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giovedì 12 giugno 2014

Migliorare gli Strumenti di Democrazia Diretta, presso i Comuni

Per una vera Democrazia Partecipata: Referendum Consultivo, Propositivo e Abrogativo a Quorum ZERO

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Fatti Sentire, come tutte le liste del MoVimento 5 Stelle, è assolutamente a favore dell'applicazione del referendum popolare, soprattutto perché lo reputa una delle massime forme di Democrazia Partecipata. Dai più piccoli referendum locali, fino ai più importanti a livello nazionale (vedi quello sull'uscita o meno dall'euro o i recenti su acqua pubblica, nucleare e legittimo impedimento). La Democrazia Partecipata e la sua attivazione sono uno dei nostri primi obiettivi politici all'interno delle Istituzioni, come si può leggere anche nel nostro programma elettorale. Noi crediamo che la parola vada ridata ai cittadini, che devono tornare (o cominciare..) ad occuparsi della cosa pubblica, a partecipare, a sentirsi coinvolti nelle decisioni che li riguardano. Il tema referendum è tornato alla ribalta sulla stampa, al centro di numerose polemiche. Noi,siamo assolutamente a favore dello svolgimento di un referendum , come su qualsiasi altro argomento.  Da tempo negli Statuti Comunali si parla della possibilità da parte dei cittadini di richiedere un referendum consultivo su una qualsiasi tematica. E si viene poi rimandati ad un apposito regolamento, che in realtà non esiste. La cosa è decisamente grave. Esiste una legge nazionale, la legge 267 del 2000, che stabilisce che il Comune deve dotarsi di regolamenti attuativi degli organismi di partecipazione. Se un Comune oggi, dopo 14 anni da quando esiste questa legge, non ha ancora il regolamento attuativo dei referendum, è inadempiente davanti alla legge e deve attivarsi immediatamente in tal senso. Ogni Comune, come definito sempre dalla legge 267 del 2000, che parla genericamente di "referendum" e non di "referendum consultivi" come la precedente legge 142 del 1990, può scegliere in piena autonomia che tipo di referendum rendere attuabile nel proprio Statuto. Noi, da parte nostra, proporremo quello che qualsiasi Comune DEVE attuare se vuole gettare le basi di una vera ed efficiente DEMOCRAZIA PARTECIPATA: inserire e regolamentare anche il referendum propositivo ed abrogativo sul territorio comunale, ben più importanti e decisivi. Il solo referendum consultivo non fa in modo che siano REALMENTE i cittadini a decidere, infatti serve solo a sollecitare pareri ed orientamenti su iniziative che l'Amministrazione intende intraprendere. Inoltre chiederemo l'abolizione del QUORUM. Il quorum non è previsto dalla legge nazionale, è facoltà degli amministratori inserirlo oppure no. Le ragioni per togliere il quorum sono assolutamente valide, come si può leggere in decine di studi e pubblicazioni al riguardo (vedi lo studio di Paolo Michelotto, uno dei massimi esperti italiani di Democrazia Diretta e Partecipata). Su questi temi è stata anche presentata una proposta di legge di iniziativa popolare Quorum Zero e Più Democrazia. Ci rendiamo conto che le Amministrazioni, che non ha nemmeno ritenuto opportuno regolamentare il già previsto referendum consultivo, difficilmente avrà la volontà politica di approvare un documento del genere, nel qual caso se ne prenderanno la responsabilità di fronte ai cittadini.. Ad ogni modo, se si vuole andare concretamente verso la democrazia partecipata questo, è senz'altro un passaggio indispensabile.


