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lunedì 6 novembre 2017

Elezioni siciliane: un'analisi politica



Il risultato delle elezioni siciliane non solo ha sancito il raddoppio dei voti del M5S portandolo al 35%, ma ha dimostrato l'esistenza di una grande comunità di persone libere che è viva e alza la testa, che si inforna veramente e vorrebbe veramente cambiare. Tuttavia il risultato ha di nuovo messo in evidenza la debolezza sia dei partiti, sia delle presenti e future coalizioni tra loro; sia della famosa "governabilità", parola-feticcio con cui i sostenitori del Rosatellum 2.0 si sciacquano continuamente la bocca.
Chi governerà la Sicilia? Il partito di Berlusconi, di Salvini o chi per essi? E se la stessa situazione si presenterà alle politiche, che cosa faranno? Coalizioni tenute con lo sputo, ricattabili dalla Mafia, che di sicuro pretenderà la controparte per la benedizione di questa “Santa Alleanza” in quella Regione; ma anche dal clientelismo, inutile negare che c'è ancora tanta gente collusa con la vecchia politica, che non si pente, che lascia passare qualsiasi cosa purché li lascino vivere con il voto di scambio, io do una cosa a te, tu ne dai una a me.
Noi abbiamo il voto libero, pulito, consapevole. Gli altri vincono grazie a schiere di impresentabili, veri vincitori di quella terra siciliana, i Genovese e i Cuffaro. Ma i veri impresentabili sono certi elettori: avevano la possibilità di cambiare e hanno abdicato a questa opportunità, non hanno osato guardare oltre il proprio giardino, che mai nessuno taglierà il prato al posto loro. Gli anni del miracolo italiano dove si poteva mangiare a sbaffo grazie alla possibilità dei debiti è terminato ormai da oltre dieci anni. Si sono affidati all'usato sicuro. Tra liste pulite come la nostra in cui non c'era nessun impresentabile e quelle con riciclati e voltagabbana hanno scelto queste ultime. Hanno preferito chi ha partecipato nel passato allo sperpero del denaro pubblico
Dispiace per quella terra meravigliosa; ma è un po' come qui da noi a Bracciano...



giovedì 2 novembre 2017

Lettera di sostegno ai dipendenti pubblici di Bracciano: in risposta all'articolo del Sindaco

Invece di stabilire un clima sereno e collaborativo con i dipendenti pubblici e non, che cosa fa? Li attacca come se fossero un gruppo politico di opposizione, rinfacciando il passato.
Fare di tutta un'erba un fascio è sbagliato. Il nostro Comune si trova in queste condizioni anche per colpa della politica, molti errori sono stati fatti per "il compiacimento dell'organo politico a cui è legato da un vincolo fiduciario". Quindi a molti dipendenti, va tutta la nostra stima e solidarietà, fosse solo per l'operato che stanno portando avanti per il bene pubblico, fosse solo per essere onesti fino a prova contraria.
Decreti e "ripetuti ordini di servizio che li vedono lavorare su più Aree contemporaneamente, ovvero di continue assegnazioni da un’Area ad un’altra in un brevissimo lasso di tempo", sono azioni compiute (e provate) da quest'amministrazione; eppure l'amministrazione tenta di ribaltare la risonanza negativa sugl'impiegati.
Con loro si doveva creare una squadra efficiente e capace di migliorare la qualità dei servizi ai cittadini, facendo corsi di formazione e aggiornamento che potevano dar luogo ad una rotazione del personale più snella, con adeguato rispetto alle competenze professionali, ottemperando così anche allo strumento di prevenzione della corruzione, come previsto dalla legge. Le carenze infrastrutturali negli ambienti dei luoghi di lavoro si risolvono soltanto reperendo fondi necessari, attraverso fondi strutturali regionali o nazionali.
Il lavoro dei dipendenti è prezioso e crediamo che, solo con un rapporto cordiale e diretto, potremo risolvere i problemi e attivare quelle connessioni indispensabili affinché i vari uffici e i diversi settori possano lavorare al meglio. Bisognava pensarla come qualsiasi altra azienda il cui compito è quello di erogare i migliori servizi possibili alla cittadinanza trovando la metodologia più corretta e attivando gli strumenti più idonei a riattivare partecipazione e condivisione. La porta dell'ufficio del Sindaco doveva esser sempre aperta per affrontare, insieme, ogni problema e per condividere il lavoro del futuro che si prospettava ad affrontare insieme, per il bene della collettività.
Tra i lavoratori pubblici del Comune di Bracciano, la professionalità è alta e molti di loro s'impegnano al massimo per cercare di portare serenità, correttezza, trasparenza e imparzialità.


domenica 29 ottobre 2017

LA SOLITA DISINFORMAZIONE DEL PD DI BRACCIANO - AS USUAL.


