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venerdì 9 ottobre 2015

Mafia non solo Capitale



Oggi raccontiamo un’altra storia.

Una storia interessante, ambientata in un mondo che, grazie all'inchiesta Mafia Capitale, inizia a non essere più un mondo di mezzo illuminato da una luce grigia, ma una terra sotto la luce del sole e sotto la lente della magistratura.
La Terra di mezzo (con tante scuse a J.R.R.Tolkien, per aver usurpato la sua creazione) ha le sue regole, i suoi commerci, ed i suoi affari. Due dei tanti, redditizi però, sono quelli legati alla sanità ed ai servizi sociali.
Purtroppo ogni nobile iniziativa, quando inizia ad essere irrorata di soldi pubblici, rischia di perdere ogni nobiltà, e ad assumere le stesse ombre e la stessa luce della Terra di Mezzo.
Sì, perché Mafia Capitale non è solo della Capitale ma è un sistema ben preciso e, come tale, si può replicare e ripetere ovunque.
Cominciamo con un breve preambolo: a Marzo 2014 con una comunicazione interna tra il Responsabile del Sistema Informativo ed il Segretario Generale, il Comune di Bracciano aveva certificato l'irregolarità della protocollazione di ben 917 atti nel quinquennio 2009-2013. Link:http://www.baraondanews.it/c/83934/13174/bracciano---1-anno-e-8-mesi-di-reclusione-per-il-capo-area-amministrativa-del-comune---.html

Sanità
Ricordate la farmacia Comunale di Bracciano? Sì, proprio quella che fu venduta tempo fa, in terza assegnazione, dopo due gare andate deserte.
Proviamo un po’ a vedere la sequenza degli atti che hanno portato a questa vendita.
Questa è la sequenza degli atti, così come risulta dall’Albo Pretorio del Comune di Bracciano:

pag-885:
Num Registro 642 09/04/2013 num atto ?
Bando d'asta pubblica a termini abbreviati per la cessione della titolarita' della farmacia comunale sita in via delle Palme - II esperimento di gara
E il numero atto?
pag-746:
Num 830 23-04-2013 num atto 228
ASTA PUBBLICA PER LA CESSIONE DELLA TITOLARITA' DELLA FARMACIA COMUNALE DI VIA DELLE PALME - NOMINA COMMISSIONE DI GARA.
pag- 745:
Num 832 26-04-2013 num atto 238
ASTA PUBBLICA PER LA CESSIONE DELLA TITOLARITA' DELLA FARMACIA COMUNALE DI VIA DELLE PALME - 3° ESPERIMENTO DI GARA - DIRETTIVA.
pag-739:
Num 839 29-4-2013 num atto ?
III^ esperimento dell'asta pubblica per la cessione della titolarita' della Farmacia Comunale di Via delle Palme
E il numero atto?
pag- 589:
Num 1047 09-05-2013 num atto 261
ASTA PUBBLICA PER LA CESSIONE DELLA TITOLARITA' DELLA FARMACIA COMUNALE DI VIA DELLE PALME - NOMINA COMMISSIONE DI GARA PER III^ ESPERIMENTO DI GARA.
pag- 446:
Num 1291 31-05-13 num atto 1138
CESSIONE TITOLARITA' FARMACIA COMUNALE VIA DELLE PALME - PRESA ATTO VERBALE DI AGGIUDICAZIONE PROVVISORIA CON ESERCIZIO DIRITTO DI PRELAZIONE - AGGIUDICAZIONE DEFINITIVA

é facile trovare i numeri di Atto mancanti, basta andare nell'archivio dell'Albo Pretorio in questo link: http://www.halleyweb.com/c058013/images/Documenti/Storico%20Albo%20anni%202011%20-%202012%20-%202013.pdf

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Una volta che vi siete trovati lì, usate la ricerca, digitando con la tastiera i tasti Ctrl+F contemporaneamente, un volta aperto il rettangolo del motore di ricerca,
 digitate i numeri ad es. 839  --------->

scorrete con le freccette su o giù del motore, finché non trovate l'atto della farmacia con il numero evidenziato:



Questa procedura può essere usata per qualunque atto, in qualsiasi Comune

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Vista la dichiarata mancanza di veridicità del protocollo del Comune, quale fede possono avere tali atti, tanto più se non numerati?
Nel Vademecum Online (www.funzionepubblica.gov.it) contenente le linee guida per i siti web della Pubblica Amministrazione, leggiamo che:

“Tutti i documenti inseriti devono essere numerati in ordine cronologico in base alla data e l’ora di inserimento nell'albo proprio. Il numero progressivo, univoco per anno, deve essere generato in automatico dal sistema e deve essere immodificabile.”
E ancora:
“I documenti che entrano nella fase di pubblicazione non devono essere più modificabili da nessun soggetto. Deve essere fatta salva la sola possibilità di annullamento del documento, che deve rimanere comunque in pubblicazione per il periodo indicato, ma deve riportare chiaramente e ben visibile la dicitura che è stato annullato dal Responsabile del procedimento di pubblicazione o dal Responsabile del procedimento che ha generato l’atto. I documenti annullati devono rimanere conteggiati nel Repertorio di pubblicazione con l’indicazione dello stato di documento annullato.”

Alla gara per l’acquisizione della Farmacia Comunale parteciparono un privato e l’ex dipendente della Farmacia stessa. Alla fine la gara è stata aggiudicata in via definitiva all’ex dipendente, con il 20% di sconto previsto dalla legge. Resta una domanda: chi sarà arrivato prima, nel pieno rispetto dei termini, visto che il protocollo Comunale non gode più di fede pubblica, e mancano due numeri atti?
Tutto regolare, oppure carta vince e carta perde?

Ed ora parliamo del sociale, un altro grosso affare.
Il 9 ottobre viene pubblicato on line, un atto della Guardia di Finanza, Compagnia di Civitavecchia (OGGETTO: Procedimento Penale nr. 2269/13 R.G.N.R. – Esito indagini).
Tra le pagine del documento spunta la “GARANZIA GIOVANI”, progetto della Regione Lazio che include il Centro Per l’Impiego di Bracciano. Nella nota troviamo quanto segue:

“Rientra nel piano europeo verso le opportunità lavorative e si avvale del Fondo Sociale
Europeo nei confronti del quale le aziende, tramite le Regioni, possono beneficiare di varie
agevolazioni. Per la REGIONE LAZIO, si tratterebbe di un investimento di 137 milioni di euro
per garantire ai giovani un percorso di formazione o di lavoro. Principali riferimenti sul
territorio per l’inserimento al programma, quindi iscrizione, colloquio e quant’altro, sono i
Centri per l’Impiego (CPI); in particolare, apposita ricerca sul web, ha evidenziato che i tre
distinti CPI di Bracciano, Cerveteri e Civitavecchia, hanno quale responsabile Enrico
CARICATERRA, di cui a successiva nota.”

