressione fiscale salirà dal 43,3 per cento, valore confermato per il 2014, al 43,6 per cento previsto sia nel 2016 sia nel 2017. “Un incremento – segnala il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi – riconducibile al progressivo aumento delle aliquote Iva che avrà inizio a partire dal 2016. Tuttavia, questo aumento di tassazione potrebbe essere evitato se il Governo riuscirà a tagliare la spesa pubblica di quasi 29 miliardi di euro”.
Dalla CGIA ricordano che per il 2016 il Governo Renzi dovrà razionalizzare la spesa per 16,8 miliardi di euro: l’importo di tale operazione salirà a 26,2 nel 2017 per toccare i 28,9 miliardi di euro nel 2018. Se questi risultati non saranno raggiunti, è previsto un aumento dell’aliquota IVA di due punti a partire dal 1° gennaio del 2016, sia per quella attualmente al 10 per cento sia per quella al 22 per cento. Dal 1° gennaio 2017 entrambe le aliquote subiranno un altro ritocco dell’1 per cento, mentre dal 1° gennaio 2018 aumenterà di un altro 0,5 per cento solo quella più elevata. Alla fine del triennio 2016-2018, l’aliquota inferiore potrebbe arrivare al 13 per cento, mentre l’altra al 25,5 per cento.
Analogamente, se non verranno raggiunti gli obiettivi in termine di riduzione della spesa, dal 1° gennaio 2018 scatterà un ulteriore aumento dell’accisa sui carburanti in misura tale da assicurare in quell’anno maggiori entrate nette per almeno 700 milioni di euro.
Il nostro Esecutivo – conclude Bortolussi – si è impegnato a rispettare i vincoli richiesti da Bruxelles attraverso il taglio della spesa pubblica. Diversamente, scatteranno automaticamente gli aumenti di imposta che garantiranno comunque i saldi di bilancio. In altre parole, se il Governo non riuscirà a tagliare gli sprechi e gli sperperi Tra i quali la corruzione che ammonta a diverse decine di miliardi, ndr), a pagare il conto saranno ancora una volta gli italiani che subiranno l’aumento dell’IVA e delle accise sui carburanti”." CGIA di Mestre

PS: Il tuo contributo per il referendum sull'uscita dall'euro è importante:
organizza il tuo banchetto e segnalalo su questa mappa (che sarà in continuo aggiornamento)
scarica, stampa e diffondi i volantini informativi (1. Motivi per uscire dall’euro 2.Domande Frequenti sull’euro)
- fai conoscere a tutti i tuoi contatti questo nuovo sito sul referendumhttp://www.beppegrillo.it/fuoridalleuro

martedì 9 dicembre 2014

MAFIA MONDO DI MEZZO

ORDINANZA-MONDO-DI-MEZZO
E' il "mondo di mezzo", dove tutti si incontrano indipendentemente dal proprio ceto, dove tutto si mischia e dove la corruzione inquina la politica e turba pesantemente gli appalti e con la violenza spaventa o affilia gli imprenditori.
Come se si trattasse di situazioni maturate ora e non si sapesse già da anni che camorra e mafie varie sono diventate padrone quasi del Lazio grazie proprio ai silenzi ed all'inerzia di quasi tutte le istituzioni e le politiche.
Se avessero un minimo di dignità molti di coloro che oggi fanno del tutto per apparire dovrebbero tacere e recitare il Mea culpa!
Quando i politici facevano lo sciopero dello fame.
Ma la cosa più interessante è che leggendo le carte dell'inchiesta si ha la sensazione che nessuno abbia reale consapevolezza del proprio status di corrotto. Quello che molti hanno predetto, ovvero che Tangentopoli fosse solo il punto di partenza di un'apocalisse politica e sociale definitiva si sta avverando. Ora i corrotti non solo si sentono legittimati a commettere illeciti, ma non hanno neanche più la consapevolezza della gravità dei loro comportamenti.

Aiutiamoci e controlliamo anche i nostri comuni.