SINTESI QUORUM ZERO E PIU’ DEMOCRAZIA ODT








La società reale è alternativa al partito. I partiti sono delle associazioni che hanno lo scopo di raggiungere il potere e di gestirlo. E non sempre per raggiungere questo risultato rispettano le leggi. I partiti non cambieranno dal loro interno, perchè ovunque al mondo chi ha il potere fa di tutto per tenerlo. I cittadini invece, hanno lo scopo di ottenere una società dove ciascuno di loro viva meglio. La democrazia non richiede necessariamente l'esistenza dei partiti. In Svizzera ad esempio i partiti hanno una forza incomparabilmente minore che in Italia, perchè nelle scelte davvero importanti per il paese, la decisione finale aspetta agli elettori, con i referendum e le iniziative. I partiti si limitano a dare indicazioni, e senza troppo forza, perchè le consultazione popolari sono molto numerose e dare troppo indicazioni che poi vadano in contrasto con i risultati, avrebbe l'effetto di delegittimarli più di quanto già lo siano. Gli strumenti di democrazia diretta non possono essere amati dai partiti, perchè limita il loro potere e rende i cittadini consapevoli dei loro diritti, della loro forza e della grande sopravvalutazione dei partiti.



mercoledì 11 giugno 2014

Risposta al Sindaco Giuliano Sala sul un finanziamento di 10 milioni di euro alla Bracciano Ambiente S.P.A.

Cupinoro
11/06//2014
In merito alle dichiarazione del sindaco di Bracciano Giuliano Sala sul possibile intervento della Regione Lazio circa un finanziamento di 10 milioni di euro alla Bracciano Ambiente S.P.A. per la gestione del post mortem della discarica di Cupinoro e la possibile realizzazione di un impianto industriale per il trattamento dei rifiuti per la biostabilizzazione al fine di tutelare i livelli occupazionali.
Il MoVimento 5 Stelle di Bracciano legge con stupore e sdegno le parole del Sindaco, Giuliano Sala, in merito alla situazione della discarica di Cupinoro e della Bracciano Ambiente. Il Primo Cittadino si dice preoccupato per la situazione occupazionale dei diciassette dipendenti in cassa integrazione, spiega con solerzia la situazione affermando che le attività della Municipalizzata nella discarica non dipendono dal Comune di Bracciano o dalla Società stessa, bensì dal Consiglio dei Ministri che si dovrà esprime circa il rinnovo dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale n 46/2007). Proprio nell'Articolo leggiamo “Il 30 maggio ’14, in Giunta Comunale, è stato approvato il provvedimento con il quale la Regione Lazio ha disposto di concorrere alle spese già sostenute dalla Bracciano Ambiente Spa per il recupero delle aree degradate (cosiddetto postmortem o ecotassa) fino al 30 giugno ’14. Il concorso alle spese dovrebbe essere di oltre dieci milioni di euro, anche se si tratta di un concorso a carattere finanziario e non economico o di cassa”.
Se pensiamo alla storia di Cupinoro dobbiamo sorridere amaramente, basti ricordare il tentativo di sblocco dei vincoli, la conferenza dei servizi incompleta ovvero senza il MIBACT che produce un protocollo dello stesso Ministero presso gli uffici del nostro Comune bloccando, di fatto, qualsiasi attività nella discarica.
Ancora: il piano aziendale della passata amministrazione, che prevedeva un’espansione di quasi cinque milioni di metri cubi e che l’attuale amministrazione non ha fatto niente per modificare; la gestione aziendale fallimentare da parte dell’amministratore unico, dott. Marcello Marchesi, che non è bastata a farlo rimuovere dal suo incarico ma, al contrario, ha visto la sua conferma in sede di Consiglio Comunale nonostante le proteste dei cittadini.
E, per finire, un colpo maestro: la messa a bilancio del fondo postmortem, che ha prodotto un colossale ammanco di bilancio.
La Bracciano Ambienta SpA è una società pubblica, di totale proprietà del Comune di Bracciano. Il primo responsabile della corretta gestione dell'azienda è il Sindaco che, unitamente alla Giunta di maggioranza e ai consiglieri di opposizione, decidono in sede di Consiglio Comunale i nomi dei componenti del Consiglio di Amministrazione della società.
