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giovedì 4 maggio 2017
Ennesimo scossone in giunta
"Dilettanti allo sbaraglio" era il sottotitolo della fortunatissima trasmissione condotta dall'indimenticabile Corrado Mantoni. Ma il sindaco non è Corrado e la giunta comunale non dovrebbe essere l'arena in cui sfidarsi a suon di prestazioni ridicole.
Il pubblico pagante sono, purtroppo, i cittadini braccianesi.
Di quale "esibizione" sto parlando? Dell'ennesimo caos del Comune di Bracciano: è stato allontanato un altro assessore comunale, "Dott.ssa Elena FELLUCA" e arriviamo a quota due, più due segretari generali già cambiati fanno quattro. Eppure, né i cittadini né gli organi di stampa sono informati di questi avvenimenti: lo dobbiamo fare noi.
Una riflessione andrebbe fatta anche da tutti i concittadini che, dieci mesi fa, in buona fede hanno assegnato la loro fiducia a una siffatta compagine. Non credo avessero accordato il proprio sostegno per assistere a uno spettacolo del genere. A partire dalla tanta sbandierata trasparenza che risulta essere assente, agli allontanamenti, ai ripensamenti sulle Delibere di Giunta, sino ad arrivare alle difficoltà di calcolo matematico sui debiti e fondi di bilancio.
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Elena Felluca,
Giunta
Ubicazione:
00062 Bracciano RM, Italia
lunedì 1 maggio 2017
Cari concittadini braccianesi, chiedo un attimo di attenzione,
sperando che questo post sia compreso e letto bene, perché domani voteremo il programma triennale delle opere pubbliche e il bilancio di previsione. Ve lo chiedo qui perché l'amministrazione comunale di Bracciano ci ha tolto il diritto di divulgare la ripresa video del Consiglio Comunale, ancorché effettuata a nostre spese, con la scusa che è già presente una registrazione video effettuata dal Comune stesso; mancando di rispetto all'art. 6 del regolamento dell'Ente medesimo. L'amministrazione spera così di evitare i principî di trasparenza, di partecipazione diretta e d'informazione libera: ma noi, che siamo i consiglieri d'opposizione, al contrario per primi vogliamo osservare e difendere, nell'interesse della collettività.
Già in passato, con altri amministratori, abbiamo tutti assistito allo "spettacolo" dei lavori pubblici: strade, giardini, ponti e restauri degli edifici pubblici, con il plauso di tutti i Cittadini, che oggi si trovano a pagare per i prossimi dieci anni. Bene: questa Amministrazione ha aderito alla procedura di "pre-dissesto" per evitare il fallimento finanziario del Comune, presentando un piano di riequilibrio finanziario della durata di dieci anni alla magistratura contabile, per uno squilibrio finanziario di cinque milioni e mezzo.
Oggi, sappiamo di un "tesoretto" di tre milioni e oltre, proveniente da un mutuo che era stato acceso nel 2012, per la realizzazione di una nuova Scuola Elementare di venticinque aule in località “Il Pero” - e mai realizzata. L'Amministrazione, invece di devolvere questi soldi nella massa debitoria o trasformarli in interventi che garantiscano l’ottenimento di risparmi di gestione, come vorrebbe anche la legge, al contrario vuole evitare l'obbiettivo primario del risanamento, investendo il tesoretto nel rifacimento di strade (985.000 euro in tre anni), parcheggi (500.000 euro), il ponte pedonale di Via Cattaneo (120.000 euro), il rifacimento della facciata del palazzo comunale (468.000 euro) e così via.
Ora chiedo a voi concittadini: vale la pena di esporsi a un possibile rischio derivante dalle valutazioni della magistratura contabile, mandando il Comune in fallimento finanziario per cinque anni?
Già in passato, con altri amministratori, abbiamo tutti assistito allo "spettacolo" dei lavori pubblici: strade, giardini, ponti e restauri degli edifici pubblici, con il plauso di tutti i Cittadini, che oggi si trovano a pagare per i prossimi dieci anni. Bene: questa Amministrazione ha aderito alla procedura di "pre-dissesto" per evitare il fallimento finanziario del Comune, presentando un piano di riequilibrio finanziario della durata di dieci anni alla magistratura contabile, per uno squilibrio finanziario di cinque milioni e mezzo.
