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giovedì 7 gennaio 2016

Le falsità e il leggero sentore della calunnia sulle primarie del Meetup di Bracciano

Questa è la storia:  sin dai primi giorni del mese di Dicembre 2015, in diverse occasioni , tramite social network come Facebook, Blogger e all’evento dell’inaugurazione dell’Info Point, furono pubblicizzate le comunarie “primarie”, senza nascondere nulla alla cittadinanza.



                                               ++++++Attenzione++++++
Per utilizzare in modo corretto questa dichiarazione stampa, è opportuno cliccare tutte le parole "SOTTOLINEATE" per verificare i link documentati.

http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/bracciano/ ed in particolare il  giorno 12/12/2015 in occasione dell’inaugurazione dell’Info-point di Bracciano 5S avevamo annunciato che  nel più breve tempo possibile si sarebbero svolte le Primarie per la scelta del candidato Sindaco e la contemporanea creazione delle liste in vista delle prossime elezioni amministrative   In tal modo abbiamo sensibilizzato gli iscritti e  gli attivisti che maggiormente nei mesi ed anni passati si erano spesi in azioni che si erano rese necessarie per affrontare i numerosi problemi dei quali   la cittadinanza. .è stata vittima.

Successivamente,nel pieno rispetto delle regole,abbiamo provveduto a  pubblicare :  l'evento nel Blog.


*con e-mail inviata agli iscritti




(con anticipo di 25 ore ), il 19/12/2015 sono stati resi noti : il giorno, l’ora ed il luogo dell’evento, che poi si è svolto regolarmente il 20/12/2015 con ampia partecipazione degli interessati aventi diritto.

Il giorno 20 Dicembre 2015, alle ore 14:00, presso il Business Center in Via dei lecci n. 67, Bracciano (RM) a porte aperte, con bandiera del Movimento esposta fronte strada.

Sono intervenuti 50 Cittadini, di cui 41 aventi diritto al voto essendo certificati al Blog  http://www.beppegrillo.it/movimento e gli altri 9 sono rimasti come pubblico.

Per l'accesso alle operazioni di voto, abbiamo chiesto opportunamente la stampa del proprio profilo così come appare sul blog di Beppe Grillo, e verificato l'iscrizione al Meetup online dove alcuni degli intervenuti hanno provveduto ad iscriversi prima dell'inizio delle operazioni di voto, rispettando così la richiesta del gruppo. 

Alle votazioni del capolista sono intervenuti 41 aventi diritto al voto, utilizzando come domanda iniziale rivolta verso l'aula fatta dal conduttore elettorale: 
                           "Chi vorreste voi come candito capolista?"  
Questa nota con voto palese contraddistingue la democrazia del Movimento 5 stelle, dove è da sempre a favore, per evitarne gli inciuci.
Prosegue la partecipazione alle primarie per la scelta dei successivi candidati, che a differenza dei partiti, decidono sempre i cittadini.
 "Nelle successive votazioni dei consiglieri che si sono proposti in lista, erano presenti 35 cittadini aventi diritto al voto, mentre in 6 si sono allontanati spontaneamente."


"Le decisioni sono assunte a maggioranza dei votanti.
Le votazioni sono valide indipendentemente dal numero dei votanti, salvo che per le votazioni su modifiche al regolamento od al programma, argomenti per i quali è richiesta la partecipazione al voto di almeno un terzo degli iscritti. Nel caso partecipi alla votazione un numero inferiore di iscritti, la votazione può essere ripetuta, a richiesta del capo politico del MoVimento 5 Stelle o di almeno il 20% degli iscritti, mediante la procedura prevista nel link: www.beppegrillo.it/movimento/regolamento/8.html. In quest'ultimo caso la votazione è valida indipendentemente dal numero dei votanti." SINO A QUI I FATTI COME SI SONO SVOLTI". 
A questo punto se il nostro imperterrito seminatore di calunnie  pensa che peessere del M5S basta essere votati o candidarsi, commette un grave errore:: il M5S bisogna viverlo anche quando la luce e' spenta anche quando sei da solo anche quando nessuno ti vede!
I partecipanti sono coloro che partecipano, non coloro che sono iscritti, tuttavia chi partecipa alle riunioni ed è attivo sul territorio, anche a livello sociale, è attivamente parte del Movimento. Chi si limita a scorrere le pagine Facebook, limitandosi a condividere articoli e piccoli interventi scritti, è al massimo un simpatizzante, ch iinvece  pur essendo iscritto si limita a criticare il M5S sottolineandone i presunti errori come lo vogliamo definire?