E' fin troppo evidente, quindi, che il Consiglio Comunale, oltre che vigilare sull'operato di un diretto dipendente quale è il dott. Marchesi, dovrebbe innanzi tutto tutelare il diritto di ogni cittadino residente di vedere una società di grande importanza come la BA gestita nel migliore dei modi, anche in virtù di quei posti di lavoro di cui oggi torna a parlare il sindaco Sala.
Vediamo insieme, secondo la legge, quali sono le dirette competenze e responsabilità dell’amministrazione e dei componenti del CdA.
Secondo il DL 36/2003, art 12, il gestore è responsabile della manutenzione post-operativa durante tutto il tempo per il quale la discarica può comportare rischi alla salvaguardia e alla tutela dell’ambiente, della salute umana e di quella animale;  ancora, l’art 14 stabilisce che le somme a garanzia per la gestione operativa e per la gestione post mortem devono restare rispettivamente per due e per trent’anni. Quindi, il problema del percolato sono di diretta competenza e responsabilità della ditta che ha in gestione la discarica, nel nostro caso la Bracciano Ambiente.
La copertura del terreno deve essere realizzata mediante una struttura multistrato costituita da almeno cinque strati. Cominciando dal basso, il primo strato deve avere uno spessore maggiore o uguale a un metro per garantire lo sviluppo delle specie vegetali di copertura ai fini di ripristino ambientale e a garanzia di protezione contro l’erosione; il secondo strato ha un compito drenante, per evitare eventuali intasamenti nella formazione di un battente idraulico; il terzo strato di minerale compattato, serve per la conducibilità idraulica, aiutato da un rivestimento impermeabile superficiale che protegga il terreno dagli impianti di rifiuti pericolosi; il quarto strato deve essere di drenaggio del gas e di rottura capillare; infine, il quinto strato serve a permettere la corretta messa in opera degli strati sottostanti. La copertura finale deve anche tenere conto degli assestamenti previsti e non deve essere collegata al sistema di barriera del confine. Poiché la degradazione dei rifiuti biodegradabili comporta la trasformazione in biogas di circa un terzo della massa dei rifiuti, la valutazione degli assestamenti dovrà tenere conto di tali variazioni, soprattutto in funzione della morfologia della copertura finale.
La discarica è stata inserita nella categoria 2B, quindi deve sottostare all’art 32 della LR 3/2000 che sancisce che il parere del Comune interessato è vincolante per l'impianto di una nuova discarica, dove per nuova si intende anche l’estensione di una discarica già esistente, in cui si attui un ampliamento superiore del 5% della superficie o delle quantità in volume di rifiuti smaltibili in essa (art 32 comma 4).
Inoltre la classificazione 2B consente l’abbancamento di rifiuti speciali; quindi, tornando alle dichiarazioni del Primo Cittadino circa la riapertura per un conferimento esclusivo di soli rifiuti inerti, dobbiamo ancora una volta controbattere, perché il sito sarebbe soggetto al conferimento anche dei suddetti rifiuti speciali.
Poiché la messa in sicurezza della discarica è di stretta competenza dell’Azienda che gestisce il sito, l'intervento della Regione nella gestione post-mortem si avrebbe in forza del D.Lgs. 22/1997, in base a quanto enunciato all’art 17 commi 10 e 11. Secondo le disposizioni di legge si provvederebbe allo stanziamento di fondi al capitolo nel bilancio regionale con la denominazione “Pronto intervento per fenomeni occasionali d’inquinamento e bonifica di siti inquinati o aree industriali dismesse”, fermo restando che ogni iniziativa sia presa e tesa all’individuazione del responsabile del danno ambientale, e al recupero delle spese sostenute secondo le modalità scritte nel D.Lgs. 22/1997 stesso.