Andando avanti nella lettura dell’atto, si legge che il signor Enrico, è in contatto diretto con il signor Luigi Valà, che compare numerose volte nelle 108 pagine di relazione. Tra i vari passaggi intercettati dalle Fiamme Gialle, uno in particolare colpisce  per l’assonanza con le conversazioni tra Buzzi e Carminati:

“…. mi ci ha messo in contatto, perché siccome noi abbiamo.. la REGIONE ci ha approvato questa convenzione con.. per il rinnovo di (inc/le).. allora ci ha detto: questa ragazza perché non la prendete?!”.

Un progetto nato con l’intento di fornire opportunità di lavoro a quel  40% di giovani oggi disoccupati, finisce per diventare oggetto di scambio di favori (tra parenti, amici e conoscenti di politici ed imprenditori), di manipolazione degli appalti e di gestione arbitraria e privatistica di pochi.
Inoltre, poiché molti fondi destinati al sociale non hanno un vincolo sui destinatari finali, ma vengono acquisiti dai comuni capofila che poi li suddividono “secondo le esigenze e le priorità”, sono diventati anch’essi  territorio degli abitanti della Terra di Mezzo che, attraverso associazioni, cooperative, appalti,  aste, finiscono per entrare in quello che dovrebbe essere un mondo virtuoso.

Cosa significa tutto questo? Ce lo dice sempre la G.d.F.: “….il ricorso sistematico alle procedure di somma urgenza, ingiustificate nella maggioranza dei casi; al frazionamento degli appalti per evitare di bandire una gara e procedere così ad affidamenti diretti; alla proroga di contratti, generalmente giustificata con la necessità di non interrompere un servizio pubblico essenziale, ma evidentemente utilizzata per perpetuare l’affidamento nei confronti della cooperativa di gradimento.”


Cittadini di Bracciano in Movimento

giovedì 8 ottobre 2015

MAFIA CAPITALE - Tremano sindaci e funzionari di Roma Nord Ovest

Luigi Valà aveva assunto la figlia di Paliotta e il fratello di Bacheca mentre con Landi... Tutto nasce dalla caparbietà del maresciallo della GdF Bentivoglio e quelle intercettazioni che tirano in ballo il procuratore Amendola