  • - in realtà, anche i nostri detrattori hanno ricevute risposte: ma è stato del tutto inutile, evidentemente per costoro il cavallo bianco di Napoleone è nero ;vedi regole del blog del Movimento Cinque Stelle a maggior chiarimento di seguito trascritte:
  • Non sono ammesse persone che sono tesserate con partiti e non dovrà avere assolto in precedenza più di un mandato elettorale, a livello centrale o locale, a prescindere dalla circoscrizione nella quale presenta la propria candidatura; 
  • Ogni candidato non dovrà avere riportato sentenze di condanna in sede penale, anche non definitive;
  •  Sono da evitare persone che fanno parte di famiglie storiche che hanno legami ad interessi personali o compromessi di altro genere, ma siccome i nostri detrattori sono mancanti d’informazioni e privi di acume, si sono accaniti e non hanno capito il senso del cambiamento che contraddistingue il MoVimento 5 stelle;
  • Ogni candidato dovrà risiedere nella circoscrizione del Comune per il quale intende avanzare la propria candidatura. Per le elezioni comunali dei capoluoghi di provincia, i candidati potranno risiedere in uno dei comuni appartenenti a quella provincia, ad eccezione del capolista;
  • Il MoVimento 5 Stelle è una libera associazione di cittadini. Non è un partito politico nè si intende che lo diventi in futuro. Non ideologie di sinistra o di destra, ma idee. Vuole realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità dei cittadini il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi;

Spargere fango sul M5S? È inutile!

Vi fa perdere tempo, sonno e salute. Non vi crede più nessuno.
#PoliticantiStateSereni : è la Democrazia che ve lo chiede, la Legalità, e soprattutto l'Onestà. La politica non può essere un lavoro, ma deve tornare ad essere una vocazione volontaria a breve periodo. Massimo due mandati, niente inciuci, intrallazzi o infiltrazioni di politicanti; e sopratutto restituire la cosa pubblica al cittadino, legittimo proprietario perché unico contribuente.

Tutte le pagine o account di facebook che spargono falsità nel tentativo di infangare il Movimento 5S, hanno un unico denominatore:amicizie in comune con politicanti di sinistra e destra, tutti uniti contro il cambiamento che sconvolgerebbe gli equilibri esistenti.

Ma di che cosa avete paura? Della VERITA'  o  dell'ONESTA' ?

Prima Falsità che ha fatto il giro del web e del paese, ecco la smentita.  Controllate i membri del Meetup, inoltre è stato sconfessato dalla persona citata. 

Seconda Falsità che ha fatto il giro del web, del paese e delle testate giornalistiche on line:

Account falsi di amicizie in comune con politicanti di sinistra e destra,

 Primo blog piddino, primo Politicante braccianese,secondo Politicante braccianese, Pagina piddina braccianese,

Secondo blog piddino e addirittura nazionale, dopo di lui c'è solo l'Unità.

Ora delle domande sorgono spontanee, siete davvero sicuri di conoscere le modalità del Movimento 5 stelle?
Spargere calunnie cercando di sporcare l'operato del Movimento, serve a qualcuno? Non sarà il caso che guardate dentro casa vostra è riflettete su cosa vi è accaduto e vi accadrà?
Ma con quale coraggio vi presenterete alle prossime elezioni amministrative proponendo alla cittadinanza quelle stesse persone appartenenti a quelle stesse famiglie legate da vincoli di parentela, ed affari di ogni genere, le quali, hanno procurato danni irreparabili alla città negli ultimi vent'anni............

"Gabrielli scioglie il comune di Bracciano. E’ scandalo appalti"

 Diritti della persona che l’ordinamento tutela attraverso la previsione di reati come l’ingiuria (art. 594 c.p.) e la diffamazione (art. 595 c.p.) e , nel conflitto tra manifestazione del pensiero e diritto inviolabile, è sempre quest’ultimo a prevalere.
-diritto di cronaca, quest’ultima si configura correttamente soltanto quando vi  concorrono i seguenti tre requisiti: a) la verità dei fatti (oggettiva o “putativa”); b) l’interesse pubblico alla notizia; c) la continenza formale, ossia la corretta e civile esposizione dei fatti.
-In assenza anche di uno solo di questi requisiti, il diritto inviolabile risorge in tutta la sua pienezza, rendendo illecita la manifestazione di pensiero.

sabato 2 gennaio 2016

COME SI È ARRIVATI ALLA DELIBERA 727, CHE REVOCA L'ABBUONO PER IL FONDO DELLA MESSA IN SICUREZZA?