Quindi, in sostanza, possono accedere al finanziamento, sulla base di progetti di bonifica approvati, le aziende che provvedono alla bonifica, e le somme stanziate con i finanziamenti regionali saranno poi recuperate dai soggetti o dagli enti responsabili del danno ambientale e versate nel capitolo di nuova istituzione.



“Su fondi postmortem procura da risposte a nostra interrogazione”


09/07/2014
Il 9 luglio abbiamo depositato un’interrogazione con cui chiedevamo a Zingaretti e Civita di conoscere la situazione dei fondi post mortem per la discarica di Cupinoro.
Quanto pubblicato dagli organi d’informazione sul fascicolo aperto in Procura offre il solito quadro di malversazione che caratterizza tutto ciò che ha a che fare con la gestione dei rifiuti del Lazio. Quanto emerge dall’indagine dovrebbe portare l’amministrazione regionale a una seria riflessione, per esempio pochi giorni fa è stato erogato un contributo di 11 milioni di euro per risarcire la Bracciano Ambiente della gestione dei vecchi invasi, visti gli sviluppi forse la Regione dovrebbe costituirsi parte civile e recuperare i soldi.”


Interrogazioni a risposta scritta - Dettaglio


N571
Data09/07/2014
OggettoFONDI DEDICATI AL “POST MORTEM” DELLA DISCARICA DI CUPINORO – BRACCIANO (ROMA)
Interrogante/iPORRELLO
StatoIn corso
Assessorati
AssessoratoData
PRESIDENZA
POLITICHE DEL TERRITORIO, MOBILITÀ E RIFIUTI
Note
AllegatiTesto Interrogazione: Vedi l'allegato

                          


                                                           


«Servono subito chiarimenti»

Anche il sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci si dice preoccupato all’indomani dell’indagine avviata dalla Procura di Civitavecchia. Porrello (M5S): «Sui fondi post mortem abbiamo depositato noi una interrogazione a Zingaretti e Civita»  

DISCARICA DI CUPINORO
CERVETERI - Anche il Comune di Cerveteri chiede chiarimenti sulla vicenda discarica di Cupinoro all’indomani della notizia relativa alle indagini in corso da parte della Procura di Civitavecchia circa la sparizione del fondo post mortem per oltre 12 milioni di euro. «A partire dal 2004 – afferma Andrea Mundula, assessore all’Ambiente del Comune di Cerveteri - abbiamo versato alla Bracciano Ambiente circa 2,7 milioni di euro di accantonamenti destinati al Post Mortem, vale a dire cifre vincolate alla gestione e alla bonifica dell’area della discarica nel periodo successivo all’esaurimento dell’invaso». «Riteniamo estremamente preoccupanti le notizie che ci hanno raggiunto in questi giorni – prosegue l’assessore -  e ci domandiamo che fine abbiano fatto i soldi che il Comune di Cerveteri, così come gli altri Comuni che conferivano a Cupinoro, hanno versato in questi ultimi dieci anni». «Nel corso di questi mesi – spiega l’assessore Mundula – avevamo fatto presente più volte la questione delle risorse destinate al ‘post mortem’, anche in occasione dei colloqui avuti con la Regione Lazio. Quando abbiamo ricevuto i dati dalla società che gestisce Cupinoro avevamo immediatamente notato che i conti non quadravano. Ora ci domandiamo se questi soldi saranno rintracciati e chi e con quali risorse provvederà a mettere in sicurezza il sito. La questione ambientale, ovviamente, è quella più importante. Ma una cosa è certa: non potranno essere i Comuni che hanno già versato quanto dovuto a farsi carico delle cifre mancanti». Sulla questione della discarica prende la parola anche Porrello del Movimento cinque stelle per ricordare che la questione era stata oggetto di una interrogazione. «Il 9 luglio - dice Porrello - abbiamo depositato un’interrogazione con cui chiedevamo a Zingaretti e Civita di conoscere la situazione dei fondi post mortem per la discarica di Cupinoro.  Quanto pubblicato dagli organi d’informazione sul fascicolo aperto in Procura offre il solito quadro di malversazione che caratterizza tutto ciò che ha a che fare con la gestione dei rifiuti del Lazio». «Quanto emerge dall’indagine - prosegue il grillino - dovrebbe portare l’amministrazione regionale ad una seria riflessione, per esempio pochi giorni fa è stato erogato un contributo di 11 milioni di euro per risarcire la Bracciano Ambiente della gestione dei vecchi invasi, visti gli sviluppi forse la Regione dovrebbe costituirsi parte civile e recuperare i soldi». (a.r.)

(18 Lug 2014 - Ore 15:38)

sabato 7 giugno 2014

#VinciamoPoi.....#VinciamoNoi!