Alcuni dirigenti ed ex dirigenti di Eur S.p.A., società romana nata nel 2000 e attiva nella gestione e nello sviluppo immobiliare, sono indagati nel vespaio di "Mafia Capitale". È interessante ricordare che Matteo Renzi, con il decreto 66 (quello dei famosi quanto inutili 80 euro) anticipò liquidità ad Eur S.p.A. per 100 milioni di euro, prelevandoli peraltro dal fondo per il pagamento dei debiti della P.A. verso le imprese.
Il travaso di fondi pubblici fu giustificato con la necessità di pagare imprese e fornitori di Eur S.p.A. Il M5S, in sede di discussione parlamentare, si oppose a questo finanziamento proponendo di pagare direttamente le piccole imprese creditrici e di sostituire i vertici della società Eur S.p.A. che avevano creato un enorme buco di bilancio. Un'idea di semplice buon senso venne come di consueto cestinata senza tanti complimenti. Il risultato è che grandi quantità di soldi pubblici sono stati messi a disposizione di personaggi come Carlo Pucci, dirigente di Eur, e Riccardo Mancini, ex presidente della società, entrambi arrestati per essere il primo "a libro paga" e il secondo "a disposizione" della "banda di Roma", come evidenziato in un articolo di Repubblica.
Il premier che pontifica sugli sprechi pubblici delle Regioni (e intanto taglia indirettamente servizi vitali agli Enti locali) è così disattento da garantire 100 milioni di euro ad una società partecipata dal Ministero dell'Economia in palese difficoltà finanziaria, dovuta ad una gestione del bilancio che col senno di poi si può definire quantomeno sospetta.
Non bastasse questo, nella Legge di Stabilità in discussione in questi giorni al Senato spuntano altri 110 milioni per il Comune di Roma negli anni 2015, 2016 e 2017 "quale concorso dello Stato agli oneri che lo stesso comune sostiene in qualità di capitale della Repubblica". Non tutti i soldi pubblici sono fatti per nuocere, anzi, ma Matteo Renzi sembra distribuirli a destra e a manca guidato da logiche di consenso a breve termine, quando servirebbero come l'ossigeno investimenti pubblici nei settori strategici e ad alta occupazione.
L'Italia 5 stelle aspetta che sulla farsa di Renzi cali il sipario...


Dalla Lega milioni di euro per i campi nomadi di Alemanno e Pisapia

Dalla Lega milioni di euro per i campi nomadi di Alemanno e Pisapia:http://goo.gl/ojI7Q4
L'inchiesta su Mafia Capitale ha portato a galla anche il business milionario sulla gestione dei campi Rom. Su questo argomento il segretario della Lega Nord Matteo Salvini da tempo è sul pezzo: organizza spedizioni nei campi nomadi, imperversa in tv e denuncia chi finanzia queste strutture.
Eppure basterebbe fare un passo indietro di qualche anno per scoprire che a finanziare con decine di milioni di euro i campi Rom, compresi quelli della Capitale, e a impedirne la chiusura come invece sollecita l'Unione europea, fu proprio la Lega, per mano dell'allora Ministro degli Interni Roberto Maroni.
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Salvini
                    
L'inchiesta su Mafia Capitale ha portato a galla anche il business milionario sulla gestione dei campi Rom. Su questo argomento, il segretario della Lega Nord Matteo Salvini da tempo è sul pezzo: organizza spedizioni nei campi nomadi, imperversa in tv e denuncia chi finanzia queste strutture.Eppure basterebbe fare un passo indietro di qualche anno per scoprire che a finanziare con decine di milioni di euro i campi Rom, compresi quelli della Capitale, e a impedirne la chiusura come invece sollecita l'Unione europea, fu proprio la Lega Nord, per mano dell'allora Ministro degli Interno Roberto Maroni. Tutto nasce dai decreti emergenziali firmati da Maroni nel 2009, con i quali il Ministro finanzia anche il famigerato 'piano nomadi' varato dalla Giunta Alemanno."Il nostro Piano Nomadi sarà una rivoluzione copernicana", diceva il sindaco romano. "Un modello da esportare in tutta Europa" gli faceva eco il ministro dell'Interno in camicia verde. Parliamo di un affare colossale da decine di milioni di euro, su cui hanno mangiato cooperative di sinistra e associazioni di destra, come ha svelato l'inchiesta romana. E infatti i soldi finiscono in fretta e nel 2011 Alemanno chiede a Maroni 30 milioni per i campi rom. Maroni nega ulteriori finanziamenti: "il governo Forza Italia-Lega aveva già stanziato 60 milioni di euro per l'emergenza in cinque regioni (Lazio, Campania, Lombardia, Veneto e Piemonte) - spiega Maroni al sindaco -. Al Lazio erano andati un terzo (20 milioni circa), ai quali vanno aggiunti altri 12 milioni concessi da Comune e Regione, per un totale di 32 milioni di euro".  In sostanza, è lo stesso Maroni a rivelare di aver finanziato lautamente quello che oggi è lo scandalo dei campi Rom su cui la Lega cerca di raccogliere facili consensi. Nel marzo del 2013, sempre per effetto dei provvedimenti emergenziali firmati nel 2009 dal leghista Maroni, anche il Comune di Milano guidato da Sel-Pd può stanziare 6 milioni di euro per i campi nomadi. Da una parte abbiamo la Lega che, insieme all' estrema destra fascista, soffia sul fuoco di emergenze sociali - come quella dei nomadi e dell'immigrazione clandestina - che non è mai stata in grado di risolvere e che, soprattutto, ha contribuito lei stessa ad alimentare. Dall'altra abbiamo la sinistra buonista radical chic, che fa finta di lottare per l'inclusione dei nomadi e degli immigrati, ma in realtà specula e mangia su questa situazione esattamente come tutti gli altri, come testimoniano foto imbarazzanti di allegre tavolate bipartisan a cui siede anche il boss del clan dei nomadi Casamonica. A questi tavoli, il Movimento 5 Stelle non si siederà mai. Questi tavoli preferiamo mandarli all'aria, denunciando il marcio che si annida nella politica e nelle istituzioni. Anche su questa nera vicenda degli affari intorno alla gestione dei campi Rom avevamo alzato la voce ben prima che scoppiasse l'inchiesta Mafia Capitale