"Chi dice che io o Alessandro Persiamo stiamo facendo delle contrattazioni, sbaglia. Noi non vogliamo poltrone, chi ci conosce lo sa!".
Lo scrissi pubblicamente anche il 3 settembre 2017 in una nota su facebook: https://goo.gl/xV6eFd , e tante altre volte. Il MoVimento vuole smantellare questo sistema dalle fondamenta, per poi ripartire con una nuova Bracciano. Ma con quale credibilità si può smantellare un sistema se si entra a farne parte? Noi continueremo a fare un opposizione dura, ma senza alcun pregiudizio ideologico.
Il soprannominato "concordato" come apparso sul giornale on line Ecolago, fatto con gli altri Consiglieri di minoranza, si basava su una proposta condivisa nel trattare in Consiglio Comunale aperto le problematiche urbanistiche. Il nostro contributo è stato chiaro: "condividiamo la proposta, ma non possiamo non partecipare al Consiglio comunale, se la maggioranza non ha intenzione di cambiare il modus operandi della discussione dell'ordine del giorno, visto che a convincere a far partecipare il Comitato di Montebello e il Consorzio delle Villette il Sassone è stata una nostra iniziativa e non potevamo evitare la partecipazione".
Ascoltare i cittadini e le loro problematiche rientra nella partecipazione di chi rappresenta comunque una fetta della popolazione in sede istituzionale. Dichiariamo quindi  che sostenere il contrario è un atto diffamatorio, oltre ad essere​ un approccio di disinformazione di cattivo gusto nei confronti della cittadinanza.
Il M5S è l'unica forza coerente che non cambia idea sugli altri partiti anche dopo la fine della campagna elettorale. Daremo il nostro contributo per cambiare in meglio le sorti di questo Comune, ma senza inciucio, senza scambi di favori e poltrone.

Gruppo 🇲5🇸Bracciano

venerdì 6 ottobre 2017

Risposta al cittadino cimaglia

Ci dispiace vedere che si è risentito un “cittadino”, poiché la nostra replica era rivolta al Sindaco Tondinelli ed al Presidente Testini, ma poiché abbiamo fatto il suo nome, riteniamo sia anche giusto che lo stesso, abbia diritto di replicare all’articolo “Trasparenza Bracciano, il M5S replica a Tondinelli e Testini”.
Leggiamo che Lei Dottor Arturo Cimaglia, ci chiede di pubblicare una smentita, ma riteniamo che le sue osservazioni siano da attribuire ad una cattiva interpretazione della nostra dichiarazione stampa.
La sua contestazione parte, citando da come sia stato possibile che un governo tenti di obbligare i consiglieri di minoranza a svolgere il compito di riorganizzazione e inchiesta dell’Archivio Comunale e degli accessi agli atti; ciò invece d’irrogare prima il provvedimento disciplinare per la mancata attuazione di due deliberazioni della Giunta Comunale, n. 21/2016 e n. 73/2016…”
Ci preme evidenziare che noi richiamiamo la Commissione d’Indagine voluta dalla maggioranza, ponendo la nostra domanda che recita: Ritornando alle affermazioni del signor Sindaco sulla Commissione d’Inchiesta, curiosamente richiesta dalla maggioranza e non dalla minoranza: come sia stato possibile che un governo tenti di obbligare i consiglieri di minoranza a svolgere il compito di riorganizzazione e inchiesta dell’Archivio...”
Quindi facendo riferimento alla delibera di Consiglio REGISTRO N. 26 Data 22-08-2017


In quella Delibera vediamo come il Governo Tondinelli pone i fatti, evidenziando in premessa: Constatato che dette difficoltà diventano particolarmente problematiche, allorché nell’ambito di procedimenti penali venga richiesta, da parte della magistratura competente, l’acquisizione di documenti che risultano acquisiti al protocollo generale, ma di cui non si rinviene in atti l’originale (vedasi, ad es. gli atti inerenti la c.d. questione “La Lobbra” (proc. 127/11); Quindi riconducibili alle problematiche urbanistico edilizio – gestione delle lottizzazioni La Lobbra, derivanti dalla gestione delle pratiche Cimaglia e via del Sassone.