CIVITAVECCHIA - Casa Comune 2000 onlus, Villa Santina, fratello del sindaco di Santa Marinella, figlia del sindaco di Ladispoli, assessori dei comuni di Civitavecchia, ancora Tolfa, ancora Ladispoli, Santa Marinella e Cerveteri. Insomma un lungo intreccio di rapporti illeciti di un ramo di Mafia Capitale. In tutto questo ruotano due nomi. Il primo quello del Procuratore Amendola, il secondo quello del maresciallo delle Fiamme Gialle Giovanni Bentivoglio. Lasciamo poco spazio all’immaginazione del lettore ed entriamo subito nel vivo dell’informativa del 10 giugno 2015 della Guardia di Finanza a firma del maggiore Antonino Nusca.
Si parla di abuso d’ufficio e turbata libertà degli incanti. Parliamo di cooperative sociali che avrebbero avuto il compito di gestire case famiglia e centri di accoglienza. Parliamo di società che servivano invece a dare lavoro ai soliti noti, cioè figli, fratelli, parenti e amici dei politici coinvolti in questa torbida storia.
Parliamo di pesantissime accuse rivolte al Procuratore capo Giovanni Amendola attraverso le dichiarazioni captate da intercettazioni ambientali e di un militare che per fare il suo lavoro è stato “cacciato” da Civitavecchia a Genova.
Partiamo con ordine e, alla fine, troverete il link per scaricare il documento originale della Guardia di Finanza dove voi, cari lettori, leggerete il contenuto e vi farete un’idea di ciò che accade alle nostre spalle e scevro da ogni nostro giudizio.
Casa Comune 2000 è una delle cooperative del ‘‘sistema’’ della 29 Giugno che rappresenta la “casa madre” di tante altre che fanno capo a Salvatore Buzzi, la mente di Mafia Capitale. La 29 Giugno era un colosso, con decine e decine di società partecipate e piccole cooperative (molte consorziate tra loro).
Le prime notizie trapelano quando scoppia lo scandalo a fine 2014. Si scopre, ad esempio, che la Eriches 29, di cui Buzzi era presidente e Luigi Valà, rappresentante della Casa Comune 2000, vice-presidente.
Luigi Valà è indagato e la Procura di Roma stralcia la sua posizione e trasferisce il fascicolo a Civitavecchia che Amendola assegna al sostituto, giovane e brillante Lorenzo Del Giudice che, come vedremo, tutto immaginava meno che avere tra le mani questa patata bollente (ha fatto e sta facendo un ottimo lavoro che è in attesa di importanti firme) e che forse è stato trasferito a Perugia per il coinvolgimento del suo, possiamo definire ex capo Amendola che, ormai sta contando i giorni per andare in pensione e spera di non uscire macchiato dalle terribili accuse di “aggiustare” i fascicoli di amici e conoscenti.
L’indagato numero uno dell’inchiesta è Luigi Valà ma l’elenco è davvero lungo.
Dalle intercettazioni della GdF confermano di come la sua coop fosse il riferimento per Buzzi sul territorio, in particolare a Civitavecchia e nei comuni di Cerveteri, Ladispoli, Tolfa e Santa Marinella.
Questa cooperativa partecipa al 50% in Crisalide srl, partecipata al 25% dalla Sarim Immobiliare srl (nella quale Salvatore Buzzi ha una partecipazione diretta), partecipata a sua volta al 48,66% proprio dalla Cooperativa 29 giugno.
I collegamenti tra le società finiscono per investire direttamente il comune di Tolfa che avrebbe il 12% della Tolfa Care srl controllata al 20,4% dalla Crisalide srl, controllata dalla 29 giugno.
La Cooperativa Casa Comune 2000 fattura centinaia di migliaia di euro.
A Cerveteri gestisce il servizio pulizie degli immobili comunali ed il servizio di assistenza domiciliare.
Situazione simile a Ladispoli, dove la cooperativa fattura servizi di assistenza e dove la stessa ha la propria sede legale e dove lavora Valentina Paliotta, figlia del sindaco Crescenzo. A Ladispoli Valà è un boss del sociale e i rapporti con gli amministratori sono talmente stretti da essere imbarazzanti.
Stessa cosa a Santa Marinella dove la cooperativa è stata invece protagonista del progetto “Giardini Puliti” e si occupa del servizio pre-scuola e assistenza sugli scuolabus e dove Valà assume il fratello del sindaco Bacheca a Villa Santina e intrattiene rapporti definiti illeciti anche con l’assessore Rosanna Cuccinello e altri che leggere nell’informativa.
A Tolfa il sindaco Landi, alcuni suoi collaboratori e diversi assessori (Aloisi & Co.) son sempre in continua ricerca di qualcosa da ottenere da Valà che nel frattempo riceve commesse a go-go.
A Santa Marinella si litigano addirittura i ragazzi coinvolti nello scandalo dei presunti abusi nella casa famiglia “Il Monello del mare”.
Ecco il lungo elenco delle persone coinvolte a vario titolo nell’inchiesta e monitorate dalle Fiamme Gialle e riportiamo integralmente parte del rapporto consegnato a Del Giudice:
Rapporti con gli amministratori pubblici - Assunzioni clientelari ed altro.
Come pure si è fatto cenno nel punto che precede, lo spazio temporale in cui si è svolta l’attività di indagine di natura tecnica e gli avvenimenti che ha succeduto, non ha permesso di rilevare evidenti condotte corruttive in essere, seppur diverse espressioni dell’indagato hanno evidenziato un cambiamento di rapporti ed una forma di credito che questi ancora reclamerebbe nei confronti di vari amministratori pubblici.
L’aspetto che l’attività ha reso più evidente, riguardo l’atteggiamento di favore da parte dei vari esponenti della P.A., è la frequenza e la immediata disponibilità dell’indagato ad assumere persone, a vario titolo, legate e raccomandate da diversi amministratori pubblici.
Tali forme di “assunzioni clientelari” – che assumono maggiore rilevanza di fronte alle difficoltà che l’indagato supera per accontentare i vari richiedenti, alle forzature che pone in atto e, per ultimo, alle conseguenti lamentele che lo stesso si lascia a volte sfuggire – è evidentemente finalizzata al controllo sull'affidamento dei vari servizi o, comunque ad ottenere una linea privilegiata nelle scelte e nei pagamenti, tant'è che, in ogni occasione in cui l’indagato riceve da un politico una richiesta del genere, puntualmente, si registrano anche riferimenti ad altri aspetti lavorativi. Si è pure registrata una espressione dello stesso VALA’ nei confronti di DI GIUSEPPE, incaricato di avviare queste persone al lavoro, anche tramite i CPI, che indica chiaramente la circostanza che alcuni di questi verrebbero addirittura stipendiati senza effettuare alcuna attività: “io ho anche quelli di TOLFA che devo inserire.. ma poi che lavorano effettivamente!”. Infine, la natura clientelare delle assunzioni è confermata dallo stesso VALA’ il quale, nel corso di una registrazione ambientale, successiva agli interventi di p.g. di questo reparto, riferendosi al diverso atteggiamento degli amministratori comunali, afferma: “pure l’ASSESSORE che si è sempre professata amica mia, poi i casini li ha fatti lei, perché: metti a lavorare questo, questo e questo.. poi lo vedi, alla prima ti scaricano e rimani con le mani sul culo..”.
Peraltro, nei vari contatti con amministratori pubblici, si sono anche registrate frasi palesemente rappresentative di una particolare disponibilità di questi nei confronti di VALA’ Luigi.
Nello specifico, si riportano i più evidenti rapporti riferibili a rappresentanti di alcune amministrazioni comunali correnti su questo territorio:
a. Comune di Tolfa
Questo è, evidentemente, uno dei Comuni nei quali VALA’ Luigi è più favorevolmente inserito e dove più si riscontra un cambiamento recente nei rapporti con i suoi amministratori.
Più specificatamente, sono state registrate relazioni con:
- LANDI Luigi, Sindaco, col quale non si è mai rapportato direttamente, ma sempre tramite altri. Tra questi, GUIDA Sonia, Assistente sociale presso lo stesso Comune, che lo chiama specificatamente per riferirgli la situazione rappresentatale da VALA’ in merito all’inserimento di GARI (donna) in Garanzia Giovani, che lo stesso Sindaco gli aveva richiesto[1];
- FOLLI Mauro, vice Sindaco ed Assessore all’Urbanistica e Lavori Pubblici, col quale ha sporadici rapporti diretti. In tali occasioni, il politico gli raccomanda le assunzioni di D’AMBROSIO e MANCINI Alessandra, quest’ultima, tra l’altro, nuora di CUCCINIELLO Rosanna, Assessore ai servizi sociali del Comune di Santa Marinella, oltre ad un'altra ragazza da sistemare sempre a Santa Marinella, trovando sempre la disponibilità dell’indagato che, nelle stesse conversazioni, non perde occasione per parlargli anche di aspetti lavorativi[2];
- ALOISI Paolo, già vice Sindaco, oggi Assessore al bilancio, nei confronti del quale è più manifesta le contrarietà di VALA’ per il suo diverso atteggiamento rispetto al passato. Infatti, sono rari i contatti diretti e, il più delle volte, è DI GIUSEPPE Alfonso a fare da tramite tra loro, anche in relazione all’interesse comune che stanno realizzando per la locazione di alcuni locali al fine di realizzare _______. Nonostante ciò, appare chiaro che l’Assessore sia stato uno dei principali referenti dell’indagato, il quale, anche in occasione di un’ambientale, lo ricorda e ricollega a falsificazioni di alcune fatture da parte delle cooperative, nel periodo in cui ALOISI era indagato, perché non voleva comparire, nel timore che tali pagamenti potessero essere individuati come mazzette[3]
- MORRA Franco, Responsabile del Servizio amministrativo, servizi alle persone ed alle imprese, col quale VALA’ Luigi preferisce sempre incontrarsi per parlare; in una conversazione nella quale questi lo lusinga per la carica di Consigliere in “Tolfa Care S.r.l.”, lui cambia discorso e gli riferisce pure soddisfatto di aver sistemato MELLINI Noemi, della quale si dirà dopo[4];
- GUIDA Sonia, Assistente sociale, la quale, oltre a farsi da tramite per il Sindaco, interloquisce con l’indagato anche per altre realizzazioni non meglio individuate[5];
- BIANCHI Gioia, abituale ed evidente riferimento dell’indagato, impiegata al Servizio amministrativo, servizi alle persone ed alle imprese, pubblica istruzione, servizi sociali, di cui è responsabile Morra Franco. In una delle diverse telefonate, questa, nella sua disponibilità, a fronte delle lamentele di VALA’ sul diverso atteggiamento dei dirigenti comunali nei suoi confronti, gli risponde solidale fino all’azione: “a me non mi dicono più niente … non mi piace più questo sistema!.. No, per niente! Adesso, basta che non faccio qualche danneggiata da matta!”. La stessa Gioia è madre di MELLINI Noemi, la quale lavora part-time per l’indagato, che le da favorevole appoggio per armonizzare i suoi orari lavorativi con un altro part-time ed un ulteriore lavoro presso un CAAF. Infine, BIANCHI Gioia chiede al’indagato di assumere “MORRA Nicola … una persona intelligente.. di poche pretese” ed anche in tali occasioni, le stesse conversazioni contengono numerosi riferimenti a lavori e crediti in sospeso che l’indagato ha col Comune [6];
- BATTILOCCHIO Alessandro, ex Sindaco di Tolfa ed ex deputato europeo, nonché attuale Presidente del Consiglio d’Amministrazione di “Tolfa Care S.r.l.”, chiama direttamente l’indagato per metterlo in contatto LATERZA Sonia Angela[7], una “amica nostra”, per un lavoro; al termine della medesima conversazione, Battilocchio si compiace della recente nomina di Valà quale Consigliere d’amministrazione della “Tolfa Care S.r.l.” (che lui stesso ha firmato? Vedi verbale)[8].
- PIEROTTI Pamela, Assessore alle politiche sociali, personale e formazione (tra l’altro coniugata con Gabrielli Paolo, funzionario presso il Consiglio Regionale del Lazio), con la quale, principalmente tramite sms, in maniera confidenziale, parlano di spese di gasolio non meglio individuate[9]
b. Comune di Santa Marinella
Come già accennato, nei rapporti con tale amministrazione, VALA’ Luigi si avvale principalmente del lavoro di DI GIUSEPPE Alfonso, il quale gli gestisce anche un ufficio appositamente attivo per le sue cooperative, situato nelle immediate adiacenze dello stesso palazzetto comunale.
Peraltro, da parte dell’indagato, sono state registrate relazioni con:
- CUCCINIELLO Rosanna, Assessore ai servizi sociali, con la quale ha, evidentemente, un legame consolidato nel tempo, che porta la donna addirittura ad affermare, dopo un periodo che non lo sentiva: “ho detto: oddio, LUIGI è talmente arrabbiato, che non mi vuole più neanche sentire … tu lo sai che.. io cerco di lavorare sempre per voi.. quindi, va bene … poi prendiamo un caffè quando rientri”. Infatti, in una successiva conversazione, invitando l’indagato a raggiungerla per parlare di persona, gli anticipa, senza ulteriori specificazioni, che “abbiamo fatto il progetto delle spiagge.. eee.. delle cose.. dei giardini..”. La stessa donna sarebbe inserita anche nell’affare che VALA’ ed ALOISI stanno tentando di realizzare attraverso la locazione dei locali delle suore di Santa Marinella[10].
