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lunedì 2 dicembre 2013

I figli delle stelle tutti sull'attenti

Ieri è stata una giornata indimenticabile, bellissima ed emozionante. Come consuetudine l'attivismo condiziona e prende parte in tutti i campi della nostre vite così siamo partiti alla volta di Genova, eravamo infreddoliti ma eccitati e abbiamo portato sul pullman anche le nostre vite private. Tutti uniti con la sola voglia di far sentire le nostre voci, di ritrovare quello che rimane della nostra bella Italia in una sola piazza. Ci hanno tolto il senso di popolo, ci hanno tolto il senso di comunità ma ieri c'erano 200 mila persone nella stessa piazza che si stanno riprendendo questo sentimento e si stanno organizzando perché questo sentire arrivi anche a tutta l'altra gente. Noi siamo i figli delle stelle, probabilmente siamo anche un po' diversi da come ci immaginava Alan Sorrenti, ma siamo veri, siamo puliti e abbiamo la voglia di cambiare. Vogliamo una società giusta e decorosa che rispetti i diritti fondamentali dell'uomo e il giusto decoro che ogni vita deve avere, noi abbiamo il dovere di pretendere il rispetto dei diritti e del decoro umano in ogni sua forma.

Nonostante il sole il vento gelava le giacche, i maglioni, i guanti e i cappelli ma nessuno poteva muovere un passo; tutti attenti a sentire parole di personaggi del calibro di Paul Connet, del rappresentante di "Occupy Wall Street" e della Signora Hodge con il suo documentario sulla "Politica della Felicità e KM 0"; silenzio religioso per captare ogni singola sillaba di Beppe, Casaleggio e il mitico e insostituibile Dario Fo. Noi, semplici cittadini, siamo stati colpiti in pieno viso dalle parole di tutte queste persone che con il microfono in mano non hanno fatto altro che ringraziare i cittadini attivi, incoraggiare quanti si logorano giorno dopo giorno. "....quello che fate ad oggi è il movimento sociale, culturale e politico più importante del mondo..."; siamo solo persone che vogliono un futuro per i propri figli e nessuno poteva immaginare che un giorno arrivasse qualcuno a dirci queste parole. La rivoluzione è iniziata e sta coinvolgendo gli strati della società che tutti volevano si interessassero: il basso. Un basso che riporta allo schema piramidale della attuale politica, il basso a cui è stata rilegata la volontà del popolo, il basso in cui è stato parcheggiato il nostro paese. Abbiamo preso coscienza degli errori commessi nei mesi passati quando, soli nella vasca degli squali, abbiamo dovuto difenderci dagli attacchi con la nostra inesperienza e la nostra rabbia. Ieri c'era tutto questo, soddisfazione per la crescita, soddisfazione peri risultati ottenuti (pochi ma sudati), tanta autocritica e voglia di sorridere al mondo proponendosi come cittadini che vogliono fare per ottenere risultati.

Non possiamo dimenticare le parole di Casaleggio: "Marco Aurelio dice che ciò che non è utile per l'alveare non è utile neanche per l'ape", non possiamo dimenticare nemmeno le parole di Grillo che, con evidente umiltà per la condizione umana a cui tutti dobbiamo render conto, e con tanta tanta umanità afferma: "Abbiamo perso la nostra sovranità nazionale, abbiamo perso la sovranità monetaria, abbiamo perso la sovranità popolare e politica, abbiamo perso addirittura la sovranità come genitori sui nostri figli; ai nostri ragazzi dobbiamo dire di non emigrare. Non dovete emigrare, dovete cospirare!". L'applauso rispettoso e quasi silenzioso diventa sonoro e scrosciante, la piazza in silenzio applaude e tutti ancora dritti mentre ci si guarda negli occhi e gli sguardi dicono "SI!".

Siamo le api del nostro immenso alveare che cospirano giorno dopo giorno, il nostro miele è il prodotto dello studio di tutte le disposizioni, normative e decreti studiati in tutte le loro lettere e commi. Il nostro miele rifinito non è altro che il prodotto dei nostri progetti tra protocolli, denunce e manifestazioni.

Per fare bisogna iniziare!

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