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sabato 15 giugno 2013

La tomba vuota














La tomba vuota

Il Fatto Quotidiano riporta oggi dati inquietanti sull'assenteismo parlamentare. Se il MoVimento Cinque Stelle risulta esemplare in questo senso, a parte rare eccezioni, in certi casi dovute a gravi problemi di salute, gli altri schieramenti sono maglie nere in quanto a presenzialismo alle Camere. Tra i nomi noti, Berlusconi il più assenteista, i suoi avvocati subito dietro, e poi Michela Vittoria Brambilla, e Pierluigi Bersani... la pecora nera del Centrosinistra.
Se si analizzano i dati, e si confrontano con le fotografie spesso condivise dai parlamentari del M5S nelle votazioni importanti per i cittadini (dove si riscontra un deserto dei tartari imbarazzante nelle file della maggioranza, mentre in quelle rilevanti per la Casta si registra il pienone), le parole di Beppe Grillo sulla "tomba" e sulla "scatola vuota" assumono un significato pertinente e condivisibile.
Già il filosofo Jürgen Habermas della Scuola di Francoforte evidenziava molto tempo fa, nel suo imprescindibile "Storia e critica dell'opinione pubblica" la trasformazione del Parlamento, da agorà deliberativa, in mero palcoscenico in cui presenziare a favore di telecamere. Un Parlamento svilito, che ha perduto la sua funzione primaria, ovvero quella di rappresentanza - nel senso di partecipazione ed espressione della volontà - dei cittadini.
Le parole di Beppe Grillo, tanto criticate, e "seminatrici di scandali e scismi", si rivelano dunque, a conti fatti, corrispondenti al vero.
Il Parlamento è decisamente una scatola vuota, e le dichiarazioni di Grillo devono essere intese come un accorato appello a restiturgli la sua importanza e il suo ruolo primario, anziché essere considerate pomo della discordia.
O, in ultima analisi, un pretenzioso pretesto per strategici cambi di casacca.

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