- BACHECA Luca[11], fratello del Sindaco Roberto, che lavora alle dipendenze dell’indagato (vedi doc sequestrati). Nel corso dei rapporti telefonici questi non perde occasione per manifestare a VALA’ il suo impegno per organizzare incontri con lo stesso Sindaco, con Assessori o Consiglieri, evidentemente al fine di favorirlo in merito alle sue attività; verso tali proposte, si è registrato il significativo sfogo dell’indagato: “direi pure io! Visto che qui magnate sempre gli stessi!” [12].
c. Comune di Ladispoli
Naturalmente, nella cittadina sede delle sue cooperative, l’indagato è ben conosciuto ed accreditato ed i rapporti de visu evidentemente facilitati.
Peraltro, sono state registrate relazioni con:
- PALIOTTA Crescenzo, Sindaco, il quale la festività del 1° maggio u.s. chiama VALA’ per poterlo incontrare, prontamente accontentato; poco dopo, viene intercettata una mail dello stesso indagato per disporre la proroga del periodo lavorativo della dipendente PALIOTTA Valentina, figlia di Crescenzo. Accertamento alla banca dati I.N.P.S. ha evidenziato che PALIOTTA Valentina lavora alle dipendenze di CASA COMUNE 2000, con contratti a termine, di volta in volta prorogati, a far data dal 03.06.2013[13];
- PIERINI Marco, già vice-sindaco ed attualmente assessore lavori pubblici, piani di zona, project financing e arredo urbano, il quale si sente direttamente con l’indagato per l’assunzione di DOLENTE Gianluca[14]. Nel corso della medesima conversazione, VALA’ non perde l’occasione per raccomandarsi: “oh! Poi pensa a me, che il 30 c’abbiamo una scadenza”, evidentemente riferendosi ad un ________________________[15].
- ANNIBALI Luigi, Segretario generale, col quale non si è registrato alcun contatto diretto, ma diversi sono i riferimenti nei suoi confronti, in particolare tramite JASTRZEBSKA Aneta Urszula. Questa ad esempio, a fronte di una lamentela di VALA’ sull’allontanamento del segretario, gli riferisce invece della sua totale predisposizione nei suoi confronti. Tra l’altro, Annibali starebbe utilizzando una dipendente di VALA’ non meglio identificata per le sue esclusive esigenze lavorative; infine, si è pure accertato che il figlio di Luigi, ANNIBALI Angelo è stato Consigliere di Casa Comune 2000, con nomina in data 31.05.2013[16];
- TRANI Eugenio, Assessore al bilancio, tributi e società partecipate, oltre ad essere dottore commercialista che cura gli interessi delle cooperative di VALA’. Infatti, sono diversi i contatti, in gran parte finalizzati alla richiesta di documentazione per l’utilità dell’indagato ma, peraltro, richieste di incontro, anche con la presenza del Sindaco, con la scusa di un caffè o di una casualità, puntualmente smentite da successive telefonate[17];
- MORONI Anna Maria, Istruttore direttivo, Anagrafe elettorale, servizi demografici, affari generali, cerimoniale, protocollo, URP, messi notificatori, con la quale, principalmente in una conversazione verosimilmente riferibile all’affidamento del servizio URP, VALA’ si lamenta della mancanza di buone notizie, con questa che gli risponde: “eh, lo so, infatti sono imperdonabile.. ma poi ti farò stare bene …”[18];
- RUSSI Rosaria, Istruttore Amministrativo Staff del Sindaco, con contratto a tempo determinato fino alla fine del mandato del Sindaco (oltre ad essere moglie del Direttore Responsabile del Gazzettino di Ladispoli, organo di stampa dell’amministrazione comunale), con la quale VALA’ ha, evidentemente, un rapporto privilegiato, tant’è che questa risponde a qualsiasi esigenza o informazione richiestale. In una occasione, a fronte delle solite lamentele dell’indagato sul deterioramento dei rapporti con alcuni rappresentanti comunali, solidalmente arriva ad affermare: “certo, certo, comunque mi fanno ridere che, quando.. neanche ti interpellano, decidono per te.. poi, quando c’è da fare le cose, eeehhh, non ti chiamano.. vabbè, lasciamo perdere!”. Nelle diverse conversazioni intrattenute, la donna, oltre ad invitarlo all’assunzione di un suo conoscente al ristorante facente capo all’indagato, gli chiede persone che la possano aiutare a fare un trasloco e, in un’altra occasione, a portare via dei sacchetti di calcinacci, accontentata dall’indagato che distoglie personale da altri lavori; inoltre, VALA’ le sta affittando un grosso locale di sua proprietà in via Messico, per la realizzazione di qualcosa di non meglio specificato (attività per l’associazione che ha anche un’altra sede a Tolfa – vedi pubblicità sul gazzettino di ladispoli per vedere in che via e se è un locale di Valà anche quello), tenuto conto che la stessa è anche titolare di una società e di una associazione, con le quali esistono rapporti aziendali con le sue cooperative[19];
d. Comune di Cerveteri
Per gli stessi motivi del precedente ente territoriale, sono veramente sporadici i contatti con suoi esponenti.
In particolare, si è registrata una conversazione con:
- GALIOTO Salvatore, Dirigente della 2^ Area – Affari Sociali, col quale, anticipando un incontro per parlarne dettagliatamente, nominano un certo LUIGI CURTI, per un vantaggio comune.
Non meno importante è pure la circostanza che l’indagato, per soddisfare in particolare le richieste di assunzione, sfrutti i recenti progetti che si basano su forme di finanziamento statali o europee, quali “GARANZIA GIOVANI”[20] o il “SERVIZIO CIVILE NAZIONALE”[21], nei quali si sono puntualmente accreditati.
Anche in tali circostanze, VALA’ Luigi inserisce soggetti con l’intento di distoglierli ed utilizzarli per altre attività a suo favore “anche per impiantare un centro estivo”, oppure distaccati al RSA di Tolfa[22]. Questa pratica risulta più volte nel corso delle intercettazioni, quando VALA’ non si pone alcun problema di falsare, ad esempio, i fogli firma dei suoi dipendenti, per adattarli alle sue esigenze amministrative o pratiche, come nei casi prima accennati.
Per ultimo, va osservato che, nessuna delle attività svolte, da quelle tecniche a quelle prettamente di polizia, ha permesso di notare gli inserimenti lavorativi delle “persone svantaggiate” previste dalla Legge nr. 381/1991, sulla base della quale le cooperative sono state fondate, assorbendone i principi nel suo atto costitutivo.
Sono stati pure registrati ulteriori contatti tra l’indagato VALA’ ed esponenti di altri enti territoriali, testimonianti dell’ampiezza delle sue conoscenze:
GHIZZI Emma, dipendente del Ministero dell’Economia e delle Finanze, lavora presso la Direzione dei sistemi informativi e dell'innovazione che si occupa, tra l’altro, delle modalità operative in materia di acquisti, logistica e personale, con la quale parla di un comune amico, implicato in una indagine penale[23];
BARLETTA Aldo, Direttore di Direzione Interventi alloggiativi del Dipartimento Politiche Abitative di Roma Capitale, col quale sembra abbia la disponibilità di discutere su gare anche concluse[24];
BUZZI Pierluigi, Sindaco del Comune di Concerviano (RI), col quale l’indagato avrebbe in corso di realizzazione la gestione di una Casa di cura in quel territorio, a sostituzione di personale della ROGEST, implicata in Mafia Capitale [25];
DELLA MARCA Loredana, la quale, già responsabile di Area, III Settore e volontariato della Regione Lazio, mantiene contatti con la medesima articolazione territoriale, anche per agevolare i pagamenti a favore dell’indagato[26].
Nella prima parte della presente informativa, si è fatto cenno dei particolari legami che uniscono VALA’ Luigi con altre cooperative, o realtà imprenditoriali, con le quali divide i medesimi interessi, risultanti più precisamente dalle indagini tecniche svolte:
“Associazione la Nuova Crisalide” e “La Nuova Crisalide di Russi Rosaria e Lamponi Gloria S.n.c.” [27], entrambe facenti capo alla nota RUSSI Rosaria, della quale si è già scritto, evidentemente congiunta per interessi all’indagato, il quale appare produrre documentazione anche per suo conto;
“Linea Sociale – Società cooperativa sociale integrata Onlus” [28], con la quale sono più evidenti e consolidati i comuni interessi anche in funzione delle gare alle quali entrambe decidono di partecipare; a tal riguardo è indicativa la frase che VALA’ dice a DI GIUSEPPE incaricato della consegna di documentazione per partecipare ad una gara, anche riguardante Linea Sociale: “se sei di Casa Comune, sei pure di Linea Sociale”. In tale contesto, sono diverse le comunicazioni significative intercettate, sia con il rappresentante MEDINI Nicola, che con la moglie di questi, TIMPANO Domenica, indicative proprio della funzionalità della partecipazione comune alle varie gare[29];
“Tirreno Società cooperativa di lavoro” [30], nei confronti della quale è particolare la telefonata intercettata di un uomo al quale era stato indicato l’indagato quale riferimento per essere assunto in quella cooperativa, normalmente approvato da Valà[31];
“Domus Cooperativa Sociale a r.l.”[32], naturalmente per i rapporti che lo legano ad Aloisi Paolo, oltre al fatto che fa parte del consorzio Solaris;
“Cooperativa sociale Filadelfia” [33], con la rappresentante della quale a Santa Marinella, DEIANA Eleonora, in particolare DI GIUSEPPE Alfonso si da reciproche notizie ed aiuto, in occasione di gare a cui entrambe decidono di partecipare, sempre puntualmente riferite all’indagato[34];
“Consorzio cooperative sociali Quarantacinque Soc.Coop.Soc.” [35], col quale è evidentemente collegato anche e soprattutto in funzione della gestione di “Villa Santina”[36];
“Cassiavass società cooperativa sociale Onlus”, con la quale è significativa una conversazione nella quale la rappresentante, a fronte di una notizia circa una gara a Roma fornitale da Valà, gli risponde: “per una che me ne dai tu, dieci te le do io, quindi..”[37];
“S.O.S. Solidarietà Società Cooperativa Sociale a r.l.”[38], al rappresentate della quale Valà chiede se questi potesse farlo invitare ad una gara non meglio precisata, ricevendo immediata collaborazione.
A Civitavecchia Valè si occupa da alcuni anni di Villa Santina e lo scorso 10 novembre, si è vista aggiudicare in via definitiva per cinque mesi il servizio di aggiornamento e formazione sulle problematiche assistenziali dei malati di Alzheimer, il servizio di ricovero temporaneo - Letti di collievo e il servizio ‘‘Caffè Alzheimer’’ per la risocializzazione ed animazione delle persone affette dal morbo di Alzherimer, per l’importo complessivo di euro 76.515,50.
Queste le intercettazioni che tirano in ballo il capo della Procura di Civitavecchia Giovanni Amendola:
18.06.2015
La mattina di questo giorno, presenti, oltre che VALA’ Luigi, anche DI GIUSEPPE Alfonso e JASTRZEBSKA Aneta Urszula, l’indagato racconta quanto è riuscito a sapere sui motivi dell’intervento di p.g. subìto due giorni prima: “la cosa è nata da un esposto anonimo fatto nel 2012, 2013 a TOLFA. Sempre questo cazzo di MARESCIALLO BENTIVOGLIO e da quella che tu hai maltrattato (rivolgendosi a DI GIUSEPPE), quella dell’agriturismo FONTANA DEL PAPA, hai maltrattato la figlia.. e secondo me, per quello sei finito.. va bene, in ogni caso è partito questo esposto, AMENDOLA poi, a dicembre lo aveva quasi archiviato, perché non sussisteva niente.. era stato quasi tutto chiuso, tanto è vero che te lo aveva detto anche ALOISI, perché poi.. qui entriamo nel problema, lo aveva detto anche PAOLO che si era archiviato, tanto è vero che BENTIVOGLIO è stato mandato via.. trasferito.. ora questo è tornato ed ha attaccato AMENDOLA.. quindi hanno dovuto riprendere, riesumare questo cazzo di fascicolo ed hanno fatto questi exploit, perché c’è stato un altro esposto ed altre cose di questa cosa.. la conclusione è che noi.. non ci sono né intercettazioni da parte mia.. tu sei più pericoloso.. tu sei troppo pericoloso.. non ci sono né intercettazioni, né ambientali, né altro su noi, infatti: esito negativo”.
Sempre VALA’ prosegue con l’indicazione degli altri soggetti perquisiti, compreso “questo UGO GENTILI che io neanche conosco.. ma lavora all'ufficio tecnico di SANTA MARINELLA.. ed ha due faldoni.. in un faldone di questi, io non capisco come cazzo è possibile, c’è il preventivo che noi avevamo fatto al 18° Municipio per i CENTRI DIURNI ESTIVI … io sto dicendo questa cosa, solo tu la sai..”.
La registrazione si interrompe per impostazione tecnica del sistema di intercettazione (ogni dieci minuti) e prosegue col successivo progressivo.
Il Pionere Davide