State certi che non smetteremo di farlo.                                                       



 E state certi che ne vedremo ancora delle belle...

lunedì 1 dicembre 2014

Caro Babbo Natale






Caro Babbo Natale, non è mai facile scriverti, ma quest’anno è quasi impossibile. Si fa presto a dire “giocattolo”, “salute” e “pace nel mondo”, poiché da queste parti le cose sono assai più complicate.
In molte famiglie italiane è quasi impossibile pronunciare la parola “giocattolo”, poiché i bambini vedono i nonni che, dopo aver lavorato una vita intera, vengono progressivamente defraudati delle loro già misere pensioni; vedono i genitori arrancare verso la fine del mese, dilapidando il denaro per nutrire quell’insaziabile mostro a più teste chiamato Parlamento, chiamato Regione, Provincia, Comune, chiamato Istituzione pubblica. In Italia, al netto della crisi che è mondiale, non si vede la benché minima attitudine a cambiare realmente le cose, a sradicare le (male) abitudini che ci contraddistinguono agli occhi del mondo e che ci hanno condotto sin quasi al baratro. Mi riferisco alla cultura dell’individualismo, dell’egoismo, del menefreghismo, della superficialità che poi si traducono nel clientelismo,nelle tangenti, nella politica poco attenta al cittadino ( tanto per citare alcune conseguenze)…in tutti quegli scandali che hanno poi reso il nostro Paese lo zimbello di mezzo mondo. Sono convinto che il nostro Paese abbia delle potenzialità enormi ma che ci voglia un terremoto culturale per farlo funzionare.
La propaganda di regime ha iniziato a imbonire gli italiani dicendo una bugia sulla diminuzione delle tasse. La pressione fiscale nel 2014 è aumentata ed aumenterà anche nel prossimo biennio. I cittadini e le piccole e medie imprese sanno che la realtà è dura, stanno facendo i conti con l'aumento degli acconti Ires, Irap, Irpef, con la Tares e ancora Accise e Tari oltre alla riduzione delle aliquote sulle spese detraibili e per non tralasciare l'aumento dei bolli auto. A Bracciano c'è stato un aggravio di costi per i cittadini pari al 20% tra le vecchie tariffe 2013 e la nuove tariffe del il 2014.

                                     