Oggi, sappiamo di un "tesoretto" di tre milioni e oltre, proveniente da un mutuo che era stato acceso nel 2012, per la realizzazione di una nuova Scuola Elementare di venticinque aule in località “Il Pero” - e mai realizzata. L'Amministrazione, invece di devolvere questi soldi nella massa debitoria o trasformarli in interventi che garantiscano l’ottenimento di risparmi di gestione, come vorrebbe anche la legge, al contrario vuole evitare l'obbiettivo primario del risanamento, investendo il tesoretto nel rifacimento di strade (985.000 euro in tre anni), parcheggi (500.000 euro), il ponte pedonale di Via Cattaneo (120.000 euro), il rifacimento della facciata del palazzo comunale (468.000 euro) e così via.
Ora chiedo a voi concittadini: vale la pena di esporsi a un possibile rischio derivante dalle valutazioni della magistratura contabile, mandando il Comune in fallimento finanziario per cinque anni?
Si ?
No?
No?
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Bracciano,
Cari concittadini braccianesi,
chiedo un attimo di attenzione,
Crack,
Fallimento
Ubicazione:
00062 Bracciano RM, Italia
domenica 30 aprile 2017
Caro Presidente del senato Pietro Grasso,
Non è molto lontano quel maggio 2012, quando Lei con la
carica da Procuratore nazionale antimafia elogiava Silvio Berlusconi, dicendo: “Darei
un premio speciale a Silvio Berlusconi e al suo governo per la lotta alla
mafia”. Oggi si permette di insultare il vice Presidente alla camera Luigi Di
Maio, dicendogli che è “giovane e deve ancora imparare” e non può avere una
opinione fondata sui temi della giustizia, senza avere solidi elementi
probatori.
“Tra le Ong c’è di tutto: organizzazioni serie e meritorie,
come Medici senza frontiere, Save the children e molte altre, e qualche
congrega di furbastri che nessuno può escludere si tuffino a capofitto nel
business dei migranti per marciarci e mangiarci, magari in combutta con gli
scafisti.
È già accaduto con le cooperative “sociali” incistate nel
lucrosissimo giro dei centri di accoglienza: una gallina dalle uova d’oro che,
secondo le accuse della Procura di Roma (confermate da confessioni, condanne e
patteggiamenti), consentiva ai soliti noti di “trarre profitti illeciti
immensi”. Lo diceva alla sua segretaria, nei suoi karaoke telefonici, il ras
della coop rosso-nera 29 Giugno, Salvatore Buzzi: “Tu c’hai idea quanto ce
guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende meno”. Se questo avveniva
a valle, dopo l’arrivo dei migranti sul suolo italiano, non ci sarebbe nulla da
meravigliarsi se avvenisse anche a monte, durante il trasporto dei disperati
dalla costa libica alla nostra. È quello che ipotizza la Procura di Catania (ma
anche di Trapani e altre città siciliane), divulgate dal capo Carmelo Zuccaro.
Il quale dispone anche di intercettazioni dei nostri servizi segreti, legittime
per legge a scopo preventivo, ma inutilizzabili (non essendo disposte da un
giudice) a fini processuali. Per questo il procuratore ne ha parlato, senza
violare alcun segreto investigativo – pare non ci siano indagati e, anche se ci
fossero, non sono stati rivelati – nell’ambito della doverosa “leale
collaborazione fra poteri dello Stato”.
Quando un pm scopre una grave disfunzione amministrativa o
un fenomeno che può danneggiare lo Stato, è bene che lo segnali alle autorità
politiche che possono intervenire: poi, per gli eventuali reati, vedrà lui.
“il Procuratore capo della Repubblica di Catania Carmelo Zuccaro,
che ha lanciato l’allarme, pienamente giustificato dal potenziale pericolo,
anzitutto per la vita dei migranti: se lo scafista sa di poterli rifilare dopo
qualche chilometro alla nave di un’Ong, userà natanti sempre più insicuri e
adotterà ancor meno precauzioni per la loro incolumità. Il tutto approfittando
di quel gigantesco Far West che è il Mediterraneo, terra di tutti e di nessuno
per l’inerzia dei governi europei e dell’inesistenza di quello libico (il
regime-fantoccio di Serraj tenuto in piedi dalla finzione internazionale e
neppure in grado di stipendiare la sua guardia costiera, che sbarca il lunario
nei modi più strani). Se poi risulta da intercettazioni (utilizzabili o meno
conta poco: contano i fatti) che alcune Ong e alcuni scafisti comunicano
telefonicamente per passarsi la staffetta, parlare di accuse e sospetti
infondati è ridicolo. Così come aprire pratiche al Csm sul magistrato che
lancia l’Sos, invitarlo a “parlare con gli atti” (campa cavallo), accusarlo di
criminalizzare le Ong, cioè intimargli il silenzio per continuare a ignorare il
problema.”