“GARANZIA GIOVANI” è un piano europeo (che si avvale del Fondo Sociale Europeo e
relativo cofinanziamento nazionale ) di sostegno alle politiche giovanili, volto a garantire
opportunità lavorative a ragazzi dai 15 ai 29 anni, con determinati requisiti. Al piano,
possono pure iscriversi aziende per fornire l’attività di intermediazione ed accompagnamento
al lavoro, che, per questo, beneficiano di bonus e varie agevolazioni, con contributi quasi
totali nel periodo di adesione al programma e con notevoli vantaggi in caso di successiva
assunzione. Per la REGIONE LAZIO, si tratterebbe di un investimento di 137 milioni di euro,
solo per garantire ai giovani il percorso di formazione o di lavoro. Principali riferimenti sul
territorio per l’inserimento al programma, quindi iscrizione, colloquio e quant’altro, sono i
Centri per l’Impiego (CPI); in particolare, apposita ricerca sul web, ha evidenziato che i tre
distinti CPI di Bracciano, Cerveteri e Civitavecchia, hanno quale unico responsabile Enrico
CARICATERRA; VALA’ Luigi si è inserito nel programma ed è in contatto diretto con il
responsabile del CPI.

LEGGI L’INFORMATIVA INTEGRALE DELLA GUARDIA DI FINANZA: http://etrurianews.it/images/pdf/vala-luigi.pdf



