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lunedì 11 maggio 2015

Mammografie

Roberto Fico Parlamentare M5S

Chi oggi si riempie la bocca di dichiarazioni vergognosamente perbeniste sui tumori, farebbe molto meglio a tacere per provare a conservare un briciolo di dignità. Da trent'anni, in Campania come in molte altre regioni italiane, migliaia di cittadini denunciano gli sversamenti illeciti di rifiuti tossici, e mai nessuno ha mosso un dito per risolvere questa situazione disastrosa. Sono rimaste solo urla di dolore al vento. Inascoltate da chi avrebbe dovuto sentire la responsabilità di fare qualcosa di fronte a migliaia di bambini e adulti ammalati e morti per ogni tipo di tumore. E oggi c'è chi ha la presunzione di parlare! Ricordiamoci che anni fa il professore Veronesi, ospite di Fabio Fazio, ebbe il coraggio di dire che la presenza di un inceneritore non incide in alcun modo sulla salute della popolazione che abita nelle vicinanze. Incidenza "zero", disse. Ma se andiamo a vedere chi finanzia la sua fondazione, scopriamo che Veronesi riceve soldi da una multinazionale, Veolia, che costruisce e gestisce gli inceneritori. Vergogna! Noi pretendiamo trasparenza su tutto e vogliamo comprendere e combattere ogni conflitto di interesse che c'è nella sanità italiana. Il malato oggi viene trattato come un affare, un business. Il nostro Paese muore, muore letteralmente, sui conflitti di interesse. Pretendere leggi appropriate in questi settori è una richiesta così stramba, così grave, secondo voi? Perché gli intellettuali che nel nostro Paese amano tanto farsi intervistare dai quotidiani nazionali non pronunciano mai una parola in difesa delle persone in difficoltà? Stanno invece sempre dalla parte di questo sistema che non rappresenta più nessuno se non loro stessi. E allora noi siamo qui anche per smascherare gli inganni a cui ci hanno abituati e abbattere i santuari che reggono il meccanismo. Ora il governo disquisisce di tumori e mammografie, ma è lo stesso che autorizza la ricerca e l'estrazione del petrolio in Italia, che non investe un euro nelle energie rinnovabili, che dirotta i soldi per le bonifiche delle terre inquinate verso l'Expo. Di fronte a queste assurdità mi monta una rabbia così forte in petto ed è per questo che vi dico che non ci fermeremo davanti a niente. E ora prendete questo post, tagliatelo, strumentalizzatelo e, mi raccomando, non parlate mai seriamente dei tumori e di tutte le contraddizioni che questo Paese ha nella Sanità come in tutti gli altri settori. Voi rimanete così come siete, immobili, uguali a voi stessi, noi andremo avanti.
Il Consiglio dei Ministri ha varato la legge di stabilità 2015. Ulteriori tagli lineari su Ministeri (4 miliardi), Regioni (4 miliardi) ed Enti locali (1,2 miliardi) a copertura della riduzione fiscale.

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MAMMOGRAFIE, VOGLIAMO DAVVERO PARLARNE? Bene, leggetevi questo estratto (PAG. 16) dalla rivista distribuita ieri in tutte le piazze italiane da AIRC (ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA RICERCA SUL CANCRO" che mette in guardia contro l'ABUSO DI MAMMOGRAFIE confermandone l'utilità solo "DOPO I 50 ANNI" e affermando che, sulle donne più giovani, la questione è discussa perchè la mammografia in età giovanile "porterebbe a una SOVRADIAGNOSI". Le parole di Beppe erano espressamente rivolte al conflitto di interessi. Una polemica creata ad arte dai media di regime. Qui le sue dichiarazioni: "Allora capisci che Veronesi va in Televisione a dire che bisogna fare le mammografie perché la General Electric fa i mammografi probabilmente gli da una sovvenzione nella sua fondazione, allora capisci perchè hanno questi comportamenti. Allora, quando ci sono e si realizzano i conflitti d’interesse li fermi e li dai delle multe di miliardi di dollari come fanno negli Stati Uniti. Quando tu metti una cosa aperta che vai a vedere e vedi che c’è un’attinenza…"