Finalmente un giudice che ha il coraggio di indagare sul
business dell'immigrazione.
C’è un Parlamento? Indaghi. Abbiamo un governo? Acquisisca gli
elementi dei suoi servizi segreti, se non vuole ascoltare i pm (peraltro già
auditi a Catania da una delegazione del Parlamento Ue) e agisca di conseguenza.
Corridoi umanitari? Ritorno a Mare Nostrum? Taglio dei fondi alle Ong opache?
Centri di raccolta e smistamento dei profughi sulle coste libiche cogestiti da
Tripoli e Roma? Decidano loro: li paghiamo apposta. Invece il Governo di
rispondere positivamente alla richiesta del Procuratore, cosa fa? Palazzo Chigi
si para dietro il fuoco di fila degli insulti che le anime belle del
solidarismo buonista rovesciano sul magistrato. In una tardiva scoperta del
garantismo, sinistra e organizzazioni cattoliche si lanciano in sdegnose
lamentazioni per le accuse diffamatorie avanzate, a loro dire, da Zuccaro ai
danni degli “angeli della solidarietà”.
Eppure, in questa oscura vicenda c’è qualcun altro che tace
e il cui silenzio è assordante: il ministro degli Esteri, Angelino Alfano.
Zuccaro lo ha chiamato implicitamente in causa. L’indagine sulle Ong si
sviluppa in una dimensione internazionale che coinvolge il ruolo giocato da
altri Stati. La Farnesina dovrebbe lavorare per spianare la strada agli
inquirenti italiani nelle interlocuzioni con le autorità estere, invece non lo
fa. Perché? C’entra forse il fatto che l’odierno titolare del dicastero fino a
qualche mese fa è stato il dominus della macchina infernale del soccorso e
dell’accoglienza degli immigrati che oggi è sotto i riflettori degli
investigatori?
Comunque sia, basterebbe poco per mettere fine allo scandalo
del traffico di esseri umani. Basterebbe imporre al pur fragile governo di
Tripoli il rispetto delle Linee guida sul trattamento delle persone soccorse in
mare, adottate con la Risoluzione del Maritime Safety Committee 167(78) del 20
maggio 2004, che prevedono l’obbligo per il Governo responsabile della zona
S.a.r. (Search and Rescue) di competenza, di fornire un luogo sicuro in cui le
navi del soccorso possano sbarcare i naufraghi salvati in mare.
Ma, se un pm indica la luna in fondo al mare, non provino
più a mozzargli il dito
A sostegno delle ONG «Il Movimento 5 Stelle, inoltre,
continuerà a prestare massima fiducia e supporto a chi si sta letteralmente
sostituendo alla vacatio di una Europa che continua a fare orecchie da mercante,
delegando alla sola Italia un ruolo tanto delicato quanto fondamentale, quale
quello del supporto alle operazioni del recupero dei disperati nelle acque del
Mediterraneo e della loro accoglienza».
#iostoconZuccaro
La mia risposta sotto il post del Presidente Grasso : https://www.facebook.com/PietroGrasso/posts/1510632848954966?comment_id=1367851259974582&comment_tracking=%7B%22tn%22%3A%22R%22%7D
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martedì 4 aprile 2017
Tutto deve cambiare perché nulla cambi
Ieri 3 aprile alle ore 18:30 si è svolto un consiglio comunale
La discussione al secondo punto dell'ordine del giorno, era sulla: “Delibera di Giunta Comunale n. 2/2017 e 35/2017”.
A quanto abbiamo avuto modo di constatare, le reali problematiche sulla base delle quali la Giunta comunale, con la presenza degli Assessori “Rinaldi, Osimo, Felluca e Alimenti“, dichiarò di “essere ostaggio da parte di un cittadino”, non sembrano certo riconducibili allo specifico cittadino, così come non potrebbero esserlo per chiunque altro richiedesse di avere conoscenza di atti e documenti per fini giudiziari.