Luigi Valà aveva assunto la figlia di Paliotta e il fratello di Bacheca mentre con Landi... Tutto nasce dalla caparbietà...
Posted by Marco Tellaroli on Giovedì 8 ottobre 2015

domenica 4 ottobre 2015

Intervista a 5 stelle

Nell'augurare un buon compleanno a tutto il Movimento 5 Stelle, vi racconto cosa accade a Bracciano, a distanza di un anno e mezzo dalle elezioni amministrative.
Tutti i politicanti - o ex, sono già pronti a creare liste e listarelle. Ogni volta che si trovano a parlare con noi o con altri cittadini chiedono e affermano:
  • «Il 5stelle qui a Bracciano farà come il Nazionale senza alleanze?»; sì, il Movimento di Bracciano non farà alleanze con altri partiti.
  • «Il 5stelle qui a Bracciano ha scelto il suo candidato Sindaco, ma è privo di alcuna esperienza!»: ma quale candidato! La formazione della lista e la scelta del candidato Sindaco saranno fatte dagli iscritti e dagli attivisti come è avvenuto finora. Il M5S è un Movimento di popolo che vuole far partecipare i cittadini alla cosa pubblica. Non ci saranno quindi nomi noti, esterni al M5S locale, proposti per la carica di Sindaco o nella lista, né deroghe alle regole finora applicate. Le scelte saranno fatte dal basso. Qualunque voce contraria è del tutto infondata.
  • «Il 5stelle qui a Bracciano è composto da persone inesperte di politica, non sono affidabili, non vi voteranno!»: non essere un esperto politico significa solo essere un Cittadino che tenta di inserirsi in un meccanismo marcio, dove ogni concessione (aziende, negozi, affitti, terreni, appalti…) è frutto di compromessi politici, a discapito dei cittadini. Ai vecchî politici non importa chi diventerà Sindaco o Assessore: hanno paura di vedere inceppato il meccanismo, dal momento che essi hanno ottenuto tanto grazie ai compromessi politici, arrivando a gestire mezzo paese. Eccoci allora pronti, ad inserirci in quest'ingranaggio, per farlo saltare.
  • «Il 5stelle qui a Bracciano, se non fa alleanze o candiderà nomi noti, non li voterà nessuno!»: poco male. Noi proponiamo il cambiamento che Bracciano non ha mai avuto: se al popolo sta bene il ventennio politico pregresso, così sia.
  • «Il 5stelle qui a Bracciano non è conosciuto e non ha mai fatto nulla!»: bene, fino a ieri eravamo fascisti, comunisti, sfascisti, populisti… In ogni caso: se non fare nulla è ottenere il blocco amministrativo della mala gestione comunale, significa che la vecchia politica ha fatto tutto da sola. Qualcuno lo crede possibile?
  • «Il 5stelle qui a Bracciano non è legato alle Famiglie importanti, quindi non potrà mai vincere!»: siete sicuri che i cittadini, dopo vent'anni di declino, vogliano ancora quelle persone? E ancora, siete sicuri che la politica braccianese abbia aiutate le famiglie a sviluppare il commercio e l’imprenditoria interna del paese?
  • «Il 5stelle qui a Bracciano non attecchirà mai perché è composto da persone non democratiche!»: al contrario di come qualcuno lo vuole descrivere, il Movimento non ha un pensiero unico; semmai, c’è tanto confronto e c’è evoluzione. Siamo tanto poco democratici che abbiamo proposto e ci siamo impegnati in prima persona per raccogliere le firme per il referendum sulla Città Metropolitana, per cercare di dare il diritto di scelta ai cittadini; questa è la nostra democrazia, la scelta dal basso.
  • «Il 5stelle qui a Bracciano non è ben visto da alcuni braccianesi “doc”, quindi non prenderete abbastanza voti!": alcuni di loro sono attaccati alle vecchie credenze politiche, ovvero che solo un braccianese di vecchia generazione può fare del bene al paese. Tuttavia, i braccianesi non sono mai riusciti a trovare questa fantomatica persona, nonostante la caccia spasmodica; perché di solito i prescelti sono attaccati ai compromessi territoriali, e non hanno mai accettato quel 40% della nuova popolazione locale, tant'è che non sono mai riusciti a vedere oltre il territorio del centro storico.
  • «Il 5stelle qui a Bracciano non è ben visto da alcuni iscritti al movimento stesso, cosa succede c'è un conflitto interno? potrà creare disagio per la formazione di una futura lista?»: il gruppo di Bracciano non ha mai visto questo problema come un “conflitto interno” e non si è mai imposto di non far attivare queste persone per il bene comune, anzi gli ha sempre proposto di mettersi in gioco e creare attività locali. La formazione di una lista futura sarà fatta da tutti gli iscritti al Movimento residenti a Bracciano, attraverso le primarie dal basso, senza escludere nessuno. La nostra piattaforma MeetUp è aperta a tutti gli iscritti al Blog.
  • «Il 5stelle qui a Bracciano come pensa a risollevare questo paese, dove il disagio economico ha colpito anche l'amministrazione?»: l'economia della macchina amministrativa è sommersa da spese pazze, a partire dalle molteplici cause legali dove molti soldi sono spesi per difendersi dagli esposti cittadini per colpa della mala gestione. Inoltre il Palazzo Comunale ha una spesa media del 67% delle uscite di bilancio, come atto d'urgenza, invertiremo la tendenza dei precedenti governi fatta di perdite continue con negative ripercussioni verso i cittadini. Semplicemente basterà non sprecare, come a Pomezia.