Perché vinciamo noi? 
Vinciamo noi come Italiani perché comunque, dopo il voto di ieri, stamattina la Borsa di Milano ha aperto in rialzo e lo spread è sceso. Pur non essendo la soluzione, è un piccolo beneficio per tutti gli Italiani, indipendentemente dalle loro idee e dall'appartenenza, ed in quanto tale lo reputo positivo.
Vinciamo noi perché abbiamo alle spalle solo 12 mesi di lavoro nel Parlamento Nazionale, e ci siamo presentati per la prima volta in una corsa per delle elezioni europee, forti solo della nostra onestà (materiale ed intellettuale) del buon lavoro fatto e della passione che abbiamo speso, ed il 21% degli Italiani che si sono recati alle urne ci ha dato fiducia.
Vinciamo noi, perché oggi abbiamo 17 cittadini che seguiranno dall'interno le vicende delle Istituzioni Europee e, come per quelle Repubblicane, non sarà facile che restino angoli bui in cui nascondersi per concludere maneggi alle spalle dei Cittadini senza che questi ultimi lo sappiano.
Vinciamo noi perché abbiamo mantenuto la Nostra coerenza, portando in Europa 17 deputati senza usare soldi pubblici e senza l'appoggio dei giornali e delle TV (di Stato o meno che siano), ma soltanto la nostra passione, la nostra dedizione e la nostra forza.
Vinciamo noi, perché abbiamo costretto i nostri avversari a schierare tutto quello che avevano. Deputati già eletti alla Camera Nazionale, con i loro "pacchetti" di voti, cooperative, clubs, fondazioni, giornali, TV, radio, pennivendoli professionisti. Li abbiamo costretti a riscuotere antichi favori ed a mobilitare ogni alleato possibile. E tutto questo per riuscire a battere un "gruppetto di sconosciuti", che ha portato in mezzo alla gente, con la propria viva voce, le sue idee.
Vinciamo noi perché, per conquistare qualche seggio in più in Europa, il Premier ha definitivamente fatto fagocitare la Sinistra Italiana da quella parte della DC, che si è riversata nella sinistra dopo il crollo e la distruzione di "Mani Pulite", trasformandosi e contagiando il "comunismo" come un virus, trasformandolo in una versione nuova della DC stessa. Il "Partitone Rosso", ormai, è diventato rosa tenue...
Vinciamo noi perché, per paura di perdere queste Elezioni Europee, l'attuale Governo ha promesso grossi stravolgimenti, che dovrebbero portare al rafforzamento dell'economia Nazionale: il taglio dell'IRAP del 10%, il tetto agli stipendi dei manager della PA, il taglio della spesa pubblica improduttiva, la riduzione degli aiuti alle aziende, la riduzione della burocrazia Statale. L'attuale Premier ha parlato in TV di una legge contro la corruzione che, secondo lui, dovrebbe prevedere l'allontanamento perpetuo dalla Cosa Pubblica (cosa talmente ovvia che non è mai stata fatta) e, sempre in TV, ha dichiarato che "diremo all'Europa che noi faremo i nostri compiti a casa, ma alle nostre condizioni". L'attuale Governo ha firmato un sacco di cambiali con gli Italiani, e noi saremo sempre lì per ricordargliene la scadenza.
Vinciamo noi perché ora, il Premier che era tale senza mai aver dovuto affrontare e vincere una campagna elettorale, non avrà più scuse. Forte del consenso interno al suo partito, al quale ha dimostrato di saper vincere qualcosa, ora dovrà veramente realizzare qualcosa per gli Italiani..... o di svelarsi per buffone.
Vinciamo noi perché, per paura di perdere, hanno sparato col cannone contro la gazzella, ed oggi il PD ha un numero tale di eurodeputati che è il gruppo più numeroso all'interno del PSE. Sommando questo con il semestre di presidenza italiana, non avrà più scuse se non sarà in grado di tutelare adeguatamente i Cittadini Italiani e di mantenere la promessa di rivedere iTrattati.
Vinciamo noi, perché i valori che ci hanno animato e che sono nel cuore di milioni di italiani, hanno oggi una voce non solo nelle Istituzioni Nazionali, ma anche in quelle dell'UE.
Vinciamo noi perché ci stavamo ammalando di onnipotenza, credendo che tutto fosse faticoso ma facile....
E questo smacco ci aiuterà a riflettere e ci darà la spinta a migliorarci, come singoli, come gruppi, come Movimento.
Non sono stati sconfitti i nostri valori: il lavoro fatto sempre in favore dei Cittadini, l'onestà, la solidarietà, la giustizia sociale.... I valori di Ferdinando Imposimato e di Elio Lannutti....
Questi valori non possono essere sconfitti, solo esternati in una maniera poco efficace.
Sono state sconfitte solo delle persone, siamo stati sconfitti noi ed il nostro modo di comunicare, attraverso il quale non abbiamo saputo convincere gli Elettori del fatto che potevamo rappresentare le Loro istanze adeguatamente anche in Europa.
Ora dobbiamo solo lavorare bene, ripartire daccapo, ripartire dal basso, da ogni singolo paese in cui nasce o opera un MU.
Oggi ho trovato in rete molti giochi di parole e lazzi, ed uno era molto divertente: #vinciamoPoi......
Ma in alto i cuori perché, comunque, #vinciamonoi.