Infatti, come stabilisce anche l'art. 24 della nostra Costituzione che, “riconosce a tutti, sia come soggetto singolo che soggetto collettivo, il diritto di rivolgersi a un giudice per avviare un processo giudiziario a difesa dei propri diritti e dei propri interessi legittimi; se, invece, si viene chiamati in giudizio, si ha diritto alla difesa in ogni momento dell’iter processuale.”
Tale diritto viene, a nostro avviso, sicuramente violato nel momento in cui alcuni Responsabili di Uffici e di diversi procedimenti Amministrativi, nonostante siano in conflitto di interessi, impediscono non solo l’accesso all’avente diritto, ma anche ad un Consigliere Comunale, rendendo difficoltoso l’esercizio pieno di un suo dovere istituzionale: il controllo sull’operato dell’azione amministrativa. Infatti, il 17 gennaio 2017 con protocollo n.1856, il consigliere di minoranza Marco Tellaroli, richiedeva un accesso agli atti inerente alla copia del Fascicolo completo della Delibera, Registro n. 2 data 05/01/2017, chiedendo in tal modo copia di tutti gli atti che avevano portato alla formulazione della suddetta . Dopo la presa consegna degli atti, ad una prima analisi sono emerse cause e sentenze riguardanti alcuni piani di lottizzazione. Molti atti, ancorché legati a contenziosi fra il Comune, con nomi di alcuni dipendenti e tecnici, ed il cittadino Arturo Cimaglia, proprietario di alcune sentenze e cause, presentano a nostro avviso rilevanti aspetti di interesse pubblico.
Altri documenti, invece, non erano presenti nel fascicolo della DGC n. 2/2017, così come mancavano i documenti relativi a violazioni che si riscontrano nei fascicoli per i quali si chiedeva l’accesso, quali ad esempio la falsa protocollazione del PdC 80/2003 o la Variazione del progetto convenzionato La Lobbra.
Per quanto riguarda invece dipendenti e tecnici esterni usati in passato dall’Ente, siamo peraltro venuti a conoscenza del fatto che, alcuni soggetti, sono indagati per reati commessi contro il Comune o condannati dalla Corte dei Conti per danno erariale e che alcuni di essi, nonostante tutto, ancora prestano servizio presso gli uffici del Comune, senza esser mai stati raggiunti da provvedimenti disciplinari, ed altri, invece, sono addirittura stati promossi…. Possibile che, nonostante la pianta organica del Comune di Bracciano abbia in forza oltre cento persone, l’Ente finisca per “premiare” o comunque “considerare” solo alcuni mentre altri, certamente onesti fino a prova contraria, rimangono emarginati?
Le nostre domande in aula consiliare, si basavano proprio su tutti questi dati oggettivi, ovvero:
· Come mai non viene rispettato il diritto di accesso agli atti e di avere conoscenza di atti e documenti per fini giudiziari, come sancito anche dall’art. 24 della nostra Costituzione, nonché dalle norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi?
· Se i documenti sono in possesso di questa Amministrazione, si dovrebbero conoscere i fatti, quindi chiediamo a Voi, potete rappresentarceli compiutamente?
· Se invece i documenti non sono effettivamente in possesso nemmeno di codesta Amministrazione, come può il Comune difendersi in sede Civile o Penale, come parte offesa, senza aver opportuna conoscenza e possesso degli atti? Costituendosi parte civile nei procedimenti, non si potrebbe incorrere in danno erariale, visto che non si ha opportunità di difesa?
· Sono mai stati presi provvedimenti disciplinari nei confronti dei dipendenti “inadempienti”, o che abbiano commesso violazioni di legge?
Queste domande non hanno ottenuto risposta. Abbiamo assistito ad una scenetta, tra una parte della minoranza, e la maggioranza, e abbiamo assistito alla difesa della Giunta e del Vice Sindaco.
Dopo questo passaggio “difensivo”, abbiamo fatto notare un altro problema, inerente alla Delibera di Giunta Comunale n.7/2017 dove troviamo come oggetto: richiesta di patrocinio legale avanzata da un dipendente comunale- provvedimenti.
In questa delibera l’Ente, anche a tutela dei propri diritti ed interessi, ove si verifichi l’apertura di un procedimento di responsabilità civile o penale nei confronti di un suo dipendente per fatti o atti direttamente connessi all’espletamento del servizio e all’adempimento dei compiti d’ufficio, assumerà a proprio carico, a condizione che non sussista conflitto di interessi, ogni onere di difesa sin dall’apertura del procedimento, facendo assistere il dipendente da un legale di comune gradimento.
