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mercoledì 28 giugno 2017

Depositata una Mozione: senza animali per rendere il circo più umano

Sono ancora molti i circhi che hanno come principale attrazione il domatore con le belve o altre esibizioni che coinvolgono animali.
Nei circhi italiani ci sono ancora 2000 animali prigionieri: animali esotici, tigri, elefanti e leoni nati in cattività oppure importati, spesso illegalmente.
Le loro condizioni di vita sono inaccettabili in una società che vuole definirsi “civile”: imprigionati e costretti a vivere in spazi ridotti ed angusti, neanche lontanamente associabili al loro habitat naturale, spesso patiscono il freddo poiché abituati a ben altre latitudini, le condizioni igieniche ed alimentari lasciano a desiderare.

In gabbia gli animali soffrono. I segnali del loro malessere sono palesi: in cattività sviluppano atteggiamenti stereotipati, come dondolarsi continuamente o girare su sé stessi. Quando non sono in viaggio, stipati in vagoni o rimorchi, prendono parte al loro addestramento: una realtà che si basa sulla violenza, fisica e psicologica, sulla paura del dolore fisico e sulla privazione del cibo unite a bastoni, percosse e, a volte, anche a pungoli elettrici.
Non è sbagliato allora parlare di tortura.
È assurdo pretendere che un elefante di tre tonnellate cammini su due zampe o che tigri saltino in cerchi di fuoco, da sempre nemico degli animali per natura, o ippopotami che vivono in vasti fiumi, stipati in piccole vasche ricolme di fango ed escrementi.
Gli animali devono vivere liberi e nei loro habitat naturali ovvero distese di terra di migliaia di chilometri quadrati, a contatto con i loro simili e non patire sofferenze e prigionia per il divertimento altrui o per profitto.
In natura, un elefante percorre anche 80 km al giorno ed in cattività vivono solo un terzo di quanto farebbero se fossero liberi.
Spesso si cerca di attribuire al circo un potere educativo verso i più piccoli, i bambini, in quanto in questi ambienti è possibile vedere da vicino animali esotici altrimenti non osservabili dal vivo.
Lo spettacolo di animali segregati in gabbia, lontani dal loro ambiente e dai loro comportamenti naturali è da considerarsi "didattico"?
Mostrare una realtà di prigionia, costruita e totalmente falsata è, a nostro avviso, molto lontano dall'essere formativo; al contrario è da considerarsi profondamente diseducativa oltre che infinitamente triste.
Portandoli al “circo degli animali” insegniamo ai nostri bambini la sottomissione, la sofferenza e la crudeltà quando dovremmo insegnare loro il rispetto, l'amore e l'empatia verso ogni singola forma di vita.
Un’alternativa c’è: il circo senza animali.
Solo questo è il vero circo che può essere considerato educativo, il circo contemporaneo, quello senza frusta, che insegna il valore delle esibizioni di talento, impegno e passione, che valorizza le performance artistiche degli uomini, senza dolore, senza privazione, senza animali, senza sbarre né catene.
“Senza animali il circo è più umano”
Anche se sono state emanate numerose norme a tutela degli animali nei circhi, queste non vengono pienamente rispettate; i circhi sono finanziati da fondi pubblici. Negli ultimi 5 anni sono stati erogati circa 30 milioni di euro a valersi sul Fondo Unico dello Spettacolo. Anche se la legge stabilisce che ai circhi che non rispettano le leggi sui diritti degli animali verranno revocate le convenzioni, purtroppo ciò non accade anzi, beneficiano di tali fondi anche circhi con procedimenti penali in corso o condannati in via definitiva per reati legati al maltrattamento di animali.
È lecito domandarsi quanti contribuenti approvano tale sovvenzione.
A volte gli animali del circo possono rappresentare anche un problema di pubblica sicurezza  rappresentato da incidenti non così rari oppure da fughe che spesso si concludono con la morte dell'esemplare, colpevole solo del proprio desiderio di libertà, come accaduto ad Imola (leggi l'articolo).
Il Comune può fare molto in questo contesto e oggi anche Bracciano può dare il suo significativo contributo in termini di tutela dei diritti degli animali; a tal fine, in data 28 giugno, è stata depositata la  mozione del Movimento 5 Stelle Bracciano ad oggetto “divieto di attendamento dei circhi con animali e di utilizzo di animali all'interno di fiere, sagre, mostre, esposizioni e manifestazioni” che, qual ora approvata, impedirebbe l'attendamento di spettacoli circensi con animali sull'intera area urbana braccianese.
Sempre più comuni in Italia dicono a SI questa scelta di civiltà, ultimo dei quali il comune di Milano.
Una proposta, la nostra, che va oltre gli schieramenti politici e oltre il dualismo maggioranza/opposizione che ha il solo scopo di mettere la parola fine ad una tradizione circense ormai desueta che non diverte più nessuno, condannata da tutte le associazioni animaliste e che rappresenta un brutto esempio per i nostri bambini oltre ad un inutile violenza verso gli animali.

Oggi Bracciano può dare il suo contributo a questa che per noi è davvero una scelta corretta e giusta, come lo è per molti, moltissimi cittadini.
Gruppo consiliare M5S Bracciano

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