Sanità 
Il Governo Renzi gioca sporco . I tagli lineari della spending review avranno pesanti ricadute sulla spesa sociale e sulle misure di welfare previste ai vari livelli dello Stato.
La salute si tocca, i diritti pure. La Lorenzin aveva puntato i piedi: no alla riduzione del 3%. Prima di lei tutti i senatori Pd della Commissione Salute avevano chiesto al loro segretario che “il settore sia al centro dell’azione di governo”. Lui non ha dato retta né al ministro né ai parlamentari della sua maggioranza. Così la cifra in tabella alla voce Ministero della Salute è di 11,3 milioni, tagli che saliranno a 33,3 nel giro di tre anni. La parte del leone la farà il settore della prevenzione con quasi 11 milioni di euro per i prossimi tre anni. La conferma contabile, finalmente, che l’emergenza Ebola non c’è e non ci sarà fino a tutto il 2017. Dopo si vedrà. A seguire il dicastero dei Trasporti con 11,2 milioni di euro per i prossimi tre anni. Otto milioni, giusto per non dimenticarsi dei più deboli, arrivano dal capitolo “diritto alla mobilità”. Pure il ministero del Lavoro viene tagliato: la sforbiciata è di 4,6 milioni nel 2015. Se poi tocca mettere in piedi la riforma dei centri per l’impiego pazienza, si dirà che mancano i soldi.


Se 'mafia Capitale'

Se 'mafia Capitale' fosse solo di destra o solo di sinistra, sarebbe più facile da combattere. Invece, gli affari rossi e quelli neri si mescolano e diventano verdi: il colore dei soldi. Leggendo il nuovo libro "I re di Roma"‪#‎MafiaCapitale‬ e ‪#‎MafiaDiProvincia‬ si arriva poi direttamente su Wikipedia, dove molti di voi cittadini dovreste informarvi.
Di seguito un breve passaggio:
Il 17 aprile 2015 il pentito Carmelo D'Amico dice: “Angelino Alfano è stato portato da Cosa nostra che lo ha prima votato ad Agrigento, ma anche dopo. Poi Alfano ha voltato le spalle ai boss facendo leggi come il 41 bis e sulla confisca dei beni”. “Cosa nostra ha votato anche Schifani, poi hanno voltato le spalle, e la mafia non ha votato più Forza Italia”. “I boss votavano tutti Forza Italia, perché Berlusconi era una pedina di Dell’UtriRiinaProvenzano e dei Servizi. Forza Italia è nata perché l’hanno voluta loro”. “All’epoca i politici hanno fatto accordi con Cosa nostra, poi quando hanno visto che tutti i collaboratori di giustizia che sapevano non hanno parlato, si sono messi contro Cosa nostra, facendo leggi speciali, dicendo che volevano distruggere la mafia”. D’Amico racconta inoltre che a Barcellona Pozzo di Gotto era presente una loggia massonica: “Ne facevano parte uomini d’onore, avvocati e politici, e la comandava il senatore Domenico Nania: a questa apparteneva ancheDell’Utri”. (Nino Rotolo) “Mi raccontò che i servizi avevano fatto sparire dal covo di Riina un codice di comunicazione per mettersi in contatto con politici e gli stessi agenti dei servizi”. “Mi disse anche che Provenzano era protetto dal Ros e dai Servizi e non si è mai spostato da Palermo, tranne quando andò ad operarsi di tumore alla prostata in Francia”. “Rotolo ne parlava con Vincenzo Galatolo: all’inizio non lo chiamavano per nome, ma lo definivano cane randagio, poi io chiesi di chi parlavano e mi risposero che si trattava di Di Matteo, e che aspettavano da un momento all’altro la notizia dell’attentato”. “Era stabilito che il dottor Di Matteo doveva morire – ha aggiunto D’Amico – Rotolo mi ha raccontato che i servizi segreti volevano morto prima il dottor Antonio Ingroia, poi Di Matteo. E siccome Provenzano non voleva più le bombe, dovevamo morire con un agguato”. “A volere la morte di Di Matteo erano sia Cosa Nostra che i Servizi perché stava arrivando a svelare i rapporti dei Servizi come fece a suo tempo il dottor Giovanni Falcone”. “Io dovevo uscire da lì a poco dal carcere e si parlava di delegare me per portare avanti questa cosa”. A proposito dei servizi segreti afferma: “Arrivano dappertutto ed è per questo che altri pentiti come Giovanni Brusca e Nino Giuffré non raccontano tutto quello che sanno sui mandanti esterni delle stragi”. “I servizi organizzano anche finti suicidi in carcere: per questo voglio chiarire che io godo di ottima salute e non ho nessuna intenzione di suicidarmi”.[156]
Il 7 maggio 2015 il boss pentito Vito Galatolo dice: "Quando sapemmo che l'artificiere che doveva partecipare all'attentato al pm Di Matteo non era di Cosa Nostra, capimmo che dietro al piano c'erano soggetti estranei alla mafia, apparati dello Stato, come nelle stragi del '92. Matteo Messina Denaro ci rassicurò scrivendoci che comunque avevamo le giuste coperture.", "Cosa Nostra quantificò in 500 mila euro la somma necessaria per mettere in atto l'attentato nei confronti del Pm Di Matteo. La fase operativa era giunta, tra dicembre 2012 e i primi del 2013, ad uno stadio molto avanzato. Biondino aveva comprato il tritolo tramite i calabresi. Io l'ho visto personalmente, in due fusti.", "Di Matteo si stava intromettendo in un processo che non doveva neanche iniziare, quello sui rapporti tra Stato e mafia. E si doveva fermare perchè non doveva scoprire certe situazioni.", "C'era un via-vai di agenti dei Servizi segreti nelle carceri per avere contatti con capimafia al 41 bis. Uno che ci parlava spesso era Nino Cinà.".[157]

