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giovedì 15 novembre 2018

Collezione Panunzi a Bracciano, osservazioni alla risposta scritta del Sindaco






La Risposta in forma scritta arrivata dal Sindaco Tondinelli sull'Interrogazione della Collezione Panunzi che la Giunta comunale di Bracciano vuole acquistare per un prezzo pari a 80.000€.
Notiamo che, ipotizza le spese accessorie, come: la porta blindata, l’impianto antintrusione e il restauro di alcuni dei pezzi più importanti della collezione, senza dare una certezza e una programmazione di spesa, stimando per ora soltanto ad altre 20.000€ per la sistemazione del deposito, mentre per la copertura assicurativa delle collezioni archeologiche ipotizza che può gravare per qualche centinaio di euro.
Quindi ipotizziamo che il tutto costerà alla comunità braccianese circa 100 mila cinquecento euro?
Inoltre apprendiamo che smentisce le affermazioni dell'ex componente di Giunta assessorato alla Cultura, quando invece apprendiamo dalla stessa che tali affermazioni erano state rilasciate nell'intervista, "curata dall'Associazione Salviamo Bracciano, sotto la supervisione del Sindaco stesso."
Quindi, o il Sindaco poteva risponderci che aveva cambiato idea, oppure rimane sospesa una mancata verità che non vuole raccontare ai Cittadini.
Altro aspetto, Il Sindaco afferma tassativamente che non è conoscenza e non ha la percezione di possibili conflitti d'interesse. Mentre non riusciamo a capire per quale motivo l’Assessore alla Cultura attuale, delegata al Museo Civico, risulta assente all'atto di approvazione della Delibera di giunta n. 228 del 11-10-2018, invece, è presente in tutte quelle approvate nella medesima data?
Unica nota positiva che ci fa sapere il Sindaco è sull'eventuale diniego della Cassa Deposito e Prestiti, in tal caso tenterà di trovare altre fonti economiche possibili, mentre se anche questa ricerca risulterà vana, non sarà possibile acquisire la collezione.

Insomma una vicenda alquanto ingarbugliata.

Facciamo presente ai cittadini, che tale risposta essendo un atto formale, sarà reso disponile pubblicamente e portato alla conoscenza degli organi competenti.

Si Allega la Risposta del Sindaco Dottor Armando Tondinelli, all’Interrogazione URGENTE A RISPOSTA SCRITTA su Acquisto collezione archeologica Panunzi del 15 ottobre ’18 prot. N. 35077 del 16-10-2018, che ipotizza le spese senza dare una certezza



mercoledì 10 ottobre 2018

McDonald a Bracciano





Aumento di lavoro per il territorio e per i nostri giovani?
Stipendi McDonald's – Italia
Settore alimentare e ristorazione da un minimo di 698€ mese ad un massimo di 800€ mese, dipeso dalla funzione
Vendita al dettaglio cassiera/e da un minimo di 589€ mese ad un massimo di 699€ mese, dipeso dalla funzione
Management Responsabile €1.283 al mese
Magazziniere da 611€ mese ad un massimo di 805€ mese, dipeso dalla funzione.
Quanto costerà all'imprenditoria aprire McDonald's a Bracciano?
Per aprire un McDonald oltre ad avere una capacità finanziaria personale di almeno 200.000 euro, il costo medio di un locale è di circa 800.000 euro Iva esclusa e a questo bisogna aggiungere una tassa iniziale per poter entrare nella catena di 45.000 euro Iva esclusa. L’investimento totale è dunque di oltre 800.000 euro e il candidato deve dimostrare di possederne almeno il 25%, ossia 200.000 euro; il resto si potrà ottenere mediante un finanziamento in qualsiasi banca o istituto di credito.
La posizione del fast-food è fondamentale per il suo successo, non si vedrà mai un McDonald in un posto nascosto o isolato, ma piuttosto spiccherà in mezzo alla strada o nei centri commerciali per attirare il maggior numero di clienti di passaggio in auto o a piedi. D’altra parte non è neanche possibile aprire molti McDonald nella stessa città, quindi se uno ha intenzione di intraprendere questo percorso deve essere disponibile a spostarsi dove la catena di ristoranti ha intenzione di aprire un nuovo locale.
I gestori di McDonald non affidano i propri punti vendita a società di più persone oppure a chi desidera avere semplicemente un business in più, ma solamente a individui che abbiano almeno 200.000 euro da investire e si possano spostare ovunque.

La bufala di McDonald`s sul fast-food italiano di alta qualità. Molti degli ingredienti sono stranieri e la carne è di vacca

La carne degli hamburger è italiana, ma si tratta di quarti anteriori di vacche a fine carriera di età compresa tra 4 e 6 anni. Gli animali sono macellati dall’ Inalca di Cremonini a Piacenza, e si tratta di lotti non presenti in macelleria e nei supermercati. La carne di vacca non si vende perché risulta troppo dura e legnosa, e si può solo usare macinata negli hamburger industriali e nei ripieni. Il prezzo nei mercati all’ingrosso è ridicolo, per questo McDonald’s può proporre listini molto convenienti.