Ci piace pensare che il bene dei cittadini sia sopra i giochi della politica. D'altro canto non  siamo soliti prenderci meriti altrui, anche perché siamo abituati a parlare del nostro lavoro con in mano i relativi documenti. Proprio per questo quindi, se da un lato non siamo disposti a prenderci “in toto” i meriti della caduta della Giunta Comunale di Bracciano, dall'altro va anche detto che alcuni dettagli, nonostante i racconti che qualcuno fa attraverso i giornali, meritano di essere rettificati.  I fatti accaduti non sono il frutto del lavoro né di un singolo, né di una sola forza.
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Delibera Regione Lazio 727
Come avevamo purtroppo previsto da tempo, anche l'abbuono dei dieci milioni di euro è andato perduto. Questo è il regalo di Natale per i cittadini  di Bracciano da parte della giunta regionale la quale, con la delibera di giunta n. 727 del 14 dicembre c.a. revoca il provvedimento preso nel mese di Luglio 2015 con delibera n. 370. Quest’ultima avrebbe risarcito il Comune di Bracciano, per non essersi fatto carico della gestione “post mortem” dell’invaso di discarica nel periodo precedente al 2004, riconoscendo allo stesso una somma di 10,3 milioni di euro. Già in quest’atto la Regione Lazio fece un passo indietro rispetto a precedenti disposizioni come la delibera regionale n. 317. La Giunta Regionale non ritenne percorribile la strada individuata, ovverosia l'abbuono di quest’importo a sconto dell’Ecotassa, tuttavia affermò altresì che sarebbe stata trovata una modalità risarcitoria alternativa.
Nella successiva delibera  n. 370 la stessa Giunta Regionale definì l'iter risarcitorio  per la gestione “post mortem” con il trasferimento dei 10,3 milioni di Euro in tre versamenti: circa 6 milioni di euro sarebbero dovuti entrare nel 2015, e 2,2 milioni rispettivamente nel 2016 e 2017.
Oggi arriva un ulteriore dietrofront, forse definitivo.
Seguiamo da lungo tempo le vicissitudini del fondo “post mortem” e gli interventi della Regione Lazio, poiché dalla consultazione degli atti pubblici molti punti restano, a nostro avviso, ancora da chiarire. La nostra prima denuncia delle delibere n.317 e n.370 è visibile qui: http://www.terzobinario.it/il-comitato-cittadini-di-bracciano-in-movimento-presenta-un-esposto-sulla-posizione-debitoria-verso-lerario-della-bracciano-ambiente/78881 :
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Esposto Alla Guardia Di Finanza, Autorità Nazionale Anticorruzione,
Procuratore della Repubblica Giuseppe Pignatone
Senza allentare la presa, in seguito abbiamo presentate altre interrogazioni parlamentari sul “capping” di Cupinoro. A seguito di una attenta analisi dei fatti nel loro divenire e dei documenti scoprimmo che in realtà in quel progetto si nascondeva la possibilità per la ex amministrazione di andare a recuperare denaro per coprire l'ammanco nelle casse comunali, creando però ulteriore danno ambientale: Infatti nel progetto “capping” presentato dalla Bracciano Ambiente e nei disegni tecnici, “scompare” la cava sequestrata (chiamata Vaira 1), che avrebbe così finito per accogliere altre migliaia di tonnellate di rifiuti, in barba a qualunque regola di legge: (http://www.terzobinario.it/cupinoro-il-m5s-presenta-interrogazione-parlamentare/76755).
Ancora: attraverso le due delibere di Giunta Regionale n. 317/2014 e n. 370/2015, l'amministrazione cercò di coprire sia l'utilizzo del fondo “post mortem”, sia il mancato versamento dell'ecotassa, come denunciato anche durante l'interrogazione in Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti - riportiamo qui un pezzo della trascrizione dell'audizione:
- il Comitato Cittadini di Bracciano in Movimento-  
"Il comune di Bracciano voleva rispondere alla Corte dei conti con la delibera n. 317 del 30 maggio 2014 della Regione Lazio (trasformata poi in Delibera n. 370  del 21/07/2015), ovvero l'abbuono di 10,4 milioni del fondo post mortem; voleva, inoltre, per la ecotassa, presentare alla Corte dei conti una delibera che era stata studiata solo per il fondo post mortem e non per la ecotassa stessa. Purtroppo è così, infatti ha risposto anche la Corte dei conti in relazione a questa denuncia che abbiamo fatto noi, essendo la sua risposta proprio quella: la ecotassa è la delibera n. 317 del 2014 della Regione Lazio. Se però la ecotassa è la delibera n. 317, allora questa delibera non era per il fondo post mortem e questa è la domanda che abbiamo fatto alla Corte dei conti, perché non potevano figurare i 10 milioni sia per l'uno che per l'altro !"
Oppure:http://movimento5stellebracciano.blogspot.it/2015/07/commissione-parlamentare-di-inchiesta.html#.VokQdPnhCUk