MoVimento 5 Stelle Bracciano

Matteo e la vittoria d'argilla

Finita la febbre europea, si contano i morti e i feriti come in un campo di battaglia, dove l’imperatore Serse vanta una vittoria vacua e inesistente, mentre re Leonida, costretto dal numero esiguo, stringe ancora tra le mani la sua lancia e inizia un nuovo viaggio verso la battaglia prossima. I suoi compagni di guerra più fidati sono diciassette, sa che sono gli unici che possono reggere il peso della lotta; altri, tanti, troppi, si sono dimostrati molli e impacciati, disorientati davanti alle difficoltà e senza capacità di discernimento dei giuochi di potere.

Ora per i guerrieri il sonno rimane un vago ricordo, solo la veglia si possono concedere tra le menti abbiette e ricolme di dubbi creati dall’obliquità della ricerca di un nemico falso, inesistente, evanescente; menti artefatte, sudditi inconsapevoli di questo o quel raggio di sole che appannano pensieri già per loro natura aggrovigliati e confusi; una centrifuga continua tra le convulsioni di deliri febbrili su carri inesistenti della vittoria perché “la vittoria si festeggia in silenzio e con il lavoro” - o almeno è questo che il capitano ripete loro ogni sera.
Guerrieri dalle lame troppo lunghe, ragazzi che hanno provato ad impugnare e alle prime figure hanno visto cedere polsi e gomiti; un maggiore allenamento li avrebbe favoriti nel confronto diretto con il nemico, che dietro al sorriso del vecchio maestro nasconde gli occhî dell’orco cacciatore di hobbit.

Lo avevano visto e lo avrebbero voluto un MoVimento di nicchia, un MoVimento in cui conversazioni auliche e dai toni alti per cultura e sapere avrebbero fatto da padrone; invece col tempo si è dimostrato un MoVimento orientato verso il basso, verso il cittadino comune, il lavoratore, la persona onesta; all’improvviso se lo sono trovato alle calcagna, subito dietro e con la freccia già alzata in fase di sorpasso, troppo grande e troppo determinato per poterlo “assimilare” nelle stanze del potere, con le blandizie del denaro facile, del “jet-set” e della televisione asservita; mentre già i primi generali alleati cadevano nella polvere, fuori dalle Aule delle Parole. All’improvviso un brivido freddo ha cominciato a solcare le schiene dei padroni del vapore - questi non scherzano, ci vogliono togliere davvero il giocattolo dalle mani - Eccoli correre in difesa, eccoli urlare convulsamente alle loro truppe il contrattacco finora mai ordinato, eccoli costretti a smascherare la falsità, l’intrallazzo, la sostanziale unità d’intenti con chi facevano finta di combattere.