La Delibera di Consiglio N.26 in questione, da noi contestata prosegue: Preso atto che la problematica de qua è stata oggetto già di due deliberazioni della Giunta Comunale,
n. 21/2016 e n. 73/2016, con le quali veniva disposto che il censimento, il riordino e la ricostruzione dei fascicoli dei documenti venisse effettuato in maniere dettagliata e non sommaria, relativamente ai fascicoli interessati da procedimenti penali o altro contenziosi.
Riteniamo quindi che, visto che è stata disattesa dai dipendenti designati nei due atti d’indirizzo la richiesta di procedere ad interessarsi al censimento, riordino e ricostruzione dei fascicoli, relativi da procedimenti penali o altri conteziosi, questa Commissione come oggetto assegnatosi aveva soprattutto questo compito. Tale compito, a nostro avviso, ricade nelle competenze Del personale amministrativo ad esso designato, e non dei membri degli Organi politici dell’Ente.
 

D’altronde, come si legge nel verbale protocollo n. 30250, troviamo che al suo accesso agli atti autorizzato dalla Segretaria Generale è presente (nelle more della delibera di Consiglio Comunale n.26 del 22/08/2017 il Consigliere Fabrizio Marcantoni, in qualità di membro della Commissione di indagine sull'attività di accesso agli atti nel comune di Bracciano, ponendo quindi in essere anche il primo atto dell’attività della Commissione stessa.


Non solo, il 27 settembre 2017, riceviamo dalla segreteria, una nota indirizzata alla Procura di Civitavecchia dal Presidente Luca Testini, che in R.G. GIP n. 943/16 - R.G.N.R. 4327/15” cheL’incompletezza dei fascicoli, per la maggior parte urbanistici, e il rifiuto degli Uffici a ricostruirli anche dopo l’atto di indirizzo dettato dalla DGC n. 73/16 in tal senso, dando priorità a quelli oggetto di procedimenti penali e/o di contenzioso hanno determinato il Consiglio ad adottare la DCC n. 26 del 22.8.2017 per la nomina di una commissione di inchiesta ad hoc, che, a causa dell’ ingiustificata opposizione di alcuni consiglieri della minoranza e il rifiuto di altri, sempre delle minoranza di accettare la Presidenza  della commissione a seguito della loro nomina, non si è potuta costituire.”, che pensiamo confermi quanto abbiamo affermato circa l’oggetto di attività Della commissione. Il Presidente, nella nota, tenta in buona sostanza di attribuire una qualche responsabilità della mancata ricostruzione dei fascicoli, anche al nostro rifiuto di far parte della Commissione di indagine sull'attività di accesso agli atti. Questo senza tenere in alcun conto, a quanto pare, del fatto che altri avrebbero forse dovuto vigilare sul corretto andamento dell’attività di riordino decretata dagli atti di indirizzo della Giunta Comunale.
Senza contare che nell’ultimo Consiglio Comunale, la nuova Delibera di costituzione di una nuova Commissione di indagine, che revocava la precedente, deliberava: “di costituire una commissione di indagine al fine di fornire utili elementi per la soluzione della la problematica de qua, che è stata oggetto già di due deliberazioni della Giunta Comunale (n. 21/2016 e n. 73/2016), che ancora non hanno trovato attuazione, con le quali veniva disposto che il censimento, il riordino e la ricostruzione dei fascicoli dei
documenti venisse effettuato in maniere dettagliata e non sommaria, relativamente ai fascicoli interessati da procedimenti penali o altro contenzioso;”
Speriamo di avere con questa nota chiarito che la nostra intenzione era quella di richiamare l’attenzione dei Cittadini braccianesi su un modus operandi dell’Amministrazione che non condividiamo, e non certo quella di “mettere in piazza” un privato cittadino, compito che di certo non riteniamo rientri nei nostri doveri istituzionali.
Pubblichiamo questa nota con piacere, anche in considerazione della disponibilità che lei ha sempre mostrato nei nostri confronti rendendoci partecipi di atti, documenti e sentenze di cui lei avrebbe potuto tranquillamente restare unico “proprietario”.
Speriamo in tal modo di aver chiarito il nostro reale intendimento, e fugato i dubbi da lei sollevati sull’”errore” da lei rilevato nel testo.

Gruppo MoVimento 5 Stelle


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