Tesi evidentemente tutt'altro che campata in aria, visto che il 21/07/2015 arriva la delibera regionale n. 370, che rettifica il risarcimento al Comune di Bracciano, riferendolo alla gestione “ post mortem” dell’invaso di discarica antecedente al 2004.
Né il Comune di Bracciano né la Regione Lazio accantonarono il progetto di "sanare" (in modo improprio) il fondo “post mortem” scomparso: abbiamo ritrovato l'abbuono concesso con la delibera n. 370 nel bilancio pluriennale del Comune di Bracciano (2 settembre 2015). In questo frangente scoprimmo che anche i Revisori dei Conti del Comune di Bracciano richiedevano una manovra correttiva, dichiarando che l'abbuono di 10,3 milioni di euro concesso con la delibera n. 370, doveva essere "vincolato fino alla definitiva pronuncia del Tribunale Fallimentare di Civitavecchia, in quanto lo stesso Ente nel caso venisse dichiarato in fallimento della società [Bracciano Ambiente, N.d.R.] potrebbe ritrovarsi nelle condizioni di dover far fronte alla massa passiva della stessa e dover porre in sicurezza la discarica da rischi ambientali", prefigurando così la situazione nella quale oggi si trova il Comune stesso.
Così, di nuovo, esponemmo alla Corte dei Conti, al Tribunale di Civitavecchia, al Prefetto ed alla GdF anche il caso dell'abbuono del DGR n.370 (insieme ad altre osservazioni), che veniva computato nel bilancio preventivo anziché essere accantonato, così come richiesto dai Revisori dei Conti, nonché dal buonsenso e dalla prudenza, e che andava così a ripianare in maniera a nostro avviso illegittima il bilancio Comunale (visibile a questo link: http://www.terzobinario.it/bilancio-del-comune-di-bracciano-il-m5s-chiama-in-causa-corte-dei-conti-tribunale-prefetto-e-gdf/77904).
A questo punto, proponiamo due domande: non sembra singolare l'atteggiamento della Regione Lazio, che prima si era dimostrata talmente collaborativa da stanziare a tempo di record 10,3 milioni di euro di abbuono, per poi fare dietrofront davanti allo scandalo comunale che ha portato al commissariamento? E chi aveva ragione affermando che i conti non tornavano?


Cittadini di Bracciano in MoVimento

mercoledì 30 dicembre 2015

DA CASERTA AL LAZIO: ECCO CHI DETIENE IL MONOPOLIO DELLE FARMACIE PUBBLICHE

DA CASERTA AL LAZIO: ECCO CHI DETIENE IL MONOPOLIO DELLE FARMACIE PUBBLICHE
30/12/2015 9.29.00
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Anche l'associazione antimafia Antonino Caponnetto ha denunciato l'intera vicenda presentando un esposto a tutte le prefetture del Lazio
di Chiara Rai - Ivan Galea - Alberto De Marchis - Angelo Parca
Nel Lazio le nuove farmacie comunali di Bracciano, Gaeta e Castel Madama saranno gestite da privati di Caserta e dintorni che partiti dalla loro terra hanno tirato sù un impero tanto da vantare il monopolio delle farmacie di oltre 24 Comuni campani. Adesso si mira al Lazio a tal punto che le farmacie pubbliche previste nei tre Comuni laziali rimangono di fatto pubbliche soltanto sulla carta perché in realtà sono controllate da alcuni casertani che ne detengono l’80% della proprietà attraverso un giro societario tra cui, anche se non direttamente, figura anche il farmacista simbolo dell’anticamorra Luigi Mascolo al quale la criminalità organizzata uccise il padre.
L’ingresso dei casertani nel Lazio L’ingresso di questi signori inizia con i primi passi mossi da Bracciano Comune alle porte nord di Roma che di recente è stato commissariato a seguito della dimissione di massa di 10 consiglieri di maggioranza più il sindaco Pd Giuliano Sala. La fuga dalle poltrone è avvenuta pochi giorni dopo una perquisizione dei carabinieri in Comune, allargata alle case di alcuni imprenditori perché la Procura di Civitavecchia ha rilevato irregolarità in alcuni appalti pubblici.
Dunque succede che Bracciano vende la farmacia comunale nel 2013 e nel 2014 gli viene in mente di riaprine una nuova tant’è che ottiene le autorizzazioni dalla Regione Lazio e con delibera di consiglio comunale in accordo col Comune di Gaeta capofila costituisce un consorzio intercomunale denominato Coifal.
L’anomalia della gara indetta dal consorzio di Comuni Ma da qui la storia s’infittisce di ombre perché questo consorzio indice un bando per affidare la gestione dei servizi delle farmacie nonché i costi vivi per l’apertura delle stesse. L’intento della gara è trovare un partner privato che insieme al consorzio Coifal costituisca una società mista, dove il privato deterrà ben l'80% di quote, che di fatto avrà in mano tutte le attività del servizio farmaceutico dei comuni consorziati . Fin qui tutto chiaro se non fosse che il consorzio pubblico Coifal a giugno 2015 indice la gara e a vincerla è una società che si costituisce subito dopo la pubblicazione del bando. La fortunata partecipante si chiama Servizi Farmaceutici Integrati Srl e si costituisce per l’appunto soltanto il 9 Luglio 2015. Quest’ultima - Servizi Farmaceutici Integrati Srl -  rappresenta il privato che insieme al Coifal andrà a costituire la Laziofarma-Farmacie Pubbliche Laziale SpA., società a capitale misto.
Ed ecco che compaiono i soliti noti. Questo neo privato, la Servizi Farmaceutici Integrati Srl è controllato dalla società Mages Srl che ne detiene il 100% delle quote.
L’anello di congiunzione tra Campania e Lazio Mages srl è nient’altro che l’anello di congiunzione tra la Campania e il Lazio, si trova esattamente al centro della galassia societaria che abbiamo esplorato e che abbiamo descritto nel grafico allegato a questo articolo.
 
In Campania questo “scandalo”delle farmacie ha riempito le cronache Ciò che non si sapeva è che la mano campana sia arrivata oltre le porte di Roma. La società Mages Srl con sede legale a Caserta, controlla quindi il 100% della società Servizi Farmaceutici Integrati Srl che a sua volta detiene l'80% della partecipazione in Laziofarma Spa.

Lo scandalo delle farmacie in Campania Il gemello campano del consorzio Coifal si chiama Ciss ma nella terra madre la musica è più pesante. In Campania sia a Cellole come a Sessa Aurunca la stampa locale parla di un assodato cerchio politico-amministrativo lobbistico delle farmacie comunali, portando come esempio la seconda farmacia di Cellole, che nel 2014, sarebbe stata “affidata in gestione” all'Incofarma, di cui l'allora assessore ai Lavori Pubblici di Sessa Aurunca Lorenzo Di Iorio era Amministratore Delegato. Di Iorio poi si è dimesso da AD a fine 2014.
La scoperta è che Di Iorio figura comproprietario delle quote della società Gess Srl insieme ad un certo Renato Esposito domiciliato a Sessa Aurunca. La Gess srl a sua volta detiene le quote della Soc.i.ge.ss srl che altri non è che il privato che etiene il 75% della società mista INCO.FARMA che gestisce le farmacie di 24 comuni della Campania.
Di Iorio notoriamente è legato al farmacista simbolo dell’anticamorra Luigi Mascolo che con lo stesso ha fatto anche politica. Luigi Mascolo ha una società denominata Compagnia Europea di Smaltimento Farmaci srl insieme a Massimo Cox che a sua volta detiene il 50 % delle quote della Mages Srl che a sua volta controlla il 100% della società Servizi Farmaceutici Integrati Srl che andrà a costituire in quota 80% insieme al consorzio pubblico Coifal in quota 20% la  Laziofarma Spa. Inoltre sempre Luigi Mascolo detiene il 100% della società Farm Mascolo srl che si occupa di commercio di prodotti farmaceutici.
Esposti e interrogazioni Questi singolari movimenti hanno destato l’interesse di diverse realtà a partire dai Cittadini di Bracciano in Movimento per arrivare fino ad una interrogazione parlamentare dell’M5S presentata lo scorso 16 dicembre da Romano Paolo Nicolò e Luca Frusone all’attenzione dei ministri degli Interni e della Salute. Ci sono inoltre due esposti di cui uno di alcune farmacie di Gaeta indirizzato alla procura della Corte dei Conti e un’altro alla procura di Napoli da parte di Federfarma di Caserta, Salerno, Benevento, Napoli e Avellino e l’ordine dei farmacisti di Caserta Napoli Benevento e Salerno. Il comune denominatore è il fatto che con giochi societari di quote le farmacie comunali sono monopolizzate, e non mancano le “anomalie”, dai soliti privati in barba alla legge 475/1968 che stabilisce la natura pubblicistica della gestione delle delle stesse che sono un servizio pubblico essenziale
Anche l'associazione antimafia Antonino Caponnetto ha denunciato l'intera vicenda presentando un esposto a tutte le prefetture del Lazio.
La difesa del Coifal Il presidente Coifal Mario Paone dal canto suo ha inteso chiarire in una conferenza stampa che tutto è stato operato nella piena trasparenza e sottolineato che “i termini di gara sono stati rispettati”. Durante l’incontro è stato poi detto che la società individuata (quella per interderci costituita dopo il bando) si avvale quale farmacista garante di Luigi Mascolo, figlio di Giuseppe che non si è legato alla camorra. Con un biglietto da visita così, allora, è tutto consentito?

lunedì 28 dicembre 2015

Farmacie comunali ai privati Guerra di ricorsi anche nel Lazio

Bracciano, Gaeta e Castel Madama saranno gestite da gruppi di Caserta e dintorni

53297 influenza, vaccino
È una guerra di carte quella scoppiata attorno alla gestione delle farmacie comunali: farmacisti contro consorzi di Comuni e comitati di cittadini che di recente hanno presentato numerosi esposti per fare luce sul «monopolio delle farmacie Comunali». I ricorrenti lamentano che le farmacie dei Comuni sono gestite da privati mentre questi ultimi replicano dicendo di aver fatto tutto in regola. La guerra delle carte interessa sia le farmacie di 24 Comuni della Campania sia quelle del Lazio di Bracciano, di Gaeta e di Castel Madama. Il comune denominatore delle denunce è il fatto che con giochi di quote societarie le farmacie comunali sarebbero in mano ai privati nonostante la legge 475/1968 ne stabilisca la proprietà pubblica.In Campania si sono mossi con un esposto in Procura Federfarma di Caserta, Salerno, Benevento, Napoli e Avellino e l’ordine dei farmacisti di Caserta Napoli Benevento e Salerno. Nel Lazio ci sono quattro farmacie di Gaeta che hanno scritto alla Procura della Corte dei conti chiedendo di verificare l’eventuale danno erariale su una gestione che sembra essere contaminata da presunte «illiceità». C’è anche una interrogazione parlamentare del M5S presentata il 16 dicembre da Romano Paolo Nicolò e Luca Frusone ai ministri dell’Interno e della Salute grazie anche alle vedette sul territorio di «Cittadini di Bracciano in Movimento». Il caso: le nuove farmacie comunali di Bracciano, Gaeta e Castel Madama saranno gestite da privati di Caserta e dintorni che già gestiscono le farmacie di 24 Comuni campani. Le farmacie previste nei tre Comuni laziali sono controllate dai privati per l’80% della proprietà attraverso un giro societario tra cui figura anche il farmacista simbolo dell’anticamorra Luigi Mascolo a cui la criminalità organizzata uccise il padre. Tutto inizia dal Comune di Bracciano, di recente commissariato dopo le dimissioni di 10 consiglieri di maggioranza più il sindaco Pd Giuliano Sala. La fuga dalle poltrone è avvenuta dopo una perquisizione dei carabinieri in Comune allargata alle case di alcuni imprenditori perché la procura di Civitavecchia ha rilevato irregolarità in alcuni appalti pubblici. Bracciano vende la farmacia comunale nel 2013 e nel 2014 ne riapre una nuova autorizzata dalla Regione e con delibera di consiglio comunale in accordo col Comune di Gaeta capofila costituisce un consorzio intercomunale, il Coifal. L’anomalia evidenziata dall’esposto delle farmacie di Gaeta è che questo consorzio indice un bando per affidare la gestione dei servizi delle farmacie. L’intento della gara è trovare un partner privato che con il consorzio costituisca una società mista che avrà in mano tutte le attività del servizio farmaceutico dei comuni consorziati. Ma il Coifal a giugno 2015 indice la gara e a vincerla è una società che si costituisce subito dopo la pubblicazione del bando. La fortunata vincitrice è la Servizi Farmaceutici Integrati Srl nata il 9 Luglio 2015. Quest’ultima rappresenta il privato che insieme al Coifal andrà a costituire la Laziofarma SpA., società a capitale misto. La Servizi Farmaceutici Integrati Srl è controllata al 100% dalla società Mages Srl.
Il presidente Coifal Mario Paone ha inteso chiarire in una conferenza stampa che tutto è stato operato nella piena trasparenza e sottolineato che «i termini di gara sono stati rispettati». Secondo il consorzio, il modello Coifal è da considerarsi come una «best pratcies» di pubblica amministrazione che consente ai Comuni di aprire e gestire una farmacia comunale con soli 2.500 euro. Il Coifal ha poi rimarcato che la società individuata (quella per intenderci costituita dopo il bando) si avvale quale farmacista garante di Luigi Mascolo, figlio di Giuseppe ucciso dalla camorra. Di fatto Mages srl è nient’altro che l’anello di congiunzione tra la Campania e il Lazio. In Campania questo «scandalo» delle farmacie ha riempito le cronache. La società Mages Srl con sede legale a Caserta, controlla il 100% della società Servizi Farmaceutici Integrati Srl che a sua volta detiene l’80% della partecipazione in Laziofarma.
Il gemello campano del consorzio Coifal si chiama Ciss. In Campania sia a Cellole come a Sessa Aurunca la stampa locale parla di un assodato cerchio politico-amministrativo lobbistico delle farmacie comunali.
L’ex assessore ai Lavori Pubblici di Sessa Aurunca Lorenzo Di Iorio ad esempio è comproprietario delle quote della Gess S.rl. insieme ad un certo Renato Esposito domiciliato a Sessa Aurunca. La Gess a sua volta detiene le quote della Socigess s.r.l. che altri non è che il privato della società mista INCO.FARMA che gestisce le farmacie di 24 comuni. Di Iorio avrebbe fatto anche politica col farmacista simbolo dell’anticamorra Luigi Mascolo. Quest’ultimo ha una società di Smaltimento Farmaci insieme a Massimo Cox che ha il 50% delle quote della Mages Srl che controlla la società Servizi Farmaceutici Integrati Srl. Inoltre sempre Mascolo si occupa di commercio di prodotti farmaceutici. Ora a inasprire il conflitto delle carte ci sono anche 5 esposti dell’associazione antimafia Caponnetto che ha allertato tutte le prefetture del Lazio.
dI Chiara Rai: http://www.iltempo.it/roma-capitale/2015/12/28/farmacie-comunali-ai-privati-guerra-di-ricorsi-anche-nel-lazio-1.1492758

domenica 20 dicembre 2015

Elenco iscritti Lista Movimento 5 Stelle Bracciano Amministrative 2016

(primarie del 20/12/2015, svolte secondo regolamento verificabile a questo Link: http://goo.gl/dSUGL0 )



Attivista Certificato candidato Sindaco

Marco Tellaroli 

CV

Certificato Penale del 
Casellario Giudiziale 


Attivista Certificato


Attivista Certificato







Attivista Certificato

Attivista Certificato




Attivista Certificato





Attivista Certificato






Attivista Certificato







Attivista Certificato






Attivista Certificato


CV  

Casellario Giudiziale                            









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Coda di Lista


Attivista Certificato


Attivista Certificato



Attivista Certificato



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Il Conduttore del Verbale d'assemblea, signor Francesco Recchioni, depone la verbalizzazione 



Documentazione spedita allo staff Liste Civiche listeciviche@beppegrillo.it e presso le Caselle Postali), in originale, a: Beppe Grillo - Casella Postale 1757, 20123 Milano


Pacchetto di Documenti

Mail inviata listeciviche@beppegrillo.it



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