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giovedì 3 novembre 2016

Che spettacolo di politica!

Carissimi concittadini braccianesi,
da qualche mese a questa parte la politica a Bracciano si sta evolvendo (o involvendo, secondo i gusti e le ideologie personali) in un gigantesco chiacchiericcio, un rinfacciamento generalizzato, un coro di voci privo di coordinazione - e di senso, aggiungeremmo noi.
Proponiamo solo qualche esempio. C'erano una volta la maggioranza, al governo, e la minoranza, all'opposizione. La maggioranza al governo decideva la linea politica, la minoranza all'opposizione si limitava a controllare l'operato della maggioranza, a criticarlo e, laddove essa deliberava secondo un protocollo opposto alla minoranza, quest'ultima si poneva in contrasto. Ebbene, tutto ciò appartiene al passato: oggi le minoranze continuano a contrastare la maggioranza, ma solo durante la campagna elettorale. Quando questa è finita, i membri della minoranza corrono in supporto alla maggioranza, addirittura arrivando a occupare posizioni ufficiali nel governo della cosa pubblica. Poco importa se questo suoni, a noi e a voi, come antidemocratico; poco importa se noi siamo stati (e saremo) esclusi da qualsiasi consultazione in materia: evidentemente siamo tutti all'opposizione, ma qualcuno è più all'opposizione di noi. Ce ne faremo una ragione.
Ancora. Dovrebbe essere noto a tutti che il MoVimento devolve parte degli emolumenti dei proprî portavoce in favore della popolazione, versandoli quando possibile su un conto da cui attingere quale garanzia di finanziamento. Ora, è legittimo che chi faccia parte di altre formazioni politiche decida diversamente, ma che questo possa diventare addirittura motivo di scherno, davvero ci sembra assurdo e ridicolo. D'altra parte non neghiamo che ci farebbe veramente molto piacere che anche gli altri seguissero il nostro esempio, visto che tutti hanno comunque un primo impiego come lavoro.
Sappiamo bene come la politica, a Bracciano come in tutta Italia, sia più ideologica che pratica: ne abbiamo avuta la conferma guardando le interviste agli astanti all'ultima manifestazione del PD a Piazza del Popolo, dove costoro ammettevano candidamente di non aver capito niente della proposta di riforma della Costituzione, ma avrebbero votato ugualmente "SÌ”. La cosa ci fa inorridire, ma la democrazia è anche questo (Marco Pannella disse che «l'elettore è libero, anche di fottersi»). Tuttavia, che una pratica volta a lenire le difficoltà della popolazione possa diventare oggetto di scherno, ci sembra davvero indegno - umanamente, prima che politicamente. C'è da dire che tutto ciò si allinea con l'atteggiamento della maggioranza di governo qui a Bracciano, che prospetta come oro qualunque cosa provenga da essa stessa, e rigetta con sdegno qualunque altra cosa provenga da altri.
Tant'è che, quando abbiamo proposta una mozione che impegnava il Sindaco e la Giunta a intervenire nei confronti di ACEA ATO2 affinché fosse evitato il distacco della fornitura dell'acqua a chi si dimostrasse in difficoltà economica, ci è stata sdegnosamente respinta e derisa, perché ritenuta “demagogica e populista” (che belle parole, utili e versatili, buone per liquidare qualunque proposta).
Quando poi abbiamo sottoposto al voto del Consiglio una mozione, che era addirittura in perfetta armonia con quanto riportato nel programma elettorale dell’attuale amministrazione, che rinnovasse e sancisse definitivamente l’impegno a introdurre il baratto amministrativo nell’ordinamento comunale, abbiamo visto respingere anche questa.
Viva il populismo, ci verrebbe voglia di dire, se questa è la democrazia. La democrazia, ci piace ricordare, dovrebbe vigere anche quando si deve eleggere un Presidente del Consiglio Comunale, cosa che non è avvenuta nel nostro caso. Durante la campagna elettorale, l'attuale Amministrazione si era proposta di distinguersi dalla precedente, e dando l'incarico di Presidente a un membro della minoranza, voleva dimostrare che la differenza esisteva anche nei fatti, e non solo nelle parole.
Tuttavia, la decisione è stata presa  senza parlarne con le altre forze politiche di minoranza divenendo, di fatto, una scelta ben programmata dalla maggioranza, che ha eletto il “presidente dell’opposizione” con i suoi voti, senza aver minimamente chiesto e nemmeno informato le altre forze di minoranza.
Dopo l'ultimo Consiglio Comunale, il 24 ottobre, abbiamo poi avuto modo di notare quanto risentimento è venuto fuori per la mancata assegnazione all'opposizione, “rappresentata” dal signor Presidente del Consiglio Comunale, dei delegati nelle commissioni. Purtroppo non si può avere sempre tutto nella vita: qualora si volesse una cosa in più, bisogna saper prendere una decisione definitiva, altrimenti si rischia di far la fine dell'uccellino ingordo, al quale gli scoppia il gozzo.
Infatti, la cosa secondo noi assurda è: come si può anche solamente pensare di eleggere quali rappresentanti dell'opposizione in una qualsivoglia commissione, persone che hanno fatto i rappresentanti di lista per la maggioranza attualmente al Governo? Ci piacerebbe sapere il criterio di decisione, perché tutto ciò ci fa pensare che le promesse formulate in campagna elettorale, fossero tutta una bugia per accaparrarsi voti: dove sono finite le buone intenzioni, secondo le quali se i candidati in lizza fossero entrati in Consiglio come forze di opposizione, avrebbero vigilato attentamente sull’operato, e non appoggiato la neo amministrazione?
Cari concittadini, siamo dispiaciuti di dover riportare queste notizie; che spaziano dal comico al drammatico, dall'assurdo al folle. Tuttavia, questa è la realtà: vi invitiamo a frequentare con noi il Consiglio Comunale, per rendervi conto di chi dice, chi fa e soprattutto chi disfa. Comprendiamo la questione ideologica, ma vorremmo che questa rimanesse tale, come le opinioni di ogni singolo; e che dinanzi agli uomini che, per l'appunto, sventolano le bandiere prima per poi riporle attentamente dopo, il singolo si disponga a rinnegare loro il voto, per scegliere invece personalità più oneste e indipendenti.
Ci auguriamo che quest'articolo sia d'ausilio per chi ha sinceramente creduto nel voto affinché s'indigni, così come c'indignammo noi all'epoca, e si decida a combattere questi "professionisti della politica" senza perciò rinunciare alle proprie convinzioni.
Noi lo stiamo facendo da tempo.
Cordialmente.

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