Proprio in questo caso vediamo trascritto che, “Si allontana il Vice Sindaco Arch. Gianfranco Rinaldi per incompatibilità sull’argomento.”
Anche qui, incuriosito dall’allontanamento del Vice Sindaco, il 2 marzo 2017 con protocollo n. 7697, il consigliere di minoranza Marco Tellaroli, richiedeva un accesso agli atti inerente alla copia del Fascicolo completo chiedendo, di nuovo, tutti gli atti inerenti alla formulazione della suddetta Delibera. Dopo la presa in consegna degli atti, ad una prima analisi è emerso un procedimento, rgnr 4327/15, che vede tra gli indagati i dipendenti comunali Arch. Cecilia Sodano che richiede il patrocinio legale al Comune, il dipendente comunale Ing. Luigi Di Matteo, l’ex componente della Commissione Paesaggistica del 2013 Arch. Francesco Rinaldi e il progettista Arch. Massimo Cavalieri.
Mentre tentavamo di rappresentare anche questo problema, il Presidente del Consiglio ci richiamava all’ordine, chiedendoci di attenerci al punto all’ordine del giorno e togliendoci la parola. La cosa, a nostro avviso, è però legata del tutto all’attuale stato di “mancanza di serenità” dell’Ente, finendo per riflettersi, comunque, su aspetti rilevanti di interesse pubblico afferenti la sfera della garanzia della correttezza, trasparenza ed imparzialità dell'Azione Amministrativa.
Per farla breve, ci sono ancora una collezione di fascicoli giudiziari: Prato Giardino, Montebello e La Lobbra. Ed ancora: dalla condanna a 1 anno e 8 mesi del Dottor Razzino - ai reati per la falsificazione del Protocollo Generale - gli articoli dei giornali come citato il 14 gennaio 2016 dall'associazione Salviamo Bracciano che recitava: vedono imputati Bianca Maria Alberi (Sviluppo Economico e Risorse Tributarie) rinviata a giudizio per aver reso false informazioni al P.M. insieme al dott. Giribono e alla dott.ssa Zito; sino ad arrivare alla condanna a 1 anno e 6 mesi dell’Ing. Luigi Di Matteo.
Sino ad arrivare alle problematiche, di una dipendente Comunale che dovrà essere reintegrata presso la P.A. del Comune di Bracciano.
La giustizia, in molti di questi casi, non ha ancora terminato il suo corso, e tutti sanno che nessuno è colpevole di nulla fino all’ultimo grado di giudizio.
Ma tutto questo, ci porta comunque a fare un raffronto su quella che risulta essere la condizione dei cittadini di Bracciano, prima e dopo il cambio di Governo del Paese.
Comprendiamo che la giustizia non ha ancora terminato il suo corso, ma nel frattempo, cosa è cambiato?
Ciò che avveniva con la precedente giunta avviene oggi con quella attuale. L’Amministrazione è, oggi come ieri, ancora “impantanata”, in molti casi lenta ed incapace di agire adeguatamente, “zavorrata” da situazione complesse che generano incompatibilità, conflitti e tensioni.
Ora la Giunta Comunale ha deliberato di volersi costituire parte civile nella prossima udienza innanzi al GIP, fissata per il giorno 18 aprile 2017, per il procedimento rgnr 127/11.
Ora una domanda sorge spontanea: i documenti saranno in possesso dell’Amministrazione?
Nel contempo, vorrei far presente che anche tra i lavoratori pubblici del Comune di Bracciano, la professionalità è alta molti di loro ce la stanno mettendo tutta per cercare di portare serenità garanzia della correttezza, trasparenza ed imparzialità. Quindi fare di tutta un'erba un fascio è sbagliato. Il nostro Comune si trova in queste condizioni, anche per colpa della politica, molti errori sono stati fatti per "il compiacimento dell'organo politico a cui è legato da un vincolo fiduciario". Quindi oltre ad essere onesti fino a prova contraria, la mia stima nel loro operato per il bene pubblico, rimane alta.
L'Onestà e la serenità, toneranno di moda.
