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domenica 30 marzo 2014

l'Italia è stanca di questo capitalismo. Solo i tedeschi non l'hanno ancora capito.

l'Italia è stanca di questo capitalismo. Solo i Partiti non l'hanno ancora capito. 

In Svizzera i cittadini hanno votato contro l'arricchimento illimitato dei manager. In Italia un governo di tecnocrati è stato bocciato dagli elettori. C'è un populismo della ragione che si chiama Democrazia. La gente è stanca del capitalismo che distrugge la società. L'indignazione è cresciuta, e monta la rabbia. Prima di tutto contro i Partiti e poi contro l'Europa. Ma questi continauno a preoccuparsi solo dei loro soldi e offendono.

L'austerità di Merkel è un inferno

Lo mostrano anche le reazioni alle elezioni italiane. Le "condizioni non sono chiare", è stata la prima risposta dei mercati. Sono i veri sovrani e si comportano come tali. Moody's ha minacciato un declassamento del merito di credito. E anche il mercato obbligazionario ha reagito: "l'Italia in cambio del caos elettorale ha ricevuto una fattura con interessi piu' alti da pagare", ha riferito la Deutsche Presseagentur. Perché per molti giornalisti è normale che siano "i mercati" a rilasciare una ricevuta alla politica.

Una domanda: perché allora non sono i mercati finanziari a eleggere direttamente i governi? In verità succede già da molto tempo. Il professore di economia Mario Monti in Italia e il banchiere centrale Loukas Papademos in Grecia erano tecnocrati insediati dai mercati - e da Angela Merkel.

La cancelliera tedesca ha incatenato alla sua disastrosa ideologia del risparmio l'intero continente. "Austerità", suona bene e sembra ragionevole. Ma in verità è l'inferno. Le misure di austerità fanno crollare l'economia. In questo modo si aumenta il peso del debito. E non si crea fiducia. Il denaro pero' è una questione di fiducia.  Viene chiamata anche trappola del debito. Non se ne esce senza l'aiuto esterno. E piu' ci si dimena, piu' si scivola in profondità".

Non è solo il "nostro Euro"

Gli europei sono sempre piu' stanchi di Merkel e dei mercati. Il sogno tedesco è l'incubo europeo. Appena 25 anni dopo aver riconquistato la piena sovranità, la Germania in Europa si ritrova sulla via dell'isolamento politico.

Questa è l'eredità politica di questa cancelliera. Merkel non ha capito che l'Europa è un progetto politico. Non un progetto contabile. Non ha saputo spiegare ai tedeschi che cosa l'integrazione significhi: non solo gli altri dovranno integrarsi. Anche noi. "Schock dopo le elezioni italiane. Distruggeranno il nostro Euro?", scrivevano alcuni giornali. E qui c'è proprio un malinteso. Non è solo il "nostro" Euro.

Probabilmente i Media non riescono a intercettare lo stato d'animo dei cittadini. 
E' come se i tedeschi non capissero che cosa c'è attualmente in gioco. Assistono all'indebolimento morale del loro sistema sociale con una strana indifferenza.

Il Movimento 5 Stelle, si batterà per evitare tutto questo sistema, partendo dalle alleanze Mediterranee, ponendo al centro dell'attenzione omogeneità economica e il rilancio della sovranità popolare 

I partiti Italiani alleati e burattini della Merkel, non riescono nemmeno a spiegare cosa succeda in Europa, o forse continuano a nascondercelo . Steinbrück ha offeso il vincitore delle elezioni Grillo chiamandolo "Clown", ma non ha nessuna idea delle condizioni italiane.

Dove dominano la corruzione, la criminalità e la cleptocrazia il clown probabilmente è la sola alternativa ragionevole. Ma Grillo non è un clown. E' un moralista. Nella politica italiana non si è abituati e nemmeno in quella tedesca. Le nostre richieste - limite al numero di mandati, riduzione dei parlamentari, legge contro il conflitto di interesse dei politici - sono tutt'altro che clownesche. E i ragazzi che sono  in Parlamento, non sono tecnocrati o lobbysti, piuttosto eletti nel senso migliore del termine. 

Il sociologo Oskar Negt ha scritto: "Il presente soffre di una cronica malnutrizione dell'immaginazione produttiva". Per la Germania è una frase perfetta. 
Ma per fortuna non per tutta l'Europa.

M5S Europa

Esci dal Buio !

#VinciamoNoi

Marco Tellaroli : Un Cittadino per l'Europa

martedì 25 marzo 2014

Elezioni Europee 2014 - I 7 punti del M5S








“L’Unione Europa è un unione bancaria che rappresenta solo le economie forti e non quelle deboli una parte di questo debito è immorale. Pagheremo quello che potremo pagare”. “In Italia  non c’è crisi, noi spendiamo meno di quello che entra poi dobbiamo pagare interessi sul debito che abbiamo con le banche tedesche e francesi e non ne usciamo più. Noi vogliamo andare in Europa a dire che desideriamo una cosa diversa. Nel luglio 2012 con Monti abbiamo firmato dei trattati che ci strozzeranno per 20 anni”

In Europa per l'Italia con il M5S - Il MoVimento 5 Stelle entrerà in Europa per cambiarla, renderla democratica, trasparente, con decisioni condivise a livello referendario. Oggi la UE è un Club Med infestato dalle lobby. Il manifesto del M5S per le elezioni europee è di sette punti. 


1. REFERENDUM SULLA PERMANENZA NELL'EURO
2. ABOLIZIONE DEL FISCAL COMPACT 
3. ADOZIONE DEGLI EUROBOND 
4. ALLEANZA TRA I PAESI MEDITERRANEI PER UNA POLITICA COMUNE
5. INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE E NUOVE ATTIVITA' PRODUTTIVE ESCLUSI DAL LIMITE DEL 3% ANNUO DI DEFICIT DI BILANCIO
6. FINANZIAMENTI PER ATTIVITA' AGRICOLE E DI ALLEVAMENTO FINALIZZATE AI CONSUMI NAZIONALI INTERNI 
7. ABOLIZIONE DEL PAREGGIO DI BILANCIO




I partiti vogliono andare a Strasburgo per assecondare l’attuale modello di Ue.
Noi invece andiamo in Europa per l’Italia.
La vecchia politica nominerà i propri parlamentari europei pescandoli, come spesso accade, tra gli scarti delle liste nazionali.

I nostri portavoce saranno invece scelti dai cittadini, che voteranno direttamente i nuovi candidati a 5 stelle in Ue: persone comuni, come è avvenuto per le parlamentarie.

I partiti si schiereranno al fianco dei poteri forti, continuando ad appoggiare le politiche di austerity portate avanti dall’Unione della finanza.
Il M5S eleggerà liberi cittadini, senza cercare omologazioni ideologiche ma confrontandosi sui temi per invertire la rotta e rifondare una Comunità di Stati.

I partiti sono i camerieri dei banchieri e dei burocrati Ue.
Il M5S cambierà l’Europa.
In alto i cuori!

Chi ha votato il Mes, il Fiscal compact, il pareggio di bilancio in Costituzione, ha imposto l’ingresso nell’euro senza consultare i cittadini e ha appoggiato Governi nazionali nominati dalla Bce non può cambiare l’Europa.

È proprio a causa dei partiti di centro, di destra e di sinistra se l’Ue annichilisce la volontà popolare, spreme le fasce più deboli per ingrassare il circuito bancario e distribuisce la ricchezza alle lobbies imponendo sacrifici da lacrime e sangue al sistema produttivo.
I 7 punti del M5S per cambiare l’Europa sono chiari e accomunati da un filo rosso che è quello della solidarietà e della democrazia.

Abbiamo dalla nostra parte la credibilità conquistata in questi primi mesi in Parlamento: possiamo rivendicare a voce alta ogni singola battaglia che abbiamo portato avanti, i partiti invece se ne vergognano balbettanti.

Questo perché siamo un MoVimento di cittadini con le mani libere e pulite: è con la stessa onestà che abbiamo dimostrato durante il primo anno di legislatura che cambieremo l’Europa.
Manderemo a Strasburgo i cittadini scelti dalla rete per scardinare l’immobilismo delle istituzioni, annullare il commissariamento dei poteri finanziari e rendere le scelte partecipate e condivise.

La ’UE deve diventare una Comunità politica e sociale che riconosce e rispetta le identità dei singoli Stati: è necessario liberare le forze sane dei Paesi comunitari dalle ganasce imposte dalla Troika.

Ridiscuteremo i trattati a cominciare dal Mes, un vero e proprio tributo di sangue ai mercati, dal Fiscal compact, che ci costringe a tagliare 50 miliardi l’anno di spesa sociale, dal pareggio di bilancio, una vera e propria follia che impedisce la crescita del Paese.
Sono queste le condizioni che detteremo per la permanenza nella moneta unica europea, saremo promotori di un referendum sull’euro per lasciar decidere ai cittadini se sono d’accordo o meno con ciò che è stato loro imposto dai politici in nome di una eterna sudditanza ai burocrati europei.

Questo è il programma che i nostri portavoce realizzeranno in Europa dialogando con le altre realtà politiche.

Il Parlamento europeo funziona in modo diverso da quello italiano e servono gli eletti di almeno 7 Paesi per creare un gruppo, ma certamente non ci interessa chi ha un’appartenenza politica diversa dalla nostra, come del resto tutti i partiti attualmente presenti a Strasburgo.
Ci confronteremo con gli altri movimenti che condividono le nostre priorità e anche sul tema delle alleanze chiederemo il responso della rete.
Con la stessa onestà, coerenza e trasparenza che dimostriamo ogni giorno con i fatti porteremo anche in Europa lo tsunami dei cittadini contro tutte le caste per riprenderci la nostra sovranità.
☆☆☆☆☆

mercoledì 19 marzo 2014

L’Italia si sta sfasciando



“Il corpo massacrato del piccolo Domenico di Taranto, che segue di poco la barbara uccisione di “Cocò” di tre anni a Cosenza, non chiede una rapida lacrima archiviabile in 48 ore. La rabbia per la barbarie del delitto è enorme. Ma esige anche un esame di coscienza da parte di tutti. Che Italia sta diventando questa, in cui la criminalità straccia persino il vecchio codice che voleva salvi i bambini? Che paese è questo, in cui la malavita si espande in tutte le regioni, si mescola a malaffare e mala politica e si fa forte di un disfacimento diffuso delle regole, di una corruzione rampante, diun’evasione impunita, del trionfo di una cultura giuridica da azzeccagarbugli per cui la professoressa che punisce un alunno prepotente verso un compagno, accusato di essere gay, viene condannata in tribunale per eccesso di autorità? Che paese è questo in cui un delinquente è chiamato a riformare la Costituzione, un capitano vigliacco fugge dalla nave, che ha portato al naufragio con 32 vittime, e si permette di insultare la stampa, che paese è questo in cui quattro minorenni del “branco”, accusati di aver usato violenza a una compagna, al ritorno dall’arresto vengono salutati dalla classe con torta e striscione, come a Finale Ligure?
Domenico, freddato brutalmente, dovrebbe costringere tutti a guardarsi allo specchio e a domandarsi se il massimo dell’urgenza si riduca all’osservanza dei parametri di Maastricht, al controllo dello spread e al rispetto del fiscal compact. Domenico ci ricorda di non essere morto in un “episodio” di criminalità, perché se l’Italia alimenta metà della corruzione dell’intera Ue non c’è nulla di episodico nella presenza di una sfera criminale dalle molte sfaccettature.
Il bimbo di Taranto ammonisce non solo che è follia il programma di cieche sforbiciate alle forze dell’ordine in nome della spending review. Lancia in faccia a tutti un monito più grande. La necessità di riconoscere che l’Italia si sta sfasciando in un caos, dove latitano senso morale, responsabilità civica e nobiltà di osservare le regole del convivere.”

Marco Politi – Il Fatto Quotidiano del 19 marzo 2014 

domenica 16 marzo 2014

Riunione Commercianti Bracciano e Cittadini di Bracciano in Movimento






via delle Palme,6 Bracciano




Giovedì 20 Marzo , presso via delle Palme a Bracciano. Riunione con i Commercianti.

Il cruciale tema del sostegno all’Economia e al Lavoro, che in Italia significa appoggiare con decisione le Piccole e Medie Imprese, non può che essere affrontato congiuntamente a livello nazionale e locale. L’obiettivo è lanciare un messaggio chiaro su due Proposte di Legge di significativo impatto e facile attuazione:
1. Abolizione dell’IRAP per le Piccole e Medie Imprese
2. Regolamentazione delle aperture/chiusure degli esercizi commerciali.
Allo stesso tempo ci si pone l’obiettivo di coinvolgere cittadini e lavoratori Braccianesi in un dialogo reale, sarà l’occasione per mettere al centro del dibattito anche una declinazione del tema Economia e Lavoro sul territorio lacustre, che deve tradursi in un impegno teso ad aumentare l’attrattività turistica di Bracciano attraverso azioni di marketing coordinate, intercettare fondi nazionali ed europei, sburocratizzare gli atti formali. Una particolare attenzione va riservata agli aspetti vitali della città, riformulando la promozione del centro storico anche grazie al rinnovamento dell’economia della cultura e dello spettacolo, e avviando un percorso di recupero di “antichi” mestieri manuali come forma occupazionale e di riappropriazione dell’artigianalità tipica del nostro tessuto sociale.
“La crisi colpisce le imprese commerciali”, per intendere fino in fondo quest’affermazione che leggiamo e ascoltiamo in ogni dove, dobbiamo riportare i dati dell’Osservatorio Confersercenti che attestano a ben 83.735 le imprese nei settori della somministrazione e dell’alloggio che da gennaio a dicembre 2013 hanno chiuso, con un saldo finale di 22.616 aziende della nostra storia economica del Made in Italy nel mondo che sono perdute per sempre. L’unico genere di commercio che non sembra essere in crisi è quello ambulante o da “marciapiede” con un aumento pari a 3.334 unità.
Le cause principali sembrano proprio essere le norme europee e italiane che, di fatto, impediscono al commerciante o imprenditore di investire nelle loro attività e rendere il loro commercio competitivo; ci chiediamo che cosa possiamo fare per la nostra società, vogliamo creare un programma d’azione con i cittadini mirato proprio a fare di Bracciano, delle sue risorse, un valore aggiunto nel panorama italiano del commercio e dell’economia. Stiamo studiando e analizzando tutte le possibilità che il nostro territorio offre, individuando quelle meno sfruttate e cercando di creare delle proposte alternative valide. Il pensiero va subito alla possibile creazione di un polo industriale del riciclo e del riuso, viviamo in un territorio dove esiste e vive una discarica, un mostro per l’ambiente, per gli animali e per i nostri figli; un mostro anche per le tasche che vedono, con l’attuale gestione dei rifiuti, un costo ben superiore al servizio offerto al cittadino e alle famiglie. Un polo di riciclo e riuso porterebbe un risparmio consistente nelle tasche delle famiglie ma anche di tutti quei proprietari di piccole e medie imprese che potrebbero commerciare prodotti a km 0 a basso costo, guadagnare e investire sulle loro aziende rendendole competitive. Siamo riferiti alla volontà di portare il progetto Vedelago creando, parallelamente, un Consorzio gestito dai commercianti sulla vendita di materiale proveniente dal cosiddetto rifiuto e che, dopo la giusta sterilizzazione e lavorazione, potrà essere re-immesso sul mercato ad un costo inferiore e, di riflesso, attutirà anche la spesa della tassa sui rifiuti.
Un altro aspetto che stiamo valutando e per il quale possiamo offrire una valida alternativa sono le assunzioni a breve termine con l’adozione dell’ Associazione per Impresa Sociale: tutti quei commercianti o proprietari d’azienda interessati avranno la possibilità di assumere personale con contratti di quindici giorni, rinnovabili e che vedranno scendere la tassazione e l’aliquota giornaliera del 26%; in questo modo ci sarà il giusto spazio per attutire le problematiche del lavoro e dell'economia locale. Il Social Business o Impresa Sociale, indica un tipo di attività in forma di impresa che non nasce per produrre necessariamente un profitto rivolto ai grandi manager o agli azionisti, il suo obiettivo primo è unire e collegare direttamente tutte le caratteristiche di un territorio: ambiente, economia e tessuto sociale. La nascita di gruppi e manifestazioni spontanee come “Occupy” o “Indignati” non sono altro che la testimonianza dell’attuale usanza di far arricchire l’1% della popolazione a discapito della moltitudine (NOI). Quello che dobbiamo fare non è più investire sullo sfruttamento delle risorse della terra, in costante diminuzione e sull’orlo della fine; la cosa davvero importante e remunerativa per tutti è l’investimento nella rigenerazione delle risorse ambientali e sociali creando una nuova economia e abbandonando definitivamente gli squilibri che vedono oggi la nostra società. In Italia le Cooperative Sociali sono state introdotte con la Legge 381/1991, l’Impresa Sociale è stata introdotta con la Legge Delega 188/2005 e il successivo decreto legislativo 155/2006, insieme ai decreti attuativi arrivati a gennaio 2008. La soluzione è a portata di tutti!
Il “Microcredito” è uno degli strumenti principali del nostro progetto di Finanza Etica, perché garantisce a tutte a quelle persone che non possono godere del favore bancario un’opportunità di accesso al credito. È un efficace strumento di sviluppo sociale e di lotta alla povertà che si integra con attività formative e di accompagnamento in collaborazione con la rete sociale locale: pubblica amministrazione o soggetti del terzo settore che garantiscono il raccordo tra la banca, il territorio e i beneficiari del credito. Attualmente abbiamo due linee di intervento:
- Microcredito socio-assistenziale: rivolto a persone in difficoltà economica;
- Microcredito micro-imprenditoriale: rivolto a chi intende far nascere una nuova attività o impresa o il consolidamento d’imprese sociali con un massimo di 10 addetti, per l'auto imprenditorialità o lo sviluppo di attività economiche locali.
Il movimento è a favore della cosiddetta “Economia solidale e civile”, pensiamo ai Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) e ai Distretti di Economia Solidale (DES). Il nostro manifesto politico del 2001 recitava: "Obiettivo della banca è di far confluire risorse e fiducia verso quei progetti di cui la comunità civile ha bisogno per crescere; ... Una finanza, quindi, non come strumento di standardizzazione, di spersonalizzazione e di disgregazione, ma come valorizzazione delle identità, delle differenze, delle relazioni che animano il territorio, una finanza che diventa parte integrante nei processi di sviluppo locale". Abbiamo ascoltato chi partecipa alla rete della solidarietà e abbiamo seguito gli incontri nazionali della rete GAS, territorialmente, invece attraverso il lavoro dei Gruppi di Iniziativa Territoriale (GIT) dei Soci di Banca Etica.
Per essere precisi, non siamo solo strumento ma siamo prima di tutto parte attiva e integrante di questo movimento politico e sociale; la tassazione per le PMI in Italia ha raggiunto il 73%, enti statali o privati non riescono ad assumere personale dipendente e faticano a mantenere in vita le proprie attività. Le Associazioni imprenditoriali No Profit , hanno un vantaggio, possono proporre personale a tempi brevi per ogni settore lavorativo , dal sociale alla manodopera manuale; per di più saranno deresponsabilizzati dal pagamento delle tasse e si assicurerà un flusso lavorativo attivo per chi oggi non riesce ad avere nemmeno un salario minimo.
“Far rientrare le esternalità negative”, prendere le esternalità negative e rimetterle dentro al business. Il cambio di ottica che si propone è vedere negli effetti collaterali all’attività d’impresa, l’attività d’impresa stessa. Danni e rischi d’impresa non rappresentano un ostacolo da non considerare ma un’opportunità da studiare e valutare per la collettività e per l’ambiente; non si può far finta che non esistano, si debbono sfruttare secondo le loro peculiarità creando impresa e posti di lavoro, in una parola: economia.
Siamo convinti che la nutrita partecipazione dei cittadini arricchirà la manifestazione di spunti significativi per tracciare nel concreto un piano di risollevamento della situazione delle Piccole e Medie Imprese locali e non solo.
Riattiviamo la nostra dignità

venerdì 14 marzo 2014

Per ora ho visto solo una conferenza stampa in cui si continua nei tre vizi degli ultimi 20 anni.



Inizialmente erano solo i 14 euro di Letta e, francamente, non ci pagavo nemmeno la mancia per mia figlia. Con 80 euro, invece, si può iniziare a ragionare. Mia figlia si è lanciata: “Potremmo comprare la casa”. Ho fatto due conti e dovremmo riuscire ad acquistare un metro quadro in periferia anticipando l’1% e facendo un mutuo 32 anni e 6 mesi. Ma senza lanciarci in progetti avveniristici, le cose che 80 euro al mese permettono di fare sono tante. Ad esempio:
1. votare 40 volte alle primarie del PD
2. lanciare un OPA sulla Grecia
3. andare a vedere due spettacoli di Grillo...
4. pagare 80 caffe'a Civati sperando che si svegli
5. regalare un vibratore a un collega altoatesino (battery included)
6. adottare un ex-senatore grillino
7. comprare un dizionario Italiano-Razzi/Razzi-Italiano
8. comprare 4 copie di un libro di Volo e vedere se piacciono al vostro camino
9. regalare un telefono usa e getta a Anna Maria Cancellieri
10. procurarsi i voti sufficienti per cacciare Samba dalla casa del Grande Fratello
11. salvare Emma Bonino dall’estinzione
12. regalare un corso di geografia italiana per Barbara D’Urso
13. andare a Cuneo prima che Renzi la faccia scomparire definitivamente
14. regalare a Renzi un corso intensivo di Power Point
15. andare al supermercato e entrarci con 40 carrelli contemporaneamente
16. pagare circa 8 minuti dello stipendio di Fazio
17. regalare e una confezione di preservativi a Del Rio e a sua moglie
Ma soprattutto, regalare una calcolatrice a Matteo Renzi.

Da Blog BeppeGrillo.it :
Italia 2015 - 2035. Ci aspetta un nuovo ventennio dopo quello mussoliniano. Unadittatura democratica ispirata da Gelli e prima ancora da Cefis, che puzza di P2 e di logge massoniche coperte, che viene attuata sotto i nostri occhi e con la benedizione silente del Colle. E' una lunga marcia iniziata con l'esproprio dei diritti costituzionali dei cittadini, con la continua delegittimazione di fatto della Costituzione. Passo dopo passo. Il Parlamento è stato ridotto con l'abuso dei decreti legge, che dovrebbero avere solo carattere di urgenza, a uno studio notarile che approva le leggi fatte dal Governo. E' stato introdotto il Porcellum dichiarato incostituzionale che ha alterato il voto dei cittadini con l'abnorme premio di maggioranza e consegnato i parlamentari all'obbedienza cieca e assoluta a chi li ha nominati. I partiti hanno delle claque, non dei parlamentari, dei pigiatasti a comando. Dei servi in sostanza. Dopo la decadenza del Porcellum, rimasto in vita per anni grazie alle Sporche Intese, i partiti si sono riorganizzati. 
Primo obiettivo: mettere fuori gioco il MoVimento 5 Stelle, impedirgli di vincere le elezioni. 
Secondo obiettvo: trasformare per sempre il Parlamento in un docile strumento che non interferisca nell'approvazione di ogni decreto vergogna come fu per il Lodo Alfano. 
Il massone Verdini, il Grande Elettore di Renzie in Toscana che gli contrappose l'ex portiere del Milan Galli alle elezioni comunali di Firenze, Berlusconi e Renzie stanno imponendo al Paese, sotto lo sguardo compiacente di Napolitano, una legge elettorale che nell'ordine abolirà il Senato eliminando una istituzione di controllo, premierà le coalizioni, eliminerà ogni rappresentanza minore a meno che non entri in coalizione, introdurrà ancora i nominati (in futuro solo renziani e berlusconiani) alla Camera e darà un enorme premio di maggioranza a chi vincerà al balottaggio tra i due primi gruppi politici. Peggio del Porcellum. Nel frattempo Renzie invece di governare, ammesso che ne sia capace, sta facendo campagna elettorale permanente per le europee. Vinceremo noi, comunque.

martedì 11 marzo 2014

Le bugie di Renzi e il Governo

Barbara Lezzi




Barbara Lezzi

Il PD è un partito di ipocriti, #Renzi li rappresenta al meglio.
Il nipotino di #Berlusconi e D'Alema aveva promesso di abolire l'IRAP, il finanziamento pubblico ai partiti, di abbassare la pressione
fiscale di due cifre, di rivedere il fiscal compact e i rapporti con l'Europa rispetto allo sfondamento del rapporto deficit/PIL.

Aveva promesso ...... tante cose, si sta rimangiando tutto. Una stampa libera lo avrebbe già massacrato, ma al giovinotto rampante si preferisce dar credito, poltrone comodissime e conduttori piegati. Domani ci racconterà altre frottole, non ha capito che la pazienza è finita. Si è piegato subito agli starnuti dell'Europa che conta, agli interessi di pochi e al malessere di tanti.

Bisogna cambiare registro, mandarli tutti a casa prima che sia troppo tardi.
Fino a quando al Governo non ci saranno persone serie il nostro Paese non avrà futuro.

Essere seri vuol dire non fare spesa pubblica improduttiva, non fare emendamenti che prevedono contributi a pioggia, chiudere gli enti inutili, disboscare le migliaia di società partecipate (fonti di corruzione e ricollocamento di politici trombati), investire in cultura, turismo, innovazione, non derogare alla normativa antimafia nella Terra dei fuochi, non consentire a pochissimi notabili di incassare affitti d'oro pagati con i nostri soldi. Sostengono che per fare i tagli delle aliquote bisogna avere le coperture, lo dicono proprio loro che presentano, un giorno si e l'altro pure, provvedimenti scoperti o con coperture artificiose. Non capiscono che abbassando la pressione fiscale riparte l'economia e si riduce il rapporto debito/PIL. Sono legati al debito pubblico, fonte del loro potere, usato come ricatto per impaurire una popolazione.

Ci stanno facendo diventare sempre più poveri, se non riparte la piccola e media impresa, se non si crede più nella scuola, nell'arte, nelle piccole cose che ci hanno fatto diventare grandi ed orgogliosi, il Paese è finito. Gli è bastato un solo giorno per ripiegare su un taglio, tutto da definire, di dieci miliardi di tasse. La tattica è sempre la stessa: contrappore gli interessi dei lavoratori dipendenti a quelli delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi. Fanno finta di avere un contentino e che lo daranno a chi ha più bisogno. Faranno finta di nasconderlo nella mano, quando l'apriranno ci diranno che era tutto uno scherzo. Tra un po' gli italiani saranno ancora più accasciati, c'è poco da giocare "al chi ha più bisogno".

Ora, per rincarare la dose, inizieranno con lo spauracchio della lotta all'evasione, ovviamente pensano all'estorsione ai danni dei pesci piccoli. I finti dieci miliardi, da "recuperare" con la spending review, saranno il condimento dell'ennesima minestra avvelenata. Non vogliono sentir ragione, non capiscono che, se ci si muove nel perimetro perverso delineato dall'Europa dei pochi intimi, per il nostro Paese non vi è scampo. Siamo destinati, se non a fallire, a far finta di vivere.

La nostra sfortuna/fortuna è che Renzi vuole far finta di fare tutto in fretta. Corri Renzi, corri, fai molta strada, oltrepassa il nostro Paese, portati pure Berlusconi e D'Alema.

martedì 4 marzo 2014

Riunione aperta di Bracciano Cinque Stelle

Parleremo del Programma Partecipato 
  • Bar John Coffey

    via dei lecci , Bracciano, RM 


. Rilancio dell’economia: favorire l’incontro e la sinergia tra giovani Imprese

Identificare uno o più spazi di proprietà del Comune di Bracciano da dedicare, attraverso ristrutturazione e iniziativa diretta, alla creazione di un incubatore di giovani imprese (Start-up) dove ospitarle nella fase di avvio favorendone la collaborazione e lo sviluppo iniziale.
. Favorire la partecipazione dei Cittadini di Bracciano alla vita politica istituzionale
Le proposte di iniziativa popolare dovranno essere discusse con priorità in consiglio comunale.
. Tutela e valorizzazione del patrimonio storico-archeologico: fruizione pubblica e promozione di percorsi turistici
Porre l’attenzione sul patrimonio culturale e sulle radici storiche ha l’obiettivo di infondere nei cittadini di Bracciano un senso di identità e di collettività incrementando anche i flussi turistici. La tutela e la valorizzazione saranno attuate tramite: accessibilità ai monumenti del territorio ; visite guidate; lezioni tematiche nelle scuole; studi, censimenti e salvaguardia dei beni in pericolo ; promozione e integrazione di turismo culturale, balneare e agrituristico tramite potenziamento del sito internet del comune con notizie culturali ed itinerari (anche in lingua straniera).
. Città e territorio più sicuri e accessibili a tutti, in primis all’utenza debole, e garanzia del diritto alla mobilità in tutte le sue forme, privilegiando i servizi pubblici e la mobilità alternativa.
Va garantito il diritto a spostarsi liberamente, senza disagio per sé e per gli altri, ad ogni persona al di fuori dell’età e del suo stato fisico. Compito dell’amministrazione di Bracciano sarà quello di soddisfare le diverse esigenze di mobilità e sicurezza in spazi qualificati e non degradati. Il bambino, l’anziano, il disabile, il ciclista, devono sentirsi artefici della città e non ospiti. Eliminazione delle barriere architettoniche, interventi per la moderazione del traffico cittadino, creazione di una rete ciclabile, saranno fra gli interventi da adottare per migliorare la vivibilità del nostro territorio.
. Eccellenze del nostro territorio: istituzione della Riserva Naturale Martignano Bracciano
Ci impegneremo a promuovere presso la Regione Lazio l’istituzione di una riserva naturale per salvaguardare il valore ambientale, naturalistico e paesaggistico dell’area, formalizzando la richiesta alla Regione Lazio di istituzione ad Area Protetta.
. Arrestare la cementificazione: previsione di un nuovo PRG con l’istituzione di una commissione tecnica specifica
La nostra azione nel campo dell’urbanistica deve essere inquadrata all’interno di un progetto più vasto di riassetto del territorio, che ne valorizzi le peculiarità, tutelandone le caratteristiche ambientali e che punti ad uno sviluppo locale sostenibile. Gli interventi saranno inseriti in una logica di salvaguardia del territorio ed orientati alla tutela del verde pubblico e alla prevenzione di rischi idrogeologici. In quest’ottica ci impegniamo ad istituire una commissione tecnica specifica per la realizzazione di un nuovo Piano Regolatore Generale per la Città di Bracciano che metta in risalto le esigenze della collettività.
. Sostenere i comportamenti virtuosi: la Carta del cittadino
La carta sarà un servizio dedicato ai cittadini di Bracciano.
 Il progetto lega sistemi di valutazione del virtuosismo del cittadino (premiato con punti) e attività commerciali locali o servizi comunali (bus, bike sharing, ecc.) nelle quali spendere i punti cumulati.
. Istituzione del Mercato Delle Produzioni ed artigianato locali
Realizzazione di un mercato cittadino per incentivare l’acquisto di prodotti del territorio di Bracciano, favorendo lo sviluppo delle aziende ed artigiani locali e l’interazione diretta tra produttore e consumatore, evitando costi di intermediazione e conservazione ed abbattendo drasticamente trasporti ed imballaggi.

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