* * *

È vero, noi siamo umili cittadini, semplici e onesti, ci spaventiamo anche noi davanti ai debiti delle tasse, non riuscendo a dormire finché non riusciamo a pagarle: ecco perché hanno paura di noi. Hanno paura della semplicità, della trasparenza, perché no? dell'ingenuità, del cittadino che si scandalizza davanti alle porcate.
Fateci caso: in ogni angolo si sente confabulare "mica possiamo consegnare il comune ai grillini", "dobbiamo studiare bene le coalizioni", "anche unendo opposizioni e maggioranze". Pensateci bene, manca più di un anno e mezzo alle amministrative (a meno che accada qualcos’altro) che già si stanno organizzando per come imbrogliare il popolo. Credono di poter spartire ancora il piatto, sebbene composto ormai solo da briciole, unendosi tutti appassionatamente; e che Principi hanno come candidati! Credono di esser furbi, di poter campare ancora sulle spalle della povera gente. Glielo lasceremo fare ancora?

Sarà dura l'avventura, ma anche loro sanno che basterà solo Uno di noi, per scardinare il sistema. Che goduria sarà vedere "il paesello" pieno di stelle, visto che finora c'è stata tanta nebbia!

MeetUp Bracciano
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MeetUp Bracciano

sabato 3 ottobre 2015

Cupinoro, incalzato il sindaco Sala su ammanchi e gestione della Bracciano Ambiente

Il sindaco di Bracciano Giuliano Sala tenta di difendere il comune e la Bracciano Ambiente nella Commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti.
La linea difensiva di Sala si basa, come più volte sostenuto in altre sedi, sul fatto che la Bracciano Ambiente ha effettuato la gestione post operativa del vecchio invaso ereditato dal gestore privato dal 1992 al 2004. Per Sala la gestione di questo vecchio invaso ha consumato parte del post mortem che doveva essere accantonato per la gestione dal 2004 in poi oltre e parte della ecotassa che avrebbe dovuto pagare.
Nel 2008 il sindaco Sala scrisse alla Regione chiedendo l’autorizzazione a continuare questa pratica, cioè l’utilizzo dell’accantonamento post mortem e l’ecotassa, richiesta alla quale non seguì però risposta, tantomeno una autorizzazione ad operare in questa direzione. Nel 2015 dopo un iter travagliato la Regione riconosce un rimborso di 10.300.000 euro per la gestione del vecchio invaso, importo però inferiore a quanto sarebbe stato dovuto accantonare per la gestione post operativa del nuovo invaso e per l’ecotassa. Sala quindi conclude il suo intervento giustificando il fallimento della Bracciano Ambiente con l’azione di tenuta in sicurezza del sito, fatto  però vero solo in parte.
Oltre alla gestione post operativa infatti la Guardia di Finanza imputa al comune alcune gravi pratiche tra cui l’aver arrecato danno alla società facendo svolgere per il comune di Bracciano servizi a costo al di sotto del prezzo di mercato, oltre al fatto che la Bracciano Ambiente avrebbe fatto “da cassa” al comune facendosi carico di interessi passivi per il ritardo dei pagamenti da parte del comune stesso.
A sottolineare questo passaggio, ovvero fornitura da parte della Bracciano Ambiente di servizi sottocosto al comune, è stata proprio la senatrice Pd Laura Puppato, che a tal proposito ha chiesto chiarimenti al sindaco Sala. Per la Puppato inoltre i 10 milioni di euro erosi dal fondo post mortem sarebbero solo una parte dei 14 milioni che sarebbero dovuti essere accantonati a fronte dei poco più di un milione e mezzo effettivamente messo da parte. Ci sarebbe quindi una cifra intorno ai 3 milioni di euro che non tornerebbe, fondi post mortem spesi non per la gestione post operativa del post mortem ma per altro.
Sempre la Puppato (Pd) ha chiesto al sindaco Sala chiarimenti sulla vicenda che lo vede condannato in primo grado a pagare al comune 900.000 euro per l’aver autorizzato un impianto di trattamento del percolato mal dimensionato nel suo impianto di alimentazione.
La replica di Sala alle osservazioni della Puppato è sostanzialmente un’ammissione di colpa, non tanto sul danno erariale a lui imputato, quanto al fatto che la Bracciano Ambiente ha reso servizi sottocosto al comune, servizi diversi da quello di conferimento in discarica. “La Bracciano Ambiente è una società nata in maniera molto leggera ed è nata per fare marchette ed assunzioni. Noi abbiamo licenziato 38 persone”. 
Molto duro invece l’intervento dell’on. Vignaroli. “Difficile dire che non ci sono stati danni ecologici se come dice la Procura di Civitavecchia per diversi anni sulla discarica non ci sono state ispezioni e controlli”, ha commentato l’onorevole. Altro punto affrontato da Vignaroli è sul passaggio alla Regione Lazio del 2008. “Perché nonostante la Regione Lazio non ha risposto alla richiesta di gestione del fondo post mortem il comune e la Bracciano Ambiente si è comunque assunta la responsabilità di continuare per anni l’utilizzo dei fondi che invece dovevano essere accantonati?”.Effettivamente per l’onorevole Vignaroli il problema sarebbe stato sollevato solo tra il 2013 ed il 2014, solo dopo che la Guardia di Finanza e la Corte dei Conti hanno accesso i riflettori sulla gestione della discarica. 
Una audizione che nulla aggiunge ai fatti noti sul tema Cupinoro, ma restano interrogativi in questa vicenda ai quali ancora non sono state date risposte. Perché dal 2008 al 2014 a Cupinoro si sono erosi soldi che andavano accantonati senza alcuna autorizzazione e basando il piano aziendale solo sulle somme correnti? Perché la Bracciano Ambiente è stata usata dal comune per avere servizi sottocosto? Perché si continua ad addossare le colpe agli altri comuni quando il principale creditore della Bracciano Ambiente sarebbe proprio il suo proprietario, vale a dire il comune di Bracciano?
Domande per le quali si risponderà probabilmente accusando i giornali di essere mal informati, ma le cui risposte spiegherebbero chiaramente le responsabilità di coloro che hanno gestito la discarica di Cupinoro a danno dei contribuenti e con rischi ambientali notevoli per coloro che abitano nelle vicinanze degli invasi.

