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domenica 7 aprile 2013

IL TERRITORIO E’ SOTTO ATTACCO BIOGAS



La centrale a biogas in costruzione a Pian della Carlotta (Sasso), l’incognita della discarica a Pizzo del Prete, il raddoppio della discarica di Cupinoro a Bracciano, il megaimpianto a biogas a Maccarese, il raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino, i veleni della centrali di Civitavecchia.
L’alto Lazio è ormai una delle zone in Italia con i tassi più elevati di incidenza del tumore (dato ISDE). Cerveteri una centrale a biogas minaccia la salute e l’ambiente, come dimostrano i medici dell’ISDE e decine di studi scientifici, perché è in grado di emettere nell’aria polveri sottili per chilometri e chilometri, rendendo l’aria che respiriamo portatrice di nitrati, diossine e polveri sottili. Queste sostanze sono altamente pericolose e provocano cancri, ictus, infarti, trombo embolie polmonari, aborti, malformazioni fetali e malattie neuroendocrine. Il digestato sparso sul terreno può inquinare le falde acquifere e veicolare le spore del mortale clostridium botulinum. Pericoli gravissimi che hanno indotto la magistratura delle Marche ad aprire delle inchieste, ad indagare amministratori e a chiudere questi impianti.
Per alimentare una centrale da 1 Megawatt, come quella in costruzione a Pian della Carlotta, servono circa 300 ettari di terreno, coltivato soprattutto a mais. Poiché il mais serve solo alla putrefazione che genera il gas che viene poi convertito in energia elettrica e, poiché quello che conta è la resa, i terreni coltivati vengono irrorati con dosi massicce di fertilizzanti e di pesticidi, provocando inquinamento del terreno stesso e delle falde acquifere sottostanti. Perché vengono costruite le centrali biogas? Perché gli incentivi dello Stato (D.M. 6 luglio 2012) sono elevatissimi e durano per ben 15 anni!



E intanto nel resto d'Italia...
  • Cozzano, Parma: il sindaco ha bloccato la centrale a biogas con una variante al Rue.
  • Marche: La Procura della Repubblica di Ancona ha inquisito 13 persone che avevano autorizzato la costruzione di centrali biogas di Agugliano, Camerata Picena, Castelbellino, Jesi e Osimo.
  • Morrovalle (Macerata): la magistratura ha disposto il sequestro di terreni confinanti con una centrale biogas per inquinamento da digestati.
  • Castiglion Fibocchi (Ar): in seguito alle lotte dei comitati è stato ritirato il progetto di una centrale biogas.
  • La Asl di Cuneo 1 ha bocciato il progetto di una centrale biogas per il rischio di diffusione del batterio della legionella.
  • Monselice (Pd): Il sindaco dice no al biogas dell’Agricola Berica per “una probabile svalutazione dei terreni e degli immobili della zona”, e per “potenziali pericoli per l’ambiente e per la salute”.
  • Fara Sabina (Rieti): Il comune stoppa la centrale biogas con una modifica al regolamento di igiene pubblica, aumentando le distanze dalle abitazioni per impianti a biomassa da 200 metri a 1,5 chilometri.
  • Polesine (Rovigo): Il consiglio comunale di Lendinara ha votato il documento per la revoca di tutte le autorizzazioni di costruzione di centrali a biogas sul territorio comunale.
  • Montezemolo (CN): sospeso l'iter per la costruzione di una centrale a biomasse per mancanza di incentivi.
  • Capalbio (GR): la Provincia di Grosseto ha bocciato definitivamente il progetto di una centrale biogas nel comune di Capalbio.
  • Galatone (Lecce): Il comune di Galatone blocca i lavori di costruzione della centrale biogas, diffidando i costruttori a proseguire i lavori.
 La speranza è riposta in questa amministrazione la quale, anche se spesso ha avuto bisogno di essere spronata dal coraggio dei cittadini, è la prima responsabile della salute del territorio e quanti ci abitano.
Cerveteri aspetta fiduciosa le mosse del Sindaco che grazie all'aiuto del dott. Montanari, che finalmente ha ricevuto i documenti, potrà finalmente seguire l'esempio dei molti suoi colleghi sparsi in tutta Italia.















Morire di biogas.
1) Una centrale a biogas minaccia la salute e l’ambiente: decine di studi scientifici evidenziano l’alto livello di inquinamento prodotto da questo tipo di impianti: emissioni dinitratipolveri sottili, cambiamento del ph delle acque dei canali circondariali, campi elettromagnetici, rumori, emissioni da parte dei camion adibiti al trasporto, produzione di anidride carbonica, solforosa e solforica, odori sgradevoli. Il digestato prodotto dalla fermentazione e smaltito sul terreno causa la distruzione dell’humus per il suo alto contenuto in ammoniaca. Il suo uso come fertilizzante causa l’erosione del terreno e l’inquinamento da nitrati delle falde acquifere. Sappiamo anche che il digestato può facilmente veicolare le spore del mortale clostridium botulinum e di numerosi altri patogeni, tra cui la tubercolosi. Nei pressi dei 7000 impianti presenti in Germania sono stati stimati ben 3000 casi di botulismo e altre gravissime epidemie.
2) Una centrale a biogas minaccia l’agricoltura sottraendole la terra (problema a livello nazionale e mondiale) e inquinandola, utilizzando coltivazioni soggette all’uso di OGM, pesticidi, fertilizzanti chimici e grandi quantità di acqua, determinando l’aumento del valore dei terreni agricoli, mettendo a rischio le coltivazioni tipiche e biologiche.
3) Una centrale a biogas minaccia l’economia del territorio, soprattutto se è a vocazione turistica, anche a causa dell’impatto visivo, acustico e olfattivo dell’impianto e della presenza e circolazione dei camion. Inoltre non offre prospettive di lavoro e di occupazione.
4) Una centrale a biogas danneggia tutti i cittadini indiscriminatamente perché la produzione energetica di questa tecnologia è fallimentare ed equivale all’energia che serve a produrla. Il business deriva solo dagli incentivi e da una legge che gonfia i guadagni degli imprenditori quintuplicando  il valore dell’energia prodotta da questa fonte, che un legislatore irresponsabile ha considerato rinnovabile.
Quindi noi cittadini paghiamo sulle bollette gli incentivi per la costruzione di un impianto sostanzialmente inutile, pericoloso per noi e per il nostro territorio. Prima paghiamo con i nostri soldi, poi con la nostra salute.
Non possiamo permetterlo.
Un territorio sotto attacco.
La centrale a biogas di Pian della Carlotta, una delle 160 previste nella Provincia di Roma (!). La minaccia della discarica di Roma a Pizzo del Prete. Il raddoppio della discarica di Cupinoro a Bracciano. Il megaimpianto a biogas a Maccarese. Il raddoppio dell’aeroporto diFiumicino. Ma quanti veleni vogliono ancora buttarci addosso? Parlano di valorizzazione del patrimonio agricolo, storico e paesaggistico,  parlano della risorsa turistica. E intanto continuano a fare scempio della nostra terra.
Siamo all’assurdo. I cittadini che devono lottare contro i loro stessi rappresentanti, politici falsi e parolai in accordo con imprenditori senza scrupoli.  Chiediamo ai Sindaci, alle autorità e a ogni persona che ha a cuore il destino di questa terra di sostenere la lotta con ogni mezzo a disposizione.

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