Finita la febbre europea, si contano i morti e i feriti come in un
campo di battaglia, dove l’imperatore Serse vanta una vittoria vacua e
inesistente, mentre re Leonida, costretto dal numero esiguo, stringe ancora tra
le mani la sua lancia e inizia un nuovo viaggio verso la battaglia prossima. I
suoi compagni di guerra più fidati sono diciassette, sa che sono gli unici che
possono reggere il peso della lotta; altri, tanti, troppi, si sono dimostrati
molli e impacciati, disorientati davanti alle difficoltà e senza capacità di
discernimento dei giuochi di potere.
Ora per i guerrieri il sonno rimane un vago ricordo, solo la
veglia si possono concedere tra le menti abbiette e ricolme di dubbi creati
dall’obliquità della ricerca di un nemico falso, inesistente, evanescente;
menti artefatte, sudditi inconsapevoli di questo o quel raggio di sole che
appannano pensieri già per loro natura aggrovigliati e confusi; una centrifuga
continua tra le convulsioni di deliri febbrili su carri inesistenti della
vittoria perché “la vittoria si festeggia in silenzio e con il lavoro” - o
almeno è questo che il capitano ripete loro ogni sera.
Guerrieri dalle lame troppo lunghe, ragazzi che hanno provato ad
impugnare e alle prime figure hanno visto cedere polsi e gomiti; un maggiore
allenamento li avrebbe favoriti nel confronto diretto con il nemico, che dietro
al sorriso del vecchio maestro nasconde gli occhî dell’orco cacciatore di
hobbit.
La vittoria che sarebbe dovuta arrivare dalle urne d’improvviso
sembra quasi tramutata in sconfitta.
È stata vera gloria? Un grande
inganno si sta perpetrando ai danni di tutti: la nostra prima competizione per
le elezioni europee, 17 rappresentanti, il 21% dei consensi, la conferma di
essere la seconda realtà politica in Italia (almeno numericamente parlando,
perché a livello di idee, passione e contenuti, non è neppure la prima, è
l'unica), tutto questo in realtà è una vittoria schiacciante del M5S.
Fermiamoci a riflettere un minuto,
giocando sul #vinciamonoi, interpretato in valore assoluto, il messaggio che viene fatto passare da tutti
è quello della sconfitta. Quando il potere vacilla succede sempre così,
esso s’inventa regalie, menzogne, raggiri: il nostro addirittura ha assoldate
squadre di teppisti, pronti a spendere ore e ore in collegamento per andare a
seminar zizzania, lite e dubbio nelle file degli avversarî. Insinuare il dubbio
distraendo dalla natura, scollando la base dalla sua stessa base; accoccolati
dietro monitor e tasti discutevano mentre la base per eccellenza riceveva il
finto contributo smagrito da eccezioni, coniugi e figli a carico. Un’operazione
di disinformazione degna della peggior Stasi.
Una base che volutamente e astutamente viene scollata, che d’un
tratto intende programmare e stilare progetti nuovi di zecca dimenticando,
inezia e virgola, la sua stessa base, il suo stesso popolo. Un popolo che non
ne può più di lottatori, di guerriglieri, di parlatori, saggi e laureati alla
Bocconi. Non ne può più di gilet blue sopra camicie azzurrine dai colletti
inamidati. La praticità che lo Stato sovrano, che noi cittadini italiani, chiediamo
a gran voce; urlano disperati verso chi legge dati matematici dei soliti studi
di settore che elencano persone, situazioni, famiglie come tanti numeri.
Statistiche valide per tutti i casi, eccezion fatta le accezioni della vita.
Non dimentichiamoci comunque che questa potrebbe anche
essere una vittoria di Pirro – “un'altra
vittoria così sui Romani e sarò perduto” - ….
Il PD avrà pure vinto (o
stravinto, come dice qualcuno) in termini assoluti, ma per farlo ha dovuto
firmare un pacco enorme di "cambiali" con gli elettori, promettendo
mari e monti e dando in cambio, almeno finora, soltanto Mario Monti. Sarà compito nostro ricordargli in
continuazione la scadenza e l'entrata in sofferenza delle cambiali firmate.
E non è detto che alla fine,
proprio come accadde a Pirro, re dell'Epiro con i Romani, questa vittoria alle
europee non gli costi cara alle prossime politiche....MoVimento 5 Stelle Bracciano
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