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Condannati,
Consiglio comunale 3 aprile 2017,
Indagati,
Procedimenti,
Tondinelli
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domenica 26 marzo 2017
Interrogazione parlamentare sul Lago di Bracciano Movimento 5 Stelle
Interrogazione parlamentare del MoVimento 5 Stelle a risposta scritta al Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sull'emergenza idrica del Lago di Bracciano.
Nello specifico si chiede di rivedere la convenzione ministeriale con la quale Acea e' autorizzata a captare l'acqua del lago di Bracciano.
Di seguito il testo dell interrogazione:
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Per sapere - premesso che:
L’emergenza procurata dal basso livello delle acque del lago di Bracciano è divenuto un fenomeno estremamente preoccupante. http://www.abitarearoma.net/sospendiamo-le-captazioni-acea-manifestazione-del-comitato-difesa-del-bacino-lacuale-bracciano-martignano/
Uno scenario da disastro ambientale che rischia oltretutto di determinare sanzioni dall’Europa perché non si tutelano i siti di interesse comunitario lacustri. Il lago di Bracciano ha una ricchezza ecologica unica al mondo, ricco di biodiversità di fauna e di flora e che ora rischia l’estinzione.
La concessione siglata da Acea con il Ministero dei lavori Pubblici (in allegato) , per quello che doveva restare un acquedotto d’emergenza per Roma, è stata stilata nel 1990, quando l’Acea era interamente pubblica, oggi sulla base di questa vecchia convenzione Acea Ato 2 spa capta acqua dal lago giornalmente, per far fronte al consumo idrico di Roma e degli altri comuni che fanno dell’ATO. Una captazione costante e giornaliera, che è di 1100 litri /secondo, ma che può arrivare addirittura a 5000 litri/secondo quando si è in emergenza, ai quali si devono aggiungere, poi i 450 litri secondo dell’acquedotto Paolo che porta l’acqua ai giardini del vaticano e alle fontane di Roma. Inoltre, la stessa Acea Ato 2 spa ha ribadito al tavolo tecnico regionale, che l’acqua del lago di Bracciano viene immessa nel circuito del sistema idrico di Roma e dei comuni che sono sotto gestione Acea, questo comporta che se la pressione dovesse diminuire da altre sorgenti come il Peschiera o l’acqua marcia, la captazione del lago avrà un aumento, come è stata a dicembre 2016, quando si è dovuto intervenire per manutenzione sull’acquedotto del Peschiera e quindi la captazione al Lago è stata di 1500 litri/secondo. http://www.terzobinario.it/emergenza-lago-bracciano-nessuna-riduzione-della-captazione-parte-acea/106545
Questo perché l’acqua del lago di Bracciano entra del circuito del Servizio Idrico Integrato che fornisce oltre a Roma anche gli altri comuni, una problematica rilevante è se un acquedotto del servizio ha una perdita di pressione o di mancanza di litri questi vengono recuperati pompando più acqua dal Lago. L’abbassamento del livello del lago, che ha annullato il contributo alla portata del fiume Arrone, genera un inquinamento specie nel suo tratto iniziale, come segnalato anche nell’interrogazione Daga, per la quale si attende ancora risposta http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/10319&ramo=CAMERA&leg=17&gruppo=5&testo=4%20Bracciano%205%203
Solo negli ultimi dodici mesi la riduzione ha superato un metro (come nel 2003) e le conseguenze sia per l’ecosistema lacustre sia per l’uomo che ne fa uso, sono evidenti. Molta la vegetazione scomparsa e con essa, le aree di riproduzione dei pesci foraggio (indispensabili alla nutrizione dei pesci di valore commerciale) e gran parte delle potenzialità autodepurative dovute alle macrofite emergenti. Tale tendenza potrebbe portare al depauperamento della risorsa idrica, destabilizzando l’ecosistema fino al collasso. (https://www.greenme.it/informarsi/ambiente/23321-lago-bracciano-disastro-ambientale);
:-
Se i Ministri interrogati non ritengano urgente rivedere i termini della Concessione siglata con Decreto Ministeriale e sottoscritta nel 1990, segnalando a chi possiede le opportune competenze, la necessità di sospendere o perlomeno di, ridurre notevolmente il livello di captazione dal bacino idrico del Lago di Bracciano, sollecitando inoltre l’attivazione di misure e progetti per ampliare la capacità di depurazione delle acque reflue, in modo tale che possano essere reimmesse nel Lago e non disperse nel Fiume Arrone senza essere state depurate come accade oggi.
DAGA, ZOLEZZI, TERZONI, MANNINO, DE ROSA, BUSTO, MICILLO, VIGNAROLI
Nello specifico si chiede di rivedere la convenzione ministeriale con la quale Acea e' autorizzata a captare l'acqua del lago di Bracciano.
Di seguito il testo dell interrogazione:
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Per sapere - premesso che:
L’emergenza procurata dal basso livello delle acque del lago di Bracciano è divenuto un fenomeno estremamente preoccupante. http://www.abitarearoma.net/sospendiamo-le-captazioni-acea-manifestazione-del-comitato-difesa-del-bacino-lacuale-bracciano-martignano/
Uno scenario da disastro ambientale che rischia oltretutto di determinare sanzioni dall’Europa perché non si tutelano i siti di interesse comunitario lacustri. Il lago di Bracciano ha una ricchezza ecologica unica al mondo, ricco di biodiversità di fauna e di flora e che ora rischia l’estinzione.
La concessione siglata da Acea con il Ministero dei lavori Pubblici (in allegato) , per quello che doveva restare un acquedotto d’emergenza per Roma, è stata stilata nel 1990, quando l’Acea era interamente pubblica, oggi sulla base di questa vecchia convenzione Acea Ato 2 spa capta acqua dal lago giornalmente, per far fronte al consumo idrico di Roma e degli altri comuni che fanno dell’ATO. Una captazione costante e giornaliera, che è di 1100 litri /secondo, ma che può arrivare addirittura a 5000 litri/secondo quando si è in emergenza, ai quali si devono aggiungere, poi i 450 litri secondo dell’acquedotto Paolo che porta l’acqua ai giardini del vaticano e alle fontane di Roma. Inoltre, la stessa Acea Ato 2 spa ha ribadito al tavolo tecnico regionale, che l’acqua del lago di Bracciano viene immessa nel circuito del sistema idrico di Roma e dei comuni che sono sotto gestione Acea, questo comporta che se la pressione dovesse diminuire da altre sorgenti come il Peschiera o l’acqua marcia, la captazione del lago avrà un aumento, come è stata a dicembre 2016, quando si è dovuto intervenire per manutenzione sull’acquedotto del Peschiera e quindi la captazione al Lago è stata di 1500 litri/secondo. http://www.terzobinario.it/emergenza-lago-bracciano-nessuna-riduzione-della-captazione-parte-acea/106545
Questo perché l’acqua del lago di Bracciano entra del circuito del Servizio Idrico Integrato che fornisce oltre a Roma anche gli altri comuni, una problematica rilevante è se un acquedotto del servizio ha una perdita di pressione o di mancanza di litri questi vengono recuperati pompando più acqua dal Lago. L’abbassamento del livello del lago, che ha annullato il contributo alla portata del fiume Arrone, genera un inquinamento specie nel suo tratto iniziale, come segnalato anche nell’interrogazione Daga, per la quale si attende ancora risposta http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/10319&ramo=CAMERA&leg=17&gruppo=5&testo=4%20Bracciano%205%203
Solo negli ultimi dodici mesi la riduzione ha superato un metro (come nel 2003) e le conseguenze sia per l’ecosistema lacustre sia per l’uomo che ne fa uso, sono evidenti. Molta la vegetazione scomparsa e con essa, le aree di riproduzione dei pesci foraggio (indispensabili alla nutrizione dei pesci di valore commerciale) e gran parte delle potenzialità autodepurative dovute alle macrofite emergenti. Tale tendenza potrebbe portare al depauperamento della risorsa idrica, destabilizzando l’ecosistema fino al collasso. (https://www.greenme.it/informarsi/ambiente/23321-lago-bracciano-disastro-ambientale);
:-
Se i Ministri interrogati non ritengano urgente rivedere i termini della Concessione siglata con Decreto Ministeriale e sottoscritta nel 1990, segnalando a chi possiede le opportune competenze, la necessità di sospendere o perlomeno di, ridurre notevolmente il livello di captazione dal bacino idrico del Lago di Bracciano, sollecitando inoltre l’attivazione di misure e progetti per ampliare la capacità di depurazione delle acque reflue, in modo tale che possano essere reimmesse nel Lago e non disperse nel Fiume Arrone senza essere state depurate come accade oggi.
DAGA, ZOLEZZI, TERZONI, MANNINO, DE ROSA, BUSTO, MICILLO, VIGNAROLI
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