sabato 9 maggio 2015

Le Bugie del Sindaco Sala

     
Una buona notizia, per il Padre Pio e per i bisogni di sanità dei cittadini..
Ma oltre che il protocollo del Comune di Bracciano non godrebbe di fede pubblica, anche le buone notizie, vengono contorte nei confronti della fede pubblica?
Siamo contenti per il passo indietro del Commissario ad acta Zingaretti, e per il nuovo Decreto che darà definitivo respiro all'Ospedale, ma guardate da quale proposta ha preso spunto, e che non viene per nulla menzionata, dal primo cittadino? Certamente, il ricorso al Tar, ha fatto riflettere la Regione Lazio nella scelta di fare un passo indietro, ma la proposta per il salvataggio della struttura, è stata presa da esempio, quella di un gruppo di cittadini, come noi, in collaborazione, con dei medici del Padre Pio.
Una "chiosa" finale : come sempre ci sono molti che fanno "fatti" ed alcuni che declamano solamente "di averli fatti al posto loro".
Versioni integrali della mozione, da leggere: http://www.youblisher.com/p/1045520-Mozione-Salva-Padre-Pio-Cittadini-di-Bracciano-in-Movimento/
https://docs.google.com/viewer?url=http%3A%2F%2Fatticrl.regione.lazio.it%2Fallegati%2Fmozioni%2FTESTI_PROPOSTI%2F266.pdf







domenica 3 maggio 2015

speculazioni edilizie velocissime, nel paesello di Bracciano

          ---------------------------------Esprimiamo Piena Solidarietà --------------------------------------



«Una "casta" politica litigiosa attenta solo a salvaguardare i propri privilegi, ha approvato negli anni, manovre di speculazioni edilizie velocissime, nel paesello di Bracciano. Ma è un "miracolo a metà", con un risvolto iniquo e vergognoso, che dà la misura della pochezza di questa classe politica. Che da una parte vede, chi ci specula, e dall'altra chi denuncia il violato. Si chiedono pesanti sacrifici ai cittadini, ma la politica non ci rimette un solo euro»
Il numero delle famiglie con un accettabile tenore di vita è ormai inferiore al 25 per cento, mentre il 53 per cento si vede costretto a spendere integralmente il reddito o a utilizzare i risparmi. Quasi due famiglie su dieci avrebbe fatto ricorso a prestiti o «al credito al consumo» per fare acquisti e il 47 per cento ha avuto difficoltà a pagare il canone d’affitto o le rate di mutui o prestiti. Tutto questo si aggiungono cause, ricorsi e querele, contro i denuncianti e contro gli speculatori edilizi. Il tutto solo per mantenere quella dignità di un tetto sulla testa, fatto con sacrifici. Esempi di questo genere, li vediamo ovunque, a partire dalla lottizazione la Lobbra, Santo Celso, Bracciano Nuova, Montebello, Prato Giardino ecc...
Ma dei danni economici, che ricevono i Cittadini di Bracciano mai nessuno ne parla...........

-----------------------------------Esprimiamo Piena Solidarietà --------------------------------------

 Gli abusi edilizi sono da sempre i nodi cruciali dell'illegalità, del ricatto politico, dell'abuso di potere e di gestione, della discrezionalità, del mancato diritto.

Ci rimettono sempre i più deboli, persone che con grandi sacrifici, hanno ottenuto due soldi, per costruirsi un tetto.

sabato 2 maggio 2015

Procedimento penale 2036/10 al Comune di Bracciano


Dove era la Politica di Bracciano, dalla Maggioranza con il Sindaco e i suoi Assessori, e l'opposizione? Qui non si tratta di bandiere, ma di un reato Penale, dove una dipendente è stata archiviata, " dandole la ragione " . Perché nessuno ha protetto la dipendente e non ha denunciato per Obbligo la verità?

Dal procedimento penale 2036/10 risultava da tempo una denuncia sulle discrasie del registro protocollo....Ad ammetterlo...
Posted by Gerardo Barbarulo on Sabato 2 maggio 2015

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