Cupinoro, incalzato il sindaco Sala su ammanchi e gestione della Bracciano Ambiente

Cupinoro: il M5S presenta interrogazione parlamentare attraverso il Meetup di Bracciano

cupinoro 13 aprileDi seguito il testo dell’interrogazione:
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare .
premesso che:
nella discarica di Cupinoro, sita in località Cupinoro, nel comune di Bracciano sono versati i rifiuti che provenivano da ventiquattro comuni (Anguillara, Bracciano, Campagnano, Canale Monterano, Cerveteri, Castelnuovo di Porto, Capena, Magliano, Fiano, Formello, Civitella S. Paolo, Ladispoli, Manziana, Mazzano, Nazzano, Morlupo, Ponzano Romano, Riano, Rignano, Sacrofano, Santa Marinella, Sant’Oreste, Torrita Tiberina, Trevignano, Filacciano) e quattro aziende private;
in data 16 ottobre 2013, al n. di protocollo G00480, la regione Lazio ha espresso pronuncia di compatibilità ambientale, in relazione alla proposta di progetto per la realizzazione di un lotto funzionale di discarica denominato «Vaira 1» con capacità di 450.000 metricubi;
la Presidenza del Consiglio dei ministri con deliberazione dell’8 agosto 2014, recante «Richiesta, ai sensi dell’articolo 14-quater, comma 3, della legge n. 241 del 1990 e successive modificazioni e integrazioni ha ritenuto di concedere il rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale richiesto dalla società Bracciano Ambiente spa ente gestore della discarica;
la deliberazione, in ogni modo, superava il parere negativo, al rilascio del rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale, espresso dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dato che l’area oltre a ricadere nella proprietà dell’università agraria di Bracciano in cui è presente il vincolo degli usi civici è segnata dalla presenza di una serie vincoli paesaggistici individuati dal decreto legislativo n. 42 del 2004, articolo 142, comma 1, lettere h), lettera m) e lettera g), e dalla strada cosiddetta «Settevene Palo», ove è posta la discarica è individuata come «percorso panoramico» e la zona è individuata come «parchi archeologici e culturali»;
l’area della discarica ricade anche in zona ZPS (zona di protezione speciale) identificate con il codice IT6030005 denominato «Comprensorio Tolfetano Cerite Manziate» facente parte della Rete Natura 2000 istituita dalla direttiva «Habitat» (ovvero la Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche – Gazzetta Ufficiale del 22 luglio 1992). La rete comprende anche zone create ai sensi della direttiva «Uccelli» e mira a fornire una valida protezione per le zone faunistiche più importanti dell’Europa; gli Stati membri ex articolo 3 della Direttiva n. 79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, concernente la conservazione degli uccelli selvatici classificano in particolare come zone di protezione speciale (ZPS) i territori più idonei in numero e in superficie alla conservazione di tali specie, tenuto conto delle necessità di protezione di queste ultime nella zona geografica marittima e terrestre in cui si applica la direttiva «Habitat»;
da quanto appreso dalla stampa locale (Civonline.it del 4 aprile 2015) «Il pubblico ministero del tribunale di Civitavecchia, Lorenzo Del Giudice, ha chiesto il fallimento della società che gestisce il «post mortem» della discarica di Cupinoro. La situazione economica della Bracciano Ambiente sarebbe infatti ormai irrecuperabile. Secondo quanto appurato dalla Guardia di Finanza di Civita Castellana risulterebbero oltre 10 milioni di euro di debito verso l’erario ed una chiusura di bilancio 2014 con un passivo di oltre 2.400.000 euro che si vanno a sommare all’1,2 milioni del 2012»;
ad oggi la Bracciano Ambiente è seguita da un commissario, nominato dal Tribunale di Civitavecchia che affiancherà i vertici decisionali della Bracciano Ambiente senza sollevarli dall’incarico ma, di fatto, sostituendoli per porre le basi per un recupero della situazione finanziaria della stessa;
risulta, sempre, dalla cronaca di stampa locale (…) che nella programmazione «post mortem» della discarica in «fase di costruzione, dei muretti di contenimento, per la raccolta delle acque reflue, di scolo, la norma prevede la realizzazione del perimetro della Collina dei Rifiuti, entro i 200 metri. Aumentando i perimetri di Cupinoro, con questa distanza, corre il sospetto che, tali muretti di contenimento, ricadano precisamente, dentro la nuova Cava, bloccata con ricorso penale di circa 450.000 mc, obbligando così, il riempimento della cava, e annullandone la sua illegalità» e «permettono che tale muro di contenimento, sia composto da rifiuti trattati, misto terra, che nel progetto della BA, viene chiamato come RSU (ovvero rifiuti generici e non trattati). Ed ecco, che i sospetti di una Cupinoro 2, riemerge»;
pertanto attraverso la realizzazione del Capping, previsto affinché sia avviato il termine di vita della discarica emerge il tentativo di riutilizzare la cava ivi presente, cosiddetta «Vaira 1» realizzata per essere usata come nuovo invaso per mezzo di un ipotetico riempimento volto a sostenere la copertura della discarica ma realizzato con rifiuti trattati e terra da riporto –:
se il Presidente del Consiglio e i Ministri interrogati intendano assumere ogni iniziativa di competenza perché siano svolti accertamenti in merito alle criticità su esposte;
se in particolare il Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare non intenda assumere tutte le iniziative necessarie attraverso eventuali accertamenti tecnici effettuati sullo stato di conservazione e tutela degli ambienti naturali in relazione al rispetto dell’articolo 3 della direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 sul mantenimento ovvero, all’occorrenza, il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente degli habitat delle specie migratorie, alla luce della realizzazione delle opere «post Mortem» della discarica di Cupinoro a Bracciano;
se non sia opportuno assumere un’iniziativa, se del caso anche normativa, per far fronte alla problematica descritta in premessa.
Movimento 5 Stelle
Primo firmatario:
Zolezzi Alberto
Cofirmatari:
Terzoni Patrizia
Busto Mirko
De Rosa Massimo Felice
Vignaroli Stefano
Daga Federica
Micillo Salvatore
Mannino Claudia

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