Ho ascoltato molta gente lamentarsi, sia in strada che on line. Cittadini che non sanno come fare per arrivare a fine mese, persone che nemmeno pensano al natale ed ai regali, ma solo alla propria sopravvivenza. Un paese dove le opportunità sono scarse, dove vige un baronato incredibile, dove la burocrazie è interminabile e le tasse strozzano le piccole attività. Insomma: niente diritti, poco lavoro (e mal curato), impossibilità di costruire qualcosa di solido. Dipendenti che con quello che guadagnano non riescono neppure a pagare le tasse. E oltretutto vengono additati come evasori, o multati per non aver potuto rispettare i tempi di scadenza.
Intanto l’intero sistema di tassazione italiano rischia di saltare perché sempre più Giuristi sostengono che le tasse sulla casa (almeno sulla prima) sono illegittime e anticostituzionali.
La scelta della giunta Sala di non cercare la via per inserire nel bilancio entrate straordinarie, oggi viene pagata da tutta la cittadinanza con tariffe sproporzionate rispetto ai servizi resi dal Comune e dalle sue municipalizzate.
Caro Babbo Natale, non è mai facile scriverti, ma quest’anno è quasi impossibile. Si fa presto a dire “giocattolo”, “salute” e “pace nel mondo”, poiché da queste parti le cose sono assai più complicate.
In molte famiglie italiane è quasi impossibile pronunciare la parola “giocattolo”, poiché i bambini vedono i nonni che, dopo aver lavorato una vita intera, vengono progressivamente defraudati delle loro già misere pensioni; vedono i genitori arrancare verso la fine del mese, dilapidando il denaro per nutrire quell’insaziabile mostro a più teste chiamato Parlamento, chiamato Regione, Provincia, Comune, chiamato Istituzione pubblica. In Italia, al netto della crisi che è mondiale, non si vede la benché minima attitudine a cambiare realmente le cose, a sradicare le (male) abitudini che ci contraddistinguono agli occhi del mondo e che ci hanno condotto sin quasi al baratro. Mi riferisco alla cultura dell’individualismo, dell’egoismo, del menefreghismo, della superficialità che poi si traducono nel clientelismo,nelle tangenti, nella politica poco attenta al cittadino ( tanto per citare alcune conseguenze)…in tutti quegli scandali che hanno poi reso il nostro Paese lo zimbello di mezzo mondo. Sono convinto che il nostro Paese abbia delle potenzialità enormi ma che ci voglia un terremoto culturale per farlo funzionare.
La propaganda di regime ha iniziato a imbonire gli italiani dicendo una bugia sulla diminuzione delle tasse. La pressione fiscale nel 2014 è aumentata ed aumenterà anche nel prossimo biennio. I cittadini e le piccole e medie imprese sanno che la realtà è dura, stanno facendo i conti con l'aumento degli acconti Ires, Irap, Irpef, con la Tares e ancora Accise e Tari oltre alla riduzione delle aliquote sulle spese detraibili e per non tralasciare l'aumento dei bolli auto. A Bracciano c'è stato un aggravio di costi per i cittadini pari al 20% tra le vecchie tariffe 2013 e la nuove tariffe del il 2014.
Ho ascoltato molta gente lamentarsi, sia in strada che on line. Cittadini che non sanno come fare per arrivare a fine mese, persone che nemmeno pensano al natale ed ai regali, ma solo alla propria sopravvivenza. Un paese dove le opportunità sono scarse, dove vige un baronato incredibile, dove la burocrazie è interminabile e le tasse strozzano le piccole attività. Insomma: niente diritti, poco lavoro (e mal curato), impossibilità di costruire qualcosa di solido. Dipendenti che con quello che guadagnano non riescono neppure a pagare le tasse. E oltretutto vengono additati come evasori, o multati per non aver potuto rispettare i tempi di scadenza.
Intanto l’intero sistema di tassazione italiano rischia di saltare perché sempre più Giuristi sostengono che le tasse sulla casa (almeno sulla prima) sono illegittime e anticostituzionali.
La scelta della giunta Sala di non cercare la via per inserire nel bilancio entrate straordinarie, oggi viene pagata da tutta la cittadinanza con tariffe sproporzionate rispetto ai servizi resi dal Comune e dalle sue municipalizzate.

Non è possibile avere gente che “si mangia” tutte le risorse e costringere il 90% delle persone a patire le pene dell’inferno. Non possiamo condannare gli innocenti per colpe non loro. Dobbiamo intervenire sui colpevoli.

Sulla loro immoralità! 
Un grande abbraccio a tutti i braccianesi in grande difficoltà. 
Un Cittadino

giovedì 20 novembre 2014

UN'EUROPA SENZA IPOCRISIE: intervista con...

UN'EUROPA SENZA IPOCRISIE: intervista con il giornalista Enrico Ciccarelli. 

Sarà messa in onda sulle emittenti locali del circuito Italian Television Network, oltre alla pugliese Antenna Sud e alla piemontese Telegranda, nella puntata che verrà distribuita lunedì 1° dicembre.

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