La vittoria che sarebbe dovuta arrivare dalle urne d’improvviso sembra quasi tramutata in sconfitta.
È stata vera gloria? Un grande inganno si sta perpetrando ai danni di tutti: la nostra prima competizione per le elezioni europee, 17 rappresentanti, il 21% dei consensi, la conferma di essere la seconda realtà politica in Italia (almeno numericamente parlando, perché a livello di idee, passione e contenuti, non è neppure la prima, è l'unica), tutto questo in realtà è una vittoria schiacciante del M5S.
Fermiamoci a riflettere un minuto, giocando sul #vinciamonoi, interpretato in valore assoluto,  il messaggio che viene fatto passare da tutti è quello della sconfitta. Quando il potere vacilla succede sempre così, esso s’inventa regalie, menzogne, raggiri: il nostro addirittura ha assoldate squadre di teppisti, pronti a spendere ore e ore in collegamento per andare a seminar zizzania, lite e dubbio nelle file degli avversarî. Insinuare il dubbio distraendo dalla natura, scollando la base dalla sua stessa base; accoccolati dietro monitor e tasti discutevano mentre la base per eccellenza riceveva il finto contributo smagrito da eccezioni, coniugi e figli a carico. Un’operazione di disinformazione degna della peggior Stasi.
Una base che volutamente e astutamente viene scollata, che d’un tratto intende programmare e stilare progetti nuovi di zecca dimenticando, inezia e virgola, la sua stessa base, il suo stesso popolo. Un popolo che non ne può più di lottatori, di guerriglieri, di parlatori, saggi e laureati alla Bocconi. Non ne può più di gilet blue sopra camicie azzurrine dai colletti inamidati. La praticità che lo Stato sovrano, che noi cittadini italiani, chiediamo a gran voce; urlano disperati verso chi legge dati matematici dei soliti studi di settore che elencano persone, situazioni, famiglie come tanti numeri. Statistiche valide per tutti i casi, eccezion fatta le accezioni della vita.
Non dimentichiamoci comunque che questa potrebbe anche essere una vittoria di Pirro – “un'altra vittoria così sui Romani e sarò perduto” - ….
Il PD avrà pure vinto (o stravinto, come dice qualcuno) in termini assoluti, ma per farlo ha dovuto firmare un pacco enorme di "cambiali" con gli elettori, promettendo mari e monti e dando in cambio, almeno finora, soltanto Mario Monti.  Sarà compito nostro ricordargli in continuazione la scadenza e l'entrata in sofferenza delle cambiali firmate.
 E non è detto che alla fine, proprio come accadde a Pirro, re dell'Epiro con i Romani, questa vittoria alle europee non gli costi cara alle prossime politiche....

MoVimento 5 Stelle Bracciano








lunedì 2 giugno 2014

In autunno la maxi manovra.

L’Europa stronca Renzi “Servono misure aggiuntive”. In autunno la maxi manovra.
Arrivano le pagelle dell'Unione europea, l'attesissima lettera all'Italia. Bastone e carota. Ma soprattutto bastone. "L'Italia deve fare di più".
Ossia l'Italia deve pagare. Ossia, manovra in vista, anche perché al pari di "Slovenia e Croazia" siamo osservati speciali. Partiamo però dalla buona notizia, ossia la possibilità di avere più tempo per raggiungere il pareggio strutturale dei conti pubblici in vista di una riduzione del debito pubblico. Scongiurato il "no" di Bruxelles, dunque. Dalla bozza delle raccomandazioni per Roma, approvate dal Collegio dei commissari, è stata levata durante la trattativa notturna la frase con cui si chiudeva alla richiesta italiana di una deviazione del percorso concordato per l'aggiustamento dei conti pubblici. Dunque, il pareggio strutturale è stato rimandato di un anno, al 2015.
A fronte di questa apertura, però, ecco il bastone,  la richiesta di "misure aggiuntive" per rispettare gli impegni. Italia, in buona sostanza, rimandata a settembre, o meglio all'autunno, quando verranno definiti in profondità gli obiettivi per i conti pubblici.
Scrive la Commissione Ue: "In base alla valutazione del programma e delle previsioni della Commissione, il Consiglio è dell'opinione che servono sforzi aggiuntivi, anche nel 2014, per rispettare i requisiti del Patto di stabilità".

"Ma non era andato dalla Merkel, per dire basta Austeritá ? Bè l'importante che gli Italiani ci hanno creduto alle elezioni".
Il pareggio di bilancio infine, era giá programmato a partire dal 2015, con il Fiscal Compact. Sará un massacro!

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