I ristoratori locali, da asporto e non ne gioveranno?

Pro - un punto di raccolta per i giovani?

Ben venuti alla Bracciano del futuro

Fonte: https://www.terzobinario.it/mc-donalds-apre-a-bracciano/144479

lunedì 24 settembre 2018

Ultima ora Bracciano



L'amministrazione ha provveduto
all'Affidamento incarico legale all'Avv. Alessandro Lucchetti per ricorso avanti le Sezioni Riunite di Controllo - Annullamento della deliberazione di bocciatura del Piano di Riequilibrio, che prevede un importo di spesa per i cittadini, pari ad € 10.943,40 oneri di legge compresi ed al lordo della ritenuta di acconto, sommato alla spesa delle società Centro Studi Enti Locali s.r.l. di San Miniato (PI) in data 14-11-2017, per i servizi di integrazione e aggiornamento del “Piano di riequilibrio finanziario” e intervento di affiancamento operativo per la gestione del bilancio di previsione 2017-2019, per la somma complessiva di Euro 12.810,00 IVA inclusa
Più la Soc. Idea Pubblica s.r.l. che nel maggio 2018 era stata messa in supporto nella formulazioni delle osservazioni e contro deduzioni da inviare alla Corte dei Conti e si diceva che era altamente specializzata in materia di contabilità pubblica, ci era già costata pari ad Euro 5.368,00, per essere bocciati, più il costo di due ex assessori al bilancio dimessi, pari a € 1.400 circa mese,
Insomma questa amministrazione ha speso per cercare di non andare a casa, con i soldi dei cittadini di Bracciano ben 62.721 € circa

venerdì 21 settembre 2018

La Regione Lazio Diffida il Comune di Bracciano e informa la Procura


per un cambio di destinazione urbanistica senza alcun parere tecnico e in difformità con il Piano Regolatore





Salvaguardare la speculazione edilizia ai danni dei tanti cittadini braccianesi, come un cambio della destinazione urbanistica senza alcun parere tecnico; cedendo tali terreni per l’urbanizzazione, in maniera gratuita e soprattutto in pieno contrasto con il piano regolatore di Bracciano, approvato dalla Regione, attualmente vigente e per la quale ad oggi non risultano agli atti eventuali varianti adottate o approvate dagli organi competenti.
Il bene comune non riguarda solo i diritti e i doveri dei cittadini, sotto il profilo del rispetto delle leggi vigenti, ma anche e anzitutto il contesto ambientale, succede soprattutto nei piccoli paesi come Bracciano, dove alterazioni improvvise e violente di un territorio dalle peculiarità ben marcate, fra l’altro nella fattispecie di un territorio improntato su un’economia sostenibile di agricoltura, pesca, artigianato e turismo, i piani regolatori possono creare problemi seri ai proprietari e dove fino a qualche anno fa ciascuno costruiva o modificava le case a modo suo, senza tener conto del contesto ambientale.
In particolare il Comune di Bracciano, procedeva, con Certificato di Destinazione Urbanistica n. 25918 del 27/07/2018, ad emettere per le aree indicate, riferite al Foglio Catastale n. 34 una attestazione ufficiale circa l'avvenuta trasformazione della originaria destinazione urbanistica dei citati terreni, approvata dalla Regione Lazio, con B.U.R. 
Tutto ciò senza tenere conto della reale pianificazione attribuita dalla Variante Generale al PRG, approvata dalla Regione Lazio con D.G.R. n. 789/2009, né in linea con il parere del comitato Regionale per il Territorio con il voto n. 159/1 del 26/03/2009, né rispettoso delle Zonizzazioni contenute negli elaborati grafici della medesima Variante.
Dopo varie segnalazioni via PEC, al Segretario Generale del Comune di Bracciano, dove ancora non abbiamo ricevuto risposta, ci correva l’obbligo di segnalare tale perplessità anche alle autorità competenti, e ai Consiglieri regionali.
A seguito degli esposti presentati sulla vicenda la DIREZIONE REGIONALE PER LE POLITICHE ABITATIVE E LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE, PAESISTICA E URBANISTICA AREA "VIGILANZA URBANISTICO-EDILIZIA E CONTRASTO ALL'ABUSIVISMO, sospende per la terza volta tale procedura, emettendo DIFFIDA al Dirigente comunale preposto, in via di autotutela ai sensi della L. n. 241/90, a provvedere entro giorni 15 (quindici) dal ricevimento della presente, all'annullamento del certificato di destinazione urbanistica e a fornirne prova, mediante produzione di nuovo certificato aderente alla legittima destinazione urbanistica impartita in sede di variante al PRG.
Questa mattina, abbiamo chiesto per la terza volta al Segretario Generale, ponendo in evidenza quali sono le nostre funzioni, attribuite dal t.u. 267/00 ai Consiglieri di opposizione, per la legittimità degli atti, cosa c’entra tra l’altro il Comune di Bracciano nel rappresentare la certificazione urbanistica all'ex Consulente - perizie - stime come Committente presso il Tribunale di Civitavecchia, ora Architetto presso la Città metropolitana di Roma Capitale “Servizio Polizia Locale” a cui era stata inviata il nuovo certificato di destinazione urbanistica e, di far rispettare la richiesta dell’ Area “Vigilanza Urbanistico-Edilizia e Contrasto all'Abusivismo” come evidenziata nel Prot. 560691 del 17.09.2018 GR/41/09 Fasc. n. 08/36.
Tale richiesta è stata messa in visione anche alle autorità competenti.

Un territorio da salvaguardare contro le speculazioni, significa che al di là delle norme, è importante non perdere di vista l'invito a tornare ad un maggior senso civico, nel rispetto delle leggi e del nostro territorio.

Un problema culturale da non sottovalutare!



mercoledì 19 settembre 2018

Buone notizie: Raddoppio del Peschiera per far fronte ad altre eventuali crisi idriche della Capitale.









In occasione degli 80 anni dell’Acquedotto del Peschiera, dopo 22 anni di stallo, è stato finalmente avviato l’iter per il rinnovo della concessione che punta a salvaguardare l’approvvigionamento idrico di Roma per i prossimi anni. Le sorgenti del Peschiera finalmente puntano al raddoppio a partire dal 2020. Preservando così i bacini idrici come la nostra importante risorsa ambientale del Lago di Bracciano, che ricordiamo già settembre 2017, attraverso le grandi opere avvenute sulle condutture, Roma non ricorre più al prelievo dal lago di Bracciano, diventando così autosufficiente.
Il 20 dicembre 2017, inoltre, l'assemblea dei Sindaci aveva già deciso di bloccare una volta per tutte le captazioni dal Lago di Bracciano, anche se le captazioni dell’acqua dal Lago erano già sospese, e di provvedere a soddisfare al fabbisogno idrico mediante l’uso dei nuovi strumenti di ACEA, come la potabilizzazione delle acque reflue, nonché attraverso l’individuazione e l’utilizzo di fonti alternative, come con le acque del fiume Tevere, un'opera che dato il via ad un investimento totale di 21.588.647,00 milioni di euro.
Il Ricorso al Tar di Acea Ato 2, contro la deliberazione regionale ha prodotto un’ordinanza del Giudice del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche di Roma che ha respinto la domanda di sospensione cautelare avanzata dalla stessa Acea, che aveva puntato a mettere un freno alla determinazione n. 23761 del 29/12/2017 con cui la Regione Lazio, impone dei limiti e delle nuove regole alle captazioni dal Lago, confermando "il ruolo del bacino del lago di Bracciano quale riserva idrica strategica e di compenso stagionale per il territorio di Roma Capitale e di condizionare l’attivazione delle captazioni per situazioni di emergenza".
Il raddoppio del troncone superiore dell’Acquedotto del Peschiera, un'opera di rilevante impatto sotto il profilo ingegneristico e della realizzazione, che richiederà alcuni anni e che metterà in sicurezza l'approvvigionamento capitolino.
L'amministratore delegato di Acea Stefano Donnarumma, a margine della presentazione in Campidoglio, dichiara: 'Si sta pianificando un raddoppio dell'Acquedotto del Peschiera -ha spiegato- Non un raddoppio in quantità ma in qualità nel senso che l'infrastruttura sarà affiancata a quella esistente realizzata su un percorso praticamente analogo con tecniche costruttive che tengano conto della sismicità dei territori e che consentano in futuro di avere funzionanti tutti e due le così dette 'canne del peschiera'''.
''La progettazione è in una fase istruttoria in questi mesi -ha aggiunto Donnarumma- in collaborazione col Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che detiene il tavolo tecnico e riteniamo che possa completarsi entro la prima parte dell'estate dell'anno prossimo, quindi nel 2019, si potrebbe completare la progettazione. Nel 2020 potremmo espletare le Gare Europee per la realizzazione per poi partire con i lavori. Per inaugurare il nuovo Acquedotto quindi, da oggi, ci vorranno 5 o 6 anni''.
Per quanto riguarda i costi l'ad di Acea ha concluso: "I costi sono solo stimati ma considerando le dimensioni di quest'opera possiamo dire che si tratterà di un'opera che costerà tra i 300 e i 400 milioni di euro''.

Probabilmente con questa opera, vedremo finalmente la fine del ruolo di bacino del lago di Bracciano quale riserva idrica strategica

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