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giovedì 9 gennaio 2014

La voce del M5S che abbandona Grillo

Mi fanno sorridere le decine di telefonate che sto ricevendo praticamente da tutte le testate giornalistiche italiane alla ricerca dello scoop del giorno su "la voce del M5S che abbandonerebbe Grillo".
Vorrei tranquillizzarli tutti: non rilascio interviste perché non c'è nulla di torbido da raccontare.
Nessun dissapore, nessun livore o spaccatura.
Io voglio BENE a Gianroberto Casaleggio e a Beppe Grillo e sono stato benissimo in questo anno a La Cosa.
Nessuno mi ha obbligato MAI a dire o a fare niente su cui non fossi d'accordo.
Casaleggio è una persona onesta, timida e riservata, che non ama apparire per carattere e mi dispiace che i giornali strumentalizzino questa mia scelta personale per tirarlo in ballo e - con lui - tutto il movimento cinque stelle.
Rimango uno dei primi grillini (e lo dico con orgoglio) e non voterò renzi, sappiatelo.
Siamo checchesenedica dentro ad una rivoluzione epocale del nostro paese e il movimento è il propulsore di questo cambiamento della politica italiana, lo sanno anche i giornalisti, seri e non.
Chi avrebbe mai parlato di pensioni d'oro, di terra dei fuochi, di f35, di finanziamento pubblico, di trasparenza, di Europa, di difesa della Costituzione?
Io amo dal profondo del cuore i miei amici parlamentari a Roma, perché condividiamo una grande battaglia e li ringrazio ogni minuto che passa del gravoso impegno a cui sono stati chiamati come portavoce del M5S, perché passare le proprie giornate e nottate a scovare porcate nascoste tra le pieghe degli emendamenti, dovendo poi incontrare nei corridoi di Montecitorio o di Palazzo Madama certi ceffi non è cosa per stomaci deboli.
Non sono andato via per soldi o perché ho litigato come alcuni hanno scritto: inutile che perdiate tempo per cercare di seminare zizzania o dividere il M5S, non ci riuscirete.
Io immaginavo che La Cosa potesse diventare un canale che parlasse esclusivamente di movimento h24, ma per essere sostenibile economicamente grazie ai banner pubblicitari (il M5S non prende un euro di soldi pubblici) questo semplicemente non era possibile e occorreva parlare anche di altro e rivolgersi ad un pubblico più ampio.
E allora, senza personalismi, ho lasciato il timone ad altri e proverò a reinventarmi.
La vita è fatta anche di queste cose: di ripartenze.
Tutto qui.
Per cambiare questa Italia, occorre cambiare rotta e anche modo di pensare.
E per me, la coerenza, è la linfa del M5S ad ogni livello.
Quindi racconto e faccio sempre ciò che penso senza calcoli futuri, come queste righe che ho scritto di getto.
Ora vediamo se anche questo post farà il giro delle tv e dei giornali, ma sono sicuro di no.
La verità interessa poco se non fa "notizia".
Il tempo sarà - come sempre - galantuomo.
Vinciamo noi.
